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Autore: MoiSelf    19/11/2015    3 recensioni
Essere la Portatrice della Perla del Potere non è qualcosa che Isabella ha desiderato.
Non ha mai vissuto una vita vera, essendo una Principessa vincolata a delle regole che le vanno strette e verso un futuro che le impone un matrimonio con un Reale.
Per questo si ribella, seguendo un ragazzo misterioso che, stranamente, sembra sapere cosa si aggira nei meandri del suo cervello e le promette esattamente ciò che vuole.
Ma, durante la sua fuga, dovrà stare attenta al Cacciatore che, come un'ombra minacciosa, si aggira nel buio della notte.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Giorno due
 
- Carlisle, Emmett, James..vi presento mia cugina, Mary. - dice Edward, presentandomi ai suoi amici del rifugio.
- Piacere! Ciao! - mi salutano loro ed io mi limito a fare "ciao ciao" con la mano, sorridendo timidamente.
Edward ha chiarito, prima di entrare dentro la costruzione di solido cemento (non so perchè ma, prima di vederlo con i miei occhi, mi sembrava una specie di bunker - mamma mi aveva messo in guardia su questi tipi di uomini con gusti "particolari"..ed io, del resto, mica conosco Edward Masen!), che non era opportuno dire subito che fossi la Principessa Portatrice.
Così, non so da dove gli sia venuta fuori questa stupida farsa, mi ha presentata come sua cugina.
- Come mai hai portato una donna qui? – chiede un altro uomo, meravigliato, appena entrato nella sala.
- Stefan, fratello! – Edward si precipita da lui e lo abbraccia, aprendosi anche in un sorriso.
Ah, maledetto: quando Masen sorride è ancora più bello.
Dovrò ricordarmene per il futuro, in modo da non farmi abbindolare.
- Si è staccata una ruota della carrozza su cui viaggiavamo, quindi vi abbiamo raggiunti a piedi da Phoenix. – spiega.
A raccontarlo sembra una bazzecola, ma è stato un supplizio camminare un intero giorno a piedi, mangiare erbette disgustose, dormire sotto gli alberi e, soprattutto, stare mano nella mano con Masen.
- Caspita, più di un giorno di cammino. – commenta Stefan – Poi accompagnata da te, Edward, ci giurerei che non è stato nemmeno un viaggio di piacere, vero Cugina-di-Edward? –  mi rivolge un occhiolino e mi sorride.
E’ intelligente e..molto simpatico. Al contrario di quel folle di Masen.
- Vero. – confermo, sorridendo.
- Beh sono stato scortese.. – e mi si avvicina, prendendomi la mano – Io sono Stefan, amico fraterno di Zuccone. E tu sei..? – Edward sbuffa, mentre io sorrido del suo soprannome. In effetti, Zuccone lo è.
- Be..ehm..Mary! – tra le risate stavo per dirgli il mio, di soprannome. Bella. Stupida.
- Piacere Mary. – e mi bacia il dorso della mano, facendomi avvampare. Poi, in un attimo, vedo i suoi occhi cambiare ed assumere una certa consapevolezza. Ma è solo un attimo, perché ritorna ad avere il suo solito sguardo dolce.
- Hai finito di provarci con mia cugina? – chiede Edward all’improvviso, mentre Stefan si gira di colpo verso di lui e lo trucida con lo sguardo.
- Hai infranto una delle regole, Masen. Hai portato una donna qui, al nostro rifugio. Quindi, per punirti, tua cugina dormirà in camera con te! – sbotta il suo amico, mentre io metto una mano sul volto, sconvolta: dormire con Masen? Ma è una congiura!
- Male, molto male. Fratello: questa me la paghi. – e comincia a ridere di gusto.
Aspetta..cosa?! Non è arrabbiato?
- Ehi! Ma io non voglio dormirci, con te! – protesto.
- Oh, ma io si..cuginetta. – ghigna lui, mentre Stefan si volta a sorridermi. Poi trascina fuori dalla stanza Edward e richiude la porta alle sue spalle.
- Che tipi singolari. – sbotto, alzando gli occhi al cielo.
- Mary, vieni. La cena è pronta e, quei due, stasera non si uniranno a noi. – mi dice Emmett che, a quanto ho capito, è il cuoco. Porta una mannaia alla cintura e mi chiedo come faccia a rimanere con la schiena dritta, nonostante la stazza.
- Ok. – capitolo. Del resto ho una fame da lupi e, dall’odore, sembra che Emmett sia davvero bravo.
- Su, mangia. – e, non appena mi siedo al tavolo, mi passa una tazza fumante con un cucchiaio, corredato da un sorriso.
- Grazie. – sorrido timidamente e, non appena mangio un boccone, chiudo gli occhi istintivamente, degustando la zuppa – Ma è buonissima, Emmett! – quasi lo urlo.
Al castello non ho mai mangiato roba del genere.
E pensare che abbiamo i migliori cuochi dell’intera contea, a disposizione!
- Ne sono lieto! – esclama, mentre tutti gli altri mi fissano incuriositi. Primo su tutti il biondo, quello che risponde al nome di Carlisle. Mi guarda in modo strano, non mi piace.
Da quando ho addosso la vera Perla mi guardano tutti male.
Solo Jasper mi ha sempre guardata con adorazione.
Oh, Jasper..cosa ho fatto!
Adesso mi starai cercando ovunque..quanto mi dispiace!
- ..potevi dirmelo che era lei! – le urla di Stefan, provenienti dall’altro lato della porta, mi fanno rabbrividire.
- Ma perché litigano? – chiedo.
Spero di non esserne io la causa, dopotutto che cosa ho combinato?
- Non lo so..ma adesso prendi un altro po’ di zuppa. Ne hai bisogno. – mi dice Emmett, conciliante, e non posso fare altro che obbedirgli: quel dannato intruglio è davvero buono!
- Mi dirai, poi, qual è l’ingrediente segreto? – dico, prima di ingurgitare un’altra cucchiaiata.
- Sei sicura di volerlo sapere? – chiede lui, con tono grave.
- Ehm..non dovrei? – se vuole farmi spaventare ci sta riuscendo benissimo.
- No, non dovresti. – prende per la prima volta la parola James, il moro. Questo mi sembra il più taciturno di tutti, ma ancora non ho capito se è perché mi sta studiando o per altro.
- Ma perché? – protesto.
Mi trattano tutti come se fossi una bambina, diamine!
- Perché è carne umana, Mary. – trasecolata, mi volto verso chi ha parlato.
Carlisle.
Mi guarda con odio e disgusto, come se gli avessi fatto qualche tipo di torto senza nemmeno saperlo.
- Carne..u..umana? – balbetto e sento che, tra poco, non starò molto bene.
- Già. – continua lui, con un’espressione tranquilla.
No, non può mentire.
- Carne..umana? – ripeto, sconvolta.
Ma, quando vedo che tutti stanno zitti e non replicano, capisco che non stanno scherzando.
- Dio. Mio. – e tutto si fa buio.

