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Autore: gangamoon    18/11/2015    3 recensioni
Quando Severus si risveglia dal coma in cui è rimasto per mesi, trova al suo capezzale una persona che non si sarebbe mai aspettato di rivedere per prima. Eppure è a lei che deve la vita, non solo quella che stava per perdere a causa del serpente, ma anche quella che di lì a poco ricomincerà a vivere pienamente, sospinto dai venti di un nuovo amore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Penultimo capitoloooo   OoO
Fra Severus e Irina è tutto ok non temete ;) e il tono della narrazione torna ad essere leggero :)



 
Come ad ogni fine mese, anche a Marzo i capocasa erano riuniti nell’ufficio della Preside per una delle consuete riunioni. Riunioni delle quali Severus avrebbe fatto volentieri a meno, se non fosse che questa volta aveva qualcosa da dire ai suoi colleghi. L’unico pregio di questo genere di riunioni era quello di essere molto brevi, soprattutto quando non si era ancora trovato un degno sostituto di Minerva come capocasa dei Grifondoro. Pertanto, gli unici a sedere nell’ufficio circolare che era stato di Silente erano le professoresse McGranitt e Sprite, il professor Vitious e Severus stesso, il quale sembrava assorto in pensieri di tutt’altra natura. Si riscosse solo quando la McGranitt congedò i presenti.
– Bene. Allora ritorneremo su questi ultimi punti alla riunione del mese prossimo. Giovedì 27. – Disse controllando il piccolo calendario appoggiato sulla lucida scrivania.
– Il 27?
I presenti si voltarono verso Severus, che era solito non prendere mai parola alle riunioni, se non interpellato.
– Sì – confermò la Preside – perché, hai qualche impegno?
– Il 27 Aprile… – Severus si grattò il mento, fingendosi pensieroso  – Mi sposo.
Un silenzio sovrannaturale riempì la stanza, mentre i professori fissavano il pozionista con la bocca aperta e gli occhi spalancati.
– Congratulazioni Severus! – fu Silente a prendere per primo la parola, riscuotendo i presenti. – Ho sempre saputo che sarebbe finita così
“Ovviamente” pensò Severus, mentre i colleghi gli si accalcavano intorno per felicitarsi.
Si chiese per un momento se gli auguri che riceveva fossero sinceri… Certo molte cose erano cambiate dalla fine della guerra. Ormai era sicuro che tutti avessero fiducia in lui e non avrebbe dovuto dubitarne. Solo non si era ancora abituato a questo tipo di rapporto.
Ripensò a tutto questo mentre camminava per i corridoi, incrociando qualche gruppetto di studenti che si immobilizzava al suo passaggio, come consuetudine. Almeno questa era una cosa che non era cambiata. Ghignò tra sé, compiaciuto.
– E quando avevi intenzione di dircelo? – Aveva domandato semioffesa Minerva, una volta ripresasi dalla sorpresa.
– Ve lo sto dicendo adesso – aveva risposto.
In effetti era da un po’ che aspettava il momento più opportuno e alla fine l’occasione si era presentata da sola. Della comunicazione ufficiale si sarebbe preoccupata Irina, già da una settimana alle prese con gli inviti.
Parlarono di ciò, prima di cena, e di un’altra questione ancora più spinosa per lui.
– Severus, manca poco più di un mese. Dovresti cominciare a pensarci…
– Ci penso. Ma non so davvero a chi chiedere. Lo avrei detto ad Albus… Forse. O a Minerva. Ma non ne sono sicuro…
– Secondo me c’è solo una persona che potrebbe farti da testimone…
Per lei era stata una scelta facile. L’aveva chiesto al suo fratello maggiore, Andrey, mentre al più giovane Vladìmir aveva promesso che sarebbe stato il padrino del loro primo figlio…
Ma Severus non aveva nessun parente. E nessun amico abbastanza stretto. A parte che i suoi “amici” erano quasi tutti ad Azkaban.
Lei aveva avuto un’idea e gliel’aveva subito proposta.
– No. –Rifiuto secco. – Non se ne parla. – Categorico.
