Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Nejisfan    14/11/2015    1 recensioni
Ragazzi che si amano nei modi più disparati, negli istanti più vari. Incontri, scontri, passione e liti, difficoltà comuni e caratteri complessi.
L'amore è il centro di tutto, anche quando è confuso o a senso unico o difficile da esternare.
Riguarda loro come riguarda noi.
Questa raccolta parla di questo: dell'amore. Nulla di più facile e di più difficile insieme.
(Ambientazione: AU. Frasi ispiratrici prese dalle canzoni bellissime di Daniele Silvestri).
Conclusione: capitolo 30, Shikamaru e Ino alle prese con una manifestazione e qualche coro, tanti lamenti e tanto amore nascosto (ma neanche troppo).
Raccolta dedicata a chiunque abbia apprezzato e incoraggiato il mio percorso su Efp: ciao amici, mi prendo una pausa, e questo è il mio saluto.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Team 10, Team 7, Team 8, Team Gai
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
AMARSI IN MODO COSMICO

 
Cap. 19: Non tornare.
[KibaHina]
 
Non è raccomandabile
Fare ritorno al luogo originario di partenza.
[Daniele Silvestri-La Paranza]


 
 
Hinata credeva che non ci sarebbe più tornata, a Konoha.
La vita a volte ti prende drammaticamente a calci e poi se la ride alle tue spalle.
Da cinque anni viveva a Tokyo, era diventata l'assistente veterinaria di una donna che faceva quel lavoro da quarant'anni, era brava e appassionata.
Hinata credeva che non si sarebbe mai più spostata ma poi Aiko, la sopra citata veterinaria, l'aveva convocata nel suo ufficio per dirle che andava in pensione e avrebbe venduto lo studio per permettere ai suoi figli di frequentare scuole private.
Lo sguardo della ragazza che aveva di fronte, ormai adulta perché quasi trentenne, aveva messo davvero in crisi Aiko, che poco dopo averle comunicato la brutta notizia aveva chiamato un suo collega che sapeva essere in cerca di un'assistente che un giorno potesse prendere il suo posto.
Hinata era dolce ma aveva maturato, in quei cinque anni, anche un pragmatismo difficile da trovare, era bravissima e non meritava di restare senza lavoro.
Kizuya aveva accettato di assumerla, si fidava di Aiko come i ciechi si fidano del proprio cane perché, esattamente come un quadrupede, non gli aveva mai fatto sbagliare un passo con una delle sue direttive.
Quando aveva riattaccato, la Hyuga attendeva ancora una risposta e la donna di fronte a lei le aveva sorriso fiduciosa, poi aveva detto che non sarebbe rimasta disoccupata.
L'avevano assunta in un paesino vicino, bello e tranquillo.
Prima ancora che lo pronunciasse, Hinata aveva già capito, e aveva chiuso gli occhi.
Konoha.
Merda.



L'odio che la Hyuga riserva a Konoha non è dovuto tanto alle qualità della cittadina, quanto al fatto che sia molto piccola e che, per forza di cose, si tenda ad incontrare sempre tutti.
"Hina, finché vuoi puoi stare a casa mia. Io non ci sono quasi mai, neanche lo so perché pago l'affitto".
Tenten è dolce, mentre si preoccupa per la sua amica appena tornata, l'altra le sorride colpita dalla generosità.
"Le cose con Neji vanno alla grande, eh?" risponde di rimando Hinata, che a suo cugino ha sempre voluto bene.
Mentre la castana annuisce, la Hyuga accetta la sua offerta: il problema non è tanto suo padre (anche se avrebbe un'inifinità di motivi per avercela con lui), non vuole stare a casa perché la sua casa è di fronte a quella di qualcun altro.
Tenten l'ha capito, anche se finge l'indifferenza.
Hinata le è molto grata.





