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Autore: Onedtales    26/11/2015    0 recensioni
Tre mesi di vacanze in giro per il mondo sono il sogno che chiunque vorrebbe vivere e Abi e Kim, dopo la laurea, sono riuscite a realizzarlo. E' tutto perfetto: il clima, le città, la compagnia, ma ben presto anche questa parentesi di puro divertimento è costretta a chiudersi e quale modo migliore di mettere la parola fine se non con una crociera? Specie se sulla stessa nave le due faranno degli incontri interessanti?
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3 Attraction

Erano le 8 e Luke stranamente si era svegliato presto. La sera prima avevano fatto tardi: dopo cena erano andati in discoteca ed erano rimasti lì fino alle quattro e mezza del mattino. Fece un mega sbadiglio e si stiracchiò stando attento a non svegliare Ashton che se la dormiva a pancia sotto.
Si girò di colpo verso sinistra per potersi alzare ma un forte mal di testa lo fece rimanere sdraiato; si portò le mani sulle tempie e le massaggiò. Cos'aveva fatto ieri sera? Aveva bevuto, si, e poi? Si ricordava gli avvenimenti a tratti: aveva ballato, aveva visto dei ragazzi ballare con Kim e l'ultima cosa che gli veniva in mente era che ballava con lei. Aveva ballato con lei? L'aveva fatto veramente? Divenne d'un tratto tutto rosso e per nasconderlo istintivamente si portò le coperte fino sopra la fronte. Si stava vergognando a morte, non si ricordava tutto quello che aveva fatto: doveva chiedere ad Ashton. Sperava solo di non aver fatto cose sconvenienti.

"Ash – chiamò non ricevendo nessuna risposta – Ashton, svegliati"

Il ragazzo mugugnò qualcosa di incomprensibile al che Luke lo richiamò.

"Che c'è?" parlò l'amico con la voce ancora impastata dal sonno.

"Cos'ho fatto ieri sera? – Il riccio lo guardò accigliato non capendo a cosa volesse andare a parare l'amico. Luke non poteva pretendere che il suo criceto facesse funzionare gli ingranaggi del suo cervello alle 8 di mattina dopo aver dormito neanche quattro ore. Era rimasto in una sottospecie di trance indeciso se tornare a dormire o mandare l'amico a quel paese quando il biondo continuò – Mi fa male la testa. Ho bevuto?"
Ashton si girò a guardare il compagno di stanza e quasi spontaneamente le sue labbra si piegarono in un sorriso biricchino: "Oh sì, man, e come se hai bevuto. Eravate ubriachi tutti e due"

"Tutti e due?" chiese il ragazzo non capendo.

"Sì, tu e Kim. Ora posso dormire? Stavo facendo un bel sogno – l'unica cosa che Ash voleva fare era dormire. Quando aveva deciso di fare una vacanza con Luke aveva messo in conto le notti insonni però in quel momento aveva veramente bisogno di stare almeno altre due ore tra le braccia di Morfeo. Purtroppo, però, l'amico non era del suo stesso avviso così decise di raccontargli tutto. Prima lo faceva prima Luke l'avrebbe lasciato in pace. Si tirò su; poggiò i gomiti sul letto e mise la faccia tra le mani – allora ieri sera dopo cena siamo andati in discoteca. Inizialmente ho ordinato quattro cocktail, uno per ognuno. Ho offerto io perché sinceramente di 36 cocktail non so proprio che farmene. Che mi era passato in testa quando ho comprato quel pacchetto non lo so. Comunque stavo tutto tranquillo a lavorarmi Abigail quando ti avvicini e mi chiedi la tessera del pacchetto perché tu e Kim avevate finito quelli che vi avevo preso. Torni tutto feliciotto con due drink per ognuno ma tu non hai neanche il tempo di finirti il primo che lei si è già finita i suoi e si butta in pista. Ovviamente una ragazza tutta sola balla in pista è un bel bocconcino e alcuni egiziani non se la sono lasciata scappare. Così mezza intontita dai cocktail se la stava spassando con quelli quando ti alzi di botto, scacci quei tizi e ti metti a ballare con lei – Luke deglutì – un ballo molto sexy a mio avviso. E niente, avete continuato così per un po’ e poi io e Abi vi abbiamo dovuto riportare in camera che Kim non si sentiva affatto bene e tu non eri da meno"

"Oddio – esclamò Luke in preda all'imbarazzo. Era tutto rosso in faccia – dici che lei si ricorda? Che figuraccia. Ma che mi diceva la testa?"

"Vuoi sapere che ti diceva la testa? Beh ti basti sapere che prima di alzarti ed andare in pista hai detto testuali parole: l'alcol aiuta a sciogliere e poi hai mandato giù tutto d'un fiato quello che era rimasto del tuo drink"

"Perché non mi hai fermato? Sei mio amico! Devi evitare che io faccia cazzate" il tono di  Luke si era leggermente alzato.

"Man, non sono mica la tua badante. Avevo cose ben più importanti da fare"

"Come limonare con Abigail?" ammiccò il biondo scordandosi perché due secondi prima stava per sbroccare all'amico.

