Clorina era rinata.
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Insieme ai suoi genitori aveva trovato anche delle verità sepolte dal tempo, nella sabbia di Nuova Colonia.
Era stato tutto montato: il ruolo di attivisti dei suoi genitori, la sua fuga con Moira, era tutta un’invenzione per attirare la Gatta da loro e ricreare una nuova Clorina.
Perché la Gatta era Clorina, il suo spirito.
Metà donna e metà elfa e, quando cento anni prima era scappata rimanendo nei ruderi della vecchia città , la Natura era rimasta con lei perché, lei era la Natura. Il padre era stato ingannato e sfigurato dai suoi simili.
Voleva odiare i suoi genitori, oh sì se voleva, ma come avrebbe potuto? In fondo avevano salvato tutti, meno che i cinque elfi, i veri responsabili del tradimento; il padre della Gatta era stato tenuto all’oscuro di tutto, gli era stato detto solo il minimo indispensabile.
Chi poteva davvero essere sicuro che non fosse coinvolto, nella congiura? Non potevano rischiare.
La prese tra le sue braccia e, aiutato da suo padre, liberato dalla finta prigione in cui era tenuto, la adagiò dentro un fiore Regina, nato apposta per lei: si sarebbe ripresa e li avrebbe salvati tutti.
Perché lei era la Gatta, la sopravvissuta.