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Autore: Evans92    17/11/2015    2 recensioni
Jake fa il buttafuori nelle discoteche di notte, è uno dei ragazzi più ambiti di New York, ed essendo dichiaratamente bisex ha davvero una vasta scelta.
Adam studia medicina ed è un bravo ragazzo con la testa sulle spalle, fidanzato da sempre con la stessa ragazza.
Jake e Adam sono agli antipodi, eppure sono migliori amici da sempre, e nessuno riesce a capire cosa possa legare quei due ragazzi.
Sembrano provenire da due mondi diversi, eppure paralleli, destinati a restare accanto l'uno all'altro per l'eternità senza sfiorarsi mai.. Ma sarà davvero così?
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 7

Jake non era riuscito a chiudere occhio.
Era andato sul divano e aveva provato a dormire li, ma era solo rimasto immobile, con gli occhi fissi nel vuoto, e il cuore che batteva furioso in ogni vena.
Il giorno era arrivato in fretta. E con esso si erano alzati i genitori di Adam che lo avevano guardato sorpresi ma non avevano fatto domande, e Bree che con un risolino irritante aveva detto "la mogliettina ti ha cacciato dal talamo nuziale?" Un dito medio sollevato e via.
Il vero problema era stato Adam.
Quando era uscito lui, con i vestiti puliti e i capelli freschi di doccia, Jake aveva davvero rischiato l'infarto.
Adam lo aveva guardato imbarazzato
"Giorno"
Jake non era riuscito neanche a reggere il suo sguardo. Si era stretto belle spalle, e mentre si incassava nel divano aveva borbottato una risposta sommessa, Adam aveva sospirato ed era andato in cucina.
Jake in quel momento avrebbe voluto solo morire: era riuscito a rovinare l'unica cosa bella della sua vita.

Adam era sotto schock.
E la cosa che più lo sconvolgeva era la paura di perdere Jake, il dolore provato quando lui non era riuscito neanche a guardarlo, piuttosto che il rimorso di aver tradito Milly e aver baciato un ragazzo.
Quel ragazzo è Jake
Adam arrossì mordendosi il labbro inferiore
"Adam tutto ok?"
Adam annuì senza guardare la madre, lei sospirò
"Jack ha dormito sul divano?"
Adam annuì di nuovo, Bree rise appoggiandosi con le anche a un mobile
"Non credevo sarebbe mai arrivato questo giorno"
Adam la guardò teso e per la prima volta ebbe la forza di parlare
"Nulla dividerà mai noi due, per cui smettila"
La sua voce era uscita eccessivamente dura ma non ne era pentito. Al diavolo Bree. Erano anni che voleva mandarla a fanculo.
E improvvisamente Adam iniziò a pensare. A tutte le volte che era stato geloso di Jake. A tutte le volte in cui si erano addormentati abbracciati.
Un brivido gli attraversò la schiena, la testa iniziò a girargli, tutto fu interrotto dall'arrivo della sua principale fonte di confusione in cucina. Adam trasalì e guardò Jake che con addosso una canottiera e i pantaloni di una tuta faceva il suo ingresso in tutta la sua bellezza.
Aveva sempre saputo che fisicamente era perfetto. Glielo aveva anche detto, senza imbarazzi, ridendo e prendendolo un po in giro. Ma ora non aveva affatto voglia di scherzare mentre guardava i suoi muscoli coperti da tatuaggi, la sua pelle tesa, le sue spalle ampie, si sentì arrossire e quando Jake lo guardò, questa volta fu lui a dover distogliere lo sguardo, vide con la coda dell'occhio anche Bree imbarazzarsi e si irritò. Senza un motivo. Semplicemente odiava che Jake avesse quel l'effetto su chiunque.
"Potevi vestirti"
L'altro non si offese e invece sorrise prendendo del caffè
"Amo stare comodo" si voltò verso Bree e con voce calma disse "smettila di dire cazzate"
Adam trattenne male un sorriso. Aveva sentito. Jake prese un biscotto lo mise in bocca e andò verso la sua camera.
