Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-gi-oh
Segui la storia  |       
Autore: Shieru__    27/02/2009    5 recensioni
Dal III° capitolo:“Tuo nonno mi ha telefonato per sapere se eri con me, gli ho risposto di sì, ma tu in realtà dov’eri?”. “Ha importanza, Jounouchi-kun?” domandò Yugi, spegnendo la luce di camera sua. “Per tuo nonno forse no visto che è sicuro che tu eri a casa mia, ma per me, sì, Yugi, ha importanza.” “Ero in giro”. “Tu non sei mai in giro”. “Ero da mia nonna”. “Tu non hai una nonna”. “Ero con Atem …”. “Potevi dirmelo prima che non avevi voglia di rispondermi”. [Ambientata dopo la serie]
Genere: Generale, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joey Wheeler/Jounouchi Kazuya, Seto Kaiba, Tea Gardner/Anzu Mazaki, Tristan Taylor/Hiroto Honda, Yuugi Mouto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                                        Heart broken




Aveva iniziato ad odiare gli ospedali proprio da quel giorno.
L’avevano  spinto ad andarci per dei controlli i quali erano sempre importanti ed effettivamente appariva troppo spossato negli ultimi tempi facendo preoccupare non poche persone.
Maledetto edificio bianco, non aveva mai avuto bisogno di lui in tanto tempo, perché doveva entrarci proprio adesso?
E per di più da solo?
“Buongiorno signor Muto” .
“Buongiorno” rispose entrando e sedendosi di fronte al medico.
“Ha già fatto le analisi giusto? In tal caso avremo i risultati a breve, nel frattempo può spiegarmi esattamente come si sentiva quando mi chiamato?”  iniziò  il dottore, togliendosi gli occhiali da vista e appoggiandoli sul tavolo.
“In realtà, personalmente non l’avrei chiamata affatto” rispose con una punta di acidità e stizza.
“Signor Muto , non mi sembra affatto un bambino, francamente non capisco questo suo comportamento”.
“Infatti non deve capirlo, io qui non ci dovevo venire, io non ne ho bisogno”.
“Incubi notturni e quindi notti insonni, affaticamento frequente e il sentirsi venire meno  credo siano motivi sufficienti ad avere bisogno di un controllo medico”.
“Se lo dice lei ma le ripeto che sto bene, sto benissimo, l’unico problema è che chi mi sta attorno si preoccupa troppo e ora mi scusi, devo andare…”.
“Signor Muto!”.
“Mi dica,  dottor Mikanawa…”.
“Non sottovaluterei i suoi sintomi come sta facendo lei … comunque le telefonerò appena  saprò i risultati delle analisi”.
“Bene, la ringrazio …. arrivederci”.
Uscendo dall’ospedale sentì di nuovo quel senso di oppressione nel petto, prese in considerazione l’idea di tornare indietro ma dandosi dello stupido decise di non dar ragione a quel medico che di lui non sapeva nulla.
Erano appena le 10 della mattina.
Dove poteva andare a passare un po’ il tempo?
Tornare a casa, no.
Troppo presto.
Si fermò in un piccolo bar  ma ordinò solo un bicchiere d’acqua fresca.
Non aveva voglia di nient’altro, la limpidezza e la purezza di quella bevanda era un toccasana e tanto gli bastava.
E mentre osservava  dei ragazzini che si rincorrevano, altri che giravano sui pattini  a rotelle e il cameriere che correva da una parte all’altra per portare tutte le ordinazioni, pensò a quanto gli aveva detto il medico.
Non ci doveva andare in quel maledetto ospedale, aveva solo avuto dei capogiri  e per il biancore del volto avevano insistito affinchè si visitasse.
Ma cosa gli doveva dire? Di assumere più zuccheri e vitamine?
E poi vide qualcuno venire verso di lui, sorridente e sorpreso di trovarlo proprio lì.
“Jii-chan! Ciao, com’è andata dal medico, che ti ha detto?” esclamò Yugi ansioso.
“Ciao nipote! Ehi ma cosa credi, che io sia un vecchietto? Ha detto che sono in piena forma e  che acconsentirebbe persino a mandarmi di nuovo a fare qualche scavo archeologico se volessi!”  prese a declamare il nonno del ragazzo, dando prova di elasticità con qualche esercizio sul posto.
