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Autore: Hime2606    26/11/2015    1 recensioni
"Ciò che feriva maggiormente lo spadaccino nell'orgoglio non riguardava affatto la volontà di rendersi utili da parte dei suoi compagni, tutt'altro, gli rodeva il fegato essere oggetto di quel tipo di fantasie sentimentali che lo vedevano impersonare un uomo dolce e sensibile che si da fare il giorno del suo primo "anniversario" e fa una bella sorpresa alla sua donna per renderla felice. Si sbagliavano di grosso. Lui non era quel tipo di persona, e non lo sarebbe stato mai."
[In occasione dello ZoRobin Day]
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico Robin, Roronoa Zoro, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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26 Novembre: Buon primo anniversario Archeologa

Il dolce odore di biscotti appena sfornati gli solleticò le narici, portandolo quasi come un automa a dirigersi in cucina ben sapendo l'entità, a lui poco gradita, dell'uomo che dirigeva le danze in quel luogo. L'espressione amorevole che Sanji riservava ai suoi dolciumi che, con accortezza maniacale si assicurava che tutti fossero simmetrici e uguali, si spense nel momento in cui la porta fu aperta con irruenza da chi alla delicatezza è sconosciuto, chi altri se non lui?
"Ah sei tu..." borbottò Sanji irritato.
"Problemi stupido cuoco?" 
"Taci, non è il momento...piuttosto sai spiegarmi perchè hanno cerchiato questo giorno sul calendario? E' un giorno speciale oggi?"

26 Novembre. No, di certo non era il compleanno di nessuno di loro, e nè tanto meno di qualche parente, visto che quasi la maggior parte di loro, non aveva alcun riferimento familiare da anni ormai.

"No. Non mi dice niente." Sbocchiò Zoro annoiato, lasciandosi cadere sulla poltrona poco distante da lì, addentando un biscotto alla cannella e guadagnandosi uno sguardo omicida da parte del cuoco.

Schiamazzi e risa fragorose annunciarono l'imminente ingresso di Chopper e Usopp, che rumorosamente reclamavano cibo, inscenando in modo patetico una loro possibile morte. Sanji infastidito ,li invitò a guardare il calendario contro cui teneva puntato l'indice. I loro sguardi caddero inesorabilmente su Zoro, che osservavano con circospezione. I due rumorosi individui si ammutolirono di colpo.
Il religioso silenzio che venne osservato per un minuto o due fu interrotto di soppiatto dalla piccola renna la quale avvicinandosi a Zoro, e strattonandolo per i pantaloni, gli chiese ingenuamente in un filo di voce:

"Zoro...è un giorno importante per te e Robin oggi?" Il biscotto che stava lentamente masticando quasi non andò di traverso allo spadaccino, che strabuzzò gli occhi incredulo delle parole che aveva appena udito e tossendo ripetutamente evitò la tragedia. Fu provvidenziale la luce fioca che illuminava la cucina, perchè le orecchie di Zoro si tinsero repentinamente di un rosso acceso.

"CHOPPER NO!Avevamo detto che ci sarebbe dovuto arrivare da solo" Lo ammonirono all'unisono Usopp e Sanji sconsolati.

