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Autore: Michi_7    22/11/2015    0 recensioni
Può un ragazzo che ha rinunciato ad affezionarsi a qualcuno tornare finalmente ad amare? E può un estraneo essere alla fine causa di tutto ciò? Nel momento in cui i due si conobbero, il preciso istante in cui i loro cuori si incrociarono, era una rigida giornata invernale di Dicembre.
Saranno in grado entrambi di essersi d'aiuto a vicenda?
Riusciranno a superare parecchie difficoltà?
Scopriamolo con loro, perchè questa, è la loro storia.

~~~~~~~~~~~~~
«Se Hun è un cuore freddo, un ragazzo senza emozioni nè sentimenti.»
[HunHan]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kai, Kai, Lu Han, Lu Han, Sehun, Sehun, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo Secondo: Rimani un poqui con me.


Angolo della demenzialità PT.2

 E LA MICHI TORNAAAAA, YEEEEEAH! * saluta tutti mentre saltella * Beh, dopo questo rientro in scena un po’ da film comico (?) ci tenevo a dirvi che mi dispiace essere mancata per quasi tre mesi da questo sito, ma dovete anche da una parte capirmi…Il terzo liceo scientifico, mi sta portando via tanto di quel tempo per lo studio che non ho più una vita sociale. E se non riesco ad avere quella, figuratevi se trovo del tempo per rilassarmi e scrivere…

Tutto questo per dirvi che non aggiornerò presto né questa ff né Dark Lover, proprio per questo motivo, spero mi aspetterete lo stesso * sigh *. O almeno, nei periodi che interessano la scuola sappiate che non pubblico per cause di forza maggiore e non per altro.

Spero mi capirete, pure perché scrivere è qualcosa che amo, purtroppo però come si dice: “Prima il dovere e poi il piacere”.

So, adesso vi lascio con il capitolo 2 della HunHan nella speranza che come sempre vi piaccia! Ringrazio il supporto per il primo capitolo, ho veramente apprezzato moltissimo!

Un bacione e, spero, a presto :*

 

_Michi_

Il mattino seguente il ragazzo viene svegliato nel peggior modo possibile: un bicchiere pieno d'acqua rovesciato tutto sulla faccia addormentata. Se Hun balza dal letto e per poco non cade dal materasso, in stato di panico cerca di mettere a fuoco la cosa e non appena vede che l'artefice è stato Kai, gli impreca qualcosa con la bocca impastata e si vendica lanciando un cuscino mancando totalmente il bersaglio che ride divertito mentre vede il suo amico cerca di ripigliare sonno all'impiedi.

«Si può sapere chi ti ha fatto entrare in camera mia?»  Se Hun si stropiccia gli occhi muovendo successivamente il ciuffo umido e fastidioso.

«Tua zia, mi ha detto di fare come se fossi a casa mia e così ne ho approfittato, ho sempre voluto assistere ad una scena del genere, ora posso morire felicemente dicendo di aver visto tutto!»  Hun lo fulmina leggermente con lo sguardo ancora perso tra le braccia di Morfeo.

«Sei decisamente un idiota, Kim Jong In. Comunque, ormai mi hai svegliato, tanto vale che mi prepari per uscire con te, suppongo.»  il ragazzo va in bagno mezzo barcollante e si lava accuratamente il volto lasciando Kai seduto sulla sponda finale del letto a giocare con un peloso Rilakkuma.

«Sai, stamattina ho letto il tuo messaggio. Sono rimasto abbastanza sorpreso dall'orario in cui hai risposto, così non ce l'ho fatta ad aspettare oltre e stamattina mi son precipitato qui, spero tu abbia succulenti cose da raccontarmi o al prossimo giro la doccia te la faccio con una pompa dell'acqua congelata sul tuo amato sedere caro il mio Hunnie.»  dice alzandosi mentre va ad appoggiarsi allo stipite della porta guardando il suo amico dallo specchio del bagno mentre questo si sta lavando i denti. Se Hun ha un'aria contraddetta, il suo amato fondoschiena non lo toccherà nemmeno con un dito. Velocemente il ragazzo si cambia e insieme a Jong In escono di casa per raggiungere il negozio di Bubble Tea preferito di Hun. I due ordinano e si mettono seduti ad un tavolino libero e finalmente iniziano a parlare di quello successo la sera precedente.

