Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: laolga    28/02/2009    7 recensioni
Non è il solito posto, Hogwarts, se viene sconvolto da una serie di avvenimenti stratosferici... Ad esempio? Ad esempio l'arrivo fatale di una nuova alunna che rivoluzionerà le tradizioni di questa fantastica scuola, una Hermione che cercherà di far tornare tutti alla normalità, e un combattuto Draco che... Beh, non vi posso anticipare tutto, no?^^É la mia prima fic, spero che vi piaccia.Incrocio le dita...
Ormai saranno due mesi che è qui. E non ho ancora avuto il coraggio di parlarle. Solo l'idea di trovarmi vicino a lei mi terrorizza. Che coglione. Quella ragazza è un incanto. E non esagero. Ha degli occhi così chiari... e quella bocca così perfetta, il collo lungo, pallido, diafano. No, parlarle sarebbe un suicidio.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


DECISIONI


Aislinn


E così era andata, ahimè...

Era stato terribile, temevo di essere espulsa, già al primo anno di Hogwartz... un'ingiustizia vera e propria: io, la ragazza più rinomata della scuola, con la mamma più isterica del mondo!!

Ovviamente non mi hanno espulsa, era solo che, presa dall'angoscia del momento, non ci capivo più un accidenti.

La professoressa ci aveva fatto due domandine in croce, nelle quali avevo fatto affidamento su Draco, che sembrava più abituato a questo genere di cose, lanciandogli di tanto in tanto qualche occhiata spaventata.

Però era stato bravo, dopotutto... e dire che poco prima l'avevo insultato, che l'avevo fatto morire di vergogna davanti a tutti!!

Quasi non ci credevo: sembrava che il solo fatto di averlo appoggiato contro Harry gli aveva fatto dimenticare tutto, solo quel semplice gesto, e ora mi trattava come una grande amica, come se avessimo in comune più di quanto ne avessimo in verità.

Fantastico.

Ora sono passati dei giorni, quattro lunghi, noiosi e terribili giorni.

Infatti, con nostro disappunto, la McGrannitt ha mantenuto l'intenzione di riferire tutto quanto ai nostri genitori, con tanto di strillettera e compagnia bella.

Ieri è arrivato Lucius Malfoy, tutto rosso di rabbia, o forse di vergogna, entrando in Sala Comune durante la cena.

Ha spalancato il portone e poi, con passi feroci, pesanti, si è avvicinato ai Serpeverde, guardandoli tutti male, compresa me.

Dopo questa bella scenetta ha preso il figlio per il mantello e l'ha tirato su dalla sedia di peso, come un giocattolo rotto, da buttare.

Ho cercato di fermarlo, ho cercato di fargli capire che esagerava, ma non mi ha neppure ascoltato e si è trascinato via Draco sotto lo sguardo terrorizzato di tutti.

Poveraccio, ora è costretto a starsene rinchiuso in camera a studiare, poi fare una misera lezione e studiare, poi mangiucchiare qualcosina, ...e studiare, sempre sotto l'occhio vigile ed arguto del padre.

E invece di mia madre nemmeno l'ombra!

É come scomparsa, volatizzata: la preside le aveva inviato la strillettera, ma forse non era in casa, io le avevo inviato una lettera per scusarmi di tutto quanto e lei non si è neppure fatta sentire.

Non è da lei.

Assolutamente no: lei sarebbe venuta qui di corsa a farmi una ramanzina, come minimo.

La cosa mi preoccupa, ma più che altro mi dà un fastidio enorme, un senso d'ingiustizia.

Cioè, lei non si fa vedere, mentre Lucius passa le sue giornate qui ad Hogwarts a chiacchierare con i professori, a dire qualche parolina strascicata agli alunni Serpeverde e a perseguitare il figlio, fingendo che tutto sia normale, tutto sotto controllo.

Sotto il suo di controllo!

Si è addirittura scusato con me, una volta, convinto che, se ero coinvolta in quello che era successo poche sere prima era solo per colpa di Draco.

Probabilmente è quello che gli ha riferito suo figlio.

Se fosse così dovrei ringraziarlo veramente, un giorno, si sta facendo a pezzi pur di salutarmi sempre, pur di essere sempre gentile quando mi vede, nonostante tutto.

Poveraccio.

Gli altri, invece, reagiscono con lentezza: prima i Grifondoro, poi gli altri, pian piano.