Tuttavia le parole di Chopper furono necessarie affinchè nel cervello dello spadaccino alcune rotelle riprendessero i meccanismi che erano soliti fare e che non venivano compiuti da tempo. 26 Novembre, Lui e Robin. Ah si, ora ricordava.Zoro era pessimo a memorizzare date, per un motivo molto semplice: il senso in sè di questa come evento speciale, da rammentare e celebrare,era una cosa del tutto superflua. E in modo particolare sovvenire una ricorrenza del genere non era solo una cosa stupida, ma anche ridicola e insensata. Inoltre nessuno mai accennava a loro due come una coppia, nonostante tutti sapessero. Forse per non creare imbarazzi, forse per far finta che nulla era cambiato. Di fatto qualcosa era cambiato, ma tutti si erano impegnati ad evitare domande scomode o invadenti. Di sicuro una reazione insolita e inaspettata da parte di quell'ammasso di ficcanaso. Ma d'altra parte era stato un bene, perchè Zoro non avrebbe mai dato spiegazioni di alcun genere. Lui e Robin furono scoperti in atteggiamenti intimi, da niente poco di meno che dal povero Sanji il quale, entrando distrattamente in cucina in piena notte aveva colto i due amanti in flagrante, rischiò un colpo apoplettico trovandosi di fronte a quella scena. Pessimo tempismo: Zoro grondante di sudore aveva dovuto trascinarlo di peso nell'infermeria della renna, e paonazzo in viso aveva confessato a uno stoico Chopper l'accaduto,tralasciando dettagli superflui, che non sembrò battere ciglio. Probabilmente non aveva capito la situazione. Sta di fatto che nel trambusto si erano svegliati tutti, tranne Luffy. Nonostante non fu proferita parola agli altri,che erano accorsi in infermeria per accertarsi della salute del cuoco, l'accaduto era sospetto. E le cose furono decisamente palesi quando, non solo Sanji non rivolse la parola a Zoro per ben due mesi, ma trattò Robin con freddezza per lo stesso tempo. I giorni che seguirono l'incidente furono carichi di tensione: l'ingresso di Zoro era preceduto sempre da un brusio animato ed era seguito da un silenzio tombale, e nei visi di Usopp e Nami riusciva a cogliere sempre un'espressione sorniona e di dissimulata indifferenza. Zoro aveva preferito, non poco imbarazzato, ignorare la situazione e sperare che prima o poi tutti si dimenticassero del vergognoso accaduto.
Tuttavia c'erano dei momenti in cui mostravano poca discrezione. Questo era uno di quei momenti. 

"C-cosa cavolo vai dicendo Chopper?No che non lo è idiota! E seppure fosse così, chi se ne frega di queste stupidaggini. Io me ne vado a dormire" Bofonchiò lo spadaccino irritato alzandosi in piedi frettolosamente e dirigendosi verso l'uscita.

"Fermo, marimo. Tu sarai anche un burbero omuncolo da quattro soldi, ma la nostra bella archeologa merita di passare una bella serata oggi. Nami ha voluto cogliere la palla al balzo per organizzare una sorpresina a Robin e tu ascolterai quello che noi abbiamo da dirti."
Usop assunse la stessa espressione compiaciuta e furba degna di un leone quando ha avvistato la sua preda inerme, scambiando vicendevolmente occhiatine complici con Sanji e Chopper. 

"Sei patetico, e poi queste faccende non vi riguardano, dannazione." Ciò che feriva maggiormente lo spadaccino nell'orgoglio non riguardava affatto la volontà di rendersi utili da parte dei compagni, tutt'altro, gli rodeva il fegato essere oggetto di quel tipo di fantasie sentimentali che lo vedevano impersonare un uomo dolce e sensibile che si da fare il giorno del suo primo "anniversario" e fa una bella sorpresa alla sua donna per renderla felice. Si sbagliavano di grosso. Lui non era quel tipo di persona, e non lo sarebbe stato mai. Chopper e Usopp gli si pararono davanti spalancando le braccia ed impedendogli il passaggio.

"Ascolta Zoro, Nami ci ha costretto a convincerti di obbedire al suo piano. Se tu non la stai a sentire quella verrà qui e ce la suonerà a tutti noi, te compreso, sai quanto è dispotica... Si, e poi anche Robin merita un gesto carino da parte tua, una volta tanto..." lo supplicò il cecchino con voce tremante, abbassò teatralmente il capo e chiuse le mani in preghiera. 

"Dai Zoro,almeno ascolta cosa abbiamo pensato!" lo imitò a ruota la piccola renna.

Fu forse la scena pietosa, forse la loro caparbia o la paura che traspariva evidentemente dai loro sguardi, questo non lo seppe mai, ma qualsiasi cosa fosse fu essenziale perchè la testardaggine di Zoro si ammorbidì momentaneamente e con un cenno della mano lo esortò a continuare. In un altro momento avrebbe scavalcato agilmente quei due e si sarebbe rintanato da qualche parte.
Schiarendosi la voce prese la parola il biondo, che si avvicinò allo spadaccino.

"Avevamo pensato, o meglio la nostra bellissima navigatrice aveva pensato, a una semplice cena a lume di candela, visto che tu sei,ahimè,così poco incline al romanticismo..."

"Che cosa ridicola..No, assolutamente no, scordatevelo branco di idioti!" lo interruppe lo spadaccino in un sussurro imbarazzato, portandosi una mano sul viso, e tentando di evadere di lì scostando con il braccio Usopp.

