Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Hi Im a Kupo    23/11/2015    11 recensioni
Sbadiglio, mi stiro facendo scrocchiare tutte le ossa della schiena, e butto giù i piedi dal letto richiamando tutta la buona volontà nel abbandonare quel morbido, anche se un po' troppo caldo, giaciglio.
"Finalmente ti sei svegliata!" non realizzo neanche chi sia il proprietario della voce mentre un urlo mi si soffoca in gola e sollevo i piedi dal pavimento come se mi fossi scottata, per riportarli sul materasso.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Roronoa Zoro, Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Arrivo in sala, dove trovo gli altri ragazzi seduti sui divani. Zoro rilassato e stravaccato, intento ad invocare del sakè, Rufy felice, quasi impaziente.
L'unica che si sente a pezzi sono io, che solo a guardarli devo frenare l'irresistibile voglia di piangere che mi ghermisce la gola. 
Mi mordo le labbra per arrestare il magone in avanzata, e passo in rassegna ognuno di loro con lo sguardo, abbozzando un sorriso.
Law mi passa a fianco, superandomi, per poi andarsi a sedere compostamente al fianco di Rufy. Mi indica con una mano di seguirlo.
Gli sorrido, ma non eseguo la sua richiesta. 
Mi direziono verso Zoro, mi siedo al suo fianco e gli tiro una pacca sulla gamba in risposta al suo sopracciglio alzato.
"Allora, dicci questa fatidica soluzione, chirurgo!"
Rido leggermente guardandolo, appoggiando poi un gomito al ginocchio e la guancia alla mano. Falsa.
Law si acciglia lievemente, regalandomi un occhiata seccata prima di mettersi a parlare col suo tono di voce profondo e così incredibilmente attraente.
"Ho scoperto che ci possono essere collegamenti intraspaziali in seguito a coincidenze precise."
Posa lo sguardo su ognuno di noi, come farebbe un professore durante una lezione particolarmente importante, lasciandolo vagare per un tempo leggermente più lungo sul mio viso.
Sorrido, facendo un cenno con la testa come ad invitarlo a continuare la spiegazione. Ipocrita.
"Tipo?" domanda Zoro, nettamente interessato.
"Tipo delle costellazioni precise, le posizioni dei pianeti, eclissi.."
Aggrotto la fronte, comincio a scervellarmi nel pensare in quale segno zodiacale ci troviamo o se era successo qualche fenomeno particolare durante il giorno del loro arrivo. Il vuoto.
Non che sia mai stata particolarmente ferrata in astronomia, non lo metto in dubbio.
Lo sento tornare a parlare e torno a seguire morbosamente il discorso, dando peso a ogni sillaba, ogni parola, ogni frase, rendendomi conto che non avrò molte altre possibilità di sentire il suono della sua voce raggiungermi.
"Inoltre, possono esistere elementi, nei due universi, assolutamente identici. Questi elementi, in casi eccezionali, possono aprire un varco."
Le parole rimbombano nella mia mente, stordendomi. Una debole favilla di speranza luccica in fondo ai miei occhi.
Siamo stati collegati da oggetti, gli oggetti sono comuni, e se evitiamo di pensare alle perfette coincidenze stellari, allora non è detto che io li debba salutare per sempre. Loro potrebbero tornare, io potrei raggiungerli. Illusa.
Li guardo, e un vero sorriso lampeggia sul mio volto. Li sento più vicini ora, meno irraggiungibili.
"Quale è il nostro collegamento?" 
Passo rapidamente lo sguardo su Rufy, quasi estasiata, in ansia di sapere la risposta alla sua domanda quanto lui stesso.
"Il liquido della boccetta." 
La risposta non arriva da Law, bensì da Zoro, accompagnata da un sorriso spavaldo del ragazzo.
"Rufy, come avevi quella boccetta?"
La voce calma di Law mi arriva chiara alle orecchie, e io mi mordo le labbra impaziente, seguendo lo scambio di battute come una partita di tennis.
