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Autore: Rin Hisegawa    27/02/2009    1 recensioni
Magneto ha 28 anni, Mystique 17. I due si incontrano per caso, ed ha inizio una collaborazione che è destinata a durare per moltissimo tempo... La mia versione di come Raven e Erik (del SINGERverse) si sono incontrati, con qualche spunto dal comics, scritta PRIMA dell'uscita di X-Men: First Class. [MAGNETO / MYSTICA]
Genere: Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Erick Lensherr/Magneto, Raven Darkholme/Mistica
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Monique fissa insistentemente Raven, gli occhi verdi piantati spudoratamente in quelli di lei.
“E' carina.” pensa, stringendo la mano che la ragazza le ha offerto presentandosi. “Soltanto carina, la nuova scoperta di Magneto.” Anche se non lo ammetterebbe mai, si sente un po' gelosa.
Erik cinge con un braccio le spalle della piccola mutante, protettivo, quasi affettuoso. Con una punta di amarezza, Monique ripensa a tutte le volte che ha fatto lo stesso con lei.
Vorrebbe dirle di stargli lontano.
- E così ti chiami Mystique – sorride invece, mentre l'altra la osserva stupefatta e rapita.
E' bella, Monique, bella davvero. La tipica ragazza francese, col fisico esile e proporzionato ed un grazioso nasino all'insù. I lunghissimi capelli castano scuro le scendono ondulati lungo la schiena, muovendosi ritmicamente ad ogni suo passo.
E' sicura di sé, e nei suoi venti anni di vita ha appreso tutto ciò che le serve per essere ciò che in effetti è diventata: una mutante, una ribelle, un membro della Confraternita di Magneto. Eppure, adesso si sente tremendamente a disagio.
- Ho pensato che avresti potuto mostrarle la casa e spiegarle tutto quello che serve sapere sulla nostra piccola... associazione.
Erik sorride gentilmente, fingendo di non essersi accorto di nulla. Monique sa benissimo di essere come un libro aperto di fronte al suo capo, ma sceglie di tacere.
Annuisce in silenzio: cos'altro dovrebbe replicare? Gli ordini del capo sono pur sempre ordini, anche se impartiti con quella espressione... Quella dannata espressione che riesce ad intrappolarti e ti impedisce di disobbedire, facendoti sentire quasi felice di essere stata ingannata da lui.
Lo odia, adesso, questa è a verità. Ma annuisce, diligente e consapevole: ecco un altro dei pesciolini caduti nella rete di Magneto. Portiamo il pesciolino a visitare la casa.
- Vieni, Raven, immagino che sarai affamata.
Premurosa e affabile, la piccola Shade, mentre si allontana portandosi appresso la nuova recluta della Confraternita. Erik guarda le due ragazze allontanarsi, e si lascia sfuggire un sorriso obliquo: se la ricorda, Monique, com'era il giorno in cui l'ha trovata. Giovane, terrorizzata e praticamente incapace di parlare l'inglese. Sapeva dire soltanto “please” e “thank you”, per giunta con accento straniero. Lui la prendeva in giro, domandandole a cosa le servisse saper ringraziare se non era in grado di chiedere, prima. Lei si stringeva nelle spalle, imbarazzata, e sorrideva.
Quando ha messo piede per la prima volta nel Castello, Shade era a mala pena in grado di controllare il proprio potere. Adesso è forte e competente, ed ha imparato a dominare la mutazione accettandola come parte di sé. Sarebbe la donna perfetta, se non fosse per quella sciocca infatuazione.
Sarebbe davvero la compagna ideale... peccato che abbia deciso di rovinare tutto innamorandosi di lui.



