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Autore: Gamora96    13/11/2015    3 recensioni
Mia ed Alec sono due ragazzi molto diversi fra loro, con una sola cosa in comune. Entrambi hanno una smisurata passione per le vecchie leggende, soprattutto quelle sui cavalieri, che rischiavano le loro vite per salvare coloro che amavano! Mia vorrebbe un giorno diventare un cavaliere e creare una leggenda tutta sua, ma alle donne non è permesso entrare nell'esercito ...
Dal testo: "Chi ha deciso che questa è un'arma?"
Aaron prese posto di fronte a lei e scrollò le spalle "È in grado di uccidere, perciò è un'arma"
"Ma non è l'unica cosa che può fare. Posso usare la lama per intagliare, o per difendere una persona. Potrei anche fonderla, per creare qualcos'altro. Siamo noi a decidere cosa farne di uno strumento, perciò siamo noi l'unica vera arma"
È la prima volta che provo a scrivere una storia a capitoli. Sono una dilettante perciò spero di ricevere tanti consigli per migliorare, e spero di non essere troppo male XD
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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James tentò con tutte le sue forze di liberarsi, ma la presa del suo avversario era ferrea e non gli lasciava vie di scampo. Cercò Peter con lo sguardo e venne colto da un profondo senso di sollievo quando si rese conto che ancora si muoveva. Era ancora in tempo! Se solo avesse potuto soccorrerlo ... guardò Thom negli occhi e si ritrovò di nuovo a rabbrividire. Che cosa gli era successo? Com'era potuto diventare così? E perché faceva una cosa del genere? Sperò con tutto se stesso che qualcuno scendesse in strada ad aiutarlo, ma nessuno si fece avanti. Rimasero tutti chiusi in casa, al sicuro, fingendo che nulla stesse accadendo. Serrò i pugni con rabbia. Come potevano dimostrarsi tanto indifferenti? Come potevano starsene in disparte mentre due ragazzi stavano per essere uccisi? Poi uno strano pensiero gli attraversò la mente, forte e chiaro. Probabilmente, lui avrebbe fatto la stessa cosa. Quando si era lanciato su Thom, nel disperato tentativo di aiutare Peter, si era stupito di quella sua azione. Non gli era mai capitato di agire così, senza pensare. Per un momento, aveva creduto di poter davvero fare la differenza, di aver finalmente trovato il coraggio che tanto desiderava avere.
"Già" pensò disperato "E guarda com'è finita" la stretta intorno al suo collo aumentò, facendolo sussultare. Ben presto, si sentì mancare, e abbandonò le braccia lunghi i fianchi, esausto. Sarebbe finita così? Non era neppure riuscito a salvare il suo compagno. Se Mia fosse stata lì, lo avrebbe sicuramente sgridato. La vista iniziò ad annebbiarsi e i contorni di quel mostro che un tempo aveva conosciuto così bene divennero terribilmente confusi. Poi, proprio quando pensava che davvero fosse finita, la presa sul suo collo diminuì, e si ritrovò a respirare di nuovo.
Aaron afferrò Thom per i capelli e lo scagliò a terra con furia, staccandolo dal ragazzo. Questo cadde a terra in ginocchio, tossendo terribilmente. Ci era andato davvero vicino. Chiuse gli occhi e cercò di riprendersi mentre il sapore del suo stesso sangue gli esplodeva fra le labbra. Thom fece per rialzarsi, ma Aaron lo infilzò con la sua spada, tranciandogli di netto il cuore. Sapeva bene dove colpire per uccidere una persona. Aveva studiato l'anatomia degli esseri umani per anni, e le numerose battaglie a cui aveva partecipato lo avevano aiutato. Nel frattempo, Mia si era inginocchiata accanto a Peter, che tra i due feriti sembrava il più grave, e aveva osservato con orrore lo squarcio sul suo petto. Gli aveva preso una mano, cercando di tranquillizzarlo, e con l'altra aveva sfiorato la ferita, sussurrando l'incantesimo di guarigione che già aveva usato con Delfine. Questa volta, guarire la ferita fu molto stancante, perchè era terribilmente profonda, ma riuscì comunque nell'impresa. Una volta guarito Peter, si voltò verso i suoi compagni, sospirando esausta, e quello che vide la lasciò senza parole. Thom era steso a terra a pancia in giù, con un lama conficcata nel petto, all'altezza del cuore. Dopo un colpo del genere, sarebbe dovuto morire, eppure si muoveva ancora. Il suo corpo aveva dei piccoli spasmi e le orbite di quelli che una volta erano stati degli occhi umani roteavano velocemente. Portò le braccia dietro le schiena, in una posa innaturale, e iniziò ad allungare le dita in cerca della lama che lo teneva costretto a terra. Quando la trovò, iniziò a sfiorarla, procurandosi dei piccoli tagli sui polpastrelli. Aaron sapeva di dover fare qualcosa, ma la scena lo aveva talmente scioccato che non riusciva a muoversi. Thom si tirò su, portandosi sulle ginocchia, e toccò la punta della spada che gli spuntava dal petto. Mia trattenne il fiato. Aveva la testa leggermente piegata all'indietro e gli occhi bianchi completamente sbarrati. La bocca era spalancata in modo innaturale. Sembrava si fosse slogato la mascella e della saliva colava dagli angoli delle labbra verdastre. La testa le girava terribilmente, e il cuore le batteva all'impazzata. Era da parecchio che non provava una simile paura. L'essere produceva uno strano suono con la gola, simile ad un lamento. Aaron non attese oltre. Sfilò la lama dal petto di Thom e la usò per recidergli la testa dalle spalle. James raggelò alla vista di quel sangue. Era insolitamente scuro, e con una strana consistenza. Il corpo di Thom cadde a terra, finalmente privo di vita, e i quattro compagni fissarono allibiti il piccolo ragno nero che fuoriusciva dai suoi vestiti, fuggendo velocemente.