I primi hanno capito, dopo due sere, che se noi eravamo entrati significava che era stato svelato il loro passaggio segreto, e hanno iniziato a dare di matto.

Hanno deciso che dovevano spostare tutto, cambiare piano, torre, posizione... persino i prefetti non avevano idea di che cosa fare!

Un casino terribile.

Poi le altre case hanno iniziato ad incazzarsi ulteriormente, dato che tutti questi spostamenti avrebbero scombussolato anche loro.

Insomma, un andirivieni generale che dubito la preside riuscirà ad acquietare.

Per quanto riguarda Potter e Weasley, loro stanno sempre fra i Grifondoro, nascosti, come se avessero una paura terribile di mischiarsi con altre case, paura di svelare altro, troppo... e gli altri non si fidano molto facilmente di loro, per ovvie cause.

Hermione invece non saluta più nessuno, se ne sta sempre da sola con le sue amichette...

Si ritiene responsabile di tutto, e non ha tutti i torti.

Insomma tutti hanno pagato o stanno pagando le conseguenze di quello che NOI abbiamo fatto.

Tutti tranne me.

Tranne me perché mia madre sarà lontana, forse anche al pericolo, pur di accontentare il Signore Oscuro, pur di farsi onore.

Ma non capisce che non esiste solo quello nella vita, anziché mollare la figlia dove capita, uccidere il marito per un nonnulla...

Solo per sapere da Voldemort che ha fatto un buon lavoro.

A cosa serve distruggersi per poter distruggere?!

Se mia mamma si ostinerà a non rispondere entro una settimana mi vedrò costretta ad andare io stessa a cercarla, ovunque ella sia.

E non scherzo, in casi come questi mia mamma perde la testa, e se non c'è qualcuno pronto a riacciuffargliela potrebbe finire nei guai.

Per ora speriamo in bene e aspettiamo...

Cosa dovrei fare altrimenti?


Draco


È un bel po' che mio padre è qui.

Ogni minuto, ogni attimo, ogni particolare me lo fa vivere come castigo, me lo fa odiare.

Se la situazione non migliorerà dovrò fuggire.

Insomma, è impossibile andare a Hogwarts con un padre incavolato nero che rimprovera a destra e a manca ogni trenta secondi!

E se non sarà LUI ad andarsene, sarò io.

Non mi lascia neppure parlare con qualcuno dei miei!

Figuriamoci con Aislinn.

Posso anche scordarmela, ora che sono costretto alla cattività.

Uff!, e non ho mai studiato così tanto come in questi giorni!

È pazzesco!

Mia madre non sa nulla.

Lei non se la sarebbe presa così tanto con me.

Si sarebbe arrabbiata con Aislinn, ne sono certo.

Lei ce l'ha sempre con le ragazzine nuove, carine e gentili.

Una volta stava per strangolare una streghetta di tre anni perché le aveva raccolto un fazzoletto che le era caduto.

È sempre stata così, matta, spaventosa, irascibile...

È per questo che è una delle migliori, dal Signore Oscuro.

È una delle migliori, proprio come mio padre, ma di lui nessuno ha da dire nulla, tranne Potter, certo... ma lui ha da dire di tutti.

Chissà cos'avrà da dire di me, allora, quando diventerò uno dei migliori.

Non vedo l'ora di saperlo.

Intanto mio padre mi punisce in questo modo masochista ed insensato.

Non riesco a capire perché si ostini a rimanere qui, senza neppure dirmi fino a quando.

Ma non ha del lavoro più interessante da sbrigare? Non deve fare nient altro?

Mi sento intrappolato.

Senza Aislinn.

Senza poterle parlare, senza poterla toccare ancora come l'altra sera...

Se fuggirò costringerò anche lei a seguirmi.

Devo farle capire che non si può più sopravvivere qui ad Hogwarts, che è diventato un posto tremendo in confronto a ciò che era una volta.

Ma lei allora non c'era... non c'era quando si stava meglio, non ne può sapere nulla!

Dovrà fidarsi, dunque, fidarsi di me... si fiderebbe mai di Draco Malfoy?

Lascerebbe questo edificio per seguire un ragazzino invaghito di lei e arrabbiato nero con i genitori?

Rischierebbe tanto per qualcosa di così piccolo ed insulso come me?

Forse sì, ma forse no.

Come scoprirlo?

Tentando.

Inizierò col parlarle di questa scuola, e di com'era un tempo e di com'è ora... devo prepararmi un discorso, un qualcosa di decente, sì, e poi convincerla...