"Uhm.." si ferma un attimo il ragazzo, pensieroso, alla ricerca di quel preciso ricordo in qualche cassetto della sua mente "me l'aveva dato un mercante, tempo fa! Diceva che era speciale, che era il sangue di una vecchia guerriera morta inseguendo il suo sogno, che mi avrebbe portato fortuna" 
La mia sicurezza ora vacilla, il collegamento che la mia mente mi propone non mi piace. Ciò che li aveva portati a me non era un libro, una mappa o una bussola, ma del sangue.
E il sangue non è un bel materiale da reperire. 
Abbasso lo sguardo al pavimento, scruto le sfumature delle piastrelle, mentre sento lo sguardo di Law e Zoro pesare su di me. Hanno capito anche loro.
"Il varco ti porta nei pressi del medesimo oggetto dell altro universo."
Rimbomba la voce del chirurgo della morte, mentre io mi decido ad alzare la testa per guardarlo negli occhi.
"Quando ci sarà la prossima coincidenza stellare?"
La mia voce è ferma, nonostante le mani mi tremino. 
"Tra oggi e domani."
Passo in rassegna con lo sguardo tutti i ragazzi, li vedo seri.
"Ok. Proviamo."
"No."
Mi giro verso Law, sorpresa.
Lo vedo intento a osservarmi, trafiggendo i con lo sguardo da parte a parte, nel modo più intenso e profondo che abbia mai vissuto.
"Lo faremo domani."
La sua scelta di attendere al di là di ogni mia previsione, vista la sua volontà di partire il prima possibile, mi sorprende, ma mi sorprende ancora di più sentire la risata di Zoro rompere la tensione. Mi volto verso di lui.
"Meglio! Ora sono stanco, e voglio bere!" 
"E io ho fame! Cosa mangiamo stasera?" 
Si aggiunge anche Rufy, scattando in piedi e dirigendosi a passo di marcia verso il frigorifero, seguito a ruota dallo spadaccino.
Sorrido. Hanno deciso di rendere il tutto meno pesante. Di regalarmi altro tempo insieme. Non posso che essergli meno debitrice.
Anche Law si alza, si avvicina a me e si inclina lievemente fino a portare le sue labbra a fianco al mio orecchio. Sento del calore invadere il mio stomaco.
"Stanotte sto io con te."
Ridacchio mordendomi un labbro, soffocando l'istinto di affondare le mie labbra nelle sue.
"Può andare"
Ghigna, e si allontana, lasciandomi da sola in mezzo al salone a combattere con le mie emozioni. Felice.


Abbiamo cenato insieme come al solito, per l'occasione ho sfogliato almeno quattrocento ricettari dispersi per la cucina e impolverati per il lungo periodo di inutilizzo, riuscendo ad allestire per una volta qualcosa di decente con i pochi ingredienti trovati in casa e sopravvissuti alla furia distruttiva di Rufy.
Nel durante sono quasi riuscita a soffocare la malinconia assillante, ridendo e scherzando, lasciandomi coinvolgere dall allegria di cappello di paglia alle prese col tentativo di usare i grissini come stecche per allargare le narici e la bocca.
Sono anche scesa, alla fine della serata, per cercare uno spumante con cui festeggiare, facendo la gioia dello spadaccino, che si è accurato di svuotare la bottiglia personalmente, finito il brindisi.
Il dolce, ahimè, mancava, ma siamo riusciti ad adattarci anche a quello creando tante fettine di pane e nutella, ingrediente che poi Rufy mi ha fatto promettere di regalargli, un giorno.
I miei non c'erano. Appena tornati gli ho spiegato che i ragazzi se ne sarebbero dovuti andare l'indomani, e loro hanno accettato senza ribattere di uscire per cena, lasciandoci godere appieno degli ultimi momenti insieme.