Lilith rise divertita osservando l'espressione dei presenti quando avevano visto il viso di Thom. Era seduta a terra a gambe incrociate e, davanti a lei, c'era una piccola pozza d'acqua, nella quale si riflettevano tutti gli avvenimenti di Aberlon. A quanto pare la sua idea aveva funzionato. Grazie a quei ragni, poteva giocare con le persone e costringerle a fare ciò che voleva, anche dopo la morte. Peccato che Mia ed Aaron si fossero messi in mezzo. Quando Lilith aveva visto il viso di Mia riflesso nello specchio, si era morsa le labbra con irritazione. Quella ragazza era ovunque. Quando aveva lasciato l'Accademia, aveva sperato di non dover mai più rivedere quel suo sguardo gentile così terribilmente irritante, e invece eccola lì, sempre pronta a fare del bene. Davvero seccante. Se mai l'avesse incontrata di nuovo, non l'avrebbe lasciata andare tanto facilmente.
Si alzò in piedi, muovendo appena le gambe indolenzite. Ormai era da parecchio che Alec l'aveva lasciata sola. Un rumore di passi la fece sorridere, credendo che il ragazzo fosse finalmente tornato. Poi si rese conto che più di qualcuno si stava avvicinando e il suo sorriso svanì


Angolo dell'autore!
Buongiorno popolo di EFP! Come state? È la prima volta che carico un capitolo così presto, e ad un'ora tanto scellerata, ma non potevo lasciare in sospeso l'azione del capitolo precedente. Inizialmente Peter doveva morire ma poi, per pura bontà del mio cuore, ho deciso di salvarlo. Magari così potrà essere utile alla nostra eroina in un secondo momento XD
Spero di caricare presto il prossimo capitolo, in cui si tornerà un po' su Alec e Lilith. Buona giornata e commentate in tanti ;)
   
 
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