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Autore: Erina91    24/11/2015    6 recensioni
Sakura Haruno è una ragazza intelligente, studentessa universitaria al terzo anno di Scienze dell'infanzia, determinata, indipendente e metodica... ma è anche un inguaribile romantica che fin da piccola sogna il ragazzo perfetto, che invece non ha mai trovato.
Naruto Uzumaki è in pessime condizioni economiche, disoccupato, pasticcione, sigle, prossimo ad una crisi depressiva e ora prettamente intenzionato a condurre una vita oziosa.
Quando Sakura decide di mettere in affitto una delle camere del suo appartamento, i due sono destinati ad incontrarsi...
Cosa ne sarà della sua ricerca del ragazzo perfetto?
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Naruto/Sakura
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Ciao a tutti!! sì, lo so, sono imperdonabile perché era una vita che non aggiornavo la fanfiction.
Spero che, nonostante questo, continuerete a seguirmi e recensirmi perché per me siete ciò che mi fa andare avanti a scrivere!^^ siete davvero preziosi per me.
Mi voglio scusare per non aver postato capitoli di recente, ma non l'ho fatto per mancanza d'ispirazione o cosa.. purtroppo ho notato che il sito di EFP adesso è popolato soprattutto da fan SS/NH e anche le fanfic caricate sono sempre su queste coppie. Di conseguenza, sia per questo e sia perché il manga è terminato, anche chi recensisce o amava la coppia NS o SK (questa specialmente) ha smesso del tutto di avere a che fare con Naruto. Certo.. non tutti i lettori sono così (fortunatamente^^), ma gran parte sì e questo mi ha po' demoralizzato e per qualche mese ho perso la voglia l'interesse nello scrivere su Naruto. Lo so che non ho giustificazioni, però spero di farmi perdonare con questo cap di ben 13pagine e tutto incentrato sulla NaruSaku! *-* ci ho messo veramente tutta me stessa nello scriverlo e devo dire che sono abbastanza orgogliosa di come è uscito (di solito non sono così presuntuosa, perdonatemi XD), tuttavia accetto anche critiche (è parecchio romantico, per cui ci sta, ma anche HOT :P).
Penso che a fine cap mi ucciderete, però XD. D'altra parte, lo sapete che sono perfida! sennò non c'è gusto, eh! :P
Per finire ringrazio tantissimo chi mi ha recensito l'ultimo cap  e non solo.. chi mi sta seguendo ancora, nonostante tutto, e anche i nuovi che hanno messo la mia Fanfic tra seguite/ricordate/preferite. Sei gentilissimi!! <3 <3. Non risponderò alle recensioni, perché ormai è passato diverso tempo e mi sembra inutile.
Ho preferito farlo di persona prima del nuovo cap. Tuttavia, ho deciso che da questo cap risponderò immediamente (appena ho un attimo, insomma.. :D) a chi mi recensisce.
Spero di deludervi con questo capitolo. Ci ho messo veramente l'anima a scriverlo! D:






 

Un appuntamento con il coinquilino?




Tanti piccoli e candidi petali rosati scendevano lentamente dagli alberi di fronte al viale alberato che dava dalla finestra di Sakura.
Sakura, già, in giapponese significava “ciliegio”. Sakura, fin da piccola, aveva sempre chiesto a suo padre come mai avevano scelto quel nome per lei e lui le rispondeva: “perché le tue guance paffute sono rosse come quando le ciliegie raggiungono la maturazione” e sorrideva.
Era per questo che Sakura amava quando i ciliegi erano in fiore.
Le guance rosse erano sintomo di buona salute e il rosa dei petali di ciliegio sanciva un nuovo inizio, poiché arrivava la primavera.
I suoi genitori l'avevano portata quasi tutti gli anni a vedere la fioritura di ciliegi e lei se ne innamorava sempre di più.
In qualche modo lo riteneva anche un evento romantico perché molte coppie si riunivano nei parchi ad osservare i petali cadere e colorare l'erba, i laghi e l'asfalto di un tenue rosato. Diventava quasi un'atmosfera surreale e incantevole, che ti portava per qualche secondo a sognare di essere in un luogo fantastico prodotto esclusivamente dalla tua mente. Sakura aveva sempre desiderato assistere a quell'evento che tanto amava con l'uomo della sua vita, ma ciò non era possibile: l'uomo che amava era troppo irraggiungibile per i suoi gusti e altrettanto lontano dal suo sterotipo di “uomo perfetto”. Questo, però, era solo un piccolo dettaglio su cui poteva metterci una pietra sopra, i problemi erano altri: Naruto era davvero abile, aveva un potere insito che poteva essere considerato unico.
Ci sapeva fare con le relazioni interpersonali, imparava alla svelta quello che gli veniva richiesto, sia in ambito lavorativo che in altro.
Aveva un'inventiva e un'immaginazione assai ampia, probabilmente anche grazie agli studi che aveva intrapreso al liceo.
Era bello, affascinante, misterioso e solare.. in qualche maniera poteva essere uno sterotipo d'uomo perfetto, ma non adatto a lei.
Il suo status sociale, apparentemente mediocre,  aveva invece un grande rilievo: era il figlio di Minato Namikaze, il vecchio presidente del Giappone ora defunto.
Adesso che aveva scoperto la sua vera identità, gli pareva ancora più inarrivabile.
È vero, Sakura aveva detto a Naruto che per lei la situazione non sarebbe cambiata e non avrebbe cambiato atteggiamento nei suoi confronti, però questo non era così facile come credeva. Non riusciva più a vederlo come prima.
L'immagine che si era creata di lui si era trasformata ancora di più in qualcosa di irraggiungibile per una comune ragazza come lei.
Si era spaventata, purtroppo, e questo l'aveva costretta a rifiutarlo anche se non era quello che voleva.
Non aveva la certezza che Naruto la guardasse perché provava determinati sentimenti per lei e senza essa non sarebbe riuscita ad iniziare una relazione sentimentale con lui.
Non poteva sapere neanche quanto sarebbe durata perché lui poteva andarsene da un momento all'altro e lasciarla da sola, preferire la fama a lei, o chissà... addirittura sposarsi con una donna di un alto rango. Sapeva di star ragionando da codarda, ma lei non voleva veramente soffrire per tali motivi, per cui aveva preferito lasciare il loro rapporto a com'era prima. Era stata dura rifiutarlo, dirgli quelle parole dolorose come se volesse ferirlo e sapeva bene di averlo fatto.
Non aveva dormito quella notte e anche nelle ultime settimane faticava a prendere sonno perché, nonostante tutto, non faceva altro che pensare a lui.
Sapere che era nella stanza accanto, che sarebbero bastati solamente pochi passi per raggiungerlo e buttarsi tra le sue braccia, vederlo tutte le mattine vestito con il completo da lavoro, bellissimo nella sua uniforme.. tutto ciò non la aiutava a dimenticare.
Avevano deciso di non oltrepassare la soglia dell'amicizia, ma ormai la loro non era neppure più amicizia.
Gli sguardi intensi che si scambiavano scetevano nel cuore di Sakura un tumulto d'emozioni imparaggiabili e così forti da desiderare tutto fuorché una semplice amicizia. L'attrazione che sentivano l'uno per l'altra era diventato un fuoco inestinguibile che accendeva un palpito quasi doloroso.
Era dura sopportare quell'emozioni tanto potenti e non poter far nulla per assecondarle. Non erano comunque più quelli di prima.
A malapena si parlavano perché sapevano che, se fossero stati ad un centimetro di distanza, il desiderio che nutrivano l'uno per l'altra avrebbe preso il sopravvento.
Ecco com'erano finiti a guardarsi soltanto ad una distanza protetta.
Sakura stava cercando di evitarlo il più possibile, tanto che aveva perfino deciso di dare una possbilità ad Itachi.
Esatto.. lui le aveva chiesto di andare a vedere la fioritura di ciliegi insieme e lei aveva accettato proprio poco fa, davanti alla finestra.
Forse prendere le distanze da Naruto l'avrebbe aiutata a dimenticare e anche la situazione, ora imbarazzante e pesante, sarebbe tornata a com'era prima.
L'appuntamento con Itachi sarebbe stato domani, che era un sabato.
Ormai mancavano poche ore, dato che era le 18.00 passate e lei decise di buttarsi sul letto perché la stanchezza la stava assalendo.
Lanciò sul letto il volantino del parco dove sarebbe andata domani con Itachi per osservare la fioritura e, senza accorgersene, si addormentò profodamente.