Passano due settimane in tranquillità, quindici giorni in cui Hinata riesce a invitare suo padre e sua sorella in quella che è diventata la sua dimora, rivede le sue amiche e qualcuno dei suoi amici.
Passano due settimane calme, poi la ragazza va a fare la spesa.
E un lunedì che sembrava tranquillo, davanti al reparto frutta e con in mano due mandarini, lo vede.
Kiba Inuzuka.
Lo stronzo Kiba Inuzuka.
L'immaturo Kiba Inuzuka.
L'amore della sua vita Kiba Inuzuka.
Lui alza lo sguardo per caso e sbianca: rivederla è strano e assurdo anche per lui, il cuore inizia a martellargli nel petto così forte che Kiba ha paura che gli schizzi fuori.
Ha la barba troppo incolta, i capelli sporchi e gli occhi di chi a trenta anni ancora non ha smesso di fumarsi uno spinello a sera.
Gli cadono i mandarini di mano, è maldestro da sempre, ma non stacca lo sguardo neanche per un secondo, perché ha paura di non trovarla più lì.
Hinata vorrebbe odiarlo, dovrebbe odiarlo, ma anche dopo cinque anni non è cambiato l'effetto che le fa.
Per questo non doveva tornarci, a Konoha.
Perché non aveva smesso di amarlo neanche quando chiunque l'avrebbe fatto.






Non potrebbe evitarlo ancora a lungo, quindi la Hyuga decide che è il momento di confrontarcisi, di dirgli cose che non sono vere ma che lui si deve sentir dire-  qualcosa tipo: "sono andata avanti, Kiba. Ciao".
Gli si avvicina, ai suoi piedi c'è una pozza arancione, deve aver pestato un mandarino.
"Sei molto bella" dice lui, quando se la ritrova davanti, e che lo pensa davvero lo si capisce guardandolo.
"Grazie. Tu sei peggiorato" mormora Hinata, osservando più da vicino la trascuratezza dell'ormai trentenne.
L'Inuzuka la guarda ed è distrutto.
"Mi perdonerai mai?" sussurra, flebile.
"Perché hai fatto sesso con un'altra nel nostro letto dopo avermi sposata?".
Negli ultimi anni è cresciuta parecchio, Hinata, e non balbetta più, è capace di dire ciò che realmente pensa.
"Se fosse solo quello il punto purtroppo ti avrei già perdonato" sussurra, abbassando gli occhi.
"E qual è il punto?".
"Il punto è che non cresci mai, Kiba. Tu fai le cose impulsivamente, chiedi di sposarti dopo due anni di fidanzamento e sembri convinto, poi ti viene voglia di sesso facile e rimorchi in un locale, poi torni ad essere innamorato di tua moglie, poi lei ti caccia e tu stai male. In tutto ciò, bevi come una spugna e fumi troppo. L'ho sempre saputo, che eri così, ma io sono cresciuta...tu no".
Non pensava assolutamente che gli avrebbe fatto un discorso del genere, non si riteneva proprio in grado di articolare tutta quella massa indistinta di pensieri fastidiosi, ma invece ce l'ha fatta- si applaudirebbe da sola, se fosse concesso senza sembrare una pazza in mezzo ad un supermercato.
Kiba abbassa la testa e smette di guardarla, il suo sguardo già le manca e sente che sta soffrendo, ma non vuole fare niente.
"Ok" mormora il giovane, prima di voltarsi e andarsene.
Dopo tre passi si gira e la trova ancora lì, ferma nello stesso punto.
"Forse per crescere mi servivi tu. Solo che a te non servivo io" dichiara, flebile.
Poi se ne va davvero.






