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Autore: alaskha    23/11/2015    3 recensioni
Aggrottai le sopracciglia, confusa. Una lettera per me? Da quando ricevevo lettere? Mio padre era troppo pigro e si limitava alle telefonate che duravano due ore e passa, lamentandosi poi del costo. Manuel non ero neanche sicura sapesse scrivere e Jane non si ricordava della mia esistenza.
Lui poi era in Italia, e non mi aveva mai cercata, mai in nessuna occasione: era rimasto a Milano per tutti quei quattro anni, magari trovandosi una bella fidanzata italiana dalle curve prorompenti e l’accento volgare. Non era mai tornato a casa neanche per Natale e quando chiamava Manuel, non chiedeva di me.
Beh tanto meglio, a me di lui non importava nulla e non volevo né parlargli e né tanto meno parlarne. Zayn Malik era un capitolo chiuso della mia vita.. un capitolo molto bello, certo, ma pur sempre chiuso.
(Sequel di "Skinny love")
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Half a heart
Chapter Twenty-nine - Fireproof


 
 


Aprii un occhio, poi l’altro e ricordo che formulai cinque semplici domande:
  1. Dove diavolo sono?
  2. Con chi diavolo sono?
  3. Perché diavolo sono qui?
  4. Come diavolo ci sono arrivata?
  5. Chi diavolo sono?
 
La quinta era decisamente quella più significativa. Mi stiracchiai e cercai a tentoni il mio telefono, sul comodino affianco al letto. Maledizione, chi aveva alzato al massimo la luminosità dello schermo? Guardai l’orario e: “Cazzo! Cazzo! Cazzo!” urlai, precipitandomi giù dal letto.
Cadendo, ovviamente.
“Gli alieni!” si svegliò così, Zayn Malik.
Lo guardai come si guarda un bambino di tre anni che si rolla una canna, e lui si stropicciò gli occhi, tornando giù con la testa ed il corpo.
“Zayn! – urlai, alzandomi dalla mia rovinosa caduta e tirandomi il più possibile il lenzuolo – sono le nove del mattino, tra due ore Harry e Louis si sposano!”
Zayn alzò un braccio, non so perché, so solo che lo fece. Era completamente nudo, sul mio letto, e proprio in quel momento entrò Louis.
“Natalie, dimmi che sei sveglia o giuro che.. Oh porca puttana!” si bloccò, quando lo vide.
Si coprì immediatamente gli occhi con le mani e: “Ma dai, per favore, la sera prima del mio matrimonio?”
Stavo per rispondergli che, beh, che c’era di male? Ma Zayn mi precedette, con uno sbuffo.
“Che palle, Tomlinson, pensavo fosse Harold quello con le mestruazioni in vista del grande giorno”
Mi astenni dal ridere, Louis era già abbastanza incazzato così.
“Okay – feci io, prima che i due si prendessero a pugni prima della cerimonia, e di certo nessuno voleva uno sposto ammaccato – Zayn mettiti qualcosa addosso, Louis va’ a fare una bella colazione a base di cioccolato ed io, beh io che ci faccio ancora qui? La sposa mi aspetta!”.
 
 
 