«Allora, prima cosa, ho fatto il culo a Yok Shin stavolta. Mi aveva davvero stancato con le sue provocazioni da quattro soldi e gliele ho suonate, ma poi è arrivato il colonnello Lee e a causa delle ferite sulle mani mi ha portato da mia zia all'ospedale poichè per un po' avrà i turni notturni. Ieri sera sono tornato a casa con lei e nonostante l'orario ed il cellulare mezzo morto ti ho risposto.»  Jong In rimane perplesso un attimo.

Quel Kim Yok Shin?

Il bullo della loro scuola che viene pestato da Oh Se Hun?

Sembra tutto un sogno per lui tanto che rimane a bocca aperta. Il suo amico se lo guarda stranito con una smorfia disegnata in volto, certe volte è fermamente convinto che a Kai manchi qualche rotella.

«Dannazione, vuoi chiudere quella bocca a canotto e toglierti quegli occhi a cuoricino? Le ragazze nel locale ci stanno fissando tutte Jong In!»  dice Se Hun sussurrando al ragazzo in stato di trance per farlo rinvenire, questo poco dopo inizia a ridere e ad applaudire da solo. Hun si facepalma alla grandissima, maledicendo l'istante in cui ha deciso di uscire con Kai. La gente e i commessi continuano a guardarli interdetti, Se Hun si fa sempre più piccolo mentre cerca di far intendere che è seduto in quel tavolo per pura coincidenza e non conosce affatto quel caso clinico che gli sta davanti a ridere come una iena in calore.

«Per l'amor di Dio, Jong In basta! Si può sapere cosa c'è da ridere così tanto?»  il ragazzo con ormai le lacrime agli occhi si tiene la pancia cercando di smettere e soprattutto di non cadere dalla sedia. Quando finalmente si ferma, fa un respiro profondo prima di provare a parlare, ancora ha qualche istintivo risolino a guardare Se Hun in faccia, ma alla fine insieme all'arrivo dei Bubble Tea ci riesce.

«Tu sei il mio nuovo idolo Oh Se Hun, cioè non ci posso pensare, davvero. Solo immaginarmi la scena di te che le suoni di brutto a Yok Shin è qualcosa di boh, probabilmente epico. Passerei alla storia amico mio, preparati a ricevere le medaglia da Obama nel mentre.»  Se Hun ormai rassegnato alla demenza di Kai scuote la testa ed inizia a sorseggiare insieme a lui il suo adorato Tea.

«Beh, a parte questo, ora stai meglio con le ferite?»  chiede Jong In più preoccupato, guardando meglio le nocche della mano con cui Hun tiene il bicchierone di plastica.

«Mh, ancora mi fanno un po' male a dire la verità, ma guariranno presto ho la pellaccia dura io.»  accenna quasi un sorriso lieve tornando a bere, ma poi non sa perchè inizia a chiedersi se Lu Han lo stia aspettando nella sua stanza. Se quello strano hyung conosciuto ieri, abbia mai assaggiato un bubble tea e se si, quale potrebbe essere il suo gusto preferito? Mille domande affliggono ora la mente di Se Hun che lo distaccano dalla realtà, tanto da non accorgersi che Kai lo sta insistentemente chiamando tra i vivi.

«Yah, Hunnie!»  il ragazzo ha un sussulto e guarda con un'espressione confusa Jong In. Hunnie...Anche Lu Han lo ha chiamato così ieri sera e non c'è assolutamente stata sensazione migliore di quella negli ultimi anni.

«C'è per caso...Qualcosa che non va, amico?»  dice il più grande di qualche mese mentre osserva il suo migliore amico corrucciarsi sul bubble tea per giocherellare con la cannuccia.
Ed é parecchio strano, Oh Se Hun non si mette MAI a smanettare con una cannuccia davanti alla sua bevanda preferita senza una motivazione valida. Hun sospira a fondo grattandosi poi la fronte confuso, che deve fare?

«Ieri all'ospedale mentre aiutavo mia zia, ho conosciuto un ragazzo cinese. Si chiama Lu Han e quando ci ho parlato mi sono sentito...Strano. Era la prima volta dopo tanto che parlo con uno sconosciuto senza distogliere mai lo sguardo da lui. Mi ha detto zia che è parzialmente cieco dalla nascita e che si sta lavorando sodo affinchè possa affrontare un possibile intervento e guarire.»  gli si chiude abbastanza lo stomaco, continua a guardare il liquido del tea muoversi avanti ed indietro insieme alle sue palline nere come la pece.

