Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: ___Page    13/11/2015    2 recensioni
Sono passati due anni dall'inaugurazione del locale di Sanji, Zoro e Law e tutto va a gonfie vele,al ristorante, alla scuola di danza e nelle loro vite.
Ma un nuovo spettacolo si avvicina e nuovi conflitti e amori prendono forma tra prove di musical e serate latine. Riusciranno gli allievi di Violet, Nami e Bibi a fare i conti con i propri sentimenti, a ritmo di musica e battiti di cuore?!
Ecco a voi il seguito di Shall we dance.
Genere: Comico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eustass, Kidd, Nojiko, Penguin, Trafalgar, Lamy
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Mi avvicino alla quinta, accostandomi nella penombra in attesa che il sipario si apra.
Percepisco da qui la loro tensione anche se è l’ultimo pezzo. O forse proprio perché è l’ultimo pezzo.
Sono stati eccezionali ed è ovvio che ci  tengono a mettere la ciliegina sulla torta.
Shirahoshi è già al centro del palco, pronta a farsi illuminare dall’occhio di bue, che respira profondamente per non cedere al panico, pronta a cantare dal vivo, mentre gli altri si sistemano intorno a lei, cercando di essere il più silenziosi possibile, alcuni ridacchiando istericamente, altri sinceramente felici.
Li scruto con attenzione, incuriosita, quando un fruscio accanto mi distrae dai miei allievi, facendomi voltare.
Le sorrido, prima di tendere il braccio e stringermela addosso.
Non ci aspettavamo il suo ritorno, è bello averla qui con noi.
Dopodomani riparte già per la Russia, per le ultime tre settimane di corso, ma stamattina, quando si è presentata qui a sorpresa, ha detto che lo spettacolo non poteva proprio perderselo.
-E a me niente?!- domanda Violet alle nostre spalle, mentre Bibi ricambia.
Ci giriamo a guardarla e scuotiamo la testa prima di accoglierla e stringerci tutte insieme come ai vecchi tempi, mentre il sipario si apre su richiesta di Ace che parla nel microfono che ci collega a Paulie, seduto su alla consolle.

[You can't stop the beat - Glee Cast]

Un brivido ci percorre mentre Shirahoshi avanza sul palco, incantando tutti con la sua splendida voce.
 
You can't stop an avalanche
As it races down the hill
You can try to stop the seasons,
But you know you never will
And you can try to stop my dancin' feet
But I just cannot stand still
Cause the world keeps spinnin'
Round and round
And my heart's keeping time
To the speed of sound
I was lost till I heard the drums
Then I found my way
Cause you can't stop the beat
 
-Sono stati eccezionali eh?!- domanda Bibi, senza distogliere gli occhi dalla ribalta, facendo sospirare teatralmente Violet.
-Non sono mai stata tanto orgogliosa di loro- afferma, mentre io continuo a studiarli immersi nella penombra a cui i miei occhi sono ben abituati.
-Vedete anche voi quello che vedo io?!- domandò dopo un po’, facendo corrugare loro le sopracciglia.
-Di che parli?!-
-Franky e Baby…-
Girano la testa di scatto verso di loro, immobili ad aspettare il loro attacco mentre la luce comincia ad alzarsi soffusa e lentissima, illuminandoli piano piano, ma il loro linguaggio del corpo è inequivocabile.
Si cercano con gli occhi e con le mani e quando torno su di loro le espressioni di Bibi e Violet sono indecifrabili.
-Ma… ma quando…-
-E anche Sabo e Koala eh!- considera Bibi, facendoci spostare di nuovo lo sguardo.
-Cosa combina Sabo?!- domanda subito Ace, avvicinandosi in fretta e cercando suo fratello adottivo con gli occhi per poi sorridere soddisfatto quando capisce di cosa stiamo parlando.
Ormai il palco è completamente illuminato e io sospiro dispiaciuta nel notare che l’espressione di Pen nell’arco della serata è solo peggiorata. Sembra tranquillo ma gli leggo negli occhi che non è così.
La sua è concentrazione per non sbagliare ma è tutto fuorché sereno.
 