Lo seguì prima di rendersene conto cosa stesse facendo, entrò nella sua camera subito dopo il moro, che si voltò a guardarlo vagamente sorpreso, poi si morse un labbro e gli diede le spalle
"10 minuti e ripartiamo ok?"
Adam sentì un brivido attraversargli la schiena, sospirò piano e gli chiese
"Non vai a trovare Viola?"
"No, è già tanto a Natale, basta per tutto il resto dell'anno, e poi questa sera devo andare a lavoro.. Vorrei provare a dormire un po prima"
Adam guardò la sua schiena mentre lui infilava una maglietta
"Potevi restare in camera.."
Lo sentì ridere e questa volta a dover distogliere lo sguardo fu lui
"Davvero Adam? E credi che avrei dormito?"
Il suo sarcasmo lo costrinse a dire
"Ti saresti riposato meglio"
Jake lo guardò improvvisamente arrabbiato
"Vuoi seriamente far finta che non sia successo nulla Adam?! Mi prendi in giro?!"
Adam sentì il sangue affluirgli tutto sulle guance, e indietreggiò di mezzo passo
"Cosa vuoi che faccia? Ormai è successo!"
"Non eravamo ne ubriachi ne drogati e ci siamo baciati! Ma se per te è normale, mi fa piacere"
Lo superò con una lieve spallata, aprì la porta del bagno e Adam gli corse dietro
"No che non è normale! Ma.. Io non lo so ok? Non sono così.. Io.. Non lo so!"
Jake afferrò il tubetto del dentifricio, lo strinse così forte che si sprecò tutto nella sua mano imprecò fra i denti e poi si voltò verso di lui, era così grosso da riempire tutto il suo piccolo bagno
"Cosa non sai?!"
"Se mi è dispiaciuto!"
Urlò Adam messo alle strette. Non appena lo confessò si sentì davvero in imbarazzo. Soprattutto perché Jake lo stava guardando come una specie di alieno a tre teste. Spalancò la bocca e Adam tornò in camera veloce. Aveva sbagliato a parlare. Lui di solito era quello calmo.. riflessivo, ecco cosa accadeva quando si lasciava andare, iniziava solo a sparare mucchi di cazzate. Iniziò a riempire la sua borsa da viaggio, quando Jake tornò in camera.
Rimase ad osservarlo per un po in silenzio, poi con una strana cautela mormorò
"Adam.."
Non gli rispose. Tremava mentre gettava alla rinfusa maglie sue e di Jake, senza alcuna distinzione nel suo zaino, poi improvvisamente una mano tatuata gli afferrò il polso, fermandolo. Era lui, che si era avvicinato. Poteva sentire il suo respiro addosso e no cavolo, non gli dispiaceva affatto.
Adam chiuse gli occhi e prese un respiro profondo poi mormorò
"Io amo Milly"
Sentì il corpo di Jake irrigidirsi, e sollevò gli occhi verso i suoi azzurri
"E ti giuro mai, mai e poi mai ho pensato.. A.. A.. Un ragazzo, non in quel senso.. Ma sei tu, e non posso dire che non mi sia piaciuto.."
Ammise con una punta di vergogna che fece ghignare Jake, quel ghigno che gli incavava la guancia destra in una fossetta che Adam aveva sempre adorato
"Lo avevo notato"
Adam gli arrivò un pugno con la mano libera ma Jake rise e subì il colpo senza problemi, gli fermò anche l'altro polso e si ritrovarono davvero vicini, Adam si prese il labbro inferiore tra i denti, e Jake guardò quel movimento studiandolo, poi serio lo liberò e disse
"Non voglio perderti, sei tutto per me"
Adam non si stupì di quelle parole, era la verità anche per lui, la sua vita poteva sembrare piena, ma lo era solo perché aveva Jake.
"Non accadrà mai"
L'altro sollevò scettico un sopracciglio
"Davvero? Perché io ho voglia di baciarti Adam, e non solo quello, credi che questo non rovinerà tutto?"