Severus sembrava irremovibile. Ma se non si era ancora deciso era perché anche lui doveva averci pensato. Irina lo guardò con le braccia incrociate, sicura che di lì a poco Severus avrebbe capitolato.
– È una pazzia – sospirò l’uomo.
Quindi prese una pergamena nuova, intinse la penna nel calamaio e scrisse due brevi righe. Prima di andare a cena avrebbe spedito il messaggio via gufo. Sperando che venisse incenerito da qualche fulmine. Ma sicuramente le sue preghiere non sarebbero state ascoltate, come sempre. Per cui non c’era motivo di ritardare quell’incontro. Anzi, prima si fosse tolto il pensiero, meglio sarebbe stato.
Poco prima dell’ingresso della Sala Grande, intercettò un gruppo di Grifondoro dell’ultimo anno.
– Weasley! – chiamò.
All’udire la voce dell’insegnante la ragazza si era messa subito sull’attenti, distaccandosi dagli amici.
– Ho bisogno di parlare con Potter.
– Perché non gli manda un gufo? – chiese prontamente la ragazza, con la sfrontatezza tipica della sua casa.
– L’ho fatto. – Rispose a tono l’insegnante – Ma è più probabile che si presenti se è anche la sua fidanzata a dirglielo.
– D’accordo, gli manderò una lettera stasera stessa
– Vedo che hai capito.
Detto questo si avviò verso il tavolo degli insegnanti. Sentendo chiaramente la ragazza sbuffare dietro di sé.
Il fatidico incontro avvenne il giorno seguente, nel primo pomeriggio.
Un leggero bussare alla porta interruppe la lettura di Severus, che, chiuso con cura un polveroso volume, fece accomodare il suo ospite.
– Buonasera professore. Voleva parlarmi?
– Sì. Siediti, Potter. – Disse, indicando con un cenno della mano la poltrona di fronte alla sua scrivania.
Con un dito seguiva le venature del legno, cercando le parole adatte.
Harry, dal canto suo, sembrava un po’ nervoso e si torceva le mani, tenendo lo sguardo fisso sul volume di pozioni di fronte a sé. Severus prese un respiro profondo e cominciò.
– Si tratta di una faccenda personale. – Fece una lunga pausa e incrociò quegli occhi verdi. Che strano, sembrava passata un eternità da quando era stato innamorato di Lily. O forse era proprio così. – Mi sposo.
– Oh! Davvero?! Congratulazioni! – Harry rispose precipitosamente con il suo solito entusiasmo…
Severus alzò un sopracciglio, scrutandolo con sguardo critico.
– Mi aspettavo una reazione un po’ diversa – commentò. – Harry lo guardò confuso – Sono stato innamorato di tua madre per più di vent’anni.
– Beh, era ora che si rifacesse una vita!
Il ragazzo non sembrava per nulla turbato dalla cosa.
– Il mio amore per Lily è stato l’unica garanzia della mia fedeltà a Silente – insistè Severus – e ora ti sto dicendo che mi sposo con un’altra donna.
– E io le sto dicendo che va bene. Non dubito dell’amore che provava nei confronti di mia madre. E se adesso ha la possibilità di essere felice deve coglierla al volo. Non può continuare a portarsi sulle spalle sensi di colpa per ogni minima cosa. E se mi ha convocato qui solo per questo allora mi alzo e me ne vado.
Severus lo stava ascoltando attentamente. Evidentemente lui era l’unico a farsi sempre tante paranoie… Doveva vivere la sua vità con più serenità.
– No, c’è un’altra cosa… Mi chiedevo… se, proprio per quello che ci lega, in un certo senso, vorresti essere il mio testimone di nozze, Harry – era la prima volta che lo chiamava per nome… – Irina pensa che tu sia la persona più indicata – aggiunse in fretta.
– Volentieri, Severus.
E con una stretta di mano suggellarono quell’insolito, quanto inaspettato, accordo.

 
 
 
 Tadààà ve lo aspettavate Harry come testimone di Severus? XD
(non sono abituata a scrivere di lui… com’è venuto? :/ )
Comunque, ormai siamo alla fine e il prossimo, prevedibilissimo, ultimo capitoletto ve lo concederò venerdì ;)
^_^  ^_^  ^_^
 
   
 
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