«Embeh? Perchè lo dici con quel tono di voce così amareggiato, dovresti essere contento che c'é qualche speranza per lui di guarire, non credi? Avanti Se Hun, apri gli occhi al fatto che non puoi fare per sempre il distaccato a vita.»  dice Kai attirando il suo sguardo all'apparenza cupo.

«Ma figurati, io spero venga aiutato in tutti i modi qui disponibili..»  fa una piccola pausa prima di continuare a parlare «Tuttavia prima di andare in stanza accompagnato da mia zia, ha detto che mi aspetta. Il punto è che i-io non so come dovermi comportare,ecco. Lo sai benissimo quanto non me la cavi con i dialoghi prolungati..»  Se Hun si passa una mano sul collo sgranchendoselo prima da una parte poi dall'altra, sotto gli occhi di Kai.

«Secondo me invece, sarebbe una bella cosa per te provare a stringere nuovi rapporti. Dopo come ti ho visto stare negli ultimi tempi, credo che Lu Han sia la persona venuta a colmare tutte le tue assenze Hunnie e da come hai detto di sentirti quando vi siete parlati probabilmente dentro di te avrai già percepito che c'è qualcosa in lui che vuoi possedere solo tu. Pensa solo a buttarti, il resto lasciatelo alle spalle...Amico, è tempo di ricominciare a vivere!»  Se Hun rimane colpito da quelle parole, ora che Jong In lo fa riflettere, effettivamente per un attimo ha desiderato sapere tutto su Lu Han. Anche le cose più infime e segrete che nasconde da quando è nato, vuole sentire che lo hyung si fida di lui tanto da raccontargli certi dettagli mai rivelati ad alcuno.
Se Hun vuole semplicemente...Tutto di Lu Han.
Nel mentre i due hanno finito le loro bevande e si alzano per buttarle, quando Kai va a pagare il commesso, un Se Hun pensieroso e con le mani in tasca riflette sul da farsi. Il punto è, lui vuole andare, ma se poi arrivato li non sa che dire facendo solo scena muta? Se, peggio, il suo carattere “freddo” ha il sopravvento e ci fa rimanere involontariamente male Lu Han? 

“No, Oh Se Hun, così non va bene. Come ha detto Jong In, devi buttarti, ed è quello che ora farai.”  pensa tra se e se, avverte Kai sulla decisione appena presa pensando di portare anche un bubble tea allo hyung, ma non sapendo quale gusto scegliere, opta per il suo preferito e con qualche spicciolo riesumato dalle tasche paga la bevanda.
Quando i due escono dal negozio si salutano andando ognuno per la propria strada, Se Hun non perde altro tempo e con i mezzi raggiunge l'ospedale di sua zia. Lei non c'è nei turni del pomeriggio, così il ragazzo può andare tranquillamente li senza essere assillato da domande insistenti della donna.
Durante il tragitto osserva silenzioso fuori dal finestrino con la fronte appoggiata al vetro freddo, creando un piccolo alone di vapore con il proprio fiato caldo; si domanda come una città come Seoul possa essere così piena di vita sia la mattina che la sera. Stare seduto con tutta quella gente attorno lo fa sentire parecchio a disagio, non è più abituato alla cosa, ma cerca lo stesso di darsi una regolata poichè sta andando dal suo hyung. 
Si chiede nuovamente come Lu Han possa rimanerci nel vederlo arrivare, al solo pensiero della sua espressione serena e dolce, Se Hun sente dentro di se un fervore sconnesso che arriva dalle viscere più profonde che inspiegabilmente gli fanno percepire di essere più vivo che mai. Aumenta leggermente la presa sulla busta contenente il bubble tea. 
Il suo sangue,ora più caldo, ribolle talmente tanto che il contatto freddo proveniente dalla bevanda gli rilassa i nervi su di giri; poco dopo scende alla fermata.

“Bene, ostacolo bus...Superato. Mi rimane solo la parte più complessa...Aish, ma perchè sono qui, mi sento alquanto patetico.” sbuffa, mentre scompigliandosi i capelli ramati tendenti al rosso mentre fissa l'imponente struttura ospedaliera. Ragione e sentimento sono fortemente in contrasto dentro, Se Hun lo percepisce bene, anche solo dal fatto che non si sente tranquillo e distaccato come è solito fare. 