Ma ci vorrà del tempo.

Con mio padre alle calcagna ancora di più... dovrò mantenere una riserva infinita di pazienza, sì.

E se poi lei dicesse di no?

E se all'ultimo, miracolosamente riuscito a parlarle, a programmare fuga, piani su piani, vendette su vendette... se all'ultimo lei rifiutasse?

Sarebbe il finimondo.

Ma forse non rifiuterebbe, dopotutto mi ha aiutata, quella sera... e si era fidata di me.

Dopotutto...

Ma come pretendere di sapere in anticipo?

Non sono un indovino, sono un mago, perdinci!

Non lo saprò mai, dovrò provare e fare del mio meglio.

Inizierò appena possibile, basterà una leggera distrazione di mio padre... forse sta sera, dopo cena... oppure no, Lucius cosa fa alla sera?

Dovrà pur fare qualcosa, no?

Bene, qualsiasi cosa farà, appena mi lascerà solo correrò nel dormitorio delle ragazze e le parlerò.

Sarà molto più semplice dell'altra sera, fuori dalla nostra casata... non dovrebbe accadere nulla di grave...

Dirò a Zabini di aiutarmi, lo supplicherò perché mi possa aiutare...

Dovrà solo aspettare il ritorno di mio padre e riferirgli che ero dovuto correre in bagno, e che sarei tornato in un attimo...

Oh, sì sì sì!!!

Che piano perfetto!!

Spero solo di convincere quella canaglia a stare dalla mia parte e non fare brutti scherzi.

Forse sarebbe meglio non rischiare, ma dopotutto se non lo coinvolgo comincerà a spiarmi...

Bene, allora tutto funziona, tutto è pronto...

Bisogna solo attendere il momento opportuno.



Aislinn


Premetto che sto per raccontarvi di qualcosa di assolutamente strano... e anche un po' buffo.

Assolutamente, e quando lo dico io dovreste almeno preoccuparvi un po'...

Ero seduta sul mio letto disfatto, erano circa le ventidue di sera, per darvi l'idea, e Pancy già era nel letto.

Quando, perché c'è sempre un quando, sentimmo bussare con furia al portone del dormitorio.

Pensai fosse Daphne, che ancora non si era fatta vedere, ma quando spalancai la porta mi ritrovai di fronte il viso accaldato di Malfoy.

Primo, ero proprio curiosa di sapere come fosse arrivato fin qui, secondo con quale coraggio, e terzo... ma non ci pensava il suo paparino a tenerlo da bravo scolaro dove doveva stare?

Cioè non qui, questo era certo.

Era sudato e senza fiato, manco avesse appena finito una maratona contro il tempo... e forse era proprio quello che stava facendo.

Qualsiasi cosa avesse voluto dirmi doveva essere terribilmente importante, non si sarebbe sognato di disobbedire al padre, altrimenti.

Senza chiedere nulla a nessuno, Draco entrò e si gettò sul mio letto(ma perché proprio il mio? Ok che era disfatto, ma come si permetteva di... chiudi quella boccaccia e continua, per favore...=.=”), cercando di far tornare la pulsazione del cuore ad una velocità rassomigliante alla normalità.

Pancy lanciò un urlo lacerante, io mi limitai a correre sul mio letto e a spingere quell'intruso oltre, fuori dai piedi.

Draco cadde con un tonfo piuttosto doloroso, ma non fiatò, alzandosi di scatto in piedi, tutto rosso.

-Cosa vuole quello qui?!?-strillò Pancy.

Fissai male il biondino, in attesa di spiegazioni, ma lui aprì la bocca senza riuscire a farne uscire alcun suono, stringendo con una mano un lembo della mia coperta.

In quel momento, anziché di una spontanea e giusta irritazione, mi venne da ridere.

Lo guardai così immobile e terrorizzato in una camera di ragazze e capii che era solo un bambino impaurito che cercava un po' di conforto.

-...ero qui per parlare con Aislinn.-disse infine, balbettando leggermente.

Sorrisi: ci avrei potuto scommettere.

-Bene!-disse Pancy, senza smettere di urlare,-allora potete parlare da qualche altra parte, no?-

Nessuna risposta.

Non ero sicura che fosse la stessa cosa, sarebbe bastato un amichetto di Draco che facesse la spia e saremmo morti entrambi...

-No. Fuori rischieremmo. Esci tu, Pancy, per favore.- dissi allora, supplicando perché non strillasse ancora.