Dopo aver spreparato, aiutata da un obbligato Rufy, abbiamo guardato un film del orrore, accontentano i gusti del chirurgo della morte e spaventando a morte me, che ne ho approfittato per spiare suddetto ragazzo per tutto il tempo da dietro le due dita lievemente divaricate delle mani.
Zoro, come se ci fosse da sorprendersi, ha dormito per tutta la durata, ed io in varie occasioni sono riuscita a trovare rifugio soffocando il viso contro la spalla di Law.
Rufy alternava varie emozioni, dal disgusto alla rabbia, fino all entusiasmo, ad una velocità sorprendente.
Ed all arrivo dei titoli di coda ci siamo salutati.
La malinconia è tornata a prendere piede con rapidità, solleticandomi il naso e la gola.
Ho voluto dare l'ultima buonanotte ai ragazzi come si deve, mi sono avvicinata a Rufy e l'ho abbracciato forte, lasciandomi andare a una dolcezza rara, e dondolando come una bambina mentre lui mi avvinghia tra le sue braccia, ridendo candidamente. Mi sono spostata da Zoro, e ho schiacciato il viso contro il suo petto mentre lui mi ha picchietto la schiena, quasi a disagio.
Alla fine mi sono girata verso Law, e con la testa gli ho fatto segno di precedermi alla camera, così ci siamo diretti verso essa mentre soffocavo il magone in ascesa.
E ora sono qui, chiusa in bagno davanti allo specchio mentre muovo lo spazzolino contro i denti in modo meccanico, come un automa, ripensando alla serata. 
Inutile dire quanto vorrei ritornare al momento di spensieratezza sulla moto con Rufy, ignara di tutto il resto, e non ora, col peso della separazione sempre più vicina.
Risciacquo lo spazzolino viola e spelacchiato sotto l'acqua corrente del rubinetto, scrollandolo e poi ritirandolo, prima di chinarmi in avanti per sputare il dentifricio ormai schiumoso.
Mi sollevo, mi sistemo i capelli e mi stropiccio il viso in uno stanco tentativo di farlo sembrare più felice, e poi mi faccio forza, per uscire ed affrontare l'ultima notte con lui.
Già, lui. 
È lì ad aspettarmi sul letto, probabilmente sta leggendo svogliato per l'ennesima volta quel libro vecchio che è riuscito a recuperare qualche tempo fa dalla libreria in sala.
E io faccio fatica a pensare di incrociare i suoi occhi grigi e sentirmi trafitta da loro, rendendomi conto che sarà una delle ultime volte che succederà. Ho quasi paura del idea di coricarmi a fianco a lui e bearmi del suo profumo maschile, sapendo che poi mi tormenterà per tutte le notti da lì a venire. Perché lui non tornerà.
Nessuno di loro tornerà, e io finirò per confonderli con un sogno troppo irreale per essere vero.
Una lacrima calda scivola lenta sulla mia guancia, rovinando tutto il lavoro di sistemazione appena compiuto.
La scaccio rapida con la mano, quasi con rabbia, per poi aprire di nuovo il rubinetto e sciacquarmi violentemente il viso.
Raccolgo l'asciugamano e me lo frizioni addosso per poi sistemarlo nuovamente al suo posto.
Mi giro con lentezza, finalmente aggiungerei, e con grande sforzo appoggio la mano alla maniglia della porta. La apro lentamente.
Lo trovo lì, coricato sul letto a pancia in su con le braccia incrociate sotto alla testa, il libro chiuso ancora riposto sul comodino. Quando mi sente arrivare si volta verso di me.
"Ciao" lo saluto con un filo di voce mentre mi arrampico sul letto, andando a coricarmi poco a fianco a lui, su un fianco, per poterlo vedere in faccia.
Si volta, non dice nulla, fa passare un braccio dietro la mia schiena e mi stringe a lui. Sollevo la testa e incrocio gli occhi coi suoi, perdendomici dentro, ancora una volta.
 "Ti mancherò?" Impongo a me stessa di non lasciare che la mia voce tremi mentre pronuncio queste parole.