Ancora sull'orlo dell'indecisione più pura cerca di studiarsi discorsi assurdi con la gente che se lo guarda come a dire: “Ehy, se vuoi il provino per i ventriloqui è sull'altro marciapiede _.”
Ma l'espressione accigliata di Se Hun non è da meno, di tutta risposta sembra voler dire: “Beh, invece tu sei sul lato giusto, l'ospedale per ricoverarti è proprio davanti a te ◉‿◉.”
Insomma, una cosa che proprio non sopporta è quel tipo di gente che sta per i cavoli suoi fino ad una certa, poi ti vedono fare qualcosa di inusuale ed incominciano a fissarti; roba che la testa rimane li mentre il collo si allunga lasciando andare il corpo per cavoli suoi.
Urto puro per Oh Se Hun.
Subito dopo ciò, il suo cellulare nella tasca ha una vibrazione, il ragazzo lo tira fuori e quello che legge è un messaggio di Kai: “Tanto lo so che stai esitando, muovi il culo ad airbag che ti ritrovi ed entra in quel benedetto ospedale. Se non lo farai scordati il sacro bubble tea per sempre ^^ .
Con affetto, il tuo amato Jong In.”

“Tsk..Amato un corno. Ma nonostante questo, odio ammetterlo, ma ha ragione. Che cosa sto esitando? Devo essere disinvolto e basta.”  Se Hun ripone il suo cellulare e dopo un respiro profondo decide finalmente di andare a mettere piede in quella struttura. Davanti a se osserva le porte di vetro automatiche aprirsi con una lentezza straziante, poi, l’aria fredda dell’ospedale che lo avvolge una volta entrato va ad intaccare tutto il suo corpo rendendolo rigido e scosso.
Non perde altro tempo e fa lo slalom sotto gli occhi incuriositi dei pazienti più anziani mischiati a quelli dei più giovani. Si sente nervoso come prima nell’autobus, purtroppo è abituato a starsene per conto suo, in qualche modo gli sembra che tutta quella serie di persone lo stia valutando come se stesse affrontando una prova di sopravvivenza o fosse un soggetto alieno non identificato. Si ripete di rimanere calmo, tanto è arrivato davanti la stanza di Lu Han e quello che importa veramente ora sarà come tenergli compagnia senza sembrare troppo noioso o patetico. Fissa morbosamente il numero sulla porta in legno non muovendo ancora un dito per bussare, poi incoraggiandosi alza un pugno per farsi dare il permesso per entrare; esita nuovamente, ma alla fine percuote il materiale duro una volta sola che doveva bastare per le altre.
Per un attimo non arriva nessuna risposta.

“Forse non mi ha sentito..” si dice a bassa voce Se Hun, così fa per ribussare, ma non ha il tempo di toccare la porta che una vocina minuta arriva dall’altra parte dandogli il permesso di entrare.
Hun sente un tuffo al cuore, finalmente la prima parte della cosa è andata liscia e senza problemi. Stringe la bustina del bubble tea e apre la porta lentamente, le sue dita tremano impercettibilmente, poi al contatto con la maniglia fredda sussulta un po’. Quando entra, la luce del sole inonda la stanza di Lu Han, il quale è nel letto sotto le coperte appoggiato ad un cuscino con la schiena.

«E così alla fine sei venuto, Se Hun.»  il ragazzo sta per chiudere la porta alle sue spalle, ma con queste parole, dire che ha una fitta allo stomaco è dire poco. Viene colto alla sprovvista e non sa che rispondere, solo ingoia la saliva facendo fare lo scatto finale alla serratura.
Come è riuscito a capire che è veramente lui?
Si volta appoggiandosi al legno, fissa un Lu Han sorridente e radioso tanto quanto la luce che entra nella sua camera. 
 
“Ed è solo quando tu sorridi che posso iniziare a sorridere.”
 
«C-Come hai fatto a capire che ero io?»  domanda un Se Hun imbarazzato, non ci può credere, da quanto è che non era così patetico? Fortuna che si era ripromesso di non esserlo.