5, 6, 7, 8
 
Ever since this old world began
A woman found out if she shook it
She could shake up a man
And so I'm gonna shake and shimmy it
The best that I can today
Cause you can't stop
The motion of the ocean
Or the sun in the sky
You can wonder if you wanna
But I never ask why
If you try to hold me down
I'm gonna spit in your eye and say
That you can't stop the beat!
 
Non riesco a capire cosa sia successo ma smetto di pensarci quando in un tripudio di colori prendono a scatenarsi sul palco, facendomi venire voglia di unirmi a loro, le gambe che non stanno praticamente ferme.
Koala, Baby e Shirahoshi fanno un rond in aria, continuando a cantare dal vivo, perfettamente in sincrono, mentre alle loro spalle gli altri si incrociano creando delle figure in costante movimento.
Oh come sono fiera di questa coreografia!
-Come mi mancherà tutto questo!- mi lascio sfuggire e subito mi mordo la lingua ma ormai si sono girati tutti e tre verso di me, uno più scioccato dell’altro.
-Raggio di Sole?!- mi chiama Ace in agitazione, mentre Bibi cerca di incrociare i miei occhi febbrile.
 
You can't stop today [No! ]
As it comes speeding 'round the track [oooh, child yes! ]
Yesterday is history [be gone! ]
And it's never comin' back! [Look ahead, cause...]
Tomorrow is a brand new day, and it don't know white from black [Yeah! ]


Cause the world keeps spinning
Round and round
And my heart's keeping time
To the speed of sound
I was lost till I heard the drums
Then I found my way
Cause you can't stop the beat
 
-Okay voi dovete stare calmi!- dico alzando le mani a palmo aperto ai lati del viso -Bonney mi sostituirà e sarà perfetta!- affermo, proprio mentre arriva il suo turno di cantare e avanza sul palco, spingendo via i ragazzi nel tragitto, con quella malizia che la contraddistingue da sempre.
-Dove vuoi andare?!- domanda Violet, al colmo della tensione.
-Da nessuna parte!- ribatto subito, cercando di tranquillizzarli, invano.
Sospiro prima di accennare un sorriso.
-Non lo abbiamo ancora detto a nessuno ma…- non finisco la frase e porto le mani ad appoggiarsi sul mio grembo, gli occhi che brillano.
Violet sgrana gli occhi mentre Bibi si porta le mani alla bocca, trattenendo il fiato.
-Oh kami!!!- esclama, prima di gettarsi in avanti e abbracciarmi, seguita dagli altri due.
Mi lascio stringere e Ace mi posa una mano sulla pancia.
-Ehi ha dato un calcio!!!-
Ci giriamo a guardarlo atone.
-Ace sono alla sesta settimana. Non li ha nemmeno i piedi- gli faccio notare ma lui continua a sorridere ebete, muovendo la testa a ritmo.
-Ti piace, eh, la canzone?!- chiede al mio ombelico e tutte e tre ci spalmiamo una mano in faccia.
-Sei irrecuperabile- mormora Violet.
Pen si para davanti alla nostra quinta, dandosi lo slancio per uno dei suoi micidiali e spettacolari salti e noi torniamo a guardare la coreografia.
 
Ever since we first saw the sun
A man and woman liked to shake it
'Till the day are done
So I'm gonna shake and shimmy it
With all my might today
'Cause you can't stop
The motion of the ocean
Or the rain from above
You can try to stop the paradise
We're dreamin' of
But you cannot stop the rhythm
Of two hearts in love to stay
Cause you can't stop the beat!
 
Si muovono perfettamente in sincrono, sono una gioia per gli occhi e non posso non sentire un fremito di emozione attraversarmi quando si immobilizzano, cantando con il cuore e stringendo i pugni tanto si sentono coinvolti.  
Non vorrei essere in nessuna altro posto per niente al mondo!
Persino Pen e Lamy sembrano stare bene anche se non mi sfugge come lei lo cerchi con gli occhi e lui invece la eviti, contrastando con tutte le altre coppie presenti sul palco.
 
You can't stop the beat!
You can't stop the beat!
You can't stop the beat!
You can't stop the beat!
 