 
****


Meccanicamente, Naruto prese l'accendino e si accese l'ennesima sigaretta della giornata.
Quel giorno ne aveva fumate più del solito, poiché l'incomprensibile atteggiamento di Sakura era diventato il suo chiodo fisso.
Lei stava piangendo l'altro giorno, allora perché aveva mentito su ciò che provava per lui? In realtà la risposta la sapeva perfettamente, semplicemente non voleva accettarla.
Era ovvio che lui non si fosse comportato adeguantamente con lei, non dirle nulla riguardo al suo passato e alle sue vere origini si era rivelata la scelta più sbagliata.
Certemente non aveva dato importanza ai sentimenti di Sakura e a come lei potesse sentirsi ad essere l'unica a non sapere niente di lui.
Non aveva la conferma che anche lei provasse sentimenti per lui, e non l'avrebbe mai avuta se non quando non glielo avesse detto direttamente; sebbene non avesse la conferma, però, il fatto che lei si fosse sentita delusa e amareggiata dopo averlo rifiutato era la prova che poteva esserci di più dietro alla semplice attrazione fisica.
Lui non poteva rimediare all'errore che aveva fatto, ma poteva dimostrarle di essere degno di fiducia se d'ora in poi le avesse detto tutto, o quasi: era l'unico modo per riaverla.
L'aria in terrazza era fresca e se alzava gli occhi verso il cielo poteva vedere gli incredibili colori del tramonto.
Aveva finito in anticipo a lavoro e di conseguenza era rientrato prima a casa.
Non aveva sentito la presenza di Sakura da quando era tornato, ma la porta era aperta e questo confermava che lei era chiusa in camera sua.
Dopo la scorsa domenica non si erano più parlati molto, si erano ignorati a vicenda perché sapevano che se anche solo avessero avuto una conversazione o un contatto fisico di qualche tipo, avrebbero finito per cedere alla tentazione di spingersi oltre le semplici carezze.
Naruto stava cercando di rispettare la decisione di Sakura visto che era stato lui a sbagliare approccio, ma farlo era diventato davvero complicato.
Se ripensava a quello che era successo la scorsa volta tra loro, era costretto a trattenere i suoi istinti e, a volte, a ricorrere al “fai da te” o al rimedio “doccia gelida”.
Non pensava che la potente attrazione fisica potesse sfiorare disperazioni simili.
Era veramente imbarazzante, se ci pensava. Si portò una mano sulla fronte, schiaffeggiandolsi e adagiandosi arreso sulla porta-finestra della terrazza, in un tentativo di pensare ad altro e di rimproverarsi della sua indecenza.
Gli occhi erano fissi sulla tenda bianca sull'altra anta della finestra, che ondeggiava spinta dal venticello serale in un movimento che quasi lo ipnotizzava.
Rimase fisso a guardarla muoversi, chiedendosi cosa ci trovasse di interessante nell'osservare una stupida tenda.
Beh, probabilmente stava solo cercando qualsiasi distrazione per non pensare a lei.
Ora che ci pensava.. in una delle loro brevi e serie conversazioni, Sakura gli aveva detto di amare profondamente la primavera perché era il periodo dove avveniva la fioritura dei ciliegi e ormai tale periodo era vicino. Si chiese con chi ci sarebbe andata, consapevole che costui non sarebbe stato lui, ma la risposta non era così difficile: Itachi era l'unico ragazzo che Sakura frequentava oltre a lui, era chiaro che sarebbe stata la sua prima scelta.
Sospirò stancamente, aprendosi in un sorriso accennato e nostalgico che agli occhi di chi lo avrebbe visto sarebbe parso triste e deprimente.
Quando il filtro della sigaretta si era fatto minuscolo perché risucchiato quasi completamente, Naruto lo spense all'interno del portacenere che si trovava sopra al tavolino al centro della terrazza e chiuse le ante della finestra per rientrare in salotto.
Guardò il suo orologio a polso scoprendo che era ora di cena, chiedendosi quanto fosse rimasto a fissare le tende “danzare” di fronte a lui e realizzando che nel mentre si era addirittura fatto buio. Pensare a Sakura era un buon “mezzo” per far scorrere il tempo il più velocemente possibile; nonostante questo, però, Sakura non era ancora uscita dalla sua stanza e lui iniziò ad insospettirsi visto che di solito era sempre in cucina a quell'ora.
Così, curioso, decise di andare a vedere in camera sua andando contro tutti i suoi principi.
Notò che la porta della camera della sua affittuaria era socchiusa, la luce spenta e l'atmosfera silenziosa.
Naruto comprese subito che si era addormentata quando fece capolino dalla porta per vederla distesa sul letto, a dormire rilassata.
Di soppiatto entrò nella stanza e in un altrettanto silenzio si avvicinò a lei.
Subito adocchiò vicino alla sua mano, mollemente sul cuscino, il volantino di un parco dove era riportata un'immagine di un albero di ciliegio in fioritura.
Sorrise osservandolo: Sakura amava davvero quel giorno e poteva comprenderlo anche attraverso il suo mezzo sorriso mentre dormiva, che pareva quello di una bambina emozionata per aver visto qualcosa di nuovo che le era particolarmente piaciuto.
La mano di Naruto si mosse da sola, lentamente, andando verso il volto candido di Sakura per sfiorarle appena la guancia in un gesto di dolcezza assoluta.
In quel momento li sembrò quasi di violare qualcosa di prezioso e intoccabile, benché fosse solamente una carezza sulla guancia.
Non riuscì a trattenere quelle parole:
-Sakura-chan.. non puoi tentarmi con un'espressione così bella quando sei addormentata, sei quasi crudele. Con chi andrai a vedere la fioritura di ciliegi? Vorrei tanto saperlo, ma soprattutto vorrei tanto essere io a farti da accompagnatore se ciò ti fa sorridere in questo modo così delicato e incantevole.- sussurrò, trascinando la mano lontano della guancia per portare un dito sulle sue labbra ancora arricciate in un sorriso.
-non baciare nessun altro come hai baciato me l'ultima volta.- aggiunse, ancora in un sussurro, togliendo quasi scottato il dito medio dalla sua bocca.
Cosa stava facendo?
Si rimproverò mentalmente per quel gesto fatto all'insaputa di lei.
Doveva andarsene subito da quella camera se non voleva rischiare di svegliarla, oppure prima che la sua affittuaria fraintendesse le sue intenzioni.
-Naruto..- udì uscire dalle labbra di Sakura, sembrava più un borbottio fra il sonno.
Inizialmente, Naruto pensò che lei lo avesse richiamato ma in realtà aveva solo pronunciato il suo nome come se lo stesse sognando.
-come immaginavo, Sakura-chan, sei davvero crudele. Addirittura mi sogni? E io cosa devo pensare?- farfugliò lui continuando a guardarla.
Altri minuti indefiniti passarono, poi alla fine decise di andarsene e cucinare la sua cena nel fornetto a microonde per quella sera.