E così hai soltanto diciassette anni?
Monique sorride, e sembra sollevata.
Dal canto suo Raven si limita ad annuire, seria. Ripensa al suo diciassettesimo compleanno, trascorso nei vicoli newyorkesi a rovistare nei cassonetti in cerca di cibo. Ripensa agli anni passati, ed alle feste traboccanti di sorrisi falsi e plastificati pitturati su volti familiari.
Davvero, non sa quale delle due opzioni sia la peggiore.
La mutante dai capelli castani continua a camminare a qualche passo da lei, senza smettere un attimo di fare domande. Vuole sapere del suo potere, di come lo ha sviluppato, dei motivi che la hanno spinta ad andar via da casa.
Mystique rivanga il passato malvolentieri, ma risponde ad ogni quesito in modo piuttosto esauriente; del resto dovrà abituarsi a raccontare quella storia: c'era una volta una bambina che si chiamava Raven Darkholme, ed era una persona fuori dal comune... Quando parla di sé, invece, Monique non sembra provare né rimorso né alcun dispiacere: è una storia abbastanza banale, la sua, almeno per le persone che banali non lo sono affatto. Ha vissuto con i genitori per tredici anni, prima di scoprire il proprio potere. Poi, un bel giorno, la mutazione ha deciso di venire a galla e lei si è trasformata di fronte a tutta la classe.
- Nebbia. Impalpabile, umida nebbia fumosa. E' comodo, sai? Posso nascondere le cose, ed è un ottimo modo per salvarsi le penne in caso di bisogno. Hai mai provato a colpire la nebbia?
Ride, come se la sola idea fosse folle ed insensata.
Per Raven niente ormai è folle ed insensato, o per meglio dire lo è ogni cosa da quando è nata.
L'ostetrica aveva detto a sua madre di non spaventarsi, ma la bambina era un po'... speciale. Speciale come ogni diverso, che il mondo ha paura di chiamare col suo nome.
“Signora, sua figlia è una mutante. Ha la pelle blu, gli occhi gialli e sarà trattata come una reietta per tutta la vita. Ma non abbia paura, è solo speciale”. Raven ride con Monique, guardandosi attorno con profondo interesse. Sono di nuovo nel lungo corridoio dalle porte tutte uguali, e lei sa che una di quelle porta alla camera che le è stata assegnata. Quale? Dovrà ricordarsi di chiedere, quando è scesa al piano di sotto non pensava di ritornare.
Shade si ferma di botto, l'espressione concentrata. Probabilmente anche lei ha qualche problema con quel percorso così ripetitivo. Bussa un paio di volte sul legno chiaro di una porta, poi attende in silenzio una risposa dall'interno. - Avanti! - esclama una voce giovanile e piena di vita.
Monique si fa strada nella stanza in penombra; sembra conoscerla piuttosto bene, e riesce ad evitare tutti gli ostacoli: una poltrona sformata, una piega nel tappeto, qualche pacchetto di patatine abbandonato sul pavimento.
Raven vede perfettamente al buio, ci è sempre riuscita. Segue Shade senza una parola, scrutando il ragazzo seduto scompostamente per terra di fronte ad una televisione accesa.
Sta guardando The Blob.
Un mutante che ama la fantascienza, fantastico.
- Avanti, in piedi Toad! Presentati come si deve! - Monique sorride, ma il tono della sua voce è deciso e perfettamente serio.
Con un sospiro, il ragazzo mette in stand-by il videoregistratore e si alza, scuotendosi di dosso le briciole delle patatine. Ha i capelli corti e scuri, occhi castani e la pelle di una insolita sfumatura verdastra.
Strana, ma mai quanto quella di Raven.
- Mortimer Toynbee. Toad. - dice, allungando una mano verso di lei con aria svogliata.
Raven gliela stringe brevemente, e percepisce sui polpastrelli una sensazione simile a quella che si prova prendendo in mano una rana.
Non è nella posizione adatta per fare commenti del genere. Toad la osserva incuriosito, un mezzo sorriso dipinto sul volto.
- Accipicchia, stavolta Magneto si è trovato davvero un bel pesciolino azzurro! - ridacchia, muovendo la testa da un lato all'altro come un animale che scruta la preda.
Lei sorride a sua volta, mostrando i denti: che capiscano subito, con chi hanno a che fare.
- Raven Darkholme, Mystique. - risponde, tralasciando ogni commento alla battuta di Toad.
“Qualsiasi cosa dicessi, lui si rivelerebbe comunque troppo stupido per capire.” E' la scusa che ha sempre utilizzato, ogni volta che è stata troppo timida o cortese da rispondere per le rime ad una provocazione.
- Toad possiede un po' di caratteristiche tipiche dei camaleonti come arrampicarsi sui muri e roba del genere – spiega Monique con tono pratico. Mystique solleva un sopracciglio.
- Acchiappa le mosche con la lingua?
Sogghigna, fissando Mortimer con l'espressione trionfante di chi ha avuto la propria rivincita. Lui non si lascia spiazzare, dedicandole uno sguardo ammiccante.
- No, ma con la lingua ci faccio un sacco di altre cose, ragazzina. Sei interessata?
Raven aggrotta le sopracciglia, contrariata. Incrocia le braccia al petto, e azzarda un secondo commento mordace. Sa bene che non è il caso di attaccar briga nell'unico luogo dove tutti sembrano accettarla per quello che è, eppure davanti a quel ragazzo sembra proprio non poterne fare a meno.
No, grazie, i rettili non mi piacciono particolarmente.
Toad batte le mani, profondamente soddisfatto della risposta ricevuta. Mystique lo scruta stupefatta, prima di decidere con vago sollievo che lui non se l'è affatto presa. Si scambiano un sorriso divertito. In quel circo di creature impressionanti, forse Raven ha finalmente trovato un buon amico.

Rin-chan's hetare notes ~

1) Monique Lamartin, aka Shade, è un'OC che ho inventato quattro anni fa quando ho inizialmente pensato alla storia. All'epoca avevo le idee piuttosto confuse {il titolo provvisorio del racconto era ancora Raven's chronicles} e Monique aveva un altro potere, era meno vivace e soprattutto non era innamorata di Magneto. Quando ho cominciato la stesura di Gods Among Insects, ho pensato di disfarmi di lei sostituendola con un qualche personaggio del MARVELverse scelto a caso... ma sono troppo affezionata alla piccola Shade, quindi alla fine è rimasta dov'era.
2) Mortimer Toynbee, aka Toad, un personaggio che inesplicabilmente mi piace un sacco. Perchè, al di là della pelle verde {parlo della versione cinematografica} e la lingua lunga e schifosa, è davvero un bel tipo, con quel trucco da 20 euro [incredibile! Meno di quanto abbia speso Heath per fare Joker! <3]. Semplicemente, lo adoro quando saltella di fronte a Jean Gray in X-Men II... Mi sono permessa di raffigurarlo appena un po' meno scemotto del Toad di Singer. Magari si è sciupato crescendo. Inoltre, vi prego di non mettervi a calcolare l'età che dovrebbe avere in Gods Among Insects rispetto al film, perché il risultato è "meno sei anni" [Ray Park è nato nel 1974, X-Men II è del 2003]... Bah. XD
MORTIMER TOYNBEE {TOAD} in x-men 2
3) "The Blob", 1958. Stavolta sono stata attenta alle date. Per l'epoca di Gods Among Insects, questo film è una trovata moderna... Mi rifiuto di commentare. :D
  
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