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Autore: fantasya    16/11/2015    0 recensioni
"La guerra è finita, ed a Harry, Hermione e Ron non può sembrare vero. Tutto è tornato alla normalità? Così sembra quando si riuniscono al binario 9 3/4 per l'ottavo anno ad Hogwarts. "
"Hermione non sa come, non sa perchè, ma la sua mente vola verso degli occhi di ghiaccio. Occhi di un Mangiamorte. La memoria della ragazza vola nel passato, ricordandosi del fastidioso Draco. E ne sente subito la mancanza"
"Ciò di cui Draco era certo era le strane sensazioni e pensieri che la ragazza le faceva venire, come nessuna Serpeverde aveva mai fatto. Niente di paragonabile anche ad un solo sguardo della Mezzosangue. E questo, lo rendeva furioso."
Prese dal primo capitolo...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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7. Apparenze
 
"Prendi l'aspetto del fiore innocente, ma sii il serpente sotto di esso."
-William Shakespeare, Macbeth

In quella breve mezz'ora Hermione ha a malapena il tempo di darsi una rinfrescata, cambiarsi indossando abiti più comodi composti dalla gonna della divisa, calze alte ed un maglione grigio, il tutto avvolto dal suo adorato mantello nero. Mancano pochi minuti al rintocco della mezzanotte quando la giovane strega si avvia, stretta nel suo mantello, tremante per l'agitazione e silenziosa lungo i corridoi del castello.
Giunta davanti alla porta della Torre di Astronomia, dopo aver salito la lunga scala a chiocciola, Hermione esita un istante prima di entrare, socchiudendo lentamente la porta.
Una volta all'interno della stanza ancora non vede Draco, la stanza pare completamente vuota. La ragazza si guarda attorno, girando su sé stessa, ma le mura spoglie sono l'unica cosa che la circonda oltre all’enorme planisfero posto al centro della stanza.
La Grifona sta per uscire dalla stanza, decisa a non aspettarlo in caso fosse solo uno scherzo di cattivo gusto, quando una voce la ferma.
-Sai Mezzosangue, per un istante ho creduto che non saresti venuta.. Il fatto d'infrangere le regole uscendo di notte, incontrare una Serpe.. Mi sembrava un comportamento così poco da Grifona, soprattutto per una bacchettona frigida come te. Spero che non sia l'unica sorpresa che questa notte mi riserva.-
Quella voce, vellutata, velenosa.. Ineffabile.
Proviene da un lato della stanza, nell'ombra, dove la ragazza non ha potuto notare il biondo Serpeverde posato a terra, contro la parete.
-Per te deve essere stato facile, giusto Malfoy? D'altronde strisciare, mentire e nasconderti sono cose a cui sei abituato, o sbaglio?- ribatte lei, togliendo il mantello e guardandolo con quel luccichio di sfida negli occhi che compare solo quando viene toccata nell'orgoglio.
Draco ghigna, alzandosi con uno slancio per poi risponderle:
-Essere Serpe deve avere i suoi vantaggi se adesso tu sei qui per avere il mio aiuto. Oltretutto, ti ho dato il permesso di parlare? Stanotte si gioca secondo le mie regole, o sbaglio?-
L’ultima frase viene pronunciata imitando il tono della Grifona, schernendola.
La giovane strega apre la bocca per parlare ma Draco la fulmina con lo sguardo, zittendola.
Le si avvicina, le gira attorno come un cacciatore fa con la propria preda, studiandola, poi le prende una ciocca di capelli tirandola con una smorfia disgustata.
-Dovremmo lavorare sull'aspetto se vuoi apparire distinta, sicura di te e priva di incertezze. Nei limiti di una Mezzosangue, s'intende. - giudica lasciando la ciocca di capelli e tirandole la manica del maglione.
Hermione non riesce a trattenersi e, guadagnandosi un'occhiataccia dal biondo Serpeverde, risponde:
- Non sono qui per reinventarmi l'armadio o l'aspetto, Malferret. Devi solo aiutarmi ad acquisire quella sicurezza che contraddistingue chi è certo di non aver sbagliato nulla. Ovviamente tu ne hai sbagliate di cose, ma sembri saperne più di me, purtroppo.-
Draco non le risponde, voltandosi verso una lavagna posta accanto a lui e scrivendo con un gesso bianco stretto tra le lunghe dita diafane tre semplici parole: "A modo mio".
Si volta verso la Grifona e le fa cenno di avvicinarsi, un ghigno che gli piega le labbra sottili.


