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Autore: ely91    10/03/2005    6 recensioni
Non dirmi che non devo piangere... anche se forse tutto andrà bene, stasera non ho la forza di trattenere il mio pianto. Ho bisogno di certezze, ho bisogno della vostra amicizia... perchè senza di questo il mondo mi crolla addosso e le paure mi lasciano annegare. Ma ci siete voi e tutto mi sorride. Non ammetto che ci sia debolezza in voi, in voi che siete il mio appoggio, la mia sicurezza. Non consoletemi stasera: ho voglia di piangere.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il fuoco scoppietta allegro ignaro di tutto quello che il mondo esterno riesce a gelare; Grattastinchi giace sul tappeto, ronf

Don’t tell me that I don’t have to cry.

(Non dirmi che non devo piangere).

 

Il fuoco scoppietta allegro ignaro di tutto quello che il mondo esterno riesce a gelare; Grattastinchi giace sul tappeto, ronfando. Harry si tiene la testa con una mano, mentre, seduto sulla sua poltrona preferita, cerca di ripassare dei contorti concetti di Astronomia. Ron invece è sul divano, mezzo disteso, con in mano lo stesso libro di Astronomia: lui è sicuramente meno concentrato e di tanto in tanto fa saettare lo sguardo in direzione dell’orologio, speranzoso nell’ arrivo dell’ora di cena. Io sono seduta al tavolo più vicino e ho già ripetuto varie volte. Una strana atmosfera di calma e di tranquillità mi pervade; non riesco a credere che solo poche ore fa piangevo come una fontana. Ma naturalmente, c’erano sempre i miei amici ad aiutarmi. I miei genitori mi avevano costretto a passare il Natale da loro, invece che alla Tana: ma non c’era momento più importante in cui sarei voluta essere con i miei amici. Ron mi aveva compreso, abbracciato, ma non era solo per quello che piangevo. Viktor mi aveva appena inviato il suo ultimo rotolo di pergamena: la lontananza aveva corroso troppo il nostro rapporto. E io, eterna illusa, che speravo di poter mantenere un amicizia a distanza, e Harry, che mi ripeteva che era uno stupido e io che dicevo che andava tutto storto e che perfino all’ultima interrogazione di Pozioni avevo preso O invece che E.

Tutto questo non avrei potuto sopportarlo se non ci fossero stati loro a darmi supporto, a tirarmi su. Le mie amiche non sono capaci di potermi aiutare: sotto sotto Lavanda sarebbe contentissima se le confessassi di aver rotto con Viktor.

Harry chiude il libro: - Basta, non ce la faccio, ho la testa che mi scoppia-

Mi tocca incoraggiarlo.

- Non mi sembra che tu abbia lavorato un granché! Hai risolto un solo problema di Astronomia, forse uno e mezzo e la tua aspettativa è copiarli domani mattina! Ripeti, muoviti, e dopo la voglio sentire a tutti e due!-

Harry sembra voler aprire bocca per discutere, ma Ron si gira e fa un gesto che non riesco a vedere, ma che lo mette a tacere.

Si, è vero, litighiamo spesso ma tutti e tre conviviamo da ben 6 anni insieme, e poi condividiamo tanti di quei segreti, di quelle paure, di quelle speranze…per un attimo tutti i miei problemi sembrano scomparire con il fumo prodotto dal fuoco. La sala è stranamente vuota. Neanch’io però ho molta voglia di studiare. Lo so, lo so quanto sia importante l’esame di quest’anno: ma è inutile: più ci penso più non riesco a concentrarmi! Studio ancora come una matta, ma è come se stessi scoprendo che la vita non è solo fatta di libri. Spero che Ron non mi abbia mischiato con le sue perenni insufficienze.

Penso a una vita senza di loro: non ci riesco. Harry forse ha davvero bisogno di una pausa. È davvero pallido, sta sudando e ha gli occhi un po’ vacui… spero stia bene…

-Harry scusami, è meglio che vai un po’ a riposarti, dopo, quando Ron ha finito ti veniamo a chiamare per la cena!- faccio io.

Harry lascia che il libro scivoli dalle sue mani per cadere sul tappeto e fare un grosso tonfo. Butta la testa all’indietro dello schienale. Ron si alza, sta per posare il libro.