Si lanciano nell’ultima serie di chaines, salti e prese, senza un ordine preciso e prestabilito, puro movimento e divertimento che coinvolge in modo irresistibile.
Se penso che una volta quelli eravamo noi…
Anche il gioco di luci è spettacolare, ricorda il finale dei fuochi d’artificio e si fermano solo quando la musica arriva al termine, insieme ai ragazzi, che si bloccano nelle pose finali, con il fiatone ma sorridenti.
Ci vuole qualche secondo ma, quando l’applauso esplode, è tra i più belli che abbia mai sentito e mi riempie il cuore.
Avanzano per inchinarsi, vedo Lamy e Pen prendersi finalmente per mano, un attimo di tregua e pace in nome della danza e del lavoro di molti mesi portato avanti insieme e, fino a poche settimane fa, con complicità e sostegno reciproco.
Poi indietreggiano e so che tocca a noi.
Ace e Violet sono corsi dal lato opposto del palco, facendo tutto il giro da dietro, per trovarsi nella quinta giusta. Un cenno del capo ed entriamo tutti insieme, sorridendo per celare l’imbarazzo che questo momento ci trasmette.
A noi sembra sempre di non aver fatto niente.
Ci apriamo a ventaglio e Ace si sposta a recuperare Kaya che quest’anno merita doppi riconoscimenti, come ballerina e come insegnante e io continuo ad applaudire, lasciando vagare lo sguardo sulla platea.
E, proprio come due anni fa, riesco a individuarlo nonostante le luci negli occhi.
Lo metto a fuoco che applaude, il suo bellissimo ghigno sul viso, l’espressione orgogliosa e fiera.
La stretta che provo allo stomaco non ha nulla a che vedere con quella dell’ultima volta che questa scena ha avuto luogo. Mi sembra impossibile che solo due anni fa fossimo sul punto di perderci. Mi sembra di amarlo da tutta la vita.
Smetto per un attimo di applaudire e sollevo un palmo in segno di saluto mentre poso l’altro sul mio grembo.
Lo vedo allargare il sorriso e illuminarsi ancora di più e poi succede.
Law e Sanji si girano verso di lui, uno lentamente l’altro di scatto. Uno ghignante, l’altro omicida.
E mentre il sipario si chiude sulla più improbabile delle scene io già rido perché so cosa sta per succedere.
Spero solo che non si pestino in platea e Sanji non si metta a urlare “Come hai osato mettere incinta la mia sfogliatina al cioccolato”, anche se sono certa che glielo dirà, senza farsi sentire da Violet, spero per lui.
Nel caso, comunque, fingerò di non averli mai visti né conosciuti.
Ma quando il telone rosso finisce di chiudersi e i miei allievi si lanciano in una silenziosa festa, abbracciandosi ed esultando a gesti, mi lascio andare a una liberatoria risata.
Perché sono  felice, felice come non lo sono mai stata in vita mia, con tutto ciò che ho sempre desiderato e amato concentrato qui, sul palco e nella platea di questo teatro.
 