“Jii-chan! Non ti sforzare! Non hai più l’età per queste cose lo sai!” commentò ridendo Yugi.
Tornando insieme a casa , uno dei due si diresse in salotto per una breve siesta mentre l’altro salì di corsa le scale che portavano in camera sua quando gli  squillò il cellulare.
“Pronto?”.
“Signor Muto?”.
“Ah… è lei dottor  Mikanawa, mi dica …”.
“Signor  Muto, vorrei che passasse  da me quanto prima, appena può…”.
“Che cosa? Ma se sono stato da lei fino a poco fa!”.
“Yugi, le tue analisi non mi piacciono per niente, devo parlarti al più presto”.
“ Le ho detto che è solo affaticamento, non credo affatto che ci sia …”.
“Yugi, tu hai un problema serio! E non credo che parlare a telefono sia il modo migliore per dirtelo! Yugi, per il tuo bene ti aspetto quanto prima …” e riattaccò.
Il cellulare però fu scaraventato in cima alla rampa di scale e andò ad urtare contro la porta della sua camera.
Il ragazzo si sedette sui gradini con la testa tra le mani, rimuginando sul da farsi.
Non gli aveva voluto dire niente ma sembrava qualcosa di serio e non credeva di poter stare così male da far tanto preoccupare un medico.
Decise di tornare di nuovo da lui, doveva chiarire la  situazione  o non avrebbe dormito quella notte.
Proprio quando stava per accingersi a scendere di nuovo la scalinata il suo cellulare squillò di nuovo.
“Pronto?”.
“Yugi! Com’è andata? Cosa ti ha detto il dottore? E’ tutto normale?” dall’altro capo si poteva udire chiaramente la voce di un Jounouchi  abbastanza preoccupata  e in ansia.
“Jounouchi-kun! Ma dove sei? Ti sento appena …” rispose Yugi.
“ Ah niente, niente, non ti preoccupare!”.
“Ah! Ho capito sai! Sei sulla moto e stai facendo qualche consegna, ma lo sai che ti può fare molto male? Fermati subito! Oppure chiamami dopo!”  disse il ragazzo agitandosi.
Ma perché doveva fare sempre il solito spericolato?
“Ok, mi sono fermato, ora mi dici come è andata per favore? Ti ha trovato qualcosa?”.
“Jounouchi-kun?”.
“Dimmi! Non è niente di che vero?”.
“Non sono stupido…”.
“…”.
“Sento ancora il rombo del motore, quindi attacco, ciao”.
“Ah, no aspetta! Va bene, va bene dannazione…”.
“ E non imprecare!” lo canzonò ridendo.
“Bene, adesso senti qualcosa mamma? No, eh?  Mi dici come è andata, mi stai facendo preoccupare sul serio!” ripetè Katsuya.
“Non ti preoccupare Jono … sto … benissimo … ho ritirato da poco le analisi e sono buone, stai tranquillo …”.
“Sicuro? Non mi sembri molto convinto, ma no, dannazione …Yugi! Mi senti ancora! Batteria … scarica … dopo … ciao!” e si udì  solo il fastidioso tuuu-tuuu della chiamata terminata.
“Certo … certo … che ne sono convinto Jono…”  spense il telefonino e lo mise in tasca.
Scendendo però ebbe di nuovo la conferma che qualcosa non andava.
Il mondo iniziò a girare, il respiro si mozzò e dovette aggrapparsi al corrimano per non cadere rovinosamente.
Sì, esattamente qualcosa non andava.
E sì,  da quel giorno Yugi odiava decisamente gli ospedali.













Fine primo capitolo. A chi interessa?  L’idea mi illuminava  da un po’ e ho provato a metterla in atto nonostante debba occuparmi anche di “Childhood” .
Spero di ricevere qualche parere anche su questa nuova idea.
Povero piccolo Yugi eh? XD Nel prossimo capitolo darò qualche spiegazione in più, questo è per lanciare l’idea, grazie a chi commenterà o leggerà soltanto ( Ma un minuscolo commentino è sempre gradito**).
Baci.
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-gi-oh / Vai alla pagina dell'autore: Shieru__