 
****


Sakura si vergognò di se stessa ripensando a quando, a mezzanotte in punto, si era svegliata per i brontolii alla stomaco e aveva finito per cibarsi di tutti i biscotti in un barattolo di porcellana, notando anche la confezione vuota della carne congelata che Naruto doveva avere mangiato per cena.
Come al solito aveva lasciato tutto in disordine, perfino i piatti sporchi erano ancora nel lavello, e allora era stata costretta rigovernarli.
Aveva finito per addormentarsi nel pomeriggio dormendo fino a tarda serata senza neanche cenare, doveva essere davvero cotta per dormire sei ore di fila dalle 18.00 del pomeriggio. Comunque, ormai era mattina inoltrata e a breve Itachi sarebbe passato a prenderla per andare a vedere la fioritura di ciliegi.
Si sistemò per bene i capelli allo specchio, controllando se anche mascara e matita erano stati messi in maniera precisa, legando dietro i ciuffi di lato per scoprire la fronte e aggiunse il tocco finale con un lucidalabbra trasparente per accentuare i contorni dei due labbri. Si vide abbastanza carina.
Adesso mancava solo di andare in cucina per aggiungere gli ultimi alimenti, tenuti in frigo per sicurezza, ai due bento preparati con cura appena alzata.
Prima che potesse farlo, però, partì la suoneria del suo cellulare e rispose ad Itachi:
-pronto Itachi. Tutto bene?- chiese preoccupata, non aspettandosi una sua chimata visto che a breve l'avrebbe raggiunta sotto casa sua.
-Sakura..- la voce di Itachi era roca e sembrava molto amareggiata, -mi dispiace proprio, te lo dico solo all'ultimo, ma mio padre ha avuto un problema in azienda e devo andare assolutamente ad aiutarlo dato che Sasuke non c'è.-
Per Sakura fu un vero colpo: era veramente emozionata di andare a vedere la fioritura di ciliegi con un ragazzo per la prima volta, e aveva anche preparato in un lungo lavoro il bento per lei ed Itachi. Ecco che arrivava la chiamata a rovinare i suoi piani.
Si strinse in un sorriso deluso, ma cercò di nascondere la tristezza ad Itachi:
-ok, capisco l'emergenza.. non preoccuparti.- rispose, -sarà per la prossima volta.-
-Sakura.. mi dispiace, non so che dire, ci tenevo ad accompagnarti. Non so come potrò farmi perdonare dopo un imprevisto del genere.-
Itachi, dall'altra parte della linea, pareva veramente dispiaciuto e lei si fidava anche perché sapeva di piacergli molto e non avrebbe mai rimandato un appuntamento così importante con lei, se la situazione in cui si trovava non fosse stata davvero urgente.
-dico davvero, Itachi, non è colpa tua. Ci sarà un'altra occasione!- tentò di rassicurarlo, sebbene la delusione sarebbe rimasta. -buon lavoro! Spero che risolverete.-
-ok, grazie. Scusa ancora.- fu lui il primo a riattaccare la conversazione.
A fine chiamata, si lasciò andare ad un lungo sospiro. Cercò di trattenere un lacrima che minacciava di uscire: non poteva scoppiare a piangere per una sciocchezza simile, non era mica una bambina capricciosa. Potevano capitare gli imprevisti qualche volta.
Nulla da fare, quella maledetta lacrima riuscì ad uscire lo stesso.
Proprio in quel momento, come se non bastasse, entrò in cucina anche un Naruto ancora mezzo addormentato che non si trattenne dal fare uno sbadiglio senza la mano davanti alla bocca, producendo un verso assai maleducato. Prima che potesse raggiungere il frigo per tirare fuori il cartoccio di latte fresco, si accorse di lei e se rese subito conto che stava un po' piagnucolando. Sembrò molto preoccupato e si avvicinò a lei come se si fosse improvvisamente svegliato del tutto, la sua grande e calda mano finì ad asciugare la lacrima che le stava calando con il dito pollice. -Sakura-chan.. sbaglio o stai piangendo? È successo qualcosa, vero? Come mai sei già così triste di prima mattina?-
Lei le scostò subito la mano, anche perché il contatto iniziava a farsi pericoloso.
-lasciami stare, baka, non sono dell'umore per sopportarti.- distolse lo sguardo da lui.
-lo sai che non lascerò stare, Sakura.- si fece subito serio, -non sopporto di vederti così triste. Vorrei che tu mi credessi quando te lo dico.-
Sakura arrossì leggermente: Naruto sapeva davvero sorprenderla con le parole, ogni volta succedeva e lei finiva per impazzire dall'emozione.
Però non poteva più permettersi di assecondare i suoi sentimenti o avrebbe finito per soffrire, così cercò di mascherarli:
-non sono triste. Non hai bisogno di preoccuparti, alla fine è solo un capriccio da mocciosa.-
In parte era vero, dato che si era offesa per una semplice fioritura di ciliegio andata persa.
-se è un capriccio che posso risolvere, allora sono a tua disposizione.- sorrise lui, alzando il pollice.
Sakura non poteva farsi raggirare dalla sue parole, sarebbe finita in tragedia se non si controllava dal dirgli il motivo e chiedergli di accompagnarla.
No, certamente, per la sua protezione morale ed emotiva non poteva chiedere un appuntamento a Naruto. Non ora.
Nonostante tutti i rimproveri e gli autoconvincimenti, l'irrazionalità ebbe il sopravvento e finì per confessare tutto al suo coinquilino:
-dovevo andare a vedere la fioritura di ciliegi con Itachi oggi. Avevo anche preparato il pranzo a sacco per entrambi, mettendoci più di due ore a farlo, per fare un picnic; però, purtroppo, Itachi mi ha chiamato poca fa per dirmi che ha avuto un imprevisto con l'azienda di suo padre e ha dovuto correre ad aiutarlo. Ecco cos'è successo.- cercò di non guardare negli occhi Naruto, poiché ormai la frittata era fatta.
-ci tenevi così tanto a vedere la fioritura di ciliegi con lui?- il tono di quella domanda, oltre ad essere insinuante, era anche infastidito.
Sakura si irritò ulteriormente e tornò a sostenere lo sguardo di Naruto con decisione e rabbia:
-mi hai chiesto tu di spiegarti i motivi e io l'ho fatto. E sì, ci tenevo.-
Più che tenere a vederla con Itachi ci teneva a vedere soprattutto la fioritura e, nonostante la gentile e piacevole compagnia, quello era il motivo principale per il quale andava e non la presenza di Itachi in sé.
-stai uscendo con lui, quindi?- proseguì Naruto secco.
-e se anche fosse?- lo fissò con sfida, si stava veramente scocciando del suo atteggiamento.
Perché Naruto aveva reagito in modo così eccessivo alla sua risposta?
-non ci tenevo a vedere la fioritura di ciligio con lui in particolare ma l'evento in sé, maledetto stupido!- esplose, -come al solito non capisci nulla!-
Fece per alzarsi bruscamente dalla sedia, furibonda, però Naruto la fermò prima che potesse andarsene e la spinse di nuovo a sedere.
-Sakura.. perché non l'hai chiesto a me di accompagnarti, allora, se ci tenevi tanto ad assistere all'evento? Ci piacciamo no?- insisté lui, portando i suoi occhi profondamente azzurri contro quelli smerlando di lei. Sakura si scioccò davanti a quell'occhiata intensa e per un attimo rimase pietrificata a godersi quel potente scambio di sguardi.
L'avrebbe baciata nuovamente?
Quella fu l'unica domanda che l'assillò e ciò che la colpì ulteriormente fu che lei stessa avrebbe voluto essere baciata ancora da lui, benché si fosse ripromessa di allontanarsi e dimenticarlo; però il suo corpo non voleva, o meglio.. non ci riusciva.
-smettila di guardarmi in questo modo, Naruto.- farfugliò impacciata, non sapendo come sfuggirgli.
-non hai risposto alla mia domanda, Sakura-chan.- ribadì lui, non staccando ancora gli occhi da quelli suoi, in una dolce tortura.
-la nostra è solo attrazione, lo sai.- boncheggiò nuovamente lei.
-anche se fosse, è pur sempre attrazione. Nutriamo comunque qualcosa l'uno per l'altra, mentre Itachi è solo un amico per te.. o sbaglio? Dovevo essere io la prima scelta.-
Che arroganza e sfacciataggine” pensò lei fissandolo.
-questo non mi obbliga lo stesso a considerarti come prima scelta.
Ti ho detto che non mi concederò a te solo perché nutriamo una certa attrazione e di conseguenza non saresti stato mai la prima scelta.-
Le sue parole erano state fin troppo fredde, lo sapeva, ma l'unico modo per combattere il sentimento che provava era farsi odiare in modo tale che lui si allontanasse.
Dall'espressione risentita di Naruto, capì che l'aveva ferito con le sue parole.
L'obiettivo era stato raggiunto in pieno, ma perché si sentiva così male?
Era stata davvero la scelta più giusta? I dubbi l'attanagliavano un'altra volta.
-come vuoi, Sakura. Ma ti dimostrerò il contrario. Ti farò capire che la mia non è solo attrazione! E, se non sono ancora nel tuo cuore, riuscirò comunque a raggiungerlo!- esclamò lui, convinto. -per cui.. lasciami accompagnarti a vedere la fioritura come desideri.-
Sakura sentì il suo cuore fare un allegro balzo e battere più veloce che mai, dopo quelle parole che l'avevano davvero emozionata.
Non doveva eccitarsi così, doveva mantenere quella poca lucidità che le era rimasta per non partire del tutto per Naruto, per non rischiare di soffrire o rimanere delusa.
Dunque, tornò distaccata. -forse non ti sei ancora reso conto di come hai reagito quando ho detto che ci dovevo andare con Itachi. Noi non stiamo insieme, per cui non hai il diritto di dirmi quando o con chi devo uscire.- le ricordò lei.
-me ne sono reso conto, però per me è lo stesso insopportabile non essere stato la tua prima scelta.- spiegò sinceramente, -anche se tu non mi credi, io sono sicuro di quello che provo per te e te lo farò capire.- ripeté, -Per cui, se me lo permetti, lasciami rimediare!-
La sua richiesta sembrava davvero speranzosa e alla fine Sakura decise di accettare con la scusa che non avrebbe dovuto buttare nel cestino i due bento.
-va bene. Allora accompagnami, baka.- sussurrò guardando altrove perché troppo imbarazzata.
Erano decisamente troppo vicini e presto sarebbe stata lei a fare la prima e rovinosa mossa per baciarlo, se lui non si fosse allontanato immediatamente.