"Si."
Sorrido mentre divincolo il braccio dalla testa per poter portare la mano al suo viso, e accarezzarlo muovendo lentamente il pollice contro la sua guancia.
"Mi piace il tuo pizzetto, sai?" provo a sciogliere la tensione, abbozzando una lieve risata.
"Ah sì?"
Lo vedo ghignare, quasi divertito, mentre scioglie la stretta per andare a toccarsi quasi istintivamente quel rimasuglio di barba.
Mi lascio andare in un sorriso furbo.
"Si" seguo il percorso della sua mano con la mia, per poi catturarglielo e tirarlo fino a fargli inclinare il viso verso il mio per potergli regalare un lieve bacio sul naso. Lo vedo imbronciarsi lievemente, in un espressione rarissima e così bella.
"Sappi che sono comunque geloso delle mie cose, anche se non sono vicino a loro."
Si massaggia il mento mentre torna serio per fissarmi negli occhi.
Non posso far a meno di ridere, e lui si corruccia un poco lasciando che l'offesa causata dalla mia risata vada a modificare nuovamente l'impassibilità dei suoi lineamenti.
"Ok" Sorrido, lasciandomi conquistare dal suo viso. "Vorrà dire che se qualcuno ci proverà con me dirò di essere la ragazza di Trafalgar Law"
Rido, divertita dalla situazione surreale.
"Bene."
"Così poi mi mettono in un ospedale psichiatrico, ottima idea!"
Lo vedo sorridere, stando al gioco.
Mi crogiolo nella bellezza del ragazzo, dei suoi rari sorrisi e dei suoi occhi intensi fino a quando non lo vedo piegarsi su di me e baciarmi, inondandomi lo stomaco di movimento.
Il bacio si fa sempre più profondo, più intenso, e il mio cervello impatta su se stesso. Le sue braccia mi avvolgono, le sue mani ora si muovono sulla mia schiena, le mie fanno lo stesso sulla sua, e brividi e pelle d'oca si alternano in una danza accesa infuocandomi la mente.
Aumenta la pressione dei suoi gesti su di me mentre mi stringe più vicina a lui, e il calore del suo corpo si fonde col mio.
La sua mano si muove, comincia ad esplorare il mio corpo vogliosa, affamata, mi sento perdere il controllo.
Mi spingo contro di lui, sento che mi vuole, sento che voglio di più. Mi muovo sinuosa strusciando il seno contro il suo petto e mordendo con foga le sue labbra perfette, beandomi del suo respiro affannoso così vicino a me.
Si stacca all improvviso, ansima leggermente, mi guarda negli occhi.
"Non ti voglio ora." 
Lo guardo sorpresa, mentre il suo respiro mi risuona ancora nelle orecchie, e il mio tenta di rinormalizzarsi, quasi offesa dal rifiuto.
"La prossima volta che ci incontreremo ti farò mia. Dovrai aspettare allora."
Mi sento pervadere da una strana sensazione di felicità, come se quella appena fatta sia una promessa alla quale io credo ciecamente. Le sue parole hanno acceso in me la speranza che ci sarà una prossima volta, che dovrà esserci, e io mi sento di crederci davvero.
"Va bene"
Sorrido, in risposta al suo ghigno furbo appena propinatomi.
"Ora ho sonno."
Mi libera dalla stretta per ruotare su se stesso e tornare coricato supino, chiudendo gli occhi con naturalezza.
Rido a bassa voce, ancora stordita, mentre imito la sua posizione mettendomi a fissare il soffitto, con la mente finalmente libera dalle preoccupazioni.
"Notte Gin"
Sento la sua voce provenire da poco distante da me, provocandomi l'impulsivo morso leggero di un lato del labbro inferiore, felice.
"Notte Law"
Mi addormento così, poco dopo, lasciando che le palpebre si serrino da sole godendomi fino all ultimo del ultima notte col pirata.


