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Autore: KurryKaira    23/11/2015    0 recensioni
Mai Kujaku torna a Domino dopo tanto tempo e incontra casualmente Jonouchi Katsuya! I due si fermano a chiacchierare un po' e lei rivela di non volersi trattenere a lungo. Ma improvvisamente un ladro le ruba la borsa contenente anche il deck.
Nel tentativo di riprendere la borsa Mai e Jonouchi si avvicinano sentimentalmente sempre un po' di più, finché non saranno "costretti" ad ammettere reciprocamente ciò che provano!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joey Wheeler/Jounouchi Kazuya, Mai Valentine
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Ti sei sporcato i pantaloni- fu la prima frase dopo quel bacio.
Il frullato gli era colato tutto addosso, per fortuna non si era rotto il bicchiere.
- Andiamo via in fretta prima di fare altre figure ok?- Rispose lui.
Lei annuì e corse a pagare per poi fuggire in fretta ridendo.

Si fermarono vicino a una fontana così da poter pulire almeno leggermente i pantaloni.
- Bene!...- Respirò lei guardando il cielo:- E adesso che si fa?-
Lui era seduto a strofinarsi i pantaloni:- Si va a casa così mi cambio?- Ironico.
- Perché hai altri pantaloni?- Ironica anche lei, forse.
- Ah ah.- 
Decisero di andare realmente verso casa.
Passeggiavano silenziosamente l'uno accanto all'altra quasi senza fiatare.
Il cielo iniziava leggermente a inscurirsi. 
- Comunque non mi hai detto se ricambi- gli ricordò lei guardando altrove con un lieve sorriso.
- Ho detto che mi piaci!- La guardò lui arrossendo e alterandosi.
- Io ho detto che ti amo- lo guardò anche lei adesso mentre continuavano a camminare.
- Beh... non è la stessa cosa?...-
Lei lo guardò malissimo e poi continuò:
- Spero che non sia la stessa cosa. Perché per la cronaca tu mi piaci.
  Ma mi piace anche... Honda per esempio! E' molto carino!
  E poi quando era ferita mi ha preso in braccio e mi ha stretto!... Waaah!-
Lui la guardò malissimo prendendo in pieno il colpo.
- Ed è pieno di ragazzi che mi piacciono eh!... Davvero tanti!
  Oh! Anche quello è molto carino!- Ne indicò uno a caso.
- Anche Seto Kaiba è moooolto carino!- Continuava.
- Va bene basta basta basta!! Non dirlo mai più!- Andò su tutte le furie.
- Cosa che Kaiba è carino?- Rise, lui sbuffò guardando altrove.
- Perché?- Continuò lei:- Tu non trovi Anzu una bella ragazza? Non ti piace?- Chiese cinica.
- Sì va bene, tu mi piaci di più!-
- Ah beeeh, uaoh!- Lei guardò nuovamente altrove.
Pochi secondi dopo gli diede una botta in testa con la borsetta.
- Ahia!-
- Te lo sei meritato, stronzo!-
Si fermò prendendole le spalle, serio:
- Va bene! Va bene!...
  t... a...o- Borbottò.
- Tao?-
- Ti amo!!- Sputò finalmente, continuò:
- Ti amo!... Tanto!... Penso tanto, non amo molte volte insomma.
  Ma ti amo!...-
- Sei convincente quanto un cammello che vende gelati.-
- ...?! Ma da dove ti escono?!-
- Sono fantastica!!- Autocompiacendosi.
- Sei strana, non fantastica...-
Mai gli prese, non molto delicatamente, il viso tra le mani:- Allora...- Guardandolo negli occhi:
- Dobbiamo andare a casa sì o no?-
- Shrri- Era un "sì" ma non riusciva a parlare dato che lei gli schiacciava le guance.
Rise ancora la donna prendendogli la mano e ritrascinandolo verso casa.