 
****


Perché riusciva sempre a farla arrabbiare con le sue parole? Perché era così imbranato e incontenibile quando si trattava di lei?
Naruto si stava tormentando con le stesse domande da un po' mentre cercava di darsi una sistemata prima di uscire con Sakura.
Con nessuna donna si era mai sentito così in difficoltà.
Si vergognava quasi della sua incapacità nel conquistarla come desiderava.
Lui sentiva che Sakura provava lo stesso, ma lei continuava a negarlo.
Perché lo negava? Perché scappava da lui ogni volta?
Non essere stato la sua prima scelta faceva così male.
Essere preferito ad un altro era un affronto per lui e di conseguenza la forte gelosia nei confronti di Itachi era esplosa tutta assieme.
Sakura aveva ragione, loro due non stavano insieme e lei poteva decidere di uscire con chi voleva, era lui che non poteva accettarlo; sebbene non stessero insieme, sentiva quasi di essere stato tradito con un altro uomo. Seriemente, Sakura non voleva avere nessun tipo di relazione oltre l'amicizia.
Ora che glielo aveva detto di nuovo apertamente, stava cominciando a realizzarlo.
Il giorno prima, forse, non aveva elaborato ancora le sue parole perché l'aveva vista fuggire in lacrime, e quelle lacrime gli avevano fatto capire che anche per Sakura rifiutarlo era stato doloroso. Era in base ai ricordi di ieri che non credeva a quello che diceva lei, perché ogni volta gli dimostrava il contrario di quel che affermava.
Eppure lui lo sentiva che anche per Sakura non era solo attrazione, non riusciva a smettere di pensarci e a seguire quello che il suo acuto istinto avvertiva.
Quando uscì da camera sua con addosso un golf di maglia blu scuro e un paio di Jeans grigi leggermente strappati, vide Sakura aspettarlo davanti alla porta a capo chino, come se volesse ancora sfuggire al suo sguardo. Il volto assorto, i lunghi capelli rosati che calavano lungo la schiena assieme ai due ciuffi lisci di lato alle tempie, le iridi lucide come se avesse lacrimato fino a poco fa.. era semplicemente bellissima. Era brutto pensarlo, ma quel momento di sua delicata malinconia le dava un tocco di sensualità irresistibile e non seppe quanto rimase ad osservarla, con il desiderio di stringerla a sé, prima di farle alzare lo sguardo per incontrare il suo.
-ci sono Sakura.- le fece un mezzo sorriso.
Sakura sembrò accorgersi della sua presenza solo dopo le sue parole.
-ok, andiamo.- prese in cucina i bento che aveva preparato e, quando entrambi furono usciti dall'appartamento, chiuse la porta in assoluto silenzio.


L'aria "calduccina" e primaveribile li accolse in un lampo, nonostante il consueto traffico cittadino, i colori allegri della stagione rendevano l'atmosfera ancora più apprezzabile.
Camminarono per un po' fino a raggiungere la stazione metropolitana: avevano deciso di non prendere la macchina, poiché vicino al parco dove sarebbero andati non avrebbero mai trovato posto. La metro era affollata, tanto che lui e Sakura si ritrovarono in piedi uno appiccicato all'altro, e costretti a guardarsi negli occhi.
Ogni pochino venivano spinti e la pressione del suo corpo su quello di Sakura si faceva sempre più forte ed intima.
Naruto deglutì ansioso e ad agitato cercando di controllare le sue manifestazioni ormonali almeno in situazioni inevitabili come quelle.
Averla così vicina gli mozzava il respiro e avvertiva il suo corpo farsi sempre più caldo tutte le volte che veniva spinto contro di lei.
Stava sudando freddo, ma anche Sakura non era da meno: cercava di non guardarlo negli occhi, però era rossa come un peperone.
-eh eh.. affollatino, non credi?- tentò di sciogliere la tensione, grattandosi la nuca.
-sei troppo vicino, baka.- borbottò lei, non sapendo cosa rispondere.
-non è colpa mia se mi spingono. Ma forse per una donna è meglio essere contro il vetro della metro perché sei più protetta.- commentò lui.
-cerca di controllare il tuo arnese, idiota.- farfugliò imbarazzata, probabilmente avvertendo che lui aveva avuto un attimo di debolezza ormonale.
-te l'ho detto non so quante volte che ti desidero troppo.- decretò lui, distogliendo lo sguardo un po' arrossato. -non posso controllare i miei istinti tutte le volte che voglio. Credimi, Sakura, faccio del mio meglio ma non resisto a lungo avendoti così vicina.- si giustificò imbronciato.
Lei, dopo quelle parole, divenne ancora più imbarazzata.
-speriamo di arrivare presto a destinazione..- sussurrò impacciata.
Naruto poteva avvertire il profumo di vaniglia provenire dalle ciocche rosate di Sakura.
Davanti ai suoi occhi, in quella metro affollata piena di gente di ogni entnia, lei pareva così piccola e fragile che avrebbe voluto portarla contro il suo petto per proteggerla da ogni pericolo. Il suo corpo snello, ricoperto da dei leggins neri e un lungo maglione bordò che faceva da vestito, sembrava la cosa più appetibile non solo a lui ma a chiunque dentro quel mezzo di traporto: aveva notato che alcuni stranieri e non solo, fissavano con volgare interesse le gambe sode e belle di Sakura e lui non poteva sopportarlo.
Alla fine, sebbene il piacevole contatto, sarebbe voluto uscire il prima possibile da quella metropolitana.
Finalmente arrivarono a destinazione.


 
****


Quando entrarono nel grande parco, Sakura si aprì in un sorriso che avrebbe fatto impazzire chiunque: c'era un lungo viale cerchiato da una serie di alberi di ciliegio dai entrambi i lati, alternato da altri arbusti dai tipici petali viola e fucsia. La camminata era tutta allegramente colorata.
Il viale si trovava in mezzo ad un vasto prato verde curato minuziosamente e la passeggiata sterrosa girava attorno ad un lago artificiale, di grandi dimensioni, e dall'acqua limpida che riflettava sopra allo strato acquatico i colori rosati donati dagli alberi di ciliegio.
Molti, tanti, tantissimi petali di ciliegio cadevano sul terreno e sull'erba creando una pioggia di petali tinti e profumati.
-è bellissimo!!- esclamò Sakura, -la fioritura la vedo tutti gli anni, ma non mi stanco mai di vederla. Beh.. questa volta è diverso.- aggiunse fra sé e sé, pensando alla presenza di Naruto al suo fianco; nonostante avesse deciso di non lasciarsi andare con lui, benché lo amasse, era comunque la persona che amava e in parte il suo desiderio di vedere la fioritura di ciliegi con l'uomo della quale era innamorata si era realizzato.
Loro due non stavano insieme, certo, e probabilmente lei avrebbe cercato di dimenticarlo lo stesso, però voleva godersi quella giornata come se fosse l'ultima.