Mi sveglio con lentezza, lasciando che i primi raggi solari mi solletichino gli occhi chiusi e che i miei muscoli si rilassino sopra al materasso morbido del mio letto.
Come al solito, il lato al mio fianco è vuoto, lasciato libero dal mattiniero ragazzo già alzatosi da tempo.
Il ricordo della giornata precedente lampeggia nella mia mente, un po' offuscato ma ancora doloroso, a tentare di rovinare drasticamente il mio umore. Mi oppongo fortemente, scuotendo con rapidità la testa quasi a volerlo far uscire, lasciando che sulle mia labbra si disegni un sorriso amichevole.
Non è questa l'emozione che oggi regnerà dentro di me, voglio essere felice della loro presenza finché durerà, e non addolorarmi della loro partenza ancora prima che essa avvenga.
Mi alzo con uno slancio dal letto, causandomi la sparizione della vista per qualche secondo implicando il mio sbilanciamento all indietro, ritrovandomi seduta sul materasso con lo sguardo stupito.
Ridacchio da sola, senza un motivo preciso, mentre torno a fare leva sulle gambe per direzionarmi verso la cucina, dove mi aspetta la mia colazione.
Striscio i piedi lungo al corridoio, salutando felicemente Rufy e Zoro, il primo intento a seguire uno scarafaggio entrato chissà da dove in casa mia (cosa che stranamente non mi fa neanche irritare) e Zoro, sonnecchiante sul divano, una volta arrivata in sala. Mi scambio uno sguardo fuggitivo col chirurgo, accomodato a guardare il telegiornale intento a giocherellare col telecomando contro il bracciolo del sofà.
Mi dilungo in un rilassante sbadiglio, prima di applicarmi a prendere una tazza nel ripiano del mobile della cucina, per poi riempirla di latte fresco accompagnato da qualche biscotto con la marmellata.
Mi gusto lentamente la bontà di quei dolcetti, concentrandomi sul loro gusto per impedire alla mia mente di vagare altrove.
Finito di mangiare sparecchio la tavola, lasciando il tutto nel lavandino per poi dirigermi in sala ed appoggiarmi con naturalezza contro al muro.
"Allora, siete pronti?"
Gli sorrido dolcemente, osservandoli uno per uno, soffermandomi sul viso amichevole di Rufy e quello più severo di Zoro, arrivando poi a Law, e beh, lui non ha bisogno di descrizioni. Noto che si sono vestiti del loro abbigliamento tipico e armati dei loro oggetti personali. Sento una stretta strana alla bocca dello stomaco.
"Certo!"
Rufy ride, lasciando che lo scarafaggio si dilegui alla velocità della luce dietro al mobile in un disperato tentativo di salvarsi.
"Pronto." risponde Zoro, regalandomi un suo ghigno sicuro.
L'ultimo non risponde, si alza, va in cucina e torna con il coltello più affilato che io abbia, gelandomi il sangue nelle vene.
Sbianco molto probabilmente, vista la sensazione di freddo che mi pervade le guance, e lascio socchiudersi le labbra in un espressione di stordimento.
La pelle d'oca mi sale senza ritegno lungo gli arti e la schiena, lo stomaco si contrae in un moto di spavento, ed il mio cervello si spegne mentre gli occhi fissando imperterriti la lama luccicante.
"Non ti spaventare." la voce del ragazzo mi rimbomba nelle orecchie, facendo sì che il mio sguardo si sposti faticosamente contro al suo.
"Ah no?" sento quasi della rabbia mordermi la gola, infastidita dal suo inutile tentativo di calmarmi, come a non rendersi conto della paura che può prendere qualcuno vedendo un coltello dall aspetto affatto invitante, collegato all esigenza di estrapolare del suo sangue.
"No. Dovresti sopravvivere alla fine." 
Lo vedo ghignare, quasi divertito, mentre le mie gambe danno i primi segnali di cedimento. Insomma, il condizionale non è esattamente il verbo che avrei voluto sentire in questo momento.