Lei rimase zitta per qualche secondo, incapace di muoversi per lo sconcerto, poi si avviò verso la porta ed uscì, sbattendola con forza.

-Wow-sbuffò Draco, sorridendo.

Mi sedetti sul mio letto, sospirando, poi volsi lo sguardo verso quel bambinetto bisognoso d'affetto.

-Che vuoi?-

Lui si torse le mani per qualche tempo, impacciato, e poi, dondolandosi avanti ed indietro, disse:

-Ascolta, lo vedi come mi tratta mio padre? Lo vedi?-

Annuii, cercando di capire dove mi volesse portare con quel discorso.

-Sai, io non reggo più.-disse con tono grave, quasi sussurrando,-Io non sono sicuro di saper sopravvivere con un genitore così assillante. E TU mi devi aiutare.-

Solo un bambino bisognoso d'affetto, eh?

E dovrei aiutarlo schierandomi contro Lucius Malfoy?

Addirittura?

Io?

e poi perché io?

Draco continuò a fissarmi negli occhi, respirando a scatti, come se temesse di non poter più respirare da un momento all'altro.

-Non ne hai parlato con qualcuno dei tuoi amici? Forse loro potrebbero aiutarti.-azzardai, cercando di sorridere per rompere la tensione che vibrava fra di noi.

Draco arrossì.

-No... ehm, io... veramente credevo che TU fossi mia amica.-

Non dissi nulla, sapevo che prima o poi me l'avrebbe fatto notare.

Eravamo davvero amici?

Questo significava avere un amico?

Era un amico e non un idiota da disprezzare?

Tutte queste domande hanno un senso?

E una risposta?

Sì, quella sì, da qualche parte.

Il problema è che non so più dove.

-Tu... tu devi essere mia amica.-proseguì Draco,-Lo devi essere, perché non c'è persona che io stimi di più... che io voglia di più come amica, capisci? Io ho...bisogno di te.-

Deglutii.

Addirittura bisogno di me?

Non cercava solo un briciolo d'affetto?

E non era quello che mi stava chiedendo, dopotutto?

-Beh, sì, puoi considerarmi tua amica, Draco, ma non sono sicura di poter odiare tuo padre solo perché fa qualcosa di sbagliato ...a te, capisci?-

Lui si morse un labbro, sedendosi al mio fianco.

-No, non puoi e non dovresti. Insomma, come potresti odiare un uomo che mi perseguita, che minaccia di voler prendere tutta Hogwarts, che vuole uccidere Potter e compagnia bella, e tutto solo perché gliel'ha detto il Signore Oscuro?? Dio!, nulla togliendo al Signore Oscuro, ma mio padre neppure lo conosce il Potter! Cosa diavolo ci guadagnerebbe ad ammazzarlo? Nulla, assolutamente nulla! Ma lo farebbe, eccome, ammazzerebbe me e te e chiunque pur di accontentare il Signore Oscuro! Ammazzerebbe anche se stesso!!!-

Draco si agitava al mio fianco, arrossendo di tanto in tanto, incrinando leggermente la voce, ma fermamente convinto di ciò che voleva dirmi.

Sorrisi, era così buffo vederlo serio!

-Senti... non so a cosa tu voglia arrivare, ma tuo padre resta sempre tuo padre. So benissimo cosa sarebbe capace di fare, lo conosco meglio di quanto tu creda, ma ... perdinci, Draco, è tuo padre!-dissi, cercando di calmarlo.

Il suo respiro si fece più forzato e calcato, sollevando ed abbassando con forza il torace.

-No... tu non capisci, è molto più grave la situazione! Non puoi capire, non sei tu a soffrirne! E non voglio vendicarmi, voglio solo che Lucius capisca dove finisce il suo limite di padre... voglio farlo smettere!! E ho bisogno del tuo aiuto!-aggiunse, voltando il busto verso di me ed appoggiando le mani sulle mie spalle, stritolandomele.

Non mi mossi.

Non capivo perché fosse così tanto agitato, così impaziente...

Forse si era aspettato di trovare un Aislinn più disponibile, e ora l'avevo deluso.

-Ah...-sussurrai,-e cosa... proporresti?-

Draco sorrise e si allontanò di qualche centimetro, mollando la presa.

-Solo... una breve fuga.- esclamò, sollevando le spalle ed inarcando le sopracciglia.

Rimasi qualche secondo immobile, per cercare di capire quello che mi aveva detto.

