Quella voce, quanto le era mancata,quando si era ritrovata sola nei momenti brutti passati in quella gabbia di tortura che era stata New York,
avrebbe voluto anche solo sentirla e si sarebbe sentita meglio nonostante tutto il dolore fisico e morale che stava provando.
Non poteva credere di essere finalmente tornata a casa,dalla sua mamma dai suo amici e dal suo Heric, il suo campione di carate,
con i suoi capelli biondo oro,come il grano quando ci sbatte contro il sole,i suoi occhi color miele così profondi e dolci nello sguardo che le stava donando, e in quel momento ricordò tutte le volte che aveva visto il secondo sguardo del ragazzo, quello sguardo freddo e distaccato che era servito solo a creare tristezza e inquietudine tra i due giovani,lui ora era cambiato ed era stata lei a renderlo quello che era ora.lei gli aveva sconvolto la vita e non lo capiva.
Quelle sei parole furono come una secchiata di acqua fredda, non per le parole in se ma per chi le aveva dette e con quanta dolcezza erano stte dette.
L' abbracciò stringendolo forte cercando di trasmettere a lui tutta la sua angoscia,voleva renderlo partecipe senza spiegargli ciò che era successo.
Non riusciva a raccontarlo,il ricordo era ancora fresco e la faceva stare male,non sapeva perchè il suo amico, lui che aveva avuto la stessa infanzia travagliata e continuava a chiamarla sorellina.
Quella chiamata, la bugia che le aveva detto,e tutte quelle persone nella sala dove di solito Michel teneva lezione....
No. Non doveva più pensarci.
Anche lui la strinse forte e anche se ignaro del motivo per cui lei aveva reagito così continuò solo a stringerla tra le sue braccia allenate perfette.
In quel momento nella mente del ragazzo riaffiorò il momento in cui lei l' aveva salutato prima di partire per New York e del loro abbraccio, quello era stato un gesto dovuto visto che creeva di averla persa per sempre. E invece eccola lì tra le sue braccia,poteva sentire il profumo di vaniglia che emanavano i suoi capelli.
Heric,ora ora più preoccupato che mai, era intenzionato a scoprire cosa le era successo e infatti chiese
Heric:Sana,ascoltami, sono preoccupato e vorrei poterti aiutare ma non so cosa è successo e da quello che ho potuto capire non lo sa nemmeno Robbie,e poi scusami un attimo dov'è Charles? Il damerino non doveva essere con te? Sbaglio o eravate insieme alla partenza?
Sana (con le lacrime agli occhi e con una voce molto flebile): Sono voluta andare via senza di lui, in questo momento lui dovrebbe essere ancora a lezione di danza,ma non ne sono sicura.E poi credo che qunado non mi troverà si arrabbierà moltissimo infatti non gli dirò dove sono.
Heric:Ma... Sana spiegati meglio io non riesco a capire,non eravate amici voi due?e poi anche se si arrabbia a te cosa importa? Non sarebbe il tipo da fare del male a qual cuno tanto meno a te, e poi queste lacrime cosa sono? Io non voglio vederti piangere... non lo sopporto.E se poi quel damerino ti anche solo sfiorata con un dito....
Sana(sorridendo):Stai tranquillo, un giorno forse ti spiegherò tutto ma per ora e troppo presto.per adesso però... credo che sia maeglio che io vada sono stanca e ho voglia di riposare.
Heric:Va bene ma non mi arrendo lo sai.
Sana:Ok come vuoi. n sorriso un bacio veloce a stampo e corre via.
Quel bacio... chissa cosa voleva dire, Heric sperava tanto che fosse un qual cosa di bello e di poter provare ancora le emozioni provate in quel momento, lui la amava. questo era tutto quello che sapeva.
Sana aveva salutato con un sorriso tutti i suoi amici e tra bacini e bacetti e una scusa decente va via molto presto.
Robbie si era ormai calmato vedendola sorridere difronte agli amici e così senza dare troppo peso a tutto quello che era successo a New York alla rossa ,evidentemente non doveva essere nulla di grave,o almeno così pensava il manager.
Robbie:Allora Sana sei pornta a riprendere il lavoro?Sai hai un sacco di offerte e ne ho accettate più della metà quindi sarai piena per un po'...