"No aspetta Zoro!! Insomma, è solo una cena in cui non ci saremo noi, scenderemo a visitare l'isola per una serata, non sarà neanche a lume di candela, visto che le candele non le abbiamo neanche. Dai, non ti stiamo chiedendo la luna." Fece deciso Sanji, portandogli una mano sulla spalla e guardandolo fisso negli occhi. Rientò nel merito soprattutto l'abile capacità che ebbe il cuoco nel mascherare ingegnosamente una serata romantica, in una semplicemente ordinaria, per far vacillare la fermezza dello spadaccino.

Zoro sospirò, fomentando le speranze dei suoi compagni che lo guardarono imploranti. 

"Sia chiaro: non lo faccio per nessuno, nè per voi idioti, nè per quella ficcanaso di Nami e neanche per Robin.Tutto ciò è una semplice casualità, punto." borbottò brusco prima di scansare i suoi compagni,che si lasciarono andare a gridolini trionfanti, sparendo oltre la porta della cucina.
A lui non interessava minimamente tutta la faccenda della sorpresa. Non era un tipo romantico da perdersi in questi effimeri particolari questo anche lei lo sapeva. La verità era che aveva accettato per un solo motivo: desiderava,in fondo, passare una serata solo con Robin.Gli unici momenti in cui potevano giovare dell'assenza dell'equipaggio per stare da soli era durante i rispettivi turni di guardia, quando tutti dormivano beatamente e non esisteva nient'altro che Zoro, Robin e il dolce e materno mare a cullare le loro notti di passione. A parte ciò, i momenti d'intimità erano estremamente limitati dall'onnipresenza di qualsiasi membro della ciurma.
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"Stiamo per uscire. Mi raccomando, Robin è ancora in biblioteca, e apparentemente non sospetta di niente. Prendi questo"
Disse Sanji, sistemandosi il colletto della camicia, prima di far scivolare sul letto dello spadaccino un completo da cerimonia, di quelli ancora lucidi e ben stirati, inutilizzati per mancanza di occasioni e che ad altro non servono se non a riempire lo spazio nel guardaroba che tutti condividevano. In fin dei conti, nessuno dei componenti maschili della ciurma era dotato di uno spiccato senso della moda, ad eccezione del cuoco, per cui a nessuno interessava cosa indossare.

"Senti cuoco, vi ho aiutato in cucina e ho fatto la mia parte. Quindi io sto coso non lo metto" boccheggiò Zoro sconcertato, guardando l'abito con riluttanza. Era sicuro che in quella tenuta sarebbe stato ridicolo e senza dubbio fuori luogo. 

"Per una volta cerca di essere decente. E pettinati, idiota!" Esclamò Sanji, sbattendo la porta alle sue spalle prima che Zoro potesse controbbattere alle sue provocazioni. Non si sarebbe vestito da damerino, nè si sarebbe pettinato. Sapeva già quale sarebbe stata la reazione di Robin ad un simile atteggiamento: si sarebbe fatta scappare dei risolini divertiti e gli avrebbe lanciato quel maledetto sguardo seducente. Si, proprio quello che lui odiava tanto, quello che trasudava così tanta sicurezza e fascino, da farlo sentire insicuro e imbarazzato. Dal canto suo Robin provava un piacere perverso nel vederlo vulnerabile, si deliziava nel vederlo cedere a queste banalità per lei, per le rarissime volte in cui era successo, perciò lo spadaccino accantonò qualsiasi idea a prescindere.

La cucina era perfettamente ordinata e pulita come non lo era stata mai. Nonostante la cosa non lo convincesse affatto, Zoro aveva contribuito a dare una mano al cecchino e alla navigatrice nel rassettare quel posto per tutto il pomeriggio. Un telo nuovo ricopriva la tavola che era già stata imbandita accuratamente da Sanji nel cui centro si consumava inaspettatamente una lunga candela, trovata in uno scaffale dallo stesso Zoro che aveva cercato invano di nascondere la propria scoperta all'occhio vigile di quei tre, ma che tuttavia rappresentava il tocco decisivo per conferire all'ambiente un aspetto decisamente più intimo e romantico; le sedie in eccesso erano state riposte in un angolo, l'una sulle altre, tanto per quella sera non sarebbero servite. Zoro si accomodò in uno dei due posti vacanti. Il rintocco della lancetta dei secondi dell'orologio, che si trovava a pochi centimetri sopra la sua testa, risuonava assordante nelle sue orecchie. Ora avvertiva un certo nervosismo, dovuto essenzialmente al disagio percepito verso questo genere di situazioni, a cui decisamente non era avvezzo; sapeva di essere impacciato, e non voleva fare la figura del cretino davanti a lei. Il tutto era reso ancora più snervante dall'attesa dell'arrivo di Robin che di lì a poco sarebbe uscita dalla biblioteca per dirigersi in cucina, dove avrebbe dovuto presumibilmente consumare l'ultimo pasto della giornata insieme ai suoi compagni,o almeno era ciò che credeva. Zoro era sicuro che non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere da lui, d'altronde egli stesso si sorprese nel pensare con quanta facilità aveva passivamente assecondato le richieste dei suoi compagni , prestandosi al loro losco piano.