 
§

 
Prendo una boccata d’aria, passandomi una mano tra i capelli, cercando di rilassare lo stomaco con scarso successo.
Mi sento vuota, priva di forze, come in stand-by. E so fin troppo bene che la stanchezza post spettacolo non c’entra niente, così come i brividi che ho non hanno nulla a che vedere con l’adrenalina che circola come una droga nelle vene dei miei amici, impegnati a fare baldoria dentro al locale di Sanji, Zoro e Law.
Io non ci riesco.
Non riesco a ballare, ridere e scherzare.
Non so cosa mi sia preso, non so cosa sia successo prima sul palco, qualunque cosa fosse mi ha mandata completamente in aria e mi passo una mano sul volto cercando di riordinare i miei confusi pensieri.
Mi sembra di avere vissuto le ultime settimane come sotto ipnosi e di essermi appena risvegliata, rendendomi conto solo ora di quanto mi sia mancato Pen in tutto questo tempo. Consapevolezza che mi ha travolta prima sul palcoscenico, sconvolgendomi totalmente. Uno shock da cui non riesco a riprendermi, soprattutto perché sembra che l’essermene resa conto non sia il primo passo verso nessuna riconciliazione, vedendo come si comporta lui.
È tutta la sera che mi ignora, tenendo fede a ciò che mi ha detto prima del tango, freddo e distante come un pezzo di ghiaccio.
E, quel che è peggio, non lo posso biasimare.
-Suuuuuuuper!!!-
Mi giro mentre la voce di Franky mi raggiunge, appena filtrata dal vetro, e lo vedo sollevare Baby e farla volteggiare in aria, prima di stringerla e baciarla senza vergogna.
Sorrido, un sorriso tirato e malinconico. Sono felice per loro, così felice, ma al tempo stesso fa male pensare che poco più di due mesi fa eravamo io e Pen quelli.
Certo senza tutto quell’entusiasmo tipico di Franky e senza i baci, ma pur sempre noi.
Lo stomaco mi fa una capriola a questo pensiero, non so perché.
Sospiro, rendendomi conto che devo rientrare, sono fuori da un po’ e prima o dopo arriverà qualcuno a chiedermi se è tutto a posto e quel qualcuno non sarà di certo Pen. E se quel qualcuno dovesse essere Koala o Baby, si renderebbero di certo conto che sto male.
Stringo i pugni imponendo alle mie gambe di muoversi ma una voce mi ferma, facendomi voltare di scatto.
-Ehi!-
Mi irrigidisco nell’incrociare i suoi occhi atoni e la sua espressione impassibile.
-Robb- lo chiamo, abbozzando un sorriso nervoso.
Eccola di nuovo quella sensazione di inquietudine che non avevo mai provato prima in sua presenza ma che ora mi fa solo venire voglia di scappare lontano. Non posso impedirmi di indietreggiare quando lui avanza verso di me.
Non sembra turbato dal mio improvvisamente strano comportamento e io deglutisco a vuoto, stringendo i pugni.
Vorrei solo allontanarmi da lui ma mi rendo anche conto che gli devo parlare, che devo farlo il prima possibile e che questa è l’occasione migliore.
-Senti… Io penso che… Tu torni in America tra pochi giorni no?- gli domando, prendendola un po’ alla larga.
Si limita ad annuire, silenzioso e impassibile e io provo una punta di fastidio.
È sempre stato così arrogante?!?!
-Beh il fatto è che…- esito, portando una ciocca bionda dietro l’orecchio e inspirando a pieni polmoni -Non penso che dovremmo continuare. In realtà non è perché tu torni in America e comunque è stato… bello, ma… Non provo le cose giuste, sarebbe solo una farsa- gli dico, riuscendo a sollevare lo sguardo senza registrare ovviamente nessuna reazione ma sentendomi più leggera.
È stato meno difficile di quanto pensassi.
-Non preoccuparti Lamy. Lo avevo già capito- mormora, impossibile dire se gli freghi davvero qualcosa o meno, se sia sofferente o del tutto indifferente.
-Mi dispiace…- ribatto piano, afferrandomi il braccio sinistro con la mano destra.
-Non preoccuparti davvero. Come dici tu, è stata una bella esperienza ma in fondo abbiamo sempre saputo che era una parentesi no?- mi fa notare, inaspettatamente comprensivo e io sgrano gli occhi, prima di sorridergli e annuire, sollevata che abbia capito.
Mi sento anche meno in apprensione e ora ho voglia di rientrare perché ne ho voglia non per fuggire da lui.