Adam aveva il proprio cuore che iniziava a dolere. Abbassò lo sguardo, anche lui voleva baciarlo.. Lo voleva davvero.. Ma.. Perché? Era tutto nuovo per lui.. Era davvero attratto da lui, o stava solo confondendo l'affetto che provava nei suoi confronti? Inoltre non poteva fare questo a Milly.. Soprattutto non per un capriccio.
Chiuse gli occhi e poi con voce il più incolore possibile disse
"Dobbiamo lasciare tutto com'era Jake, forse è meglio dimenticare ogni cosa veramente"
Jake scosse la testa tra se e se, si passò una mano fra i capelli neri, e poi lentamente alzò le spalle
"Già forse è meglio.."
Afferrò la sua borsa e passandogli accanto disse solo
"Ti aspetto di sotto"

Per giorni le cose furono strane tra di loro, poi lentamente tutto tornò alla normalità. Baci, abbracci, erano quelli che si erano scambiati.
Certo, Adam non portava più Milly a casa e Jake neanche pensava di ripetere l'esperienza del ragazzo in camera, però tutto sommato avevano ritrovato una specie di equilibrio tutto loro.
Quel l'equilibrio che andava a farsi benedire, ogni volta che Jake guardava le labbra di Adam, o che Adam faceva un sogno in cui Jake gli faceva cose davvero poco caste.
Era imbarazzante per entrambi, tornare ai tempi dell'adolescenza, per porre rimedio a quei casi.
Adam proprio non riusciva a capire cosa fosse successo. Aveva sempre dormito con Jake, aveva sempre saputo della sua sessualità, eppure il suo corpo non aveva mai reagito in quel modo.. Perché proprio ora? Certo era sempre stato geloso fino ad essere quasi possessivo, ma chi non lo sarebbe stato con uno come Jake? Era così.. Bello e simpatico e forte.. Ecco, quando si ritrovava a pensare quelle cose il suo imbarazzo triplicava, eppure era sempre riuscito a mascherare il tutto e ad essere un buon amico.. Fino a sabato.
Sabato uno dei suoi amici decise che per festeggiare il suo compleanno avrebbero fatto qualcosa di diverso dalla solita degustazione di vini, e perché non un giro di tequila alla discoteca in cui lavorava Jake? Quando quest'ultimo lo aveva visto in fila con la sua schiera di amici perfettini, era scoppiato a ridere così forte, che un gruppo di 16enni erano andati via spaventati.
"Cos'è? Vi siete persi?"
Fu Adam a parlare visto che gli altri erano spaventati quasi quanto i ragazzini
"Vogliamo entrare"
Jake alzò un sopracciglio, guardandolo senza riuscire a trattenere un sorriso
"Per fare cosa, una partita a scarabeo?" Si accese una sigaretta e diede un tiro mentre si stringeva nel giubbotto di pelle divertito "o per un comizio sull'abolizione di questi posti del peccato?"
Si rivolse a Ted uno dei più secchioni e con fare cospiratore sussurrò "attenti qui si balla" poi scoppiò a ridere, e Adam gli arrivò un pugno
"Facci entrare coglione"
"Che parole volgari, sicuri che siete dei tipi raccomandabili? Qui dentro non voglio problemi! Ehi tu, in quelle mentine non ci sarà mica del LSD?"
Adam si rivolse agli altri annoiato
"Entrate pure" tutti obbedirono un po a testa bassa e lui si voltò verso Jake che ancora se la rideva "hai finito?"
"Scherzi? Hai appena reso interessante una serata noiosissima"
"Sei davvero stupido quando fai così"
Jake alzò le spalle
"Di chi è stata l'idea di venire qui? Sicuramente non tua"
"È il compleanno di Robbie e ci offre una bevuta"
"Non è un po troppo normale per voi secchioni?"