“Buongiorno! – urlai, entrando nella casa di mio padre – c’è nessuno?”
Harry aveva scelto quella, come location della sua preparazione. Avrebbe fatto le foto lì, si sarebbe vestito lì e avrebbe dato di matto lì, per l’ultima volta, prima di essere ufficialmente sposato.
“Natalie! – urlò mio padre – dio ti benedica piccola!”
Lo guardai sconcertata, guardando dietro di me.
“C’è qualcun altro che si chiama Natalie che è entrato dopo di me? – chiesi, ironica – non mi riservi un’accoglienza del genere dalla mia ultima recita natalizia, alle medie”
Tyler sbuffò, ed insieme sentimmo le urla di Harry, dal piano di sopra.
“Che succede?” gli chiesi.
“Che succede? – riprese lui le mie parole, retorico – sei tu la sua migliore amica ed Harry Styles si sta per sposare, cosa vuoi che stia succedendo?”
“D’accordo, d’accordo – tagliai corto, prima che gli scoppiasse una vena del collo – ci penso io, tu va’ a prendere Jane in stazione”
Papà mi guardò, confuso.
“Ti ricordi che oggi Jane torna dal campeggio, non è vero, Tyler?”
“Certo, per chi mi hai preso?”
Prese con forza le chiavi della macchina dal tavolo e sparì, nei meandri di Londra. Così io mi rimboccai le maniche e salii le scale, fino a raggiungere camera mia.
“Come sta la sposina?”
Danielle, Pez e Dyana erano tutte intorno ad Harry, che diavolo, non aveva per nulla una bella cera. Aveva i capelli legati in uno chignon disordinato sopra la testa, indossava i pantaloni e la camicia del suo abito, ed era scalzo.
“Ti sembra il momento di provare il costume di Halloween, Styles?”
“Natalie, non adesso – mi ammonì subito – sei in ritardo di almeno dieci minuti, ti sembra il caso? Forza, aiutami tu, queste qui sono delle vere incapaci”
“Va’ a farti fottere, Harry!” s’indignò Pez, ma senza smettere di aiutarlo con i capelli.
Sapevamo tutte che non sarebbe stato facile, ma non lo avremmo abbandonato.
“Io vado a preparare qualcosa da mangiare, che ne dite?” si propose Danielle.
“Magari! – fece la donna incinta – avete del bacon?”
“Dio mio, come fate a pensare a mangiare? – si indignò Harry – io mi sposo, tra meno di due ore! Qualcuno se lo ricorda?”
“Tutti quanti – s’intromise una voce esterna – non ci hai lasciato altra scelta, comunque”
“Liam! – urlai io, correndogli incontro – che ci fai tu, qui? Non dovresti essere da Lou?”
Lui si strinse nelle spalle, bello come non mai.
“Volevo fare un saluto alla sposa, prima di andare”
“Ehi Liam, stai da dio, wow” si complimentò Harry, alzandosi dalla sua postazione.
“Già, non posso dire lo stesso di te”
Sgranai gli occhi, avvicinandomi al suo orecchio per sussurrargli: “Non provocarlo, Liam, Harry stamattina si è svegliato nel corpo della sposa assassina”
“Come non detto, Styles – si corresse, alzando le mani – potresti sfilare per Victoria’s Secret, ed io mi levo di torno, ci vediamo dopo, ciao ragazzi!”
Mi scoccò un bacio sulla guancia e sparì dietro la porta, mentre una nuova tragedia si faceva largo tra di noi: “Chi diavolo ha scambiato il fondotinta con il phard?”.
 
 
 
“Benissimo, adesso facciamone una con la testimone”
Il fotografo era un uomo tutto d’un pezzo, ed Harry aveva appena terminato le foto con la famiglia, quando sentii quelle parole.
“Certo – fece lo sposino – sei solo io avessi ancora una testimone – si lamentò – Natalie dove diavolo sei?”
“Eccomi! Arrivo! – urlai, barcollando sulle scale, infilandomi un tacco quindici – sono qui!”
Haz rimase incantato nel guardarmi, nel mio abito blu, Chanel, quello che avevo comprato insieme a Zayn.
“Malik ha davvero un buon gusto, quando vuole – disse, allungando un braccio verso di me – sia in fatto di abiti, che di donne”
Mi feci abbracciare da lui, ed insieme posammo come due veri fotomodelli degni di Tyra Banks ed America’s Next Top Model.
“Bene, io sono a posto – fece ancora il fotografo – vogliamo dirigerci all’hotel?”
Harry perse un battito, ed io me ne accorsi evidentemente.
“Ehi, Haz, tranquillo – gli dissi, prendendolo da parte – va tutto bene, oggi è il grande giorno, il tuo sogno sta per realizzarsi”
Lui mi mostrò un sorriso meraviglioso, al limite della felicità.
“Lo so – annuì – ed è per questo che sono così agitato, voglio che sia tutto perfetto”
“Ma Harry – cominciai io, prendendogli una mano – vi sposate tu e Louis, come potrebbe non essere tutto già perfetto così com’è?”.
 
