Capitolo 2 –
Seeing you again
Non
ebbe alcun dubbio sull’identità della persona che si stava avvicinando alla
tomba di suo fratello. Nonostante fossero trascorsi due anni, il suo corpo
reagiva nello stesso identico modo alla presenza di Ryo. I suoi muscoli si
tesero e il suo cuore accelerò i battiti.
-Kaori…-
Sentire
il suo nome pronunciato da lui fu come una coltellata al cuore.
Lentamente,
si voltò per affrontare il suo passato.
-Ciao,
Ryo-
Le mani
in tasca, il viso serio ma teso, non era cambiato di una virgola dall’ultima
volta che lo aveva visto.
-Quando
sei arrivata?- le chiese
Tipico.
Non si vedevano da due anni e lui le chiedeva la cosa più inutile di tutte. La
sua incapacità di affrontare momenti e discorsi importanti non era cambiata.
-Nel
primo pomeriggio. Sono stata da Miki e poi da Eriko- gli rispose
-E ora
sei venuta a salutare tuo fratello…-
-Sì.
Come stai, Ryo?-
-Bene.
E tu?-
Lei
scosse la testa e sorrise.
-Che
c’è?- fece lui perplesso
-Ho
immaginato molte volte cosa avremmo potuto dirci se mai ci fossimo rivisti un
giorno…E sai una cosa? Tu mi stai facendo proprio le domande che io mi
aspettavo. Quando sei arrivata, come stai…Fra un po’ mi chiederai cosa ho fatto
in questi due anni…-
-Che
cosa vorresti che ti dica?-
-Niente.
Non mi aspetto che tu dica niente- Del resto, non dire nulla era sempre stata la
sua specialità… -Ti lascio da solo-
Fece
per andarsene, ma la mano di lui sul suo polso glielo impedì. Un brivido le
serpeggiò da quel punto propagandosi per tutto il corpo.
-Aspetta…Sono
due anni che non ci vediamo, non hai voglia di parlare un po’?- le disse Ryo
Kaori
voltò il viso verso di lui e lo fissò negli occhi.
-Resterò
a Tokyo una settimana, sono qui solo per la bimba di Miki e il matrimonio di
Mick e Kazue. Poiché dovremo per forza incontrarci, sarò gentile e cortese, ma a
parte questo no, non ho nessuna voglia di parlare con te. Né adesso né mai-
Detto
questo, si liberò dalla sua stretta, gli voltò le spalle e se ne andò.
Kaori camminava lentamente per le vie di Shinjuku, il cuore in tumulto. Quando aveva saputo di dover tornare a Tokyo, aveva cercato di prepararsi all’inevitabile incontro con l’uomo che era stato il suo mondo. Si era ripromessa di non lasciarsi andare, di non lasciar trapelare nemmeno il minimo sentimento, di essere fredda e indifferente con lui…E invece niente. Nello spazio di pochi minuti tutti i suoi buoni propositi erano spariti da qualche parte, spazzati via dal rancore che covava da due anni. Sì, lei era arrabbiata con Ryo. Perché a causa sua la sua vita era stata distrutta. Il suo cuore era stato distrutto. A causa sua aveva dovuto lasciare tutto, la sua casa, i suoi amici, il quartiere in cui era nata…A causa sua aveva perso tutto.
Tuttavia,
Ryo le aveva anche donato qualcosa di speciale. L’unica motivo che le aveva
permesso di sopravvivere al dolore di aver perso tutto. La cosa più bella e
importante della sua vita. Ed era cosciente che per questo motivo avrebbe sempre
avuto un legame con lui. Anche se questo Ryo non l’avrebbe mai saputo. Mai.
Arrivata
di fronte al palazzo dove stavano Mick e Kazue, Kaori fece un respiro profondo.
Non vedeva l’ora di vedere la coppia di amici che presto sarebbero diventati
marito e moglie. Mick aveva sempre avuto il potere di farla sentire serena e a
suo agio e mai come in quel momento ne aveva bisogno.
Con un
sorriso che già nasceva sulle sue labbra, spinse il portone ed entrò.
-L’hai
già rivisto, vero?-
Kaori
sollevò lo sguardo verso Mick, per nulla sorpresa. Sapeva che lui avrebbe capito
che c’era qualcosa che non andava. Lui lo capiva sempre. Quante volte aveva
trascorso una serata così, seduta sul divano di Mick a parlare con una tazza di
caffè e una fetta di torta, sfogando il dolore e la frustrazione che il rapporto
con Ryo le causavano? Oppure semplicemente a parlare del più e del
meno…
Dopo
aver cenato con Mick e Kazue, Kaori si stava godendo una serata in compagnia del
suo migliore amico. Kazue era andata a letto lamentando un’improvvisa
stanchezza, proprio come ogni volta che Kaori si rintanava da loro per evitare
Ryo. Nonostante sapesse che Kaori era il primo amore dell’uomo che presto
sarebbe diventato suo marito, Kazue non era gelosa del loro rapporto. Perché si
fidava di Mick. Si fidava di Kaori. E sapeva che il cuore di lei apparteneva a
Ryo.
-Non
riesco a nasconderti proprio niente, eh?- rispose a Mick con una smorfia
-Nonostante
tu sia stata lontana per due anni, Kaori, certe cose in te non sono cambiate- le
disse l’americano –Altre invece sì…-
-Tipo
quali?-
-Non
so…C’è qualcosa di diverso in te, ma ancora non riesco a capire cosa. Ma non
cambiare discorso…Dimmi, hai rivisto Ryo, non è vero?-
-Oggi
sono stata alla tomba di Hideyuki ed è arrivato anche lui- annuì Kaori
-E?-
-Credevo
di essermi preparata a questo momento in questi due anni…Pensavo che sarei
riuscita ad essere fredda con lui, a non lasciar trasparire i miei sentimenti…-
scosse la testa –Invece…Mi sono lasciata prendere dalla rabbia e gliel’ho
sfogata contro-
-Kaori,
per quanto tempo possa trascorrere, non riuscirai mai ad essere indifferente
alla sua presenza, resta comunque una persona che ha avuto un ruolo importante
nella tua vita…- le disse Mick –Senza contare che voi due non avete mai avuto un
chiarimento vero e proprio…Cosa che vi farebbe bene. A entrambi-
La
donna scosse energicamente la testa.
-Non
c’è niente da dire. Due anni fa è stato molto chiaro su quello che pensava. Io
resterò qui solo una settimana e intendo trascorrerla con i miei amici, non a
rivangare vecchie storie-
-D’accordo,
d’accordo, è una decisione che spetta a te. Tuttavia secondo me è uno sbaglio.
C’è ancora un legame che ti unisce a Ryo, nonostante tutto-
Kaori
distolse lo sguardo e lo fissò sul vetro della finestra. Era ormai scesa la
sera, ma, alla luce del lampione che brillava al di fuori, lei poteva scorgere
la sagoma dell’edificio di fronte. L’edificio in cui aveva trascorso il periodo
più importante della sua vita.
Mick
non lo sapeva, ma il legame che la univa a quella parte della sua vita era più
forte di quanto lui potesse immaginare.