"Guarda che beviamo anche noi"
"Vino, o al massimo birra, ma di certo non qui" Jake sorrise "conosco i tuoi amici tesoro.. ma sarà comunque divertente, insomma Ted mi fa fare sempre grosse risate"
Malgrado tutto Adam sorrise
"Smettila, io vado dentro"
Jake annuì
"Ti raggiungo fra un po', ho la pausa"
Adam era davvero felice al pensiero di poter stare un po con lui, ed entrò senza dire nulla.

Era su di giri, e salutò persino gli amici di Jake e si fermò a parlare con Trisha, lei era simpatica dopotutto e riuscì persino a convincerlo a ballare con lei.
Adam era euforico. E tutto perché Jake era lì... Ma soprattutto, non era una novità. Tra loro era sempre stato così solo non se n'era mai accorto. Ora che era un po più consapevole, non faceva altro che aspettare di vederlo arrivare da un momento all'altro, e nel frattempo si divertiva, perché sapeva che quella serata sarebbe stata perfetta perché l'avrebbe trascorsa con il suo migliore amico.
Era assurdo che non l'avesse mai notato prima. Che prima chiamasse amicizia quel l'influenza che il ragazzo aveva sempre avuto su di lui.
Dopo un paio di shot ecco che Jake si buttò sui divanetti con loro, guardò accigliato Trisha e le chiese, mentre passava un braccio alle spalle di Adam
"Tu che ci fai qui?"
"Insegno ai cuccioli come gira il mondo" mandò giù in gola della tequila tutta d'un fiato e Jake sorrise scuotendo la testa divertito, quando incrociò gli occhi liquidi di Adam
"Sei ubriaco"
Lui rise
"Non è assolutamente vero"
Jake rise
"Sei assolutamente ubriaco"
"Non è ass..assolutamente vero"
Risero insieme, e Jake lo abbracciò
"Meno male che sono arrivato io a prendermi cura di te!"
Lo disse per scherzare, ma Adam sorrise e nascose il viso nel suo incavo del collo, mentre sussurrava con voce arrochita dall'alcool e forse da altro
"È maledettamente vero.."
Jake s'irrigidì un po, ma non lo allontanò
"Sono davvero felice che sei qui"
Soffiò contro la sua pelle Adam mentre passava la punta del suo naso sulla linea del suo collo, togliendogli letteralmente il respiro, nessuno ci fece caso, era normale tra loro.
"Ci lavoro"
"Si ma ora sei qui con me"
Jake sorrise, passandogli una mano fra i sottili capelli dorati
"Ne dubitavi?"
"No.."
Adam gli baciò il collo, un bacio bagnato e terribilmente sensuale che questa volta costrinse Jake a spostarlo, mentre Trisha che aveva assistito a tutta la scena sollevava così in alto le sopracciglia che quasi scomparirono nei suoi strani capelli
"Ho bisogno di una birra"
Veloce Jake corse via, poco dopo Trisha lo fermò
"Che cosa diavolo era quello?"
"Nulla" rispose sbrigativo e lei rise
"Mi credi stupida?"
"Beh se devo essere sincero.."
Lo schiaffo che gli arrivò se l'era meritato tutto
"Jake! Voi siete sempre stati.. Affiatati ma.."
"È ubriaco!"
"C'ha provato con te!"
Era sconvolta
"Non è vero! È fidanzato!"
"Certo e io sono vergine!"
Jake la guardò fingendosi stupito
"Davvero?!"
Il secondo schiaffo gli fece più male
"Jake!"
Jake la superò e più deciso disse
"Vado a prendermi una birra!"
"Jack..!"
"È tutto ok, solo non insistere con questa storia" e quando si allontanò tra la folla Trisha non lo seguì.

Adam non ci stava capendo nulla, eppure continuava a ridere e a bere, e stava bene, certo non si sentiva tanto le gambe, ma a cosa servivano quando c'erano quei divanetti così comodi?