 
 
*Il Palace Gardens era stato curato nei minimi dettagli, per quel giorno. Il 28 luglio finalmente era arrivato, e non potevamo essere tutti più felici di così. Tyler guidava la macchina di Harry, ed io ero seduta affianco a lui.
“Guidare una Porsche era uno dei miei più grandi sogni nel cassetto dai tempi del college, non ti ringrazierò mai abbastanza, Harry”
Haz sorrise, passandosi una mano tra i lunghi capelli morbidi.
“Quali erano gli altri?” mi incuriosii io.
“Sei mia figlia, Natalie, e nonostante tu abbia ventun anni, preferisco tenerli per me”
“Immagino che tra questi sogni top secret non compaia accompagnare il migliore amico della propria figlia all’altare, non è vero?”
Io e mio padre lo guardammo meravigliati, e Tyler scoppiò in una risata gioiosa.
“Ma scherzi, Harry? Sarebbe un onore!”
“Allora forza, andiamo – li incentivai io – Louis ci sta aspettando”
Scendemmo dalla macchina e ci dirigemmo tutti e tre alla sala che ormai eravamo soliti frequentare ogni santo giorno. Ma finalmente c’eravamo, era arrivato il momento, ed io non potevo essere più elettrizzata di così.
Quando entrai e li vidi tutti lì, per Harry e Louis, mi mancò il respiro. Raggiunsi la mia postazione e lanciai un’occhiata a Zayn, trovandolo sorridente, come non mai.
Eravamo tutti lì: c’erano mio fratello Manuel e Dyana, in pima fila, accanto a Perrie. Niall e Liam che dannazione, quanto erano belli con i loro smoking neri, li affiancavano. Mio padre e Danielle, con Jane, Julia, Mike (e sì anche Jacque), le famiglia di Harry e Louis. E c’era anche Blake, lì in fondo.
Non potevamo che finire così: tutti insieme, come avevamo iniziato, per festeggiare un evento che era il simbolo della nostra storia, della nostra crescita e della nostra vita insieme. Quella non era la fine, era solo un nuovo inizio.
Le prime note della marcia nuziale si estesero nella grande stanza, ed io guardai Louis, che mi scoccò un occhiolino, per poi concentrarsi sul suo sposo. Quanto erano belli, entrambi, desiderosi di realizzare al più presto il loro sogno più grande, da quando si erano confessati di amarsi, segretamente, al Fire Starter.
Esattamente due vite fa.
“Un caloroso benvenuto a tutti voi – cominciò l’ufficiale dello stato - oggi siamo qui riuniti per celebrare il matrimonio di Louis William Tomlinson e Harold Edwards Styles, che hanno deciso di percorrere questa strada insieme e desiderano condividere con voi questo momento di gioia”
Harry e Louis si scambiarono uno sguardo carico di amore, e le prime lacrime già minacciarono di scendere.
“Sentiamo il testimone dello sposo – continuò, facendo cenno a Zayn di avvicinarsi – prego” concluse, con un sorriso.
Zayn sorrise, a sua volta, schiarendosi la voce, mentre Harry pregava che non dicesse qualche stupidaggine.
“Allora, innanzitutto, buongiorno a tutti quanti – cominciò, cortese – siamo qui oggi per sostenere Harry e Louis che, beh, sarei un ipocrita se vi dicessi che li ho sempre sopportati ed amati come amici”
La sala rise, ed io e gli sposi anche.
