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Autore: Neko    26/02/2009    2 recensioni
“Tuo figlio è vivo! La tua compagna ha dato alla luce il bimbo ancor prima di rimanere vittima della tragedia accaduta 12 anni fa!” --Naruto's father rivista e corretta--
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Capitolo 5:Llitigio con Sasuke

 

Giunsi finalmente all’appartamento di Naruto. Mi ero sempre chiesto come potesse un ragazzino vivere da solo in una casa, senza che nessuno lo mettesse in guardia sui pericoli che ci possono essere anche nel luogo che si considera più sicuro al mondo.

Ero indeciso se entrare o no, ma quando vidi dalla finestra che dormiva beatamente nel suo letto, decisi di non rischiare. Potevo anche svegliarlo.

Volevo solo accertarmi che stesse bene, ma da quello che il mio occhio percepiva, sembrava che il ragazzo alla fine era solo esausto. Forse mi ero preoccupato troppo, ma solitamente quando usava il chakra del kyuubi, rimaneva più gravemente ferito.

Avrei dovuto seguire il mio istinto e non basarmi sulle apparenze.

Infatti il giorno dopo io e la mia squadra abbiamo ripreso gli allenamenti, ma di Naruto nemmeno l’ombra. E dire che ero giunto anche quella volta parecchio in ritardo, quindi ero sicuro che avrei trovato tutti e tre i miei allievi pronti per qualsiasi cosa gli avessi ordinato di fare, ma mi sbagliai.

Mi stupii. Non era da lui arrivare in ritardo. Bhe si qualche volta era capitato, ma era solo questione di minuti, di un quarto d’ora al massimo. Ora si parlava di diverse ore.

Kakashi-sensei! è strano che Naruto non ci sia ancora! Non sa niente?” mi chiese preoccupata Sakura

Scossi la testa

“è lei suo padre, se non sa niente lei, chi dovrebbe saperlo?” disse Sasuke.

Aveva ragione

“Non è che si è sentito male? Dovremo andare a controllare?” chiese la ragazza.

In quel momento i  dubbi del giorno prima tornarono ad assalirmi. Senza dire una parola ai miei allievi, mi diressi verso l’appartamento di Naruto. Entrai senza problemi dato che la porta non era chiusa a chiave.

Lo trovai ancora nello stesso posto in cui l’avevo lasciato. Sembrava che dormisse semplicemente, ma solo avvicinandomi notai che aveva l’affanno.

Provai a svegliarlo, ma appena gli sfiorai il braccio, si ritrasse gemendo. 

Mi insospettii della reazione e senza indugiare,  scoprii il suo corpo, coperto solamente da un leggero lenzuolo, e notai sulle braccia e gambe segni di scottature, come se qualcuno si fosse divertito a spegnere delle sigarette su tutto il corpo. Gli scoprii anche la pancia. Anche li c’erano gli stessi segni. Non ebbi dubbi, erano le conseguenze dell’utilizzo del chakra del Kyuubi.

Non era abituato e in solo colpo era passato da l’utilizzo di una coda a tre. Era stato molto avventato, anche se non aveva nessuna scelta, e ora ne pagava le conseguenze. Il vero problema? Non sapevo cosa fare.

In quel momento Sakura entrò nell’appartamento. Anche lei come me aveva pensato di cercarlo in uno dei pochi posti dove poteva essere.

Kakashi-sensei!” disse solamente perché io la fermai ordinandole di andare a chiamare subito Tsunade-sama.

Mentre aspettavo l’intervento di Tsunade, feci l’unica cosa che potevo fare per dare a Naruto un po’ di sollievo. Gli misi un panno fresco sulla fronte. Purtroppo le scottature non furono il solo regalino che Kyuubi gli aveva lasciato, ma anche la febbre doveva mettersi in mezzo.

Ero preoccupato. Si, sapevo che sarebbe guarito in fretta, in fondo la febbre rimane solo per qualche giorno, ma quello che mi inquietava era…sarebbe stato sempre così ogni volte che sarebbe ricorso a quel potere? E se nel caso avesse usato ancor maggior chakra? Quanto poteva reggere il suo corpo? e se ci fossero stati dei danni collaterali permanenti?

I miei pensieri furono interrotti da un rumori di tacchi abbastanza veloci, che mi fecero capire che da li a pochi secondi avrei intravisto Tsunade entrare.

Kakashi? Come sta?” mi chiese.

 Non ero un medico, quindi non sapevo con precisione. Mi limitai a dirgli le cose che avevo potuto appurare io con la mia poca esperienza.