 
****


Naruto aveva sentito le ultime parole sussurrate da Sakura e forse lei non si era neanche accorta di averle pronunciate ad alta voce, tuttavia lui l'aveva sentite, e ciò non aveva fatto altro che confermargli ulteriormente i suoi dubbi riguardo i suoi veri sentimenti.
La osservò attentamente, vedendo l'espressione radiosa del suo viso farsi nostalgica, accentuata da un accennato sorriso che definiva un'amarezza nascosta.
Il leggero vento le stava scuetendo i capelli lasciandole dei ciuffi scomposti che sembravano mimitizzarsi con i petali di ciliegio che continuavano a cadere imperterriti.
Gli occhi di lei guardavano dritti davanti a sé, come se stessero cercando qualcosa di non definito, e lui non riusciva smettere di fissarla.
Vide un piccolo petalo soffermarsi sulle sue ciocche e istintivamente porto una mano verso la testa della ragazza infilando le sue dita tra i capelli.
Appena Sakura si sentì sfiorare, sussultò e incontrò lo sguardo di Naruto in un'occhiata intensa e silenziosa.
Lui le sorrise dolcemente, mostrandole il petalo di ciliegio che aveva raccolto tra i suoi capelli.
-si era attaccato a te e non voleva andarsene.- ridacchiò divertito.
Lei arrossì leggermente. -grazie..-
Naruto si fece improvvisamente serio:
-Sakura-chan.. quando prima mi raccontavi, hai detto “questa volta è diverso”.
Credi che mi sia sfuggita quella frase? L'hai detta ad alta voce senza accorgertene.-
Lei sgranò gli occhi sbiancando impaurita. Tale reazione confermò che l'aveva davvero detta ad alta voce senza pensarci.
-non ho mai detto una cosa simile.- negò guardando altrove.
-l'hai detta invece.- insisté lui deciso, -perché continui a mentire a te stessa?-
-non sto mentendo a me stessa!- protestò, -non pensare che quella frase riguardasse te.
L'ho detta perché era la prima volta che vedevo la fioritura in compagnia di qualcuno.-
In parte era la verità, ma aveva tralasciato il fatto che si riferisse a lui che era l'uomo che amava. -l'ho sempre vista da sola.- ripeté ancora.
Naruto decise di non insistere. -d'accordo. Basta così.- sospirò in tono deluso.
Sakura si sentì quasi in colpa dopo aver visto la reazione di Naruto, ma doveva ignorarla se voleva portare avanti la decisione che aveva preso.
-proviamo a fare un giro in barca nel lago artificiale?- propose lui, cercando di trovare una soluzione per poter rendere tranquilla e divertente quella giornata.
-va bene. Proviamo.-
Sì, doveva godersi quella giornata e basta.