Mi giro senza esitazione e sto per proporgli di tornare alla festa quando una presa salda sul polso, troppo salda, e uno strattone mi riportano indietro, facendomi trattenere il fiato. Mi fa girare di prepotenza e mi spinge contro il muro, facendomi male.
Lo guardo con occhi pieni di terrore e il fatto che resti impassibile nonostante tutto mi spaventa ancora di più.
-Certo, mi ero aspettato un saluto un po’ diverso- mormora, avvicinandosi pericolosamente a me e prendendomi il volto in una mano, facendomi male.
I suoi occhi sono illuminati da una luce spaventosa, quasi sadica e io mi sento morire.
Vorrei urlare ma la sua stretta sulle guance me lo impedisce.
-Lasciami!- mugugno in preda al panico ma lui mi ignora, prendendo a leccarmi il collo e disgustandomi.
Sento una lacrima scivolare lungo la guancia.
Cosa sta succedendo?! Com’è possibile tutto questo?!
Sposta una mano a tapparmi la bocca nel caso mi venga in mente di urlare e io mi sento improvvisamente in debito di ossigeno. Mi agito e dimeno, mugugnando disperata e gli mollo un calcio sugli stinchi ma lui incassa e continua imperterrito a leccarmi e mordicchiarmi provocandomi delle ondate di nausea.
-Sta buona- protesta mentre la sua mano libera prende a vagare sul mio interno coscia, sotto la gonna e io sgrano gli occhi, scuotendo il capo terrorizzata.
No, no, no, no!!!
Non può essere!!!
Chiudo gli occhi e gli mordo la mano, preparandomi a urlare non appena mi libererà ma con mio sommo orrore sembra non avere sentito niente e ghigna invece, quasi divertito.
-È per il pel di carota vero?! Sai l’ho capito subito, appena ti ho vista, che ti piacciono i perdenti!- soffia con disprezzo, passando un dito lungo l’elastico delle mie mutandine, mentre la vista mi si offusca per le lacrime e i singhiozzi prendono a uscire dalla mia gola, in un suono soffocato a causa della mano di questo lurido bastardo. Mi sento squassare dal pianto e chiudo gli occhi reclinando il capo all’indietro, rassegnata a essere troppo debole per contrastarlo.
Qualcuno mi aiuti!!! Qualcuno venga a salvarmi!!!
Pen, dove sei?!?!
Serro le palpebre preparandomi a non so nemmeno io cosa quando improvvisamente un mio singhiozzo risuona nell’aria, forte, chiaro e libero da costrizioni.
Riapro gli occhi, confusa e fuori di me per la paura e cerco di mettere a fuoco attraverso la corte di lacrime, rendendomi conto che non c’è più nessuno davanti a me, che sono libera, che Robb è sparito.
-Cosa le stavi facendo, figlio di puttana!!!-
Mi volto di scatto, verso quella voce che urla omicida e li vedo.
Pen e Robb che si guardano con un sentimento che non si può nemmeno definire odio, a pochi centimetri l’uno dall’altro, respirando affannati.
Capisco che lo ha spinto via, lontano da me e, con una certa agitazione, capisco che vorrebbe pestarlo a sangue. Vorrei solo accasciarmi a terra e piangere ma non posso permettere che Pen si infogni in qualche casino per causa mia così mi riscuoto e corro verso di loro ma mi precedono entrambi, gettandosi l’uno contro l’altro.
-Pen!!!- lo chiamo, ancora più terrorizzata di prima ma sembra sordo a qualsiasi richiamo.
-Devi stare lontano da lei, hai capito?!?!?- ringhia tra i denti, mentre gli tira un cazzotto che Robb gli restituisce subito mandandolo quasi a terra e io mi porto entrambe le mani alla bocca.
Devo fermarli, devo fare qualcosa!!!
Ma sono come pietrificata e mi sento morire quando lo vedo tornare alla carica, dopo essersi asciugato il rivolo di sangue che gli esce dal labbro.
-Pen, no!!!-
Un lampo scuro accanto a me e dopo l’ennesima cascata di lacrime quello che vedo mi fa sentire per un attimo sollevata.
Law sta trattenendo Pen, impedendogli di avventarsi su Robb che si è immobilizzato a sua volta, sotto lo sguardo freddo e omicida del nuovo arrivato.
Freme e stringe  i pugni, chiaramente desideroso di finire ciò che ha cominciato ma basta un’occhiata di Law per farlo tentennare.
-Io non te lo consiglio- soffia glaciale, facendo rabbrividire anche me.