“A dire la verità, io e Styles non potevamo proprio vederci e Natalie ve lo saprà confermare – disse, indicandomi – ma poi, grazie a lei, abbiamo imparato ad apprezzarci a vicenda e considerato il fatto che oggi mi trovo proprio qui, io, Zayn Malik, in veste di loro testimone ufficiale, la dice lunga – fece un’altra pausa, accompagnata da un sorriso mozzafiato – qualche giorno fa, questi due sposini, mi hanno forzato a scrivere il discorso del testimone e, se devo essere sincero, non sapevo proprio cosa inventarmi, ma poi ho pensato alla mia esperienza e beh, le parole sono venute fuori così, senza sforzarmi.. – mi lanciò un breve sguardo, e poi continuò – Harry e Louis si sono trovati per caso, frequentavano lo stesso liceo e poi la stessa squadra di calcio, e non è stato facile per loro, non è facile per nessuno, quando ami così tanto una persona. Fai di tutto, per lei, per evitare che ti scivoli via, ma a volte non puoi proprio farci nulla. Combatti, fino alla fine, fino a consumare le tue forze, e lo fai perché lo sai, che tanto ne vale la pena, che tanto anche a costo della morte, andrai avanti, perché lo farai per lei e per nessun altro. E beh, io so che Harry e Louis non hanno mai smesso di combattere, ecco perché oggi siamo qui, solo ed unicamente per merito loro, e sono loro che mi danno la forza di non smettere mai, non smettere mai di lottare”
Le lacrime quella volta non avevano solo minacciato di scendere, erano sgorgate a fiotti sulle mie guance. E mentre Louis sorrideva a Zayn ed Harry gli mimava un “Grazie", con le labbra, io tentai di ricompormi.
“Ed ora, la testimone dell’altro sposo”
L’ufficiale mi sorrise, ed io mi sforzai di cacciare indietro la nuova sessione di lacrime.
“Okay, mi sono mentalmente appuntata di uccidere Zayn, dopo la cerimonia, per questo discorso – dissi, facendo ridere tutti – ma sono pronta”
Mi schiarii la voce, regalando un sorriso agli sposi.
“Coloro che oggi convolano a nozze, sono i miei migliori amici, ed in certe occasioni non avrei proprio saputo come fare, senza di loro – continuai, mentre i due mi sorridevano – correvo da loro piangendo ed in ogni situazione, sapevano sempre cosa dire, cosa fare, come calmarmi ed oggi io mi sento onorata, ad essere qui per loro. Harry e Louis per me sono una fonte d’ispirazione, perché hanno avuto la forza di lottare, cosa che io invece non ho avuto – lanciai uno sguardo a Zayn – Harry è la persona di Louis e Louis di Harry e quando è così, c’è poco da fare, non hai più dubbi. Non c’è nessuno che conosce Louis meglio di Harry e non c’è nessuno che ha salvato Harry, nel modo in cui ha fatto Louis. Vorrei avere la forza di essere come loro, ma come loro non c’è nessuno ed io non posso farci nulla. Posso solo ritenermi fortunata, ad averli nella mia vita. Oggi, qui, festeggiamo una grande vittoria: la vittoria della forza e della tenacia di amare, nonostante tutto. E, lasciatevelo dire da me, non è poco”
Conclusi, tornando alla mia postazione. Zayn mi guardava, un po’ allucinato, ma la cerimonia doveva andare avanti. Passammo allo scambio degli anelli, e neanche a dirlo, mi commossi nuovamente, rovinandomi tutto il trucco.
Fino a che il momento tanto atteso, non arrivo: “Dichiaro in nome della Legge che siete uniti in matrimonio, può baciare lo sposo”
E quel bacio di Louis, ad Harry, lo ricorderò per sempre come mia definizione personale dell’amore, fino a che ne avrò memoria.
 
