Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: sweetPotterina    21/11/2015    1 recensioni
“Voglio risparmiarti dall’oscurità”.
Avevano un muto accordo.
La regola? Non parlarsi.
Lo scopo? Qualcuno, sapendo, avrebbe detto tenersi compagnia.
Sembrava meno lacerante il dolore quando si era in due.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Lavanda Brown, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Draco/Hermione, Lavanda/Ron, Ron/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Ombra costante'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

CAPITOLO IX
IVANHOE

 

Ma tu chi sei che, avanzando nel buio della notte,
inciampi nei miei più segreti pensieri?
(William Shakespeare)



Dicembre 1996.
Vigilia di Natale.


Mancava poco alla mezzanotte e Draco, diversamente da tutti gli anni precedenti, era nella sua stanza da solo. Leggeva un libro, l’unico che nella fretta era riuscito a prendere mesi fa nella sua libreria, prima che qualche Mangiamorte lo scoprisse fuori dalla sua stanza. Non voleva stare con loro e fingere di rallegrassi per la morte di qualcuno, né voleva essere preso di mira da loro per gli scarsi risultati da lui ottenuti ad Hogwarts.
Lisciò la copertina ruvida e antica, giocherellando con una piaga stropicciata.
Si alzò dal letto e prese il suo mantello, sedendosi poi sul davanzale della finestra per scrutare il cielo. Soltanto con gli occhi rivolti alla sua luna riusciva a trovare un po’ di pace, un luogo sicuro dove rifugiarsi e sentirsi per un attimo libero.
Ripensò all’ultima volta in cui si era sentito libero e sentì un’onda di collera invaderlo.
Come aveva potuto essere così sconsiderato? Se qualcuno lo avesse saputo: la sua famiglia, o peggio, l’Oscuro Signore e i suoi Mangiamorte…
Non volle nemmeno pensare a quello che avrebbe potuto passare per quel folle gesto.
Era stata colpa sua, di quelle parole che l’avevano confuso.
A Natale puoi…
Posso che cosa? Si era chiesto, finché la curiosità di scoprirlo non era stata più forte e l’aveva inseguita.
Ragionando come un illuso bambino, aveva sentito nuova aria espandersi nei suoi polmoni all’occasione di poter finalmente trovare la via di fuga che tanto si era aspettato.
E quando lei le aveva spiegato, quando lei le aveva parlato con la sua espressione disponibile, ogni resistenza, ogni rigidezza lo aveva abbandonato.
A Natale puoi fare anche quello che non puoi fare mai.
Eccola la risposta che cercava, quel permesso che tanto aveva bramato di ricevere.
Poteva fare quello che voleva, poteva essere chi voleva. Poteva essere libero.
E si era sentito libero, tra le sue braccia.
Aveva sentito un grosso peso abbandonarlo improvvisamente e, più l’aveva tenuta stretta, più aveva sentito qualcosa al centro dello stomaco rasserenarlo come a dirgli: sei al sicuro Draco.
E lui al sicuro non si sentiva da tempo, da così tanto tempo che faticava a ricordare quando la sicurezza era alla base di ogni sua azione e parola.
Si era sentito così… non saprebbe spiegarlo. Diverso?
Ad ogni modo talmente svuotato che avrebbe persino pianto, rendendosi ancor più ridicolo, se lei non si sarebbe mossa per ricambiare il suo abbraccio.
Per fortuna se ne era accorto in tempo –Merlino! Sarebbe stato ancora peggio avere le sue sporche mani su di lui- e se n’era andato, sconvolto più da se stesso che dalla situazione imbarazzante che lui stesso aveva creato.
A distanza di giorni continuava a pensare a quel momento folle, a quell’unico gesto che rappresentava quasi un crimine se ripensava a quante regole e ordini aveva infranto.
Forse anche per questo alla fine si ritrovava a sorridere tra sé, al ricordo.
Prima di rabbuiarsi e chiedersi perché lei non lo avesse respinto.
Merlino, stava persino per abbracciarlo. Che era saltato in testa a quella Mezzosangue?
E chissà cosa stava pensando di lui in quel momento.
Improvvisamente l’idea di scriverle un biglietto gli sembrò la cosa più opportuna da fare.

Volevo solo dirti di dimenticare quello che è successo e di non rivelarlo a nessuno .
Troppo cortese.

Ero ubriaco.
Inverosimile.

Non so cosa mi sia preso.
Cos’era, un ragazzino alle prime armi? Ridicolo!

Il disgusto ancora non mi abbandona. È stato un errore. Dimenticalo!
I Malfoy non commettono errori. Ma, se accade, nessuno deve saperlo.

È stata colpa di un incantesimo involontario.
Nemmeno un troll ci crederebbe.

Maledizione!


