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Autore: Angiuz    13/11/2015    1 recensioni
“Si prega la gentile clientela di allacciare le cinture di sicurezza: stiamo per atterrare. Grazie per aver scelto British Airways!”
Harry di certo non sapeva che da quel momento in poi la sua vita sarebbe cambiata drasticamente, ma in fondo se lo sentiva: non è solo un viaggio, tutti i viaggi finiscono ma noi andiamo avanti, il mondo gira e noi giriamo assieme ad esso, i progetti svaniscono, i sogni prendono il sopravvento, ma ovunque andasse, Harry sapeva che da qualche parte c’era LUI: la sua sorte, il suo destino, la sua fortuna, il suo traguardo.
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Dal testo:
“Smettila di fumare: non fa bene!” dissi in un modo autoritario.
“E tu chi saresti, scusa?” chiese, con un sopracciglio alzato e l’aria da chi non si fa prendere per il culo da nessuno.
“La tua mammina, babe!” esclamai facendogli l’occhiolino e senza che quel ragazzo occhi mare potesse ribattere, entrai nel Theatre Royal Bar.
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Larry is real, bitches.
Edinburgh!AU UniStudent!Harry Photographer!Louis
Genere: Angst, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NIALL

Se qualcuno mi avrebbe detto che da lì a poco sarebbe successo tutto quel che poi è successo non ci avrei creduto. Perché sì, quella fu una delle sere più strane della mia vita.

Non pensavo che Louis fosse capace di compiere quel gesto, non so per quale motivo l’aveva fatto, ma ciò che mi preoccupava di più era che essendo ubriaco, aveva fatto ciò che non avrebbe fatto mai da sobrio; si sa che gli ubriachi fanno sempre quello che vogliono, senza pensare alle conseguenze e, sinceramente, pensare che a Louis potesse in qualche modo interessare Liam, mi faceva strano, ecco.
È inutile dire che dopo quel bacio successero un bel po’ di casini. Ma partiamo da Liam e Sophia.

Non appena Liam si rese conto che Sophia avesse visto tutto, non esitò ad alzarsi e andarle incontro.

«Sophia!» quasi urlò lui abbracciandola.

«Non. Mi. Toccare» disse Sophia con tono minaccioso, scostandogli le mani di dosso.

«Amore, non è come credi, davvero!» cercò in qualche modo di mettersi sulla difensiva. Liam mi sembrava davvero distrutto: non era colpa sua, si era ritrovato in quella situazione senza volerlo e ora stava pagando colpe che non erano sue. Louis era stato davvero un coglione…
«Ah non è come credo? Mi stai dando della stupida, per caso?» fece lei con le lacrime agli occhi.
Il pub era traboccante di gente che, come previsto, si erano tutti voltati verso i due ragazzi intenti a litigare, quasi fossero dei protagonisti di un reality show.

«Sò, per favore, vieni fuori e ne parliamo. Okay?» disse lui, supplicante e sul punto di una crisi di pianto.

«No, io resto qui. Quello che devi andare fuori e sparire dalla mia vista sei tu!» disse sprezzante. «Mi fai schifo. Mi fai solo schifo.»

«Ma se non sai che cosa è davvero successo, perché ti ostini tanto a non volermi parlare?» insistette il biondo.

«Non voglio sapere nulla. So soltanto di aver visto il mio fottuto ragazzo con la lingua infilata nella bocca di mio fratello, Liam. Mio fratello, porca puttana!» fece alzando le mani al cielo e con le lacrime che non la smettevano di rigargli il viso.

«Cazzo Sò, ma davvero credi che mi è piaciuto, che c’è qualcosa dietro a sta storia? Se vuoi sapere tuo fratello, stasera, si è scolato una bottiglia di whisky da solo e non so che cazzo gli è preso, ma me lo sono ritrovato addosso!» urlò Liam, cercando, in qualche modo, di spiegarli che non era colpa sua.

«Forse non hai capito che a me non me ne frega più un cazzo di voi due! Ora che quello è scappato via, vedi di farlo anche tu!»

«Ma porca puttana, Sophia! Ma non mi hai sentito? Io non c’entro nulla!» e si avvicinò a lei.    

«Te lo devo ripetere un’altra volta? Spa-ri-sci!» lo allontanò ancora una volta.

«Se me ne vado adesso, non sarà per sempre, okay?» fece il mio amico guardandola negli occhi. Proprio in quei occhi che in quel momento erano tristi, delusi e sconvolti. Proprio quei occhi che lo amavano e forse mai avrebbero smesso di farlo…

Quei occhi che si stavano riempiendo sempre più di lacrime.

Liam si avvicinò a lei e le sussurrò nel suo orecchio un «Io non mollo per una puttanata, hai capito?» che fece rabbrividire e scoppiare definitivamente la ragazza.