«Beh, dal tuo modo di bussare. Di solito tua zia ci lascia direttamente la mano a forza di mandarcela contro e in questa stanza a parte lei e il Dottor Jang non è che ci venga poi così tanta gente.» un sorriso stavolta più amaro si disegna sulle labbra rosee di Lu Han, l’altro ragazzo le nota bene e non può fare a meno di incantarcisi sopra.
«Ah…Capisco. Uhm, posso sedermi accanto a te? Ti ho portato una cosa.»  subito il ragazzo più minuto si ravviva e un sorriso abbastanza contenuto si fa strada di fronte agli occhi di Se Hun.
«Una c-cosa? Comunque, ma certo che ti puoi sedere, che domande! Dovrebbe esserci uno sgabello o una sedia qui attorno se non sbaglio.»  Se Hun sentendosi ben accolto dallo hyung si rilassa piano piano, anche i suoi nervi in tensione lo fanno in contemporanea. Non esita oltre e a passo lento si avvicina a Lu Han guardandolo attentamente in viso, sente che di quel ragazzo non ne avrà mai abbastanza.
Sul comodino in legno di mogano ci sono varie cianfrusaglie tra cui degli strani farmaci chiusi in un barattolino bianco latte. Se Hun si incuriosisce, ma non intende impicciarsi,a meno che Lu Han non gli dia il permesso di farlo. Così afferra la sedia in pelle accanto al comodino e la sposta molto vicina al letto dell'altro ragazzo, che aspetta quasi con ansia, di ricevere il “regalo” di Se Hun.
Hun si siede e un rumore leggermente fastidioso si crea quando il suo peso entra in contatto col materiale della sedia.
«E-Eccomi, qui...Ehm, scusa se ci ho messo un po'. Comunque prendi questo, l'ho portato per te nella speranza che ti piaccia.»  Lu Han ha il volto rivolto verso Se Hun e si chiede come sia possibile che proprio ad un ragazzo così innocente e puro possa capitare ciò. Hun si convince che la vita è troppo ingiusta con tutti e purtroppo non c'è scampo nemmeno per chi della sua esistenza -e quella degli altri- ha sempre avuto una grande considerazione. Lu Han rimane con le mani poggiate delicatamente sul suo grembo e Se Hun posa gli occhi anche su quelle, all'apparenza vuole toccarle con tutto se stesso per sentire la loro morbidezza, ma anche questo desiderio deve venire represso...Per ora.
Hun finalmente gli adagia la sua bevanda preferita tra le mani, Lu Han sussulta leggermente sentendo quel contatto freddo; lo tasta con le dita e involontariamente sfiora quelle di Se Hun. Il ragazzo arrossisce abbastanza e non sa perchè, ma ritira subito le mani come se si fosse appena ustionato. Effettivamente Lu Han ha un tocco caldo, il suo sangue ribolle per far sentire che nonostante l'handicap lui c'è ed è più vivo che mai.
O almeno, questo è quello che Se Hun ha percepito.

«È così freddo...Che cos'è Hunnie?»  Hunnie... Il ragazzo si sta sempre più convincendo che non ne avrá mai abbastanza di sentirsi chiamare col diminutivo da Lu Han.

«Si chiama bubble tea ed è...la mia bevanda peferita. Prima di venire qui ho pensato di portarti qualcosa e...Beh, eccolo qui. Se non ti piace peró non fa niente, posso sempre butt-»  Han fa uno scatto repentino allontanando la bevanda dalle mani di Se Hun che rimane col fiato mozzato.

«Ah no, non ti azzardare Oh Se Hun. Lo bevo molto più che volentieri.»  il ragazzo dai capelli rossicci continua ad essere interdetto e vede Lu Han appoggiare delicatamente le sue labbra rosee sull'enorme cannuccia e cominciare ad aspirare il liquido mischiato alle palline nere galleggianti. 
Osserva come l'espressione e le guance di Lu Han diventano sempre più appagate, istante dopo istante, sorso dopo sorso.

«Oh, mio buon Dio.»  esclama sorpreso il ragazzo appena ingoia l'ultimo sorso. A Se Hun scappa un piccolo risolino, dentro di se scoppia di gioia talmente tanto che non può non trattenersi di fronte ad una scena del genere. 

«Davvero non lo avevi mai provato prima?»  chiede cercando di riprendersi, poi alza lo sguardo vede Lu Han arrossire leggermente.