I due pagarono per il giro in barca e l'uomo incaricato di sistemarli li portò verso un “ponticino” di legno accerchiato da una palude di canne di bambu, da dove partivano una serie di barche con i dovuti remi. -scegliete voi quale volete, signori.- sorrise gentilmente.
-la ringrazio molto.- ricambiò il sorriso Sakura.
-sapete usare almeno i remi?- domandò per sicurezza, l'uomo.
-ci proveremo.- ridacchiò Naruto.
Detto questo, l'uomo annuì e si allontanò. -buona visita.-
-prego Sakura, entra prima tu.- le offrì la mano lui.
La barca traballava a galla e per un attimo lei perse l'equilibrio finendo per essere sorretta dalle mani e dal petto di Naruto.
-scusami..- farfugliò imbarazzata, cercando di nascondere il volto nel soffice tessuto del golf del suo coinquilino.
Non seppe nemmeno lei quanto rimase nascosta contro il suo corpo, ma il dolce calore di Naruto e quel profumo intenso di spezie la stava confondendo.
-non preoccuparti.- la rassicurò lui, avvolgendogli le braccia attorno alla schiena.
-che stai facendo?- mugognò lei, -non puoi abbracciarmi così.- tentò di allontanarlo con le parole, ma il suo corpo chiedeva di restare ancora in quella posizione e di conseguenza non riuscì a ribellarsi alle manifestazioni d'affetto di Naruto.
-sopporta solo un secondo, Sakura-chan.- sembrava quasi la stesse implorando. -solo un secondo..- ripeté ancora, -poi ti lascio andare.-
Nel mentre diceva quelle parole, la corda della barca legata al “ponticino” si sciolse rapidamente e la piccola canoa iniziò a galleggiare in mezzo al lago.
Nessuno dei due la stava controllando, però ambedue si erano accorti di essere movimento e Sakura iniziò a preoccuparsi.
-baka! Rema! Ci stiamo muovendo!- gridò.
-hai ragione! Aspetta non mover..- niente da fare, non riuscì a finire la frase perché Sakura perse del tutto l'equilibrio e cadde addosso a lui trascinandolo sul fondo della barca.
Adesso si trovavano uno sopra l'altra, lei vicino alle parti intime di Naruto che anche solo a quel leggero contatto si erano emozionate, intanto che le loro labbra erano vicinissime. -sei proprio senza controllo.- borbottò lei arrossendo, cercando a fatica di alzarsi da quella posizione.
Naruto non la lasciò andare, l'afferrò d'istinto per la schiena portandola nuovamente nella stessa situazione di prima.
-hai ragione, non ho controllo quando mi sei così vicina.- le sussurrò a pochi centimetri dalle sue labbra ancora delicatamente ornate dal solito lucidalabbra.
Poteva avvertire il respiro di lei e la sua bocca gli sembrò la cosa più invitante del mondo in quel momento.
Nel frattempo entrambi si erano completamente dimenticati di essere ancora in movimento, senza alcun controllo della barca, e non gli interessava sapere nemmeno dove li stesse portando perché erano troppo presi dall'esplorarsi e dal desiderarsi a distanza.
-non farlo Naruto, per favore.- lo pregò, -smettila di provocarmi così.- proseguì ancora.
-Sakura-chan... se tu non volevi che lo facessi mi avresti già respinto con un pugno. Sei capace di farlo.
Per cui, se continui a non allontanarti, lo prendo come un invito a baciarti.-
-non possiamo. Davvero non voglio.- fiatò lei mentendo.
La verità è che stava cercando in tutti i modi di ignorare quello che voleva veramente e di certo l'eccitazione naturale di Naruto non l'aiutava ad allontanarsi, tutt'altro..
-facciamolo solo una volta. Baciamoci solo una volta.- propose Naruto, fissandola seriamente. -ti prometto che non andremo oltre il bacio, semplicemente voglio baciarti.-
-ma non è solo quello che vuoi, Naruto.- replicò lei pensando alla sua parte intima.
-non perderò il controllo, tranquilla.- azò il pollice rassicurante.
-l'hai già perso, idiota.- boccheggiò lei impacciata.
In quel momento, però, Sakura volle mandare al diavolo tutto perché almeno per un giorno voleva godersi quella giornata con Naruto e oltretutto, anche se provava ad allontarsi, il suo corpo e la sua attrazione l'avrebbero un'altra volta spinta sopra di lui. Sorprendendo quest'ultimo, si avvicinò lentamente verso le labbra di Naruto riducendo la distanza a neanche un centimetro ed unì le labbra con le sue in un bacio inizialmente dolce, ma dopo aver sfiorato appena la morbidezza della bocca di Naruto, qualcosa di indefinibile la spinse a salire completamente sul corpo di lui e ad avvolgere le braccia attorno al suo collo.
Naruto di certo di non si aspettava che Sakura prendesse l'iniziativa di sua spontanea volontà, ma appena realizzò che non stava sognando rispose al bacio con foga ardente.
Le loro lingue si scontravano velocemente e ritmicamente, le braccia di Sakura si strinsero più forte contro il suo collo e la presa sulla schiena di lei si fece più morbosa e rude.
Le sue mani finiro consapevolmente sopra alle natiche di lei e le palparono con decisione portandola ancora più vicina a lui.
Anche se era solo un bacio, i due avvertirono quasi di essere diventati un tutt'uno. Il suo membro diventò ancora più vivo e quasi doloroso, mentre Sakura sentì una strana e calda sensazione pervaderle tutto il corpo, specialmente vicino alla sua parte intima.
Era questo il desiderio più accecante?
Nonostante la perdita di razionalità, Sakura riuscì a porsi quella domanda in testa.
Però la risposta era più che ovvia, solamente non voleva accettarla: voleva di più di un semplice bacio. Desiderava il corpo di Naruto più di ogni altra cosa.