«Va’ via, ti prego»

E lui se ne andò.

Mi ritrovai in una situazione davvero insolita, non sapevo che fare e cosa fare, se avrei dovuto seguire Liam o abbracciare Sophia. Non sapevo nemmeno che fine aveva fatto Louis e nemmeno mio cugino che ad un tratto non l’avevo più visto accanto a Sophia. Dove cavolo si era cacciato?

Dopo che accompagnai Sophia alla casa, tornai velocemente a casa mia per vedere come stesse Liam e se Harry fosse tornato, visto che non mi aveva risposto alle chiamate che gli avevo fatto.

Tornato a casa trovai Liam nella sua stanza al buio e sotto le coperte.

«Liam, posso entrare?» chiesi quasi timidamente, bussando alla porta e socchiudendola leggermente.

Non attesi neanche la sua risposta, entrai direttamente. Eravamo amici da troppo e tanto tempo, da quando misi piede per la prima volta ad Edimburgo. Non era di certo la prima volta che Liam e Sophia litigavano, ma nonostante tutto tornavano insieme più forti che mai. Questa volta Liam però era abbastanza strano, di certo non avrebbe mai abbandonato Sophia, era davvero dispiaciuto per quello che era successo.

«Liam, vuoi parlarne? Ti prego»

«Va’ via Niall, oggi non è giornata» rispose freddamente il ragazzo.

«Sai che non me ne andrò finché non mi parlerai, vero?» risposi io, sorridendo e avvicinandomi a lui.

Il moro sbuffò, si tirò su e si sedette sul cuscino. «Allora? Mi spieghi che è successo esattamente?» chiesi con cautela.

«Tempo fa andai con Zayn ad una festa. Lui si ubriacò e io bevvi qualche birra. Quando uscimmo dal locale, mi disse che se Louis mi avesse visto in quelle condizioni, sudato, leggermente brillo, mi sarebbe saltato addosso» rispose. Si fermò, prese un respiro e continuò.

«Gli chiesi il perchè e Zay rispose che io piaccio a Louis. Più di una semplice cotta. A Louis, capisci? Il fratello di Sophia! Questo sicuramente giustifica l'azione di stasera…»

Liam socchiuse gli occhi, massaggiandosi le tempie.
Com'era possibile? Louis era, quindi, innamorato di Liam? Oh merda…  

«Ma Louis sa che tu lo sai?» chiesi, gesticolando con le mani per far capire il mio gioco di parole.

«No. Il giorno dopo Zayn volle incontrarmi –evidentemente si era reso conto della cazzata che aveva fatto- e mi chiese, pregandomi in ginocchio, di far finta che lui non abbia mai detto nulla. Mi chiese di non dire niente a nessuno, soprattutto a Louis. Se Louis l'avesse scoperto non avrebbe esitato a farlo fuori» spiegò subito dopo.

«Ma con il casino che ha fatto ieri si è capito che gli piaci, e tutti l’hanno visto. Ah e sta cosa che la gente si ubriaca e poi fa puttanate deve finire!» commentai, facendolo sorridere almeno un po’.

«Che hai intenzione di fare? » continuai

«Stavo pensando di parlare con Louis. Sophia non mi crede? Bene, davanti alla verità e alle giustificazioni del fratello non potrà non crederci» esclamò Liam, convinto di ciò che diceva.

«E secondo te Louis dopo tutto quello che ha combinato avrà faccia di farsi vedere dalla sorella? Sogni amico!»

«Con le buone o le cattive dovrà farlo. Io amo Sophia e per uno svago del fratello io non rompo una relazione, okay?» si agitò lui.

«Okay okay, calmo! Qualsiasi cosa tu voglia fare, falla. Ma pensaci. Ora vado, ho veramente sonno. ‘Notte orsacchiotto» l'abbracciai calorosamente e gli scompigliai i capelli. La sua leggera risata risuonava nelle mie orecchie che mi rese davvero molto felice. «Solo una cosa…com'è stato baciare un ragazzo?» chiesi nell'orecchio a bassa voce, trattenendo le risate.

«È stato…strano. Ma, aspetta, a te che t’importa scusa?!» urlò lui lanciandomi il cuscino in faccia.

«Volevo vedere la tua faccia!» scappai, ridendo.

Uscii dalla stanza ed estrassi il mio telefono dalla tasca. Mi voltai verso la camera di Harry notandola vuota e fu proprio in quel momento che mi chiesi che fine avesse fatto Harry.

Provai così a chiamarlo.

Dopo vari squilli scattò la segreteria telefonica.

Guardai l'orario: erano le 3 del mattino, che cazzo gli era successo?