«B-Beh...N-No..A causa del mio problema non uscivo molto dai dintorni di casa prima e così i piccoli piaceri della vita come questo qui, non ho mai avuto modo di provarli insomma..»  Se Hun torna di nuovo espressivo e serio, Lu Han lo stupisce ogni minuto o secondo che passa, chissà quante cose non si possono fare avendo un handicap del genere. Dentro di se,spera con tutto se stesso che l'intervento porti i risultati che aspetta.

«Scusami. Comunque, per qualsiasi cosa, conta anche su di me.»  risponde Se Hun assumendo un tono più dolce per rassicurare il più grande.
«Qualsiasi,qualsiasi? Allora ti chiedo solo una cosa..Promettimi, che da domani verrai a trovarmi ogni giorno e resterai un po’ qui con me a chiacchierare. Lo so che può sembrare una richiesta abbastanza egoista da parte mia, ma io voglio conoscerti per come sei Oh Se Hun e poi, mi renderebbe molto felice avere qualcuno con cui distrarmi!»  il nostro ragazzo rimane leggermente sorpreso, però stranamente non pensa affatto che la proposta di Lu Han sia egoistica o abbia secondi fini, quindi gli crede e glielo vuole dire chiaro e tondo.
«Certo, te lo prometto. Quindi cosa vuoi che facciamo domani?»  chiede Sehun con tono dolce e scherzoso, facendo rilassare visibilmente le spalle a Lu Han che sorride sincero.
«Sai, la lettura mi piace molto e mi distende i neuroni, ma come sai se nessuno può rendersi disponibile per leggere, io non posso farlo autonomamente…Quindi solo per domani, ti va se mi fai da lettore personale? Sai, giusto per sapere come va a finire il mio libro preferito..Di solito lo fa volentieri tua zia, ma è veramente stanca in questo periodo e vorrei che si riposasse di più invece che pensare a me.»  Se Hun rimane sorpreso nuovamente, per un attimo nella stanza non vola una mosca, solo rimane a guardare fisso il più grande pensando a quanto sia anche lontanamente possibile che questo ragazzo lo lasci piacevolmente senza parole da dire ogni volta.
«S-Se Hun? Sei ancora qui?»  il ragazzo sobbalza rinvenendo dai suoi pensieri.

«A-Ah? Oh, sisi scusa ero sovrappensiero. Comunque è vero, ho visto i suoi occhi stanchi e mi è bastato per capire la situazione. Purtroppo da quando i miei sono morti, mia zia Ji Won si è data sempre molto da fare soprattutto per me. Tuttavia ora sono adulto e preferirei che finalmente adesso si prendesse una pausa per se stessa.»  Lu Han rimane in silenzio ad ascoltare un mezzo sfogo di Se Hun e in cuor suo non può esserne che felice.
«Devi volerle davvero un gran bene Hunnie, si sente da come ne parli.»  risponde Han mettendo una mano calda su quella del minore appoggiata sul bordo del letto da sostegno. Il ragazzo avvampa un po’ guardando la scena, ma decide di continuare a parlare.  
«A-A volte posso sembrare freddo nei suoi confronti e magari può pensare che non provi affetto nei suoi confronti, ma la verità è che le sono infinitamente grato, lei è tutta la famiglia che mi rimane e senza non so davvero come avrei potuto fare…Probabilmente sarei finito in uno di quegli orfanotrofi o chissà dove.»  finalmente anche Se Hun si fa forza e stringe saldamente la mano minuta a Lu Han che sobbalza sorridendo poco dopo. Hun si accorge di quanto sia piccola e calda in confronto alla sua, ma nonostante questo pensa che insieme così stiano benissimo.
«Tutto questo che mi stai raccontando, glielo hai mai detto? Penso che ne sarebbe molto felice. Sai Se Hun, tua zia è talmente fiera di te che ogni volta parla di suo nipote quasi come se fosse suo figlio ed è anche per questo che ho sperato tanto di conoscerti un giorno. E sai anche cosa posso aggiungere? Che tua zia ha pienamente ragione ad essere fiera di te.»  Se Hun a quelle parole alza repentinamente lo sguardo verso Lu Han e nel mentre gli brillano gli occhi. Sulle labbra gli si dipinge un sorriso sollevato, si rende conto che a quel ragazzo conosciuto così dal nulla, potrebbe veramente rivelare il vero se stesso. Quello che, forse, nemmeno Kim Jong In conosce fino infondo. Rivelare quel lato che tiene nascosto per paura di essere contaminato anch’esso dalla tristezza.