I respiri si fecero affannosi quando si staccarono un attimo dall'incontro di lingue per riprendere fiato, ma subito dopo tornò a baciarlo con golosità che quasi non riusciva a sopprimere. Esatto, la bocca di Naruto era diventata per lei come una tavoletta di cioccolata della più pura e migliore qualità che esista.
Le mani di Naruto, sentendosi accettate, iniziarono a toccarla dappertutto creadole del piacere mai provato.
Esse erano diventate come una droga per tutti e due, tanto che perfino Sakura sfiorò l'erezione di Naruto d'istinto. Doveva fargli davvero male.
Naruto sussultò colpito da quel gesto ardito. -vuoi farlo veramente?- chiese a fiato corto.
Lei lo fissò intensamente. -siamo solo noi in mezzo al lago e siamo circondati da canne di bambù, almeno da questa parte della distesa.- notò Sakura, continuando a toccarlo.
-però ad una condizione, Naruto...- precisò subito, tornando un attimo lucida -...dopo che ci saremo toccati a vicenda, torneremo ad essere quelli di prima.-
La frase di Sakura sembrava non volere obiezioni e, con amarezza, dovette accettare le sue condizioni finché lui non le avesse dimostrato che la sua non era solo attrazione e soprattutto finché lei non si fosse sentita pronta ad ammettere quello che provava per lui. -al momento, purtroppo baka, nemmeno io riesco a dirti di no.- confessò, infine.
E con queste parole iniziò a sfiorare delicatamente la sua parte intima, gestendola con cura, e a Naruto sembrava piacere molto.
Non ci volle tanto prima che raggiungesse l'apice del piacere e l'espressione in estasi e grondante di sudore di Naruto, la fece emozionare ancora di più.
Era bellissimo quando era invaso dal piacere. In seguito l'imbarazzo prese il sopravvento e dovette abbassare gli occhi di lato, vergognosa, dalla sua espressione appagata.
-non smettere di guardarmi, Sakura-chan.- sussurrò lui, ansante. -ti piace, no?- ghignò.
-zitto imbecille! Non peggiorare la situazione!- sbottò lei.
Lui sorrise divertito. -godiamoci questo momento per oggi, ok?- aggiunse, afferandola per la vita e portandosela di nuovo vicina. -ora tocca a te. Non scapperai, vero?- le disse in un orecchio, facendola arrossire paurosamente. -posso?- domandò per sicurezza. Sakura non rispose, si limitò ad annuire.
Con questo, al via libera, portò la sua mano grande e calda all'interno dei suoi slip e iniziò ad accarezzare la sua parte intima con maliziosa audacia, in vari punti.
Da come reagì Sakura comprese che, come la stava sfiorando, le piaceva_anche se cercava di trattenersi più che poteva_.
Non ci riuscì per molto perché dopo qualche minuto arrivò all'estremo soffocando la voce per quel poco che ci era riuscita.
Naruto non distolse gli occhi cerulei da lei neanche per un attimo, vedendola stremata e rossa in volto un po' per l'imbarazzo e un po' per quello che aveva provato grazie alle forti sensazioni. Sakura non si era mai sentita così bene prima d'ora.
Era davvero l'effetto di Naruto? Del suo pregiato tocco?
No, sicuramente era anche perché lo aveva desiderato tanto e ancora lo voleva.
Ma Sakura voleva di più, anzi.. entrambi lo volevano ma non potevano consumare il loro desiderio come avrebbero voluto, o almeno.. Sakura si era ripromessa di non farlo solamente perché lui sembrava nutrire un'attrazione forte nei suoi confronti.
Anche se dopo quel giorno si fossero lasciati andare, avessero distrutto totalmente il muro che li divideva, sarebbe arrivato il momento in cui Naruto avrebbe desiderato altro.
Lei non era adatta a lui e neppure lui era adatto a lei, specialmente ora che sapeva del suo passato e che aveva così tante ragazze migliori di lei al quale piaceva.
-sei davvero un pervertito.- affermò, cercando di sciogliere la tensione che stava accumulando il suo spaventato ed insicuro cuore.
-lo so!- scoppiò a ridere lui, -ma eri bellissima tutta rossa e sudata.- commentò schietto.
Lei gli diede una leggera “spintarella”. -smettila di fare lo scemo, prima che si vada a sbattere con la barca. È già tanto se in mezzora non è successo.-
No, non andava bene.. Sakura stava troppo bene insieme a Naruto.
Quella giornata si stava rivelando la più emozionante e stupefacente del mondo e questo non la aiutava a prendere le distanze da lui quando il sole sarebbe tramontato.
L'atmosfera in quel momento era surreale: il rumore dolce dell'acqua, Naruto che remava cercando di riprendere il controllo della barca, producendo un suono acquatico e rilassate, e ogni tanto la fissava e gli sorrideva nella maniera più incantevole e preziosa.
Il vento primaverile che faceva smuovere le canne di bambù attorno a loro e i petali di ciliegio che grazie all'aria cadevano lentamente sulla superficie del lago dando all'acqua un colore rosa-“verdognolo”. Era così calma e piacevole quella giornata.
Sakura avrebbe voluto che non finisse mai, per poter stare ancora con lui. Però appena scesa da quella barca, tornata sulla terra ferma, quel meraviglioso quadro si sarebbe dissolto come neve al sole e il “sogno” appena vissuto si sarebbe infranto in mille pezzi, lasciando il posto alla normalità.
La quotidianeità tra lei e Naruto sarebbe tornata come prima e come se nulla fosse successo. Questa era la dolorosa condizione che lei aveva posto.