Aspettai dieci minuti e riprovai a chiamarlo. E così continuai nella successiva mezz'ora. Niente. Squilla ma non risponde. Iniziai a sudare freddo: non mi sarei mai perdonato se gli fosse successo qualcosa di grave, non ero stato abbastanza previdente e l’avevo lasciato a sé stesso. Ero un concentrato di emozioni: tensione, paura o, meglio, panico.

«Liam!» urlai entrando velocemente nella stanza del povero Liam che finalmente era riuscito ad addormentarsi.

«Ma cos- Niall, che succede? Sono le tre di not-»

«Harry non è in casa e non risponde al telefono. Lo sto chiamando da tanto tempo e non mi risponde. Squilla, ma non risponde, capisci? E se gli è successo qualcosa? E se l’hanno rapito e vogliono chiederci un riscatto? E se qualche maniaco lo sta stuprando? Oddio non me lo perdonerei mai! E se-» iniziare a degenerare rendendo palpabile la mia tensione in quel momento.

«Niall, cazzo calmati! È maggiorenne, è vaccinato, non ha di certo bisogno della babysitter personale e non sei mica tua zia! Lei sicuramente avrebbe reagito in questo modo, è pur sempre suo figlio!» fece con un mezzo sorriso. «Calmati, sa quello che fa. È un tipo con la testa a posto. Avrà avuto da fare, avrà conosciuto un ragazzo o è in discoteca. Cose da ragazzi, no? Domani tornerà. Se succede il contrario, chiamiamo la polizia, okay?» disse con tutta la calma di questo mondo.

Harry, il mio piccolo Harold, non poteva essere in pericolo. Doveva stare bene.

Annuii e Liam mi fece segno di distendersi vicino lui, sapeva che quando si trattava di Harry ero sempre ansioso e con mille preoccupazioni da fare invidia a mia nonna o alle nostre mamme.

E ci addormentammo così, un ragazzo che pensava alla sua amata e un ragazzo che pensava al cugino, angosciati più che mai.
 
 
 
 
 
HARRY

Qualcosa di bagnato. Si, proprio bagnato. E caldo. Sulla mia faccia. La mia guancia completamente bagnata. Ma che cazzo...

Aprii gli occhi e mi trovai un gatto grigio che mi leccava la guancia ed ero disteso su un letto, di certo non a casa mia: io, Niall e Liam non possedevamo un gatto, almeno fino ad oggi. Appena mi mossi leggermente, saltò giù dal letto e corse via, chissà dove. Mi stropicciai gli occhi, ma dov'ero?

La mia mente riprodusse le immagini della sera prima: Louis che bacia Liam, Sophia delusa, Louis che scappa, io che lo raggiungo e lo porto a casa, io che mi prendo cura di lui, io che dormo sul suo letto e abbracciato a lui. Sorrisi al ricordo delle ultime cose che erano successe.

Nella casa regnava un silenzio tombale: che stesse ancora dormendo? Allungai il braccio in cerca del corpo di lui accanto al mio, ma quello che trovai furono solo le fredde lenzuola bianche.

Sinceramente, rimasi davvero deluso. Mi ero aspettato di trovarlo ancora disteso accanto a me e di svegliarlo augurandogli un buongiorno, ma forse era troppo.

Decisi di alzarmi dal letto e di  farmi la doccia, quando risaltarono alla mia visuale le centinaia di foto che tappezzavano la parete di fronte al letto. Non riuscii a trovare un aggettivo che rendesse tutto ciò che stavo provando in quel momento: c’erano foto di tramonti, di spiagge, di fiori, di ragazzi che facevano skate, di bambini che giocavano, di sorrisi, di abbracci, di Zayn, Liam e Niall; e Louis con Sophia sia da bambini che da adolescenti, andando a finire a quelle più recenti, erano davvero meravigliose. Rimasi a bocca aperta, innamorato di quelle foto che avrei voluto staccare e portarle tutte quante a casa mia, per sorridere ogni volta che i miei occhi si sarebbero posate su esse.

Dopo aver sorriso come un ebete davanti a quelle meraviglie, uscii dalla stanza per vedere se Louis era ancora in casa, così da poter chiedere di usare la doccia e salutarlo prima di andar via.

Rimasi ancor più deluso, quando, dopo aver controllato tutta casa, scopri che Louis non era proprio in  casa. Se n'era andato.
Con l'amaro in bocca mi diressi verso la cucina, per bere un po' d'acqua. Quel che trovai sciolse mi sciolse: Louis mi aveva preparato la colazione. Aveva messo su una tovaglietta una tazza di tè ancora caldo (lo si poteva capire dal fumo che si liberava) e accanto dei biscotti, un toast e marmellata. Vicino alla tazza trovai un bigliettino con su scritto “X Harry”. Non persi un secondo di più: mi fiondai sul fogliettino e lessi ad alta voce:

“Harry, davvero, non so come ringraziarti per quello che hai fatto ieri sera. Grazie davvero, non me lo meritavo. Sono dovuto scappare, il dovere mi chiama! Non posso perdermi nemmeno una lezione di Fotografia, scusami! Ci vediamo.

p.s. ho notato la tazza di thè che non hai più bevuto ieri sera, così ho dovuto rimediare con la colazione. Goditi il mio Prince Of Wales: è raro che lo faccia bere ad altri!