«Grazie Lu Han. Grazie perché hai saputo capirmi senza che parlassi oltre e sono veramente in pochi a riuscirci. Mi ha fatto veramente bene parlare un po’ senza che fossi teso o rigido e devi sapere che di solito non sostengo dialoghi proprio perché la gente tende a mettermi sotto pressione ed io odio dover sottostare a qualcuno o qualcosa. E’ la prima volta dopo tanto che finalmente sento di stare almeno per quel poco, meglio. Stai tranquillo, verrò di certo ogni giorno, perché mi sono accorto che stare in tua compagnia mi fa rilassare più di ogni altra cosa.»  Lu Han sente una fitta allo stomaco, ma è tutto meno che fastidiosa. Il cuore gli batte improvvisamente contro lo sterno e non riesce a controllarlo, si sente strano, ha voglia di abbracciare Se Hun ora, vuole sentire il calore del suo corpo che si fonde col profumo che emana quello dell’altro ragazzo. Quando si accorge di questi pensieri un po’ inusuali, è troppo tardi, le guance sono ormai leggermente colorite di un rosato più scuro della sua pelle lattea. Il più grande spera con tutto se stesso che Hun non lo noti e ritraendo velocemente la mano da quella di Se Hun si gratta la testa nervosamente distogliendo il volto dal minore.
«Fa abbastanza caldo qui..Non trovi anche tu?»  dice improvvisamente Lu Han cercando di allentarsi il colletto del pigiama dal collo con fare teatrale.
«Caldo? Non direi…Fuori fa decisamente freddo, sicuro di non avere la febbre? Lasciami sentire un attimo.» Se Hun si sporge verso Lu Han ancora voltato, l’altro non fa in tempo a ribattere che finisce in un momento molto imbarazzante.
«Cos-Aspet-…» Hun con la sua mano abnorme non fasciata alza delicatamente la frangetta color miele di Lu Han e l’adagia ancor più dolce sulla sua fronte candida. Il ragazzo più grande rimane senza fiato, ingoiando poi molto rumorosamente la saliva quando sente il respiro caldo di Se Hun sul suo volto probabilmente in fiamme. Anche se non lo percepisce visivamente Lu Han avverte benissimo la vicinanza importante dell’altro e non può fare a meno di agitarsi e fremere piacevolmente. Quanto avrebbe voglia di vedere anche la perfezione fisica di quel ragazzo, solo in cuor suo lo sa.
«Naah, mi sembra tutto normale, poi è un ambiente riscaldato questo..Penso sia normale avere qualche vampata di calore in più.» quando Lu Han sente il ragazzo protrarsi nella sua postazione iniziale, caccia un meritato sospiro di sollievo mentre si morde a sangue il labbro inferiore. 
“E’ così delicato e gentile con me…”  pensa tra se e se, ma il cuore nonostante tutto continua a battere ancora accelerato. 
«Beh, è proprio vero, quando si sta bene in compagnia il tempo passa troppo velocemente! Devo proprio andare ora si sta facendo buio…Spero tu non sia dispiaciuto, ma ti prometto che domani tornerò quindi aspettami, ok?» Lu Han annuisce sorridendo un po’ amaramente mentre sente Se Hun mettere di nuovo al suo posto la sedia presa all’inizio. Ma infondo Han si convince che non può trattenerlo dicendogli che si sente solo la notte con tutto quel silenzio, può solo aggrapparsi al pensiero che domani lo avrà di nuovo li con lui per chiacchierare e stare insieme.
«Non ti serve nulla prima che me ne vada?» chiede Se Hun mentre si avvicina alla porta guardando Lu Han dissentire con il capo.
«Va bene,allora a domani Lu Han! Buonanotte.» 
«A domani Oh Se Hun.» lo saluta alzando la mano e rimanendo lì mentre la porta si chiude con uno scatto.
Se Hun si affretta ad uscire dall’ospedale senza dare troppo nell’occhio, durante il tragitto verso la porta ripensa quei momenti precedenti passati nella stanza di Lu Han e involontariamente un sorriso compiaciuto gli si dipinge sulle labbra. Stare con quel ragazzo gli fa perdere letteralmente la cognizione del tempo e delle ore; parlare con quel ragazzo gli fa essere quel vero se stesso che non è mai più stato dalla morte dei suoi genitori, Jong In lo conosce si, ma non fino in fondo come probabilmente lo ha fatto Lu Han. Uscito fuori dall’ospedale una ventata gelida lo colpisce in pieno facendolo tremare, si copre con il giubbotto e allunga il passo tornando a casa un’oretta dopo.