Robbie continuava a parlare ma Sana non lo ascoltava, non voleva più lavorare perchè tutto questo le ricordava ciò che era successo con quel farabbutto di Charles. Non riusciva ancora a credere a quello che le aveva fatto.
Ritornò indietro nel tempo ,a una settimana esatta prima, era una bella giornata, c' era un bellissimo sole a New York e Sana quel giorno era molto carina, Una minigonna nera , una maglietta senza maniche bianca e un paio di ballerine bianche.Aveva fatto un paio di trecce quella mattina, un filo di trucco molto leggero, una spruzzata di profumo ed era pronta.
Stava per uscire a fare una bella passeggiata, aveva intenzione di andare al Central Park per fare due passi ma ad un tratto suona il cellulare, è Charles.
Charles:Sana sono io ci sono stati dei cambi di programma e dobbiamo fareuna riunione di staff oggi vieni subito.
Sana:Uffi che peccato proprio adesso che volevo andare a fare un giro... e va beh pazienza andrò dopo.Ciao Charles arrivo subito.
Chiude la chiamata, si avvia verso la sala delle prove ma quando arriva entrando non trova nessuno, la palestra deserta.
Charles che si era nascosto avanza con passo "felpato" e chiude a chiave la porta senza che Rossana sene accorga prende la chiave e la mette nella tasca dei pantaloni. si avvicina alla ragazza e le sussurra in un orecchi
Charles:Ciao,come sei carina oggi forse più degli altri giorni.
gli mette le mani intorno alla vita e inizia a toccarla.
La ragazza si irrigidisce e comincia a dimenarsi e a gridare.il ragazzo con un manrovescio la fa cadere a terra e si butta addosso alla ragazza sola ed indifesa, lei è una ragazza abbastanza gracilina e per quanto possa gridare e dimenarsi nessuno va in suo aiuto perhè nessuno la sente.
La ragazza aveva passato tutto il pomeriggio sotto le grinfie di quel mostro che aveva abusato di lei senza nessuna pietà poi una volta fatto ciò che voleva se n' era andato dicendo
Charles:Sai Rossana,tu per me sei come una sorella ma io ti amo e siccome so che tu appartieni ad Heric questo e l' unico modo che potevo per far avverare il mio desiderio.Cerca di capirmi io ti amo.
Sana oramai in lacrime,senza la forza di alzarsi e di reagire, sentendo quelle parole oltre ad infuriarsi con il ragazzo si sente presa in giro ed umiliata.Quel ragazzo che aveva sempre considerato come un fratello l' aveva trattata come se fosse un oggetto,le aveva fatto del male,male fisico,morale,e psicologico e quelle parole la buttarono giù.
Lui se n' era andato e lei si era rivestita,e barcollando era andata verso casa, arrivata a casa senza dire nulla a nessuno si e chiusa nella sua stanza e da quel giorno è iniziato un incubo infinito.
Quel mostro aveva infranto tuttti i suoi sogni,aveva rovinato la sua vita usandola come un oggetto.
Una lacrima rigò il viso stanco e spossato di Rossana che solo a pensarci sentiva un dolore atroce,che non l' aveva più lasciata nell' ultima settimana.Non era più uscita dalla sua camera sino a quando non aveva deciso di andarsene mentre Charles era alle prove. Era fuggita,era tornata da Heric ma non sapeva come raccontarglielo e se raccontarglielo,speva però che quel mostro l' aveva rovinata e che forse non sarebbe più stata la stessa.
Ciao a tutti eccomi col secondo capitolo della storia, lo so è un po' triste e forse anche scritto maluccio ma col tempo migliorerò^^
Ringrazio tutti quelli che hanno letto il primo chappy e che leggeranno in secondo ringrazio moltissimo i miei lettori che hanno commentato la storia e vi mando un bacio enorme^^aspetto il vostro parere e di sapere cosa ne pensate,se è scritto bene e se la trama vi attira o meno^^ a presto col terzo capitolo ciao^^un bacio Heric e ùsana per sempre(il mio vero nome e tamara così ci si può chiamare per nome no?) e poi vi avviso prima che nel prossimo capitolo ci sarò un nuovo personaggio che intensificherà un po' la storia.