"Benissimo." sibilo a denti stretti, stringendo i pugni alla ricerca di un poco di coraggio rimasto.
Lo vedo avvicinarsi a me, con passo deciso e quel suo solito ghigni spavaldo sul viso, che ammettiamolo, ora come ora vorrei solo riempire di botte.
Lo sento afferrare il mio braccio, sollevarlo, e io lo guardo fissa negli occhi, severa, mentre appoggia la lama fredda del coltello contro il palmo della mia mano.
Non riesco a distogliere lo sguardo dai suoi occhi grigi, come se farlo mi facesse perdere parte del instabile concentrazione appena guadagnata.
Stringo i denti più forte quando sento la lama scivolare contro la mia pelle seguita da un dolore acuto e poi dal calore di un rivolo di sangue che mi bagna l'epidermide.
"Ho finito"
Sposto lentamente lo sguardo verso la ferita, e spalanco gli occhi quando vedo la mia mano sporca di rosso, ancora tremante per la tensione.
"È un taglio leggero, giusto il necessario" mi dice Law mentre mi abbandona in mezzo alla sala come uno stoccafisso, incapace di muovermi, andando verso la cucina per sciacquare sotto l'acqua corrente l'arma del delitto.
"Chissà se fosse stato profondo allora.." ringhio, lasciandomi pervadere dal nervosismo come conseguenza dello sfumare della paura.
Rufy ride, e io mi giro nevroticamente verso di lui, lanciandogli uno sguardo gelido, che naturalmente non placa la sua ilarità.
"Quindi ora si va?" la voce di Zoro mi compisce come uno schiaffo in piena faccia.
Guardo la mia mano, il sangue caldo macchiarmi la pelle e scivolare, lasciando cadere qualche goccia sul pavimento, per poi guardare lui, mentre una strana sensazione di vuoto di fa largo dentro di me.
"Già!" Rufy sorride, e io non riesco a comprendere dove trovi il coraggio per essere felice in questo momento. 
Vedo Law tornare tra di noi, e allora guardo anche lui, mentre il vuoto dilaga facendomi sentire quasi soffocata.
"Ragazzi.." stringo la mano, quasi a volerli tenere distanti per impedirgli di andarsene "semplicemente grazie di tutto."
Sorrido, in un misto tra tristezza e dolcezza, mentre riapro le dita, invitandoli ad avvicinarsi.
Si alzano, li vedo farsi più vicini, e mi mordo un labbro tanto forte da farmi male per riuscire a trattenere il magone, che spinge per sfogarsi.
"Grazie a te Gin, adesso magari saprò usare il waver di Nami!" Rufy ride, felice.
"Non te lo farà toccare comunque" anche Zoro ghigna, quasi divertito all idea di immaginare il primo a implorare Nami per farlo giocare con quel curioso mezzo.
La risata che mi scivola leggera tra le labbra è quasi più simile a un singhiozzo ben nascosto.
Cappello di paglia si gira verso di me, due passi e me lo trovo di fronte, inaspettatamente mi abbraccia, lasciandomi li, immobile, contro di lui.
Stringo gli occhi, strizzando con foga le palpebre per impedire a quelle dannate lacrime di seguire la loro volontà.
Lo avvolgo con le braccia, ben attento a non sporcarlo del mio sangue, mentre lo stritolo con più forza possibile.
Mi rendo conto di quanto mi abbiano insegnato in questi giorni, di quanto mi abbiano fatto stare bene, di quanto gli devo, e di quanto vorrei realmente che restassero.
Lo sento fare una breve forza per staccarsi, e allora lo libero, lasciandolo andare, stringendo ancora di più il labbro inferiore tra i miei denti.
È il turno di Zoro, si avvicina a me, mi abbraccia impacciatamente, accarezzandomi la schiena con la mano mentre io mi faccio piccola piccola conto il suo petto, sentendomi al sicuro.