Non doveva tornarci a Konoha.
Hinata se lo ripete fino alla morte, una volta tornata nella casa di Tenten.
Avrebbe bisogno di piangere  ma ha voglia di non farlo, vuole essere forte ma forse non lo è.
Il lavoro sta andando bene, Kizuya l'ha accolta a braccia aperte e curare gli animali le regala gioia e fermezza, calma nei pensieri che normalmente non c'è.
Però il resto...il resto è davvero un caos.
Il campanello suona, lei si affaccia alla finestra cercando di sorridere a chiunque ci sia dall'altra parte.
Solo che sorridere è difficile.
Kiba la guarda e basta, resta fermo sotto la sua finestra, vestito male e trascurato, con in mano una birra come sempre.
"Hai ragione, non cresco. Sono un buno a nulla" dice dopo cinque minuti di silenzio, e Hinata scuote la testa.
"Smettila di dire stronzate, Inuzuka. Tu devi crescere perché devi capire che sei bravo in tutto. Se ti cerchi un lavoro ti assumono, qualunque lavoro sia, solo che devi volerlo".
Kiba chiude gli occhi, si accascia a terra e vomita.
Hinata chiude gli occhi, conta fino a cinque, e poi corre da lui.





Non pensava che si sarebbe mai trovata seduta a terra ad accarezzare i capelli dell'uomo che più l'ha ferita nella vita, ma le cose succedono e a volte sono assurde, lei è diventata forte e matura mentre quello che per legge è ancora suo marito è un trentenne instabile con una specie di sindrome di Peter-Pan.
Gli accarezza i capelli mentre vomita, lui si libera lo stomaco perché ha bevuto troppo, subito dopo essere uscito dal supermercato- rivederla l'ha distrutto ancora di più.
"Io ci credo in te, Kiba" gli sussurra, piano.
Forse sta perdendo la dignità ma lo vede bisognoso di affetto, lo vede con tutti i suoi problemi, tremante e pieno di insicurezze; lo vede davvero e capisce che, tra i due, lei è l'unica che può mettere da parte l'orgoglio per una manciata di minuti.
L'Inuzuka alza lo sguardo e riesce a mettersi a sedere, gli gira la testa e si sente fragile ma sta già meglio.
"Sono patetico, Hinata" sbuffa, guardandola.
Lei è bellissima anche se lui le ha appena macchiato di vomito una camicia bianca.
Ecco, lui si sente come quella macchia lì: una cosa inutile su una bella camicia, una cosa da togliere con olio di gomito.
Deve andarsene dalla vita della Hyuga, lei non ha bisogno di lui.
Deve trovarsi un lavoro qualsiasi e smetterla di deprimersi, tirarsi su e cercare di non finire più le sue serate vomitando.
"Cercherò di crescere un po'" dice, mentre le prende la mano.
Hinata annuisce seria, non è poco che abbia maturato una decisione del genere.
Lo guarda ed è sconvolto e debole e tremante come era lei quando si sono conosciuti, lo guarda ed è ancora, nonostante tutto, l'amore della sua vita.
"Ti amo" gli dice, senza pensarci troppo.
Kiba la abbraccia di slancio- dove la trova la forza?- e tutti i suoi sentimenti premono sulla cassa toracica.
"Ti amo anche io" risponde, appena si stacca.
Poi si alza, le fa una carezza e se ne va.
Ha bisogno di crescere ancora, lontano da lei, e l'hanno capito entrambi.
Hinata spera solo che abbia compreso anche che, quando tornerà, lei lo accoglierà.
Perché non può proprio evitarlo.
Non doveva tornarci, a Konoha, ma probabilmente avrebbe continuato ad amarlo irrazionalmente anche a Tokyo.


 



/////
Che ho dei problemi con Efp è chiaro, che sono incasinata persa penso pure.
Vi chiedo scusa per la mia incostanza, scusa per come mi blocco stupidamente ogni volta.
Credo che entro breve la mia avventura su questo sito terminerà, ma ho pensato che sarebbe bello riuscire a terminare chiudendo questa raccolta, che d'altra parte è già scritta.
Magari sarò più stringata con le note post storia (o non ci saranno affatto), ma cerco di concluderla.
Sono shot a cui sono legata, quindi spero davvero di farcela.
Vi mando un bacio e un abbbraccio, e giuro che alle recensioni continuerò a rispondere.


 
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Nejisfan