-Robb cosa sta succedendo?!-
La voce scioccata di Gladius si intromette e io mi giro, rendendomi conto solo ora che sono usciti tutti e che le mie condizioni, l’espressione sconvolta, il trucco sciolto ma soprattutto l’abito sgualcito sono inequivocabili per tutti.
E tutti fissano Robb come se volessero trucidarlo, Gladius compreso.
Mi asciugo rapida le tracce di lacrime e trucco che ancora mi macchiano le guance, mentre Baby si accosta  a me, chiedendomi come sto e passandomi i pollici sul volto.
Annuisco, dicendole di non preoccuparsi, mentre Gladius afferra Robb per un braccio per trascinarlo via e Pen si libera dalla presa di Law con uno strattone, alzando le braccia in segno di resa ma continuando a soffiare dal naso e lanciare saette con gli occhi.
Anche lui è spaventoso eppure vorrei solo correre tra le sue braccia.
-Mi dispiace Violet- mormora Gladius, attirando l’attenzione di tutti -Sono davvero mortificato-
Tutti si girano verso di loro, tutti tranne me che continuo a fissare il selciato e Pen che si è girato a guardare me.
-Ti chiamo domani- lo avvisa Violet e immagino che Gladius abbia annuito e basta perché non arriva nessuna risposta prima dei loro passi che si allontanano.
È quando non li sento più che riesco a prendere un profondo respiro, ricacciando indietro le lacrime e i singhiozzi, sentendomi ora gli sguardi di tutti puntati addosso e sollevando il mio.
Una mano si posa delicata sul retro del mio collo e io mi volto per incrociare le iridi grigie di Law che mi osservano determinate ma chiaramente preoccupate.
-Stai bene, Lamy?-
Annuisco, prima di girarmi verso Pen, che non mi guarda più ora, ma cammina avanti e indietro, calciando la ghiaia e tenendosi il ponte del naso.
Prendo fiato per chiamarlo ma quando i suoi occhi si sollevano su di me le parole mi muoiono in gola.
Cosa… cosa c’è di sbagliato?!
Non dovrebbe guardarmi così dopo una cosa del genere! Come… come se fosse colpa mia!
-Non te l’avevo detto, Lamy?!?! Non ti avevo detto di non fidarti di lui?!?!- urla fuori di sé e io sobbalzo scioccata.
-Pen!- lo chiama Sabo, avanzando di un passo, senza riuscire a ottenere la sua attenzione.
-Ma tu no!!! “Come fai a giudicarlo se non lo conosci” e chissà quali altre stronzate vero?!?! E se non fossi uscito in tempo?!?! Te lo immagini se non fossi uscito in tempo eh?!?!- domanda e io trattengo il fiato nel vedere che anche lui ha gli occhi pieni di lacrime.
Mi sento morire e avanzo verso di lui. Voglio abbracciarlo, stringerlo a me, fargli sentire che sto bene.
-Pen…- lo chiamo ma mi immobilizzo quando lui indietreggia bruscamente, ferendomi peggio di una pugnalata.
-No. Pen un cazzo. Io te l’avevo detto Lamy- sibila, prima di voltarmi le spalle e rientrare nel silenzio assordante che è calato intorno a noi, seguito velocemente da Sabo, Chopper e Franky.
Resto immobile e tremante per un tempo che mi sembra non finire mai, a fissare il punto dove è sparito, finché il rumore di ghiaia pestata non mi risveglia facendomi capire che anche tutti gli altri stanno lentamente rientrando.
Anche Law abbandona il mio fianco dopo una lieve carezza e il suo posto viene preso da Koala che, insieme  a Baby, mi porta verso un muretto poco distante per farmi sedere.
Mi lascio guidare come in trance.
-Dobbiamo portarla a casa- sento Baby mormorare, come se fosse a chilometri di distanza.
La mano di Koala mi accarezza la guancia e la sua voce mi chiama, facendomi voltare persa verso di lei.
Mi sorride e io la fisso con occhi vacui mentre qualcosa si tende dentro di me, fino a spezzarsi e un suono raggelante mi riempie le orecchie.
Mi ci vogliono parecchi secondi per capire che quel suono non sono che i miei singhiozzi e mi rendo conto di non riuscire più a fermarmi ora che ho iniziato.
Ma soprattutto, mentre annego nelle braccia delle mie amiche, abbandonandomi al dolore, mi rendo conto che, nonostante quanto appena successo, non è per Robb e ciò che mi hai fatto che sto così terribilmente male. 
  
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