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Autore: Gamora96    19/11/2015    2 recensioni
Mia ed Alec sono due ragazzi molto diversi fra loro, con una sola cosa in comune. Entrambi hanno una smisurata passione per le vecchie leggende, soprattutto quelle sui cavalieri, che rischiavano le loro vite per salvare coloro che amavano! Mia vorrebbe un giorno diventare un cavaliere e creare una leggenda tutta sua, ma alle donne non è permesso entrare nell'esercito ...
Dal testo: "Chi ha deciso che questa è un'arma?"
Aaron prese posto di fronte a lei e scrollò le spalle "È in grado di uccidere, perciò è un'arma"
"Ma non è l'unica cosa che può fare. Posso usare la lama per intagliare, o per difendere una persona. Potrei anche fonderla, per creare qualcos'altro. Siamo noi a decidere cosa farne di uno strumento, perciò siamo noi l'unica vera arma"
È la prima volta che provo a scrivere una storia a capitoli. Sono una dilettante perciò spero di ricevere tanti consigli per migliorare, e spero di non essere troppo male XD
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mia provò a muoversi ma le risultò impossibile. Le sue membra erano terribilmente pesanti, e la testa continuava a girare, rendendole estremamente difficile tenere gli occhi aperti. C'era una figura accanto a lei. Riusciva a vederne i piedi nudi. Provò a sollevare lo sguardo, per poterla vedere in viso, ma un dolore lancinante la costrinse a restare a terra. La figura piegò le ginocchia e si accovacciò, per poter entrare nel suo campo visivo. Mia rabbrividì quando vide su di sè i suoi occhi di fiamma. Era la donna che aveva visto con Alec la sera prima!
"Buonasera!" disse sorridendo "Finalmente ci incontriamo Mia. Io sono Lilith" tese la mano verso di lei in segno di saluto, ma la ragazza la guardò con disprezzo "Credevo che un cavaliere dovesse mostrare una certa educazione"
"Dov'è ... Alec?" persino parlare le risultava difficile "Che cosa gli hai fatto?"
"Io?" Lilith assunse un'aria sorpresa, come se non sapesse di cosa stesse parlando. Peccato che fosse una pessima attrice "Io non gli ho fatto proprio nulla. Gli ho semplicemente proposto di seguirmi in una piccola impresa, e lui ha accettato" Mia mosse lentamente la mano verso la sua arma, ma Lilith la fulminò, provocandole una straziante fitta al petto. Mia strinse i denti, cercando di sopportare il dolore "Lo so bene cosa stai pensando" continuò la donna tranquilla "Credi che sia colpa Mia se lui ti ha lasciata in quel modo, senza dire una parola. Voi umani siete sempre pronti a dare ad altri la colpa dei vostri errori. Avete persino creato delle idee per questo. Gli dei, il destino ... come se fosse qualcun'altro a controllare le vostre azioni. Certo così è tutto più facile. Potete uccidere miliardi di persone, sterminare interi popoli, nel nome di qualcun'altro" Mia gemette, sentendo il petto bruciare. Sentiva qualcosa scorrere dentro di lei. Un veleno? "Non so se tutto questo funzioni, se incolpare qualcuno delle nostre azioni possa allegerirci in qualche modo la coscienza" sorrise "Ma io sicuramente non ho questo problema. Uccidere gli esseri umani, è un po' come schiacciare una mosca. Le loro vite sono inutili e insignificanti. Anche il tuo Alec lo ha capito. Beh ... il mio Alec adesso"
"Chiudi quella fogna!!" Mia si stupì della potenza della sua voce, nonché della rabbia sprigionata dalle sue parole. Sentire quella strega nominare Alec era davvero insopportabile
Lilith rise così forte da farla sussultare. La sua risata era folle e crudele, e il viso, piegato all'indietro, si deformò, mostrando a Mia il mostro che era "È questo che mi piace di te Mia, la tua impulsività. Alec non è mai stato come te e questo lo ha sempre fatto stare male" si avvicinò appena, costringendola a guardarla negli occhi "Vuoi sapere perchè il tuo innamorato ti ha lasciata? Perchè accanto a te si sentiva una nullità. Voleva essere forte ma non riusciva a diventarlo, oscurato dall'ombra della tua perfezione. Tu eri una spina nel fianco per lui, una figura da odiare e invidiare. Io gli ho dato la libertà che tanto desiderava"
"Io lo amo" la voce le si strozzò in gola. Gli occhi si inumidirono. Non poteva credere a ciò che Lilith le stava dicendo
"Amore? Il tuo?" la donna estrasse la spada che Mia portava al suo fianco e si rigirò la lama tra le dita "Tu non sai amare. Sei un'egoista. Tutti affermano il contrario, ma è così. La verità è che ti importa solo di te stessa e dei tuoi sogni. Tutto ciò che fai è finalizzato a questo. Faresti di tutto pur di raggiungerli. Uccideresti persino"
"Ti sbagli"
"Vorrei tanto dimostrati il contrario, ma temo che non sarà possibile" si alzò, impugnando la spada con entrambe le lami "Non avrei voluto che finisse così, ma quando ti ho sentita spiare i nostri movimenti ieri sera ho capito di doverlo fare. Niente di personale ... beh no, forse un po' lo è. Personale intendo. Ho desiderato farlo dal primo momento in cui ti ho vista" sollevò la spada verso l'alto, tenendo la punta rivolta verso il corpo della ragazza. Una febbrile euforia le attraversò lo sguardo al pensiero che finalmente, dopo tanti anni, avrebbe potuto uccidere quella sciocca ragazzina. Mia cercò disperatamente di muoversi, ma il suo corpo era troppo pesante "Addio Mi..."
Lilith non riuscì a terminare la frase. Una vampata di fuoco illuminò il cielo notturno, squarciando all'improvviso quella profonda oscurità. La donna indietreggiò, osservando con orrore l'immensa figura di un drago puntare nella sua direzione. La creatura atterrò sul manto erboso, facendo tremare il terreno. Lilith cadde a terra e strisciò indietro disperata, cercando di mettere distanza tra lei ed il possente animale. Questo ruggì, rompendo il silenzio e mostrando i denti affilati.
"Delfine" Mia sorrise debolmente. Sollevò il braccio tremante e sfiorò le scaglie della dragonessa, avvertendo la profonda rabbia che provava in quel momento. Quando Delfine sentì il tocco leggero della ragazza, la guardò preoccupata. La rabbia svanì e mugugnò tristemente sfiorandole il viso con il muso ruvido. Avvertì la sua sofferenza, e si avventò contro la donna che l'aveva procurata. Questa si alzò in fretta e scattò di lato urlando, mentre gli artigli della creatura le affondavano nel fianco. Alzò le braccia di fronte a sè e pronunciò un nuovo incantesimo. Delfine sputò fuoco, sgranando le enormi pupille sorpresa quando si rese conto che le fiamme non riuscivano a raggiungere le donna. Il fuoco colpì qualcosa. Una specie di parete, invisibile alla vista, che proteggeva Lilith dagli attacchi della creatura. Questa colpì la parete con gli artigli, cercando di infrangerla, ma senza risultati. Lilith si portò una mano sul fianco sofferente, cercando di fermare il sangue. Guardò Mia, che nel frattempo diventava sempre più pallida e sorrise "Hai detto che mi sbaglio. Che non uccideresti mai solo per raggiungere il tuo sogno, ma sono sicura che lo farai, anche se dovesse trattarsi di qualcuno che ami" Si voltò in fretta e corse via, svanendo nell'oscurità
   
 
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