Poi dopo un po si ricordò di Jake, dov'era? Perché non tornava? Si alzò e andò a cercarlo, prima di poter riflettere su cosa stesse facendo, o pensare davvero a una frase di senso compiuto.. Cosa impossibile in quel momento visto che nella sua testa c'era solo il suo nome, Jake Jake Jake, un ossessione e doveva trovarlo.
E lo trovò.
Al bancone, che rideva e parlava con quel barman dagli occhi troppo neri e l'aspetto troppo perfetto.
La testa gli girò mentre li guardava.. Erano così belli insieme.. Attiravano gli sguardi di chiunque.. Vide la mano di quello li passare sulla spalla su Jake, con una confidenza che non gli piaceva neanche un po', in una carezza che diceva altro e qualcosa si mosse dentro di lui.
Era fastidioso.
Odiava che qualcun altro potesse toccarlo. Odiava che tutte quelle persone potessero vedere quanto fosse bello, sia dentro che fuori. Perché era Jake. E lui era come il sole. Era impossibile non notarlo, ignorarlo, non ammirarlo.
Ed era suo.
Era il suo sole.
Quel ragazzo si chinò su di lui e gli sussurrò qualcosa all'orecchio, Jake annuì. Cosa aveva accettato?
Sarebbe stato con lui quella notte?
Adam si mosse prima che potesse dirsi che lui era già fidanzato, e che non avrebbe dovuto importargli. Prima di rendersi conto che era tutto sbagliato era già lì con la mano intorno al braccio di Jake, e il suo petto attaccato alla sua schiena
Jake si voltò sorpreso
"Adam cosa.."
"Balliamo"
Jake scoppiò a ridere
"Dio sei proprio fuori per dire una cosa del genere!"
Adam però rimase serio, guardò quel ragazzo e poi tirò Jake verso di se
"Balliamo.. Ti prego"
Il sorriso sul volto di Jake sparì e confuso si lasciò condurre sulla pista.
Adam allacciò le braccia intorno alle sue spalle, e Jake quasi di riflesso appoggiò le sue mani su quei fianchi che lo mandavano letteralmente fuori di testa.
Quasi non si muovevano.
I loro corpi erano stretti, la testa di Adam era nascosta nel suo collo, i loro respiri erano bloccati nelle bocche serrate.
Il ritmo della musica era scatenato ma a loro non importava.
C'erano solo Adam e Jake in quel momento nell'universo.
Poi Adam sollevò la testa e lo guardò nei suoi occhi troppo azzurri, e senza dire una parola lo baciò.
Un bacio tenero, a fior di labbra che fece tremare Jake come mai era accaduto prima.
Lo amava.
Lo amava davvero.
Era sempre stato solo Adam.
Lo amava da bambino, quando divideva i suoi biscotti con lui.
Lo amava da ragazzo quando correvano in motorino e saltavano la scuola insieme.
Lo amava mentre scopava sconosciuti senza nome né sesso, presi a caso, conosciuti di sera e dimenticati al mattino.
Lo amava mentre attaccava Milly per ogni minima cosa.
Lo amava mentre cercavano la casa in cui vivere insieme.
Lo amava mentre litigavamo, mentre ridevano, mentre vivevano la loro vita.
Lo amava in ogni minuto. In ogni secondo. In ogni istante.
Lo aveva sempre amato.
Non aveva mai cercato altro, perché sapeva di non poter mai avere l'unico che volesse realmente. Poteva fingere che gli andasse bene la loro amicizia prima di ammettere a se stesso i suoi sentimenti. Ma ora... Ora poteva continuare a far finta di nulla?
Adam si strinse a lui e chiuse gli occhi
"Hai davvero un buon profumo Jake. Lo amo lo sai? Amo tutto di te.."
E la risposta fu fin troppo chiara, fin troppo ovvia, fin troppo spaventosa.
Non c'erano mai stati equilibri fra loro.
Non c'era mai stato nulla, di reale fino a quella notte.

Nota dell'autore Salve! Ho pubblicato tutti insieme i capitoli perché li avevo pronti, spero di sapere il vostro parere, un commento o anche una critica costruttiva!! Alla prossima!
   
 
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