Si stacca anche lui.
Mi giro, a questo punto, verso l'unico ragazzo che non si è avvicinato a me.
È la, più indietro rispetto agli altri, con le mani nelle tasche e i suoi occhi fissi sui miei.
Sorrido.
Striscio i piedi fini ad arrivare a lui, e poi mi fermo a pochi centimetri dal suo viso.
"Vedi di tornare"
Sorride, sbuffa divertito.
Mi inclinò verso di lui, e gli lascio un bacio sulla guancia. Mi allontano.
Mi giro verso gli altri, e cerco tutta la forza di volontà che posso trovare dentro di me.
"Su, sbrighiamoci! Ho altro da fare oggi!"
Piazzo con fare saccente la mano sana sul mio fianco e tendo quella ferita verso di loro, tentando di dissimulare la tristezza con quella stupida battuta.
"Beh, allora arrivederci Gin!" ride Rufy, sollevando la sua mano sopra alla mia senza sfiorarla.
"Alla prossima, ragazza!" Zoro lo imita.
"Tsk" si aggiunge Law, regalandomi come saluto un suo sguardo, il più bello che io abbia mai visto.
Tremo, so che sto per crollare.
"A presto, pirati."
Le loro mani si abbassano in contemporanea sulla mia, e all improvviso non ci sono più.
Il vuoto davanti a me.
Sento ancora il loro profumo, il loro calore, ma loro non ci sono più.
So che non torneranno, lo so. 
Sento ancora su di me il loro tocco, sento le labbra del chirurgo della morte sulle mie e le risate di Rufy.
Ma loro non ci sono più.
Di loro rimane una birra vuota sul tavolino della sala, un libro aperto sul comodino della camera, e lo scarafaggio spaventato, ancora nel suo angolo.
Ma loro non ci sono più.
Non trattengo più le lacrime che spingono per uscire, le lascio scorrere impetuose contro le guance mentre la stanza si riempie del rimbombo dei miei singhiozzi.
Stringo la mano ferita, sentendo il dolore del taglio divampare sotto la pelle. Ma non me ne frega nulla.
Mi lascio cedere, mi siedo per terra, mi raggomitolo, e mi sbatto rabbiosa i pugni chiusi contro la fronte, come a volermi punire dell averli lasciati andare.
Perché loro non ci sono più.
Non so per quanto tempo rimango in quella posizione, forse fino a quando finisco le lacrime e non ho più abbastanza voce per altri singhiozzi.
Mi alzo, lentamente. Striscio i piedi verso la mia camera e mi butto sul letto, stravolta.
Gli occhi rossi, le guance rigate, le mani che mi tremano.
Mi giro. 
Vedo il libro di Law vicino a me, con una biro poco distante.
Mi allungo per prenderlo, lo porto davanti ai miei occhi e non posso fare a meno di lasciare che un altra, solitaria, lacrima mi scorra lungo la guancia, quando vedo ciò che c'è scritto sopra.
"Arrivederci, Ginevra."
La scrittura elegante e ordinata di Law spicca sul frontespizio bianco della pagina.
Le sue parole mi scuotono qualcosa dentro.
Forse, un giorno, ci saranno ancora.



SPAZIO AUTRICE
Ok, questa tortura è finita ragazzi! E io non so da dove cominciare..
Innanzi tutto spero di avervi fatto provare qualcosa durante la lettura di questi dodici capitoli, felicità, tristezza, magari ribrezzo, non so! 😅
E nulla, volevo ringraziare tutti quelli che hanno seguito la storia, nessuno escluso, e ancora un ringraziamento speciale a chi mi ha dedicato del tempo lasciando una recensione. Grazie a tutti ragazzi! 
Beh, a questo punto non trovo altro di meglio da fare che salutarvi. 
Vi voglio bene, beautiful guys, alla prossima! 😊




















   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Hi Im a Kupo