| Più tardi, quella stessa notte |


-Non ho intenzione di attendere oltre! Finisci di metterti quell’abito o te lo faccio indossare io!- la voce impaziente di Draco raggiunge Hermione, che risponde con una smorfia silenziosa. La ragazza è nascosta dietro alla lavagna, intenta a provare forse il quinto abito in mezz’ora.
E tutto perché uno stupido Serpeverde è convinto che ciò possa aiutarla con la sua sicurezza.
L’abito che sta provando in questo momento almeno non è verde come i precedenti, ma di un rosso scuro, simile al bordeaux.
Sul corpetto intricate linee argentate si sviluppato come rampicanti, mentre la gonna scende allargandosi fin poco sotto le ginocchia.
La ragazza si allaccia più bottoni possibili sulla schiena, fin dove le è possibile arrivare.
Il corpetto si adatta alle sue forme ed ancora una volta si chiede come il Serpeverde sappia le sue taglie e dove abbia trovato abiti talmente stupendi.
-Sto seriamente considerando l’idea di buttare giù questa stupida lavagna se non ti sbrighi.-
Di nuovo la voce di Draco, stavolta più insistente. La ragazza sospira ed esce dal nascondiglio, lisciandosi l’abito.
Il volto del Serpeverde rimane distaccato, come con gli abiti precedenti, ma Hermione giurerebbe di averlo visto spalancare leggermente gli occhi.
-Voltati.- dice semplicemente, la voce perentoria e lo sguardo fisso su di lei.
La ragazza non fiata e gli da le spalle, il biondo si avvicina e con dita abili e veloci allaccia gli ultimi vestiti dell’abito.
Hermione si chiede quante altre volte abbia già compiuto quel gesto, mentre le mani di lui indugiano un istante sulla vita,
soffermandosi come una carezza leggera e posandosi in seguito sulle spalle lasciate scoperte dall’abito.
Il silenzio tra i due è come una coperta rassicurante, la Grifona non riesce a capire cosa passa per la testa del ragazzo.
-Allora? Devo stare così a lungo? O hai intenzione di dire qualcosa e spiegarmi anche il perché di tutto questo?- sbotta infine, imbarazzata dalla situazione.
Draco toglie le mani dalle sue spalle e la lascia girare, attendendo ancora qualche istante prima di rispondere:
- Ci siamo, credo che questo sia quello giusto. E per darti le tue tanto desiderate spiegazioni…Conosci la frase “Prendi l'aspetto del fiore innocente, ma sii il serpente sotto di esso.”? -
La ragazza, a malincuore, si trova costretta a negare con la testa e così il biondo continua.
-Mi sorprende, d’altronde è di un babbano, non molto lontano da ciò che sei tu, Mezzosangue. Un certo Shakespeare. Tu devi apparire come un elegante fiore, sicuro, ma devi saperti difendere e combattere come la Serpe al di sotto, ingannare le apparenze, saper essere meschina quando serve. Mai insicura, mai dubitosa. Ora togliti l’abito, la nottata non è finita… Passiamo alla seconda fase.-
Hermione è ammutolita dalle parole del Serpeverde, che si è abbassato a citare un autore babbano che lei conosce fin troppo bene.
E solo ora riconosce la frase, tratta da Macbeth, e si rimprovera di non averlo fatto prima.
-Allora? Aspetti che ti dia una mano io a toglierlo?- la voce melliflua e il ghigno divertito di Malfoy interrompono i suoi pensieri.
La ragazza torna dietro la lavagna, imprecando contro la Serpe.
D’altronde la nottata, come le ha ricordato lui, è appena cominciata.

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Rieccomi con il capitolo che vi avevo promesso, abbastanza lungo (avevo un mare di idee in testa che vorticavano chiedendomi di scriverle)
e spero di farmi perdonare per la lunga pausa.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Con affetto,
Fantasya.
  
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