Tsunade ascoltando quel poco che le dissi, cominciò a controllarlo. Gli misurò temperatura, pressione e controllò quelle bruciature.

La vidi sospirare e immettere chakra nel corpo di Naruto. Le bruciature sul suo corpo scomparvero fortunatamente.

“Per fortuna non era niente di grave. Ha la febbre piuttosto alta e la pressione un po’ bassa, ma posso assicurarti che nel giro di qualche giorno si rimetterà. Solo una raccomandazione Kakashi. Gli allenamenti devono essere sospesi per una settimana. Nel caso si lamentasse di questo, legalo e rinchiudilo da qualche parte, ma non permettergli di sforzarsi, intesi?” mi disse Tsunade con aria seria “Per ora sarebbe meglio portarlo all’ospedale, non è salutare lasciarlo qui da solo!”

“Resterò io con lui!” dissi osservandolo mentre dormiva. Il respiro sembrava essersi regolarizzato.

“Sai come prenderti cura di un malato?” mi chiese.

“No!” dissi sinceramente

“gli darò una mano io Tsunade-sama!” intervenne Sakura che fino ad allora era rimasta sulla soglia delle porta per non disturbare.

Tsunade fissò prima la mia allieva e poi me. Sorrise “Bene. credo che farti un po’ di esperienza non ti faccia male! Sakura, affido Kakashi e Naruto nelle tue mani…soprattutto Kakashi. Vedi di non fargli combinare guai!”

“Si!” disse Sakura.

Quando Tsunade se ne andò, Sakura mi disse che si sarebbe assentata un attimo per avvertire Sasuke dell’allenamento saltato. Subito precisai.

“Sakura! Solo perché Tsunade ha detto che Naruto deve stare a riposo una settimana, questo non vale per te e Sasuke. Oggi l’allenamento è saltato, ma domani vi voglio allo stesso posto, stessa ora!”

La vidi demoralizzarsi. Già si pregustava delle vacanze che non avevo intenzione di dare.

Rimasi accanto a Naruto tutto il giorno e con l’aiuto di Sakura mi presi cura di lui. Solo verso sera riuscii a convincere la ragazza a tornare a casa sua. Non si fidava  a lasciarmi solo. Che bello quando la gente si fida di te!

Il mattino dopo mi accorsi che mi ero addormentato sulla sedia sulla quale mi ero seduto per controllare mio figlio. Naruto era ancora profondamente addormentato e io decisi di andarmi a preparare un buon caffè. Dovetti accontentarmi del latte caldo. Dovevo immaginarmelo che Naruto in casa non avesse nemmeno un chicco di caffè.

Mentre bevvi il mio latte  diedi un occhiata in giro, la casa non era un granchè. Le mura erano da ridipingere, ragnatele negli angoli e soprattutto immondizia in giro. Sospirai. C’era un bel po’ di lavoretti da fare li dentro. Ma una cosa attirò la mia attenzione. Sopra un comodino, c’era un qualcosa che luccicava. Lo presi in mano. Rimasi stupito di scoprire cos’era. Conoscevo bene quell’oggetto. Sorrisi. Ero felice che possedesse almeno qualcosa di lei.

Improvvisamente sentii dei mugolii. Era Naruto che si stava svegliando.

“Buongiorno!” dissi sorridendogli. Ovviamente solo io sapevo di aver sorriso.

Naruto si strofinò gli occhi e quando mise bene a fuoco le cose, rimase stupito di trovarmi li.

Kakashi-sensei?” disse mettendosi a sedere.

“Come ti senti?” chiesi.

uhm…ho un po’ di mal di testa! Ma…

Posai una mano sulla fronte. Il gesto lo colse di sorpresa.

“Direi che la febbre è scesa, ma ti conviene riposare ancora un po’!” gli dissi facendolo nuovamente stendere.

“Cosa ci fa qui?”

“Che domande! Non  posso preoccuparmi di mio figlio?” dissi questa frase con una tale semplicità che non mi accorsi nemmeno di averlo chiamato figlio.

Nemmeno Naruto se lo aspettava, infatti potei notare le sue guance arrossire.

“Non ti starà tornando la febbre spero” gli chiesi, cercando di far sparire l’imbarazzo.

N-no.  ma che giorno è? Mi sembra di aver dormito secoli!”

“Ci credo! Hai fatto il bello addormentato da quando siamo tornati dalla missione, cioè da due giorni!” dissi

Coooosa? Dormo da due giorni?” abbassò la testa “Non credevo che il potere di Kyuubi mi stancasse tanto!”