Ovviamente sua zia Ji Won non c’è, visto che ha il turno di notte, quindi probabilmente dovrà scaldarsi la cena in frigo per conto suo, ma non è un problema visto che lo fa quasi tutte le sere. Decide di chiamare Kai per farsi fare un po’ di compagnia e per parlare di oggi. Dopo aver messo la cena nel microonde a scaldare ed impostati i minuti necessari per non mangiare proprio dei ghiaccioli, prende il suo cellulare e appoggiandosi al bancone della cucina nel registro chiamate seleziona “Migliore amico strambo” , poi la composizione automatica inizia a far squillare.
«Pronto? Se Hun?» finalmente dopo qualche minuto Jong In risponde apparentemente allarmato.
«Kai, hai da fare adesso?» chiede Se Hun controllando la sua cena volteggiare sul piatto del microonde mentre si scalda.
«In realtà mi stavo annoiando, perché?» un attimo di silenzio, precede la risposta di Hun che nel frattempo ha tirato fuori il tutto dall’elettrodomestico.
«Sto da solo a casa e mi da fastidio mangiare col silenzio in stanza, muovi le chiappe e vieni qui, poi voglio vedermi un film.» Se Hun si accorge come dopo qualche ora di lontananza da Lu Han, gli faccia tornare al solito vecchio atteggiamento da nonnetto scorbutico e asociale, ma la situazione non può cambiare così dal giorno alla notte.
«La tua finezza è pari alla considerazione da parte di un gatto. Non esiste. Comunque, attraverso il parchetto e sono lì, vedi di sceglierlo bello il film Oh Se Hun.» la chiamata termina e il ragazzo apparecchia per due la tavola, sa già da se che Jong In adora la cucina di sua zia Ji Won e poi perché starebbe sempre a mangiare se solo potesse.
Qualche minuto più tardi il campanello suona e Se Hun ormai in pigiama va ad aprire facendo entrare Kai tutto infreddolito. Si salutano, ma è inutile dire che ormai quella è la seconda casa del ragazzo così non perde altro tempo e butta il giubbotto sul divano fiondandosi a tavola per iniziare a mangiare. Hun lo raggiunge e si siede di fronte ad un Jong In intento ad ingozzarsi come se non mangiasse da anni.
«Quindi come è andata con quel ragazzo?» quella domanda frena Se Hun dal prendere il primo boccone che lo lascia di nuovo nel piatto. Lo coglie impreparato e improvvisamente si sente nervoso.
«Tutto normale…Alla fine è stato, piacevole. Gli ho promesso che da domani in poi andrò sempre a trovarlo.»  Kai pulendosi la bocca con il tovagliolo, sorride beffardamente mentre Hun con lo sguardo sul piatto torna a mangiare.
«Si eh? Ho capito tutto Oh Se Hun. Ti conosco, quel ragazzo ti piace e sta diventando importante per te.»  Hun sentendo quelle parole spalanca gli occhi e contemporaneamente il boccone gli va di traverso iniziando a tossire come un ossesso nel tovagliolo. Si alza correndo al lavabo della cucina per bere un po’ d’acqua e respirare per calmarsi. Jong In lo guarda sorridendo soddisfatto, pensa di aver fatto centro, ma vuole solo aspettare che il suo migliore amico si smentisca da solo.
«MA SEI IMPAZZITO?! Stai tentando di uccidermi?» a passi pesanti ritorna vicino a Kai afferrandolo per il colletto della camicia. Se Hun è rosso in volto, sia per la situazione precedente che forse…Per una mezza verità?
«Dai Hunnie, è inutile che fai il duro e neghi. Vuoi parlarmene?» il ragazzo si rilassa poco a poco con quelle parole, si fa un giro della stanza sospirando pesantemente ogni qual volta cerca di non sbottare.
«E va bene…Ma prima aiutami a sparecchiare plebeo.» detto ciò, Kai felice e contento come un bimbo aiuta Se Hun nello sparecchiare aspettando con ansia di sapere.
  
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