- Sei felice?- Le chiese timidamente poco dopo, continuando a camminare.
- Sì che sono felice!-
- Anche se sono scemo?- Parlava a voce molto bassa molto imbarazzato.
- Anche se sei scemo!- Lei invece aveva una voce molto più squillante.
- Scusa se sono scemo.-
- Nha... mi piaci anche per questo!-
- Mi sei tremendamente mancata in questi anni... non hai la più pallida idea di quanto.-
Lei lo guardò di sfuggita, erano quasi arrivati a casa e lui prese le chiavi.
- E scusa se non ho mai avuto il coraggio di dirtelo...- Aprì la porta.
- Non devi scusarti. Ne parlavo anche con tua sorella!...
  Sono io la prima a non avere il coraggio di ascoltare i miei sentimenti.
  E sopratutto ho sempre tanta paura- si chiuse nelle spalle.

Era quasi buio, il sole iniziava a tramontare presto.
Entrarono in casa continuando a parlare, Shizuka era uscita, trovarono un suo biglietto in casa "Sono a fare la spesa! Baci baci!".
Dopo averlo letto Jonouchi spezzò il momento:- Dovevi andare tu a fare spesa!... Con quali soldi sta facendo la spesa?!-
- Io ti pago solo il dolce ho detto!...-
- Uff... dicevi comunque? Paura di cosa?- Tornò serio poggiando il bigliettino sul tavolo.
- Dei sentimenti umani penso- sorrise guardandolo.
- Mh- non capiva.

Entrò in camera per cambiarsi i pantaloni, entrò anche lei senza curarsene poggiandosi sul letto.
- Penso che nessuno in realtà possa volermi bene a lungo!
  Quindi sono io la prima a scappare e sparire!
  Magari se mi faccio vedere raramente è più difficile che una persona si stanchi di me, non credi?- Sorrideva sempre anche se la sua voce tremava leggermente.
Lui intanto si cambiava i pantaloni, aprì il cassetto e sta volta fu lei a smorzare il discorso:
- Oh ma guarda dicevi il vero! Hai altre paia di pantaloni!-
- Certo che ne ho!!- Gliene lanciò addosso un paio arrabbiato.

Mentre si infilava il paio asciutto lei lo fermò di nuovo scherzosa:
- Puoi rimanere così se vuoi!-
- Ma come fai a fare un discorso serio sui sentimenti umani e poi chiedermi di rimanere in mutande me lo spieghi?!-
- Mi piaci in mutande!- Rispose schietta ridendo.
- Non riesco a prenderti seriamente se rimango così!- Si rivestì ignorandola e poi si sedette accanto a lei.

- Dicevo che le persone si stancano di me!-
- Come ci si può stancare di te?! Seriamente... te ne esci con frasi del tipo "si alza l'alberello" in un discorso completamente   serio!
  E' impossibile stancarsi di te!- Il tono di voce di Jonouchi si era alzato molto da quando erano entrati in casa.
Lei sorrise di gusto e lasciò cadere la testa sulla spalla di lui.
- Senti...- lei.
- Dimmi...- di nuovo imbarazzato.
- So che non mantieni le promesse...-
- Come sarebbe a dire?! Cos'è questa voce adesso?!-
- Ma promettimi di non lasciarmi... questa volta promettimelo davvero!- I suoi occhi si fecero lucidi mentre con le mani si stringeva al braccio di lui.
In fondo sembrava realmente una bambina che andava protetta.
Il ragazzo l'abbraccio.
- Te lo prometto. Sta volta veramente.-
- Katsuya...-
- Sì?-
- Vuoi essere il mio ragazzo?- Sfiatò chiudendo gli occhi.

Un'altra volta ancora lui rimase zitto lasciando i secondi passare. Poi:
- E me lo chiedi?-
- Hai di nuovo un sorriso scemo stampato in viso vero?-
- No!...- Sì, lo aveva.

Rimasero a dormire insieme quella notte.
Senza fare niente però, solo abbracciati.
Ogni tanto il ragazzo sentiva che lei piangeva nel sonno.
Ma quando succedeva l'abbracciava più forte, e lei smetteva.

* Credo sia realmente impossibile dimenticarsi di te.
  Rimani con me. Ti prego.
  Sii parte della mia famiglia.
  E io sarò la tua famiglia. *

Le strinse la mano portandola al cuore.
E si addormentò, felice.
  
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