La porta cigolò appena, annunciando l'ingresso di una fata più che di una donna. Il rumore dei suoi passi era così flebile e sommesso da risultare impercettibile per un orecchio poco allenato, il suo profumo era così dolce e delicato da deliziare le narici di chi lo annusava.La sua figura longilinea e sinuosa era appena coperta da un abitino azzurro, che mostrava un pò troppo le seducenti gambe affusolate e magramente nascondeva le sue curve statuarie. I capelli corvini, lunghi e mossi, erano raccolti in un disordinato chignon, concedendo a qualche ciocca ribelle di ricadere sul suo delicato viso. Una dea avrebbe sfigurato di fronte alla bellezza di Robin, ma questo Zoro non lo avrebbe ammesso mai.

"Zoro... ci sei solo tu?" chiese la donna guardandosi intorno con aria interrogativa.

"Si, insomma gli altri sono scesi a visitare l'isola, così hanno detto..." farfugliò lui goffamente, portandosi le braccia dietro la nuca e lanciandole di tanto un'occhiata, osservando attentamente ogni cambiamento d'espressione di Robin, che ispezionava con cura ogni centimetro della stanza, dalla candela alle luci un pò soffuse, dal vino rosso che lei amava tanto, alla tovaglia nuova. Tutto passò sotto il suo sguardo divertito.
"Non dirmi che tu..."

"NO!" La interruppe balzando dalla sedia, forse con troppa foga e maldestria perchè questa si ribaltò producendo un tonfo sordo, suscitando l'ilarità di Robin che si lasciò andare a una risata soffocata, facendo arrossire veemente Zoro.

"Dannazione." tuonò lui, contrariato.
"Vuoi sorprendermi stasera spadaccino?" ammiccò lei provocante.

"Sono stati quegli idio-" provò a spiegare ma lei si avvicinò troppo, accarezzandogli dolcemente la guancia e guardandolo così amorevolmente come solo lei era capace di fare, quello sguardo così intenso lo ammutolì, il tocco leggiadro delle sue esili dita sulla calda gota lo lasciò per una manciata di secondi senza fiato, provocando qualche momentaneo collasso celebrare per cui i muscoli della bocca non rispondevano più ai comandi del cervello. E le schioccò un bacio sulle soffici labbra, senza pensarci. Fu lungo e passionale l'incontro delle loro bocche e l'aggrovigliarsi dei loro respiri fu tanto piacevole da provocargli una morsa nel basso ventre. Faceva ancora questo effetto. Era il perfetto preludio di una serata mozzafiato.

"Se così stanno le cose... allora buon primo anniversario spadaccino" gli sussurrò Robin sottovoce incatenando il suo sguardo con quello del suo amante, porgendogli la bottiglia di vino.

"Mpf... Che idiozia." borbottò lui accennando un sorriso sarcastico, versando il liquore nei calici di vetro e porgendone uno all'archeologa che scoppiò a ridere di gusto.

Non avrebbe mai avuto il coraggio di dirlo a gran voce, ma ne era valsa la pena sacrificare il proprio orgoglio e accantonare i propri principi per un momento così, l'avrebbe fatto altre mille volte per quella dannata donna che per la prima volta fece scoprire l'amore ad un uomo scostante come lui, e se per quegli occhi aveva donato via il suo cuore, per quel sorriso avrebbe dato via tutto.

Buon primo anniversario archeologa.




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Questo è il mio misero e indegno contributo allo ZoRobin Day <3 xD Mi scuso per la sua bruttezza, è stato qualcosa scritto di getto in 3-4 giorni più o meno, spero comunque apprezzerete lo sforzo xD Un bacio :*
   
 
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