Dal tuo Lou xxx”
 
Pensavo quasi di morire asfissiato nel giro di pochi secondi. Rilessi un’altra volta il bigliettino: non potevo crederci. Davvero mi aveva scritto tutte quelle parole? Ero arrossito di colpo e mi sentivo sciogliere come se fossi un ghiacciolo sotto al sole rovente d’Agosto.

Louis fottuto Tomlinson, mi avrebbe ucciso.

Così, dopo aver scoperto il perché di tutte quelle foto in stanza e perché se ne fosse andato, lasciandomi a casa sua, consumai con un sorriso sulle labbra la mia colazione, preparata da Louis.

Mi ero preso cura di lui e con un gesto apparentemente insignificante, mi aveva acceso la speranza che, forse, avevo qualche possibilità con il ragazzo che mi aveva stregato sin da subito. Avrei dovuto buttarmi? Mi venne, così, un’idea. Presi un post-it e una penna che avevo trovato sul tavolino e scrissi:

“Non ringraziarmi. L’ho fatto perché volevo. Anzi, grazie a te per la colazione, il Prince Of Wales è buonissimo! Devo comprarlo per me, assolutamente!

Spero di rivederti il più presto possibile.

Buono studio!


p.s. le tue foto sono indescrivibili! Complimenti!

p.p.s se hai bisogno di me, non esitare a chiamarmi: il mio numero è +44**********



La tua mammina xxx”

Ero un genio? Sì che ero un genio! Gli avevo lasciato il mio numero di cellulare nella speranza di essere richiamato il prima possibile.
Mi diressi in bagno e mi svestii per farmi una doccia rigenerante prima di ritornare a casa e chiamare Nia- oddio Niall! Non l’avevo avvisato di dover passare la notte fuori casa e per come è fatto a momenti avrebbe chiamato la polizia se non mi sarei fatto vivo!

Ero in mutande e corsi giù per le scale alla ricerca del mio cellulare buttato chissà dove quando sentii il campanello suonare. Che Louis fosse già tornato? Che avesse dimenticato qualcosa?

Andai così verso la porta e senza pensarci due volte, l’aprii.

Zayn.

Non riuscii nemmeno a salutarlo quando lo vidi arrossire d’un tratto e squadrarmi dalla testa ai piedi e- oh merda! Ma ero in mutande! Che idiota!

Ma prima che potessi spiegargli, o scappare da qualche parte per mettermi almeno dei dannati pantaloni, parlò lui.

«Ehm, Ha-arry, ho evidentemente interrotto qualcosa. Ora devo andare, ciao!» e scappò via senza darmi il modo e tempo di spiegarli che aveva frainteso tutto quanto e che poteva anche rimanere. Mi lasciò così in mutande e senza parole sull’uscio di casa di Louis.

Avevo combinato un casino, un bel gran casino.

 









Note d'autore

Saaalve bella gente! Eccoci qui con il nono capitolo!
Eh che dire? Vediamo per la prima volta il putno di vista del nostro biondo preferito che ci racconta di un Liam distrutto, dopo l'incompresione e la litigata con Sophia... 
Harry, invece, si risveglia solo in casa di Louis, dato che quest'ultimo è costretto ad a seguire la lezione di fotografia. Con un bella scusa il ricciolino, gli ha lasciato il suo numeno di telefono, quindi vedremo un po'. E poi...un finale col botto! Povero Zayn...
Che ve ne pare?
Ringraziamo Estrella per aver recensito (GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!) e invitiamo il resto dei lettori a lasciarci un loro pensierino, pleeeeeease! 
Ringraziamo, inoltre, tuti i lettori che leggono la storia e chi l'ha aggiunta tra le seguite/preferite/ricrodate. Vi amiamo!

p.s. per qualunque cose non esitate a contattarci o qui o su twitter (@STYLINSON10s). Vi ricordiamo che siamo anche su Wattpad.
p.p.s se vi va, leggete anche l'altra storia che ho pubblicato su questo canale, è una OS SongFic, si chiama Cerotti.
p.p.p.s (?) ho creato un banner, ma non so come aggiungerlo alla storia, s equalcuno può sarmi una mano ne sarei davvero grata!

GRAZIE MILLE A TUTTI PER LEGGERE LA NOSTRA STORIA. Alla prossima!

All the love,
-Angi ( e Liuz)

 
  
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