 
****


Il meraviglioso momento passato su quella barca era svanito e Naruto non riusciva a smettere di pensare a quello che era successo tra loro.
Non erano andati a letto insieme, si erano solo “toccati”, ma non si era mai sentito più appagato da un paio di preliminari in vita sua.
Era stato a letto con diverse donne, alcune importanti altre solo per piacere sessuale, però nessuna era riuscito a farlo sentire così infuocato come invece era successo con Sakura. Le sue delicate mani avevano un movimento pregiato eppure innocente e inesperto rispetto ad altre donne, ma nonostante questo era “venuto” in poco tempo perché la passione era forte e coinvolgente, anche da parte di lei.
Se solamente con qualche preliminare si era sentito così bene, figurati cosa avrebbe provato in un rapporto completo.
La sua istintuale immaginazione iniziò a vagare e, prima che degenerasse, cercò di fermarsi in tempo.
Tuttavia, sebbene i suoi sentimenti e le sensazioni che aveva provato fossero incredibili, Sakura aveva chiaramente preso la sua decisione e ciò non riguardava lo stare con lui.
Lei non voleva stare con lui. Lui non capiva perché non voleva, dato che anche solo osservandola poteva dire che nemmeno per lei era solo attrazione, benché continuasse estenuamente a sostenere il contrario di fronte a lui.
Perché scappava? Perché non voleva lasciarsi andare?
Aveva provato a costruire una conversazione riguardo alle sue paure e al suo “frenarsi”, ma lei aveva sempre agilmente evitato l'argomento oppure di confessarne i motivi.
Sapeva che quello che lei gli aveva fatto passare per “spiegazione” non era del tutto la verità; però, testarda com'era, non aveva detto altro.
Scesi da quella barca e dopo aver mangiato il delizioso bento di Sakura, il loro rapporto era tornato esattamente a come quella mattina, e come se quello che era successo fosse stato solo un bellissimo sogno. Faceva male quella situazione. Faceva dannatamente male.
Lui aveva accettato la condizione, ma rispetterla sarebbe stato più difficile del previsto.
Si desideravano. I loro occhi parlavano per loro e di conseguenza anche il corpo esprimeva l'opposto, per cui perché doveva andare a finire così? Tutto completamente nel dimenticatoio? No, non poteva non tentare di convincerla un'ultima volta.
Se lei gli avesse risposto in modo negativo, avrebbe cercato di farsene una ragione.
Però voleva comunque provare a convincerla un'ultima volta e così fece:
-Sakura.. ti va davvero bene così? Ti piace le cose come stanno, dopotutto?-
Il suo cuore batteva a mille, ma stavolta lo faceva per il terrore di essere respinto ancora.
Lei inzialmente non rispose, abbassò semplicemente la testa sul suo tramezzino, poi tornò a guardarlo:
-sì, mi va bene così.- decretò mentendo, senza incontrare il suo sguardo.
Naruto poté avvertire nettamente la sua voce tremare d'incertezza.
Esatto, per quanto faceva male anche a lei, voleva lo stesso questo. Voleva che finisse.
La sua decisione l'aveva presa e continuava a sostenerla con determinazione.
Perché Sakura? Perché? Non lo capiva.
Non si fidava veramente di lui, era quella la risposta ai suoi dubbi.
Dunque, non aveva tutti i torti. Le aveva nascosto la verità sulla sua identità e sul suo passato fin dall'inzio, pur ritendola la persona più preziosa per lui.
Era perfettamente normale, da parte sua, il non riuscire a riporre fiducia nei suoi sentimenti per lei.
Era inutile. Doveva accettare la sua richiesta, per ora, era l'unica cosa che poteva fare per farsi perdonare_semmai lo avesse perdonato_.
Non doveva avere fretta con lei, poiché sarebbe stato egoistico ed irrispettoso nei confronti dei suoi sentimenti e di ciò che voleva. Con la fretta, in ogni caso, non avrebbe raggiunto nulla di buono. L'unica cosa che poteva fare era avere pazienza, cercando di entrare piano piano nel suo cuore, dimostrandole di essere una persona responsabile e sincera nei suoi sentimenti per lei. Solo così poteva avere speranze con Sakura.
-d'accordo. Volevo solo tentare un'ultima volta.- sospirò amareggiato, stringendosi in un sorriso di circostanza. -in ogni caso, ti ringrazio per quello che mi hai dato oggi.-
-anch'io ti ringrazio di avermi accompagnato e non solo...- rispose lei, non riuscendo a sostenere il suo sguardo, e cercando di trattenere le lacrime che minacciavano di uscire.
-andiamo?- propose in seguito, alzando gli occhi verso il cielo. -il sole sta tramontando.- constatò flebilmente.
Quando il sole sarebbe tramontato, quella giornata sarebbe diventata solo un bellissimo ricordo per entrambi, paragonabile ad un infinito sogno.






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Chissà se i nostri "piccioncini" riusciranno a resistere al desiderio e alla passione, e all'amore, che provano l'uno per l'altro ancora pe molto? :P
Penso che con questa fine agrodolce, almeno per questo cap, mi ucciderete! XD ahah :P
  
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