***

Apro gli occhi e la prima sensazione che sento è quella di un soffice letto.
Mi rigiro beatamente tra le lenzuola, avvolta nel calore di un piumone, mentre la mia mano destra, che ho stirato fino alla sua massima estensione, tocca qualcosa.
Subito le parole di Carlisle “Perché è carne umana, Mary”  mi affiorano nella mente e sento dei conati salire su per il mio esofago.

Perché è carne umana, Mary

Dio mio, cosa ho fatto di male per aver ingurgitato quella pietanza?

Perché è carne umana, Mary

Sto male, sul serio.
Sto per rimettere.

Perché è carne umana, Mary

Mea culpa, mea culpa, mea culpa!

- Ti sei svegliata? – chiede Edward assonnato mentre io, incredula, lo guardo smarrita – Oh, no! – esclama preoccupato e, subito, si precipita ad abbracciarmi.
- Edward..io.. – tremo.
Tremo tra le sue braccia e, non so perché, il suo calore mi infonde sicurezza. Forse perché nessun uomo mi si è mai potuto avvicinare tanto. Quando avevo bisogno di un abbraccio nessuno poteva stringermi, così piangevo e mi sentivo ancora più sola e disperata. Ma con lui è diverso. Perché mi sento meglio? E’ antipatico, scorbutico e odioso. Ma..perchè?
- Non hai mangiato carne umana, Isabella. – mi sussurra all’orecchio lui, dolcemente, facendomi venire i brividi – E’ stato solo uno stupido scherzo di quei tre deficienti. –
- Sul serio? – lo guardo con gli occhi lucidi e sento il labbro inferiore che sta tremolando.
Sto per piangere, cavoli.
- Oh, si..li ho strigliati per bene, non preoccuparti. – dice, guardandomi insistentemente le labbra, mentre si avvicina pericolosamente. Poi, come preso da un raptus, i suoi occhi cambiano, diventano cattivi e, con uno scatto si allontana da me.
 – Buonanotte. – dice, e poi se ne va.
Ci capisco sempre meno.
Sembrava stesse per baciarmi!
Poco dopo, la porta della camera in cui mi trovo si apre di nuovo.
Che sia ritornato?
- Isabella, allora..che ne dici di dormire? – non posso crederci, glielo ha detto!
- Stefan? Perché sai come mi chiamo?! – sono sconvolta. Aveva detto di non dirlo a nessuno!
- Perché ho sentito chi eri, Principessa Portatrice. Per questo abbiamo litigato, Edward ed io. Doveva dircelo subito. Cugina, ma figurarsi! Solo quei tre stupidi potevano crederci! – sospira, sedendosi accanto a me – Sei pallida..tutto bene? –
- S..si. Tutto bene. – mormoro affranta – Allora il tuo ruolo quale sarebbe? – spero di sapere almeno il suo, in tutta questa dannata storia.
- Mi sembra ovvio: proteggerti. –
- Dal Cacciatore? –
- Da Edward. –
Ah. Mi è tutto più chiaro, adesso.
Finalmente una spiegazione degna di nota!
- Che cosa stai cercando di dirmi, Stefan? – Dio, che frustrazione!
- Lo scoprirai. Molto presto. –
 


NDA: rieccomi dopo un bel po' di pausa che mi sono presa dalla pubblicazione di questa storia causa operazione della tendinite di De Quervain e, per chi già mi segue da altre storie, della pubblicazione del mio "grande esperimento letterario" che porta il nome de "Il Dio della guerra".

Allora..cosa ne pensate? 
E' tutto confuso, ancora, vero?

Ma chi saranno mai queste persone?
E dov'è il Cacciatore..

Ipotizzate tutti con una bella recensione!

Come al solito vi ringrazio per aver aggiunto questa storia tra le preferite/ricordate/seguite ed aver lasciato un commentino (sempre gradite anche le bandierine neutre o rosse, se servono come sprone a migliorare!)
Ringrazio anche chi mi ha inserita tra gli Autori Preferiti e vi ricordo che trovate i miei contatti nel mio profilo Autrice.

Per comunicazioni, follie ed aggiornamenti..iscrivetevi tutti qui: LE NDA PAZZE DI MOI SELF.
Vi aspetto.

Giuly :D


 
   
 
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