-Fermo tu, dove vai?- gli urlo dietro.

Ron si siede e comincia a parlarmi del sistema solare.

Credo che vada bene. Non lo ascolto molto, più che altro osservo Harry che comincia ad ansimare e a colare goccioline di sudore.

-vado un po’ a letto. Sono… sono stanco.-

se capitasse qualcosa a uno di loro non so cosa potrei fare. Probabilmente mi ucciderei; in effetti loro sono la mia vita, la mia vera e odierna vita.

Ron sembra un po’ preoccupato: - vado sopra a controllare?- mi fa. Io gli faccio segno di no. Di nuovo la tristezza si rimpossessa di me e i problemi ricominciano ad assillarmi. Non riesco nenach’io a concentrarmi. La stanza è buia, nonostante la costante presenza di candele: anche io comincio a sentire un lieve disagio dovuto al caldo.

- Hermione…- fa all’improvviso Ron.

Quando mi chiama per nome c’è sempre qualcosa che deve chiedermi.

-Si?- lo incito io.

-Tu… tu credi che V…Voldemort lo stia indebolendo? Cioè, che stia indebolendo Harry?-

non so perché nel bel mezzo della discussione sulla posizione della Luna Ron esordisca con questa domanda.

La cosa più strabiliante è che dopo sei anni solo ora, così, all’improvviso, si è ricordato di pronunciare il nome di colui che minaccia morte e distruzione.

Per un attimo rimango incerta sulla risposta, stupita dall’improvvisa loquacità di Ron.

-io…bè, probabilmente si Ron. Ma perchè mi fai una domanda del genere così, all’improvviso?-

mi sembra abbastanza lecito chiederglielo.

Lui mi guarda enigmatico: -Perché… tu non hai paura?-

La domanda è così scontata, così come lo è la risposta, che mi viene quasi da ridere.

Certo che ho paura. Ho paura per Harry, per Ron, per me stessa, il cui mondo mi sta crollando addosso!

-certo che ho paura! Ma che domande sono?-

tu sorridi per confermare la mia ipotesi sulla stupidità della domanda.

Rimaniamo in silenzio per una manciata di secondi, poi tu mi dici: - è che ultimante cominciano a mancarmi delle certezze… noi resteremo sempre amici, vero?

Ma che cos’è, il quiz dei rincitrulliti? Beato te Ron, che le certezze ti vengono a mancare: io non le ho mai avute! Ho dovuto imparare a non preoccuparmi di cosa accadrà domani, perché la vita è tutta un mistero.

Neanche la risposta alla tua domanda sembra essere una certezza. Chi ci dice che non sarà Voldemort a dividerci? Non mi sento in grado di regalare illusioni.

-non lo so. Però l’unica cosa che potrebbe dividerci, sarebbe la morte. Suona drammatico, ma è così.- la mia voce forse arriva alle orecchie di Ron come troppo cruda e realistica. Ma bisogna affrontare la realtà.

Ron non dice una parola. Si alza, posa il libro e sale su per il dormitorio. Sono rimasta sola con Grattastinchi. Non ho voglia di raggiungere Ron, ma solo di dormire e di svegliarmi piena di sicurezze. Non ho neanche fame: forse l’unica cosa che farò sarà andare davvero a letto.

Metto a posto i libri: è una serata senza nuvole. Ron torna giù.

-Harry ha detto di non sentirsi molto bene…sai…con la cicatrice… Dice che è meglio se resta su a riposare-

Annuisco, incapace di aggiungere altro.

Auguro una veloce buonanotte a Ron e corro di sopra, le lacrime che scendono a fiotti sulle mie guance, dai miei occhi. Non so perché piango, ma non riesco a smettere. Nessuno potrà confortarmi, nessuno potrà darmi certezze perché sarà inutile: per stasera, continuerò a piangere.

 

Dark was the hour, but day shall come again.

 

FINE.

 

 

 

NDA: volevo puntualizzare ke qst è una ONE SHOT che rappresenta un po’ il momento di sconforto ke un po’ tutti gli under18 vivono: anche se Hermione sa che probabilmente tutto andrà per il meglio, vede le lacrime uscirle dagli occhi senza un motivo preciso.

Commenti, please.

Ely91.

  
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