Mi feci serio “Perché non mi hai detto di stare male?”

Bhe…come ho detto non credevo di stare così male e poi…non credevo che tu…ehm…niente!”

Sospirai. Credeva forse che per me fosse solo una palla al piede?

Presi dal tavolo una medicina che Tsunade mi aveva ordinato tassativamente di dargli appena si sarebbe svegliato, ma solo dopo parecchia fatica riuscii a convincere quella peste a prenderla.

Ehm…Kakashi-sensei. da quanto è qui? Non lo sentita entrare!”

“Scommetto che non hai sentito nemmeno il via vai che c’è stato in sti giorni. Comunque dalle 9.00 circa!”

Vidi il ragazzo spostare la testa e osservare l’ora della sua sveglia. Erano le dieci.

“Qualcosa non va?!” chiesi vedendolo turbato.

Scosse la testa.

In quel momento sentii bussare la porta. Era Sakura che premurosamente aveva portato la colazione a tutti e due. La ringrazia per il gesto, ma la rimproverai anche per non essere al campo di allenamento come le avevo detto la sera prima.

“Tanto si sa che lei arriva sempre in ritardo. Perché arrivare al campo alle sette, se lei arriva come minimo con 3 ore di ritardo? È assurdo!” si lamentò

“perché sono io a dirlo! Ora muoviti a raggiungere Sasuke!”

“Voglio venire anche io!” intervenne Naruto.

“No, per te gli allenamenti sono interrotti per una settimana ed è inutile che provi a contestare perché sono irremovibile su questa decisione!” gli dissi.

Alla fine riuscì a persuadermi, ma io riuscì a convincerlo di rimanere solo a guardare. Avevamo trovato un compromesso.

“Voi andate, io vado a informare godaime della tua salute e vi raggiungo.”

Dopo che feci quello che mi ero proposto di fare, raggiunsi i ragazzi al campo di allenamento e fui sorpreso della scena che mi si presentò davanti. Sasuke e Naruto che se le suonavano di santa ragione. era risaputo che tre quei due ci fosse un rapporto tra amore e odio, ma non si erano mai azzuffai in quel modo.

Mi vidi costretto ad intervenire quando Naruto stava per colpire nuovamente Sasuke con un pugno. Strano solitamente era Sasuke ad avere la meglio.

Doveva essere successo qual cosa di veramente grave, se Naruto riusciva a trovare le forze per battere Sasuke, soprattutto ora che era in convalescenza.

“Allora cosa sta succedendo qui?” chiesi tenendo fermo il braccio di Naruto

“Cosa c’è Naruto? perché sei così arrabbiato?” gli chiesi, ma il ragazzo con un movimento brusco si liberò dalla mia presa e dopo aver guardato male Sasuke, se ne andò.

Dovetti rivolgermi agli altri due.

“Allora, qualcuno mi vuole spiegare cosa stava succedendo qui?”

Sasuke si voltò da un'altra parte e non mi degnò di una risposta. Allora passai la parola a Sakura, la quale per la prima volta la vidi difendere Naruto.

“Questa volta Naruto non centra niente! è stato Sasuke a provocarlo, gli ha detto delle cose terribili!” disse Sakura a testa bassa.

Guardai Sasuke per un attimo “Che cosa gli avresti detto?” gli chiesi, ma mi ignorò. “Sakura?”

Bhe la cosa è nata quando gli abbiamo chiesto se lei e Naruto, avevate parlato un po’ della vostra situazione. gli abbiamo riferito che in questi giorni lei gli è sempre stato accanto e quando lui ha detto di non saperlo e che voi non gliel’avevate detto….bhe Sasuke se ne uscito che lei è rimasto ad accudirlo solo perché si sentiva costretto e non perché lo volesse veramente. Insomma in poche parole ha detto che Naruto è stato solo un errore e che in realtà non lo voleva!” disse Sakura sempre a testa china.

In quel momento mi arrabbiai anch’io contro il mio allievo. Guardandolo storto gli promisi che la prossima volta che avrebbe detto una cosa del genere, solo per il gusto di offendere senza tenere conto dei sentimenti degli altri, lo avrei espulso dalla mia squadra.

Dopo averlo rimproverato per benino, decisi che ora era il momento di andare a parlare con mio figlio.

Dovetti evocare Pakkun per riuscire a trovarlo. Sicuramente non voleva essere trovato e cercarlo nei posti che frequentava di solito, non sarebbe stata una grande idea.

 

 

  
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