***


Al suo rientro in camera, dopo una lunga e felice cena di Natale con la sua famiglia, Hermione era ormai lontana con la mente dalla magia, Hogwarts e tutto ciò che rappresentava.
Eppure era un mondo che non poteva tenere a distanza tanto a lungo, non il quel momento.
Non quando c’era qualcuno che esigeva la sua attenzione.
Un ticchettio alla finestra la riportò alla cruda realtà, spingendola a scostare le tende.
Dietro il vetro freddo trovò un grigio gufo tremante, ma elegante nella sua posizione nonostante tutto composta.
Si affrettò a farlo entrare, confusa sul mittente del pacchetto legato alla zampetta rugosa dell’animale.
Sapeva solo di non aver mai visto quel gufo, né di aspettarne qualcuno.
Chiuse distrattamente la finestra una volta fatto accomodare sulle sue dita l’ospite inatteso, poggiandolo poi su un grande tomo aperto sulla scrivania. Lo liberò dal carico e scese subito in cucina, certa che l’esserino potesse essere affamato per il viaggio burrascoso. Faceva terribilmente freddo quella notte.
-Aspettami qui. Torno subito.
Quando risalì in camera sua con dei deliziosi biscotti, però, non c’era più l’elegante gufo ad attenderla e la finestra era spalancata facendo volare in alto le tende. Il rumore di alcune pagine che si sfogliavano, quasi fosse stato un incantesimo e non il vento a spingerle, riportò la sua attenzione sulla scrivania dove ad attenderla c’era il misterioso pacchetto.
Lo aprì curiosa, strappando la carta liscia con impazienza, finché tra le mani non ebbe che un libro. –Impossibile!
Sfiorò la ruvida copertina, accarezzando le incisioni dorate impresse sulla superficie e la rilegatura fragile.
Sorrise sbuffando, non riuscendo a controllare l’emozione, scoprendosi piacevolmente sorpresa e colpita. E confusa.
Non c’era un biglietto ad accompagnare il regalo, ma non ne aveva bisogno per capire di chi fosse.
Quello non era un libro qualunque, ma il libro.

Il marmo lucido era gelido, eppure l’aria circostante era piena di nubi rosa e azzurre profumate, probabilmente per un bagno caldo appena finito di qualche gruppo di studenti.
Aveva la fronte imperlata di sudore e le gambe poggiate a terra tremanti, ma lo squilibrio in cui in quel momento il suo corpo versava era nulla in confronto allo stato oscillante delle sue emozioni. Era eccitata, confusa, inquieta.
Aveva passato tutto il giorno a pensare e ripensare a quale libro avesse potuto leggere per lui, quale sarebbe stato di suo gradimento, quale si aspettava di trovare.
Insomma, non credeva neppure che fosse un’amante della lettura.
Di primo acchito pensò ai generi horror, ma poi si disse che era pregiudizievole e banale. Ma cosa allora?Alla fine aveva rinunciato e si era recata all’appuntamento a mani vuote e un paio di libri ristretti nascosti in una borsetta.
Immersa com’era nelle sue riflessioni non si accorse nemmeno di non essere più sola, fino a che un piccolo libriccino venne gettato ai suoi piedi facendola sussultare.
Alzò lo sguardo, appena in tempo per intravedere le spalle del mago svanire tra le nubi. In silenzio, più confusa di quanto già non fosse, tornò a dare attenzione al libro, prendendolo delicatamente in mano e accarezzandone il titolo inciso sulla copertina.
Ivanhoe.
Non poteva credere ai suoi occhi. Tante fisime su quale potesse essere un genere a lui piacevole, per poi ritrovarsi con uno dei classici della letteratura babbana.
Senza contare che, le rifiniture, lo spessore… che non fosse la copia originale? Non poteva credere ai suoi occhi.
-Ma…
Tentò di chiedere una qualche ragionevole spiegazione, il suo cervello era un’esplosione di quesiti irrisolti. Ma dovette tenere a freno la lingua quando sentì la voce fievole della serpe interromperla.
-Non siamo qui per delle domande, ricordi Granger?
Si morse il labbro e decise che, in fondo, le sue domande potevano anche aspettare.
Aprì il libro e cercò una sistemazione più comoda. Non sapeva per quanto tempo lui avesse intenzione di ascoltarla leggere, ma il tomo che aveva tra le mani non sembrava per nulla una lettura leggera, ne tanto meno breve.
Mentre cercava l’angolazione più favorita, si senti improvvisamente poggiare su un morbido cuscino magicamente apparso.
Sgranò gli occhi, si voltò verso un punto indistinto nel vano tentativo di cercarlo, ma benché l’appannamento iniziale cominciava a dissiparsi, non riusciva ancora a vederlo.
Alla fine sorrise un “Grazie” e, accavallando le gambe, iniziò a leggere.

Draco l’aveva guardata cercarlo di sottecchi, sorridere a certe battute del libro, arrossire sui versi d’amore. L’aveva vista corrucciare la fronte su alcuni citazioni in latino e litigare con qualche parola troppo complicata.
Era rimasto segretamente soddisfatto nel vederla continuare a leggere imperterrita anche quando, il dubbio che lui potesse essersene andato, l’aveva sfiorata. Sorrise sotto il suo caldo mantello quando, ad un suo brusco movimento fatto apposta per rassicurarla, lei aveva sorriso e ripreso con più entusiasmo.
Rimase a osservarla tutta la notte, non le staccò gli occhi di dosso nemmeno per un secondo, fin quando non la vide cedere alla stanchezza e chiudere gli occhi.
Hermione Granger forse non era bella ma, immersa nella lettura, aveva un che d’intrigante.
E i suoi sorrisi, scoprì con dolce rammarico, affascinavano il suo cuore.


Ogni normale coppia prima o poi ha una loro canzone.
Ma loro non erano una coppia.
Loro non potevano neanche definirsi normali.
Per questo loro avevano un libro, il loro libro, a testimoniare il loro qualcosa.
Si tuffò con la schiena sul letto, sprofondando nel piumone e stringendo al petto quel prezioso dono.
Poi lo aprì, leggendo per la seconda volta la prima pagina, e lì, sotto il nome dell’autore del libro, sotto “Ivanhoe”, trovò qualcosa di diverso, di nuovo.
Qualcosa che non pensava avrebbe mai, mai letto prima in nessun libro esistente al mondo.


Auguri a te.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: sweetPotterina