 
 
 
“..E quindi non ho nient’altro d’aggiungere - disse Niall, in mezzo alla sala con il microfono in mano e qualche bicchiere di spumante di troppo in corpo – Louis ed Harry sono fatti per stare insieme, anche se noi, nonostante condividessimo le docce tre volte a settimana, non ce ne eravamo mai accorti. Viva gli sposi!” 
Scoppiammo tutti a ridere, ed io lanciai uno sguardo agli sposi più belli dell’universo. Harry e Louis si tenevano teneramente la mano, finalmente uniti in matrimonio. Quel momento magico venne spezzato da una canzone lenta, e dal Dj che invitava gli sposi ad unirsi nel loro primo ballo da marito e marito.
Battemmo tutti quanti le mani, e vidi Zayn porgermi la mano. Eravamo tutti quanti al tavolo insieme, ovviamente, e in quel momento Zayn mi stava invitando a ballare. Ed io accettai, alzandomi e raggiungendo insieme a lui la pista, come seconda coppia.
“Gran bel discorso” mi disse lui, stringendomi i fianchi con le sue mani.
“Anche il tuo – gli concessi – niente male”
“Domani partirai” disse poi lui, a freddo.
Le mie mani erano agganciate dietro al suo collo, ed io sgranai gli occhi, quando sentii quella parole.
“Vuoi davvero parlarne adesso? – chiesi, indicando Harry e Louis con un cenno – guarda quanto sono felici, vuoi davvero rovinare un momento come questo?”
“E quando dovremmo parlarne? – domandò, retorico – al telefono? Quando tu sarai già a Parigi ed io ancora qui, a Londra?”
“Non c’è niente da dire, Zayn – feci io – domani parto e basta, di cosa dobbiamo parlare?”
“Ti amo, Natalie”
“E ti amo anche io, ma questo non cambia le cose e tu lo sai”
Zayn annuì, ridendo amaramente.
“Credi che in un’altra vita ce la faremo?” mi chiese, dolcemente.
Gli sorrisi, mantenendo la stessa dolcezza.
“Lo spero tanto”
“Non posso lasciarti partire”
“Devi farlo”
Zayn scosse la testa, contrariato.
“Te ne pentirai, Natalie”
“Io me ne sono già pentita, Zayn, ma ormai è andata così”
“Non è troppo tardi – mi disse, fermando la danza – non è mai troppo tardi”
Rimasi in silenzio ed avrei tanto voluto baciarlo, ma Jacque ci guardava e allora lasciai perdere. Riflettei sulle sue parole, ma qualcuno picchiettò sulla sua spalla.
“Posso?” chiese Harry.
“Ed io con chi dovrei ballare? -  chiese Zayn – con Tomlinson?”
“Ma chi ci vuole ballare con te, Malik – intervenne Louis – andiamo a farci una sigaretta, piuttosto”
“Mio marito è un tossico” si lamentò Harry.
Aveva ripetuto le parole “Mio marito” per tutta la durata del ricevimento. Ma per cose stupide, ad esempio: “Ehi Harry, di che stilista è il tuo abito? È favoloso!” “Di Gucci!” “E quello di Louis?” “Mio marito non ne ha idea!”.
Capite?
“Mi concede questo ballo?”
“Oh, ma certo, persona sposata!”
Io ed Harry ci lanciammo in un ballo classico, guardandoci negli occhi.
“Tra poco potrò dire lo stesso di te, piccola” cominciò lui, facendomi sbuffare.
“Perché volete tutti rovinare questo giorno meraviglioso?”
Harry si strinse nelle spalle, divertito.
“Perché mi mancherai così tanto che probabilmente mi farò fare una tua gigantografia e la metterò in camera nostra, aspettando con ansia Natale”
“Questo è strano” commentai.
Harry scoppiò a ridere, trascinandosi dietro anche me.
“Devo dirti una cosa”
“Devo avere paura?”
“Il contrario” mi tranquillizzò, scuotendo la testa.
“Oh, okay, dimmi allora”
“Io e Louis stiamo seriamente pensando di adottare un bambino”
Per poco non mi misi ad urlare.
“Stai scherzando? – dissi, entusiasta anche più di lui – ma è fantastico, Harry!”
“Già, ne stavamo parlando l’altro giorno..” ricordò, sognante.
“Sarete dei genitori fantastici”
“Lo spero tanto – disse, guardandomi intensamente – sai Natalie, non ti ho mai ringraziato come si deve”
“Per averti sopportato tutti i dannati giorni fino ad oggi? Anche con le crisi pre matrimoniali? Figurati Styles, sono una professionista ormai”
“No, idiota – berciò – senza di te non avrei mai confessato i miei sentimenti a Lou, e quindi oggi non saremmo qui a ballare su questa canzone tremenda, se non fosse stato per te”
“Harry, io..”
“Natalie, sul serio – continuò – sei diventata una delle persone più importanti della mia vita in così poco tempo che me ne stupisco anche io, ma ringrazio il cielo, per questo”
Lo abbracciai stretto, al limite della commozione.
“Ti voglio bene Harry, sei il migliore amico gay del mondo”
“Puoi dirlo forte”.

 
 
 
 
 

 
who cares?
ciao bimbe!
allora, questo è il penultimo capitolo e sì, anche io sto male all'idea di smettere di scrivere degli Zatalie, ma ci penseremo poi.
per quanto riguarda questo capitolo voglio che voi sappiate che l'ho scritto con l'ansia e con gli scleri di Giulia su whatsapp, quindi.. ahahaha
non ci sono molti momenti Zatalie, mi sono concentrata di più sul matrimonio larry e su Harry e Natalie.
mi spiace se non vi è piaciuto, spero di non avervi deluso perchè questo capitolo per me è importante.
è un pò la congiunzione di enrambe le storie.
e niente, ci vediamo alla prossima con l'ultima capitolo (quanto piango)
vi amo, Simona.
 
 
 
 
 
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