-Cioè: TU, in quanto mio amico, vorresti costringermi a scappare e ad andare chissà dove per dimostrare a tuo padre che non si sta comportando da buon padre?-chiesi, incredula.

Lui annuì, sorridendo.

-COOOOOOSA???-strillai, fuori di me,-Ma sei rincoglionito???Ma lo sai cosa ci può succedere???Non ti è bastato l'altra sera??-

Draco mi fissò, confuso, poi scosse la testa, e rincominciò a respirare forsennatamente.

-Ma perché ti preoccupi tanto, Aislinn! È solo una scappatoia di mezza settimana! Non puoi preoccuparti così! Guarda cos'è diventato Hogwarts dalla scuola rinomata ed accogliente che era!Guarda e capiresti!-sbraitò.

-Eh, allora?-domandai, irritata dalla sua testardaggine,-Cos'è diventata?-

Lui tacque per qualche istante, poi si alzò, e si avviò all'uscita, in silenzio.

-Cos'è diventata?-ripetei, più forte.

Non poteva andarsene così...

Draco socchiuse la porta e si voltò per guardarmi.

- Ma non hai capito nulla: questo posto era un bel posto, un giorno. Adesso non lo è più. Io ti chiedo di scappare per pochi giorni per sistemare tutto e tu reagisci così? Sei tu ad esagerare, no ti confondere.-disse, parlando pianissimo.

Odiavo quando arrivava a queste conclusioni prive di senso, in cui una sola cosa era chiara: ero IO ad aver torto, come sempre.

-Ehi, fermati lì, dove credi di andare!-lo richiamai, vedendo che era seriamente intenzionato ad andarsene.

Draco si voltò e tornò indietro, fermandosi di fronte a me.

-Cosa c'è? Non vuoi che me ne vada da solo? Perché è quello che farò, lo sai?-chiese, con un ghigno sulle labbra.

-Se pensi che io sia la tua mammina e che ti segua ovunque ti sbagli, Malfoy. Ma non credere che me ne starò con le mani in mano, questo no.-dissi, ricambiando il ghigno.

-Allora che vuoi, perché non mi lasci andare?-chiese, scuotendo il capo con rabbia.

-So che faresti una figura del cavolo, Draco,-dissi, ammiccando un sorrisetto,-ed essendo tua amica cerco di non fartela fare. Faccio male?-

Lui rimase allibito con la bocca spalancata.

-io... non volevo arrivare a questo, Aislinn.-disse, mormorando appena.

Sorrisi, mi alzai e spingendolo per le spalle lo condussi alla porta.

-Vai. E non fare cazzate.-conclusi, spingendolo fuori.

Non disse nulla, si limitò a scendere le scale del dormitorio e a dirigersi verso il suo.

Lo seguii con lo sguardo fin dove potei, poi rientrai in camera e mi distesi sul mio letto disfatto.

Non mi fidavo.

Non mi fidavo per niente.

Draco sapeva fare cazzate, e sembrava si preparasse a farne una particolarmente grossa...

Una pericolosa.

Sapevo che di lì a poco avrebbe approfittato di un momento qualsiasi per scappare, e la notizia si sarebbe saputa nel giro di pochi secondi.

E allora?

Lo avrebbero ricercato e ritrovato.

Era il poi che mi preoccupava.

Poi forse il padre si sarebbe stabilito qui per l'eternità costringendolo alla cattività.

Cazzo...

Non riuscirebbe mai a fuggire.

Non da solo.

Appena fuori da Hogwarts qualcuno lo fermerebbe e lo riporterebbe indietro.

Se andassi anche io, invece?

Magari per cercare di rintracciare mia madre...?

Sarebbe interessante.

Rischioso ma interessante.

Per ora meglio tenere a bada il Malfoy... e non fargli fare stupidi errori.

Poi... si vedrà.

*****************************************************************************************************

Ehi!! allora? cosa mi dite di nuovo, o miei lettori?

beh, per essere sinceri questo capitolo l'ho scritto un po' coi piedi, perchè è una fase d'intermezzo, capite?

e intanto ringrazio le undici recensioni:

kamy  con più recensioni:))

Greg90_hcon più recensioni:))

Yum

LaPiccolaPrincess

Razorbladekisses

berry345

MikaName

e le sei persone che hanno messo questa storia nei preferiti!!!:

1 - heroine3010
2 - kamy
3 - LaPiccolaPrincess
4 - MikaName
5 - Razorbladekisses
6 - Yum


   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: laolga