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Autore: tomemma    17/11/2015    1 recensioni
Draco non sapeva cosa pensare. Ma lui cosa ne sapeva? Non aveva idea di cosa fosse l'amore. O almeno, lo sperava.
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Si stavano guardando negli occhi, incuranti di tutto e di tutti. Lei, con i suoi occhi color del cioccolato e profondi. Lui, con i suoi occhi azzurri e freddi.
Non sapevano come fossero arrivati a quella situazione, ma non gliene importava. Dal viaggio verso la scuola, non si erano più parlati. Si erano lanciati occhiate sfuggevoli a vicenda, sempre sconcertati dal cambiamento.
Hermione si chiedeva perché lui la fissasse così, Draco si chiedeva perché non avesse ancora trovato il coraggio di rivolgerle un saluto, un sorriso.
Troppo orgoglio, probabilmente. Si era detto che era solo una mezzosangue, e poi anche che lo stato di sangue non gli importava. Si era detto che in fondo, era una ragazza come le altre, e poi aveva pensato che lui era un purosangue e che non si poteva abbassare al suo livello. Aveva tentennato per un mese, indeciso sul da farsi, e intanto aveva continuato a guardarla, tutte le volte che la scorgeva nei corridoi, nella Sala Grande o quando avevano Pozioni insieme, prendendosi anche qualche richiamo dal professore. Ma a lui piacevano, perché tutta la classe si girava per vederlo, e così incontrava i suoi occhi. Prima lei arrossiva e distoglieva lo sguardo, ora si perdevano ognuno negli occhi dell’altro, finché qualcuno, verosimilmente Harry, richiamava Hermione all’attenzione, sbuffando e dicendo cose come: “Mah, fino a due anni fa eri l’unica a non distrarsi, ora dimmi: cosa ne hai fatto della vera Hermione Granger?”. Lei rideva sottovoce e non rispondeva mai.
 
POV Hermione
Lo sapevo eccome, cosa ne avevo fatto della vera Hermione Granger: “Non cambio in qualcos’altro, ma in me stesso”; erano dei versi di una poesia Babbana. Ecco, cosa mi era successo. Ero cambiata, la guerra mi aveva cambiata, avevo visto la morte con gli occhi, avevo ancora gli incubi di notte. Ma avevo deciso di essere forte, di lottare. Volevo essere una Donna, una di quelle che non si arrendono mai, che hanno tenacia. Avevo combattuto, sia letteralmente sia non. Come potevo rimanere uguale? Come poteva Harry pretendere di capirmi come prima?  Ormai ero maturata, avevo l’intelligenza di una persona adulta, la sua stessa conoscenza e abilità.
Non me la prendevo, ridevo, ma dentro la pianta della tristezza iniziava a radicarsi. Avevo deciso di vivere quell’ultimo anno meglio che potevo, studiando, leggendo, approfondendo, divertendomi, riempendo le mie giornate di volumi polverosi e chiacchierate (non troppe) con Ginny, Luna, Harry, Ron, Neville. Volevo vivere.
 
POV Harry
Cosa stava succedendo? Perché quel furetto noto anche come Draco Malfoy continuava a fissare la mia migliore amica? Mi ero perso qualcosa? No. Lei mi diceva tutto. Anche se non la riconoscevo più. La stessa persona che mi aveva accompagnato nei periodi più bui della mia vita, che mi aveva sostenuto sempre, che mi aveva creduto ogni momento, con cui mi ero confidato, ora mi sfuggiva. Non pretendevo di controllarla, è ovvio, ma almeno che mi dicesse qualcosa che non fosse “Buongiorno” e “Buonanotte”. Chiedevo troppo?
 
POV Draco
Mi piaceva guardarla. Non lo potevo negare. E a volte pensavo alle nostre vite a confronto.
Ero nato e cresciuto in una famiglia di Mangiamorte, ricchi e snob. Ero cresciuto ed ero andato a Hogwarts, ero stato smistato in Serpeverde, e quando era venuto il momento ero diventato un servitore del Signore Oscuro. Un’esistenza programmata quasi interamente, insomma.
Lei era nata e cresciuta in una famiglia Babbana, non sapeva di essere una strega, era cresciuta con il più celebre ragazzo del mondo magico, aveva partecipato alla guerra e l’aveva vinta. Aveva vissuto bene, era stata un’esistenza piena di sorprese, niente era scontato.
Perché dicono che gli opposti si attraggono? Non è vero. Gli opposti veri rimangono nei loro mondi distanti e paralleli, viaggiano a due velocità. Vanno insieme ma distanti, sulle linee dell’odio e dell’amore. Su quelle della pace e della guerra. Su quelle della bontà e della cattiveria.
Perché dicono che il buono e il cattivo non esistono?
 
Spazio autrice:
Grazie mille a tutti! Non sto qui a ripetere la pappardella dell’altra volta, ma GRAZIE! Allora, mi scuso con chi stava aspettando questo capitolo da un po’ ma non ero riuscita a scriverlo! Questa settimana provo a pubblicarne altri 2\3, ma non aspettateveli troppo in fretta!
<3 Vale P.S: lo so che il titolo del capitolo fa abbastanza pena, ma non mi veniva in mente niente!
   
 
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