"Non abbiamo limonato"

"Ahi! E qui casca un mito! Ragazzi, il grande Ashton, dopo due incontri, ancora non riesce a far cadere ai suoi piedi Abigial. Fidati amico, questa non te la da"

"Ma la smetti? Mi svegli presto per una cazzata e rompi pure? E comunque entro oggi sarà cotta a puntino. Ora alzati che non ho più sonno. Andiamo a fare colazione e poi ce ne andiamo in palestra" disse Ashton un po’ scazzato mentre se ne andava in bagno. Questo riuscì a tenere il muso per soli cinque minuti, il tempo di andare in bagno e già l'incazzatura stava iniziando ad andare via. Non perché non fosse capace a stare incazzato per più di due minuti ma perché Luke era di una tenerezza tale che anche volendo nessuno sarebbe riuscito a tenere il muso per tanto tempo. I suoi subdoli sorrisi potevano incantare chiunque e lui lo sapeva bene; ecco perché per tutto il tragitto fino al buffet e mentre mangiavano non perdeva occasione di far cadere Ashton nella sua trappola.
"Ok, man, smettila di fare così" disse Ash mentre entravano in palestra.

"Così come?"

"Così come stai facendo adesso. Questi sorrisetti bastardi che non mi permettono di incazzarmi con te "
"Non capisco di cosa tu stia parlando" disse Luke facendo spallucce e impostando il tapis roulant in una delle modalità pre-impostate.

Ashton gli rivolse uno sguardo di fuoco; odiava quando faceva il finto tonto: "Spero che Kim si ricordi di ieri sera così non vorrà mai più combinare qualcosa con te"

A quelle parole Luke, che si era momentaneamente scordato di ciò che l'aveva turbato di prima mattina, iniziò a sudare freddo, iniziò a farsi mille paranoie pensando a Kim, a cosa gli avrebbe detto se si fosse ricordata di quello che era successo la sera prima. "Però Ashton ha detto che era sbronza come me, magari non ricorda nulla" pensò ma subito dopo si diede mentalmente una manata in fronte e si corresse "Abigail, non ho preso in considerazione Abigail. Sicuramente le ha raccontato tutto. Sono fottuto". Il ragazzo era così preso a ingarbugliarsi il cervello che non si era accorto che la protagonista di tutto quel trambusto che aveva in testa era appena entrata in palestra e lo stava raggiungendo.

"Ciao ragazzi" esordì.

Luke aveva rischiato di cadere dal tapis roulant dallo spavento. Si resse alle maniglie ricoperte di gomma dell'attrezzo che stava usando e con voce stridula disse: "K-Kimberly! Che ci fai qui?"

La ragazza guardò prima lui e poi l'amico, non era abbastanza evidente che voleva fare un po’ di sano sport? Quando una persona va in palestra si presuppone faccia questo. Si diede una rapida occhiata addosso: voleva essere sicura di portare la tuta, magari con il sonno che aveva mentre si vestiva si era messa i jeans. Ma, come volevasi dimostrare, era vestita in tenuta sportiva, non si era nemmeno truccata perché sapeva che avrebbe sudato e non voleva diventare kung fu panda, portava le trainers e la coda alta, che altro doveva mettersi? Un cartello con scritto "vado in palestra ad allenarmi"? sospirò e sorridendo disse: "Lo stesso che fai tu. Mi tengo in forma"

In quel momento i venti minuti a disposizione dei due ragazzi per usufruire del tapis roulant finirono. Ashton, visto che non c'era nessun altro a voler utilizzare l'attrezzo, impostò altri venti minuti; Luke invece lasciò il posto a Kim e se ne andò dalla parte delle cyclette: meno stava vicino a lei meglio era per la sua sanità mentale.
"Oggi ti sei svegliata presto, eh?" esordì Ashton con la voce spezzata dal fiatone.

"Si, avevo un mal di testa atroce, mi sa che ieri sera ho bevuto un po’"

"Eh si, hai alzato un po’ il gomito, ma niente di che – la tranquillizzò il ragazzo non accennando minimamente al fatto che si era strusciata contro un gruppo di egiziani e che aveva ballato in modo molto sensuale con Luke. Per non permettere all'amica di indagare oltre, decise di cambiare discorso; voleva bene a Luke e non avrebbe mai raccontato nulla a Kimberly della sera prima se lui non voleva che lo facesse – Abigail?"

"Lei, per sua fortuna, si trova ancora nel mondo dei sogni. Probabilmente quando tornerò in camera la troverò ancora sotto le lenzuola"
Ashton rimase in silenzio per un po’ e poi disse: "Perché non vi unite a noi per pranzo? Magari poi andiamo tutti insieme ad esplorare la nave. Ho troppa voglia di andare alla sala giochi o al cinema 4D"
"Nooo, che fico! Sembra troppo divertente. Appena vedo Abi glielo dico ma, conoscendola, accetterà sicuramente"
Per il riccio un altro giro sul tapis roulant era finito così decise di andare insieme a Luke sul bilanciere. Notò lo sguardo preoccupato dell'amico e così gli chiese cosa c'era che non andasse.

"Si ricorda qualcosa di ieri sera?"

Ashton, che voleva vendicarsi del fatto che l'aveva svegliato presto, decise di raccontargli una bugia e di farlo soffrire un po’, così gli posò una mano sulla spalla e disse "Sei nella merda, man" facendo impallidire di colpo Luke.

"Abigaaaaail – urlò felice Kim aprendo la porta della sua stanza aspettandosi di trovare la cugina già sveglia e pimpante che si finiva di sistemare. L'interpellata, al contrario delle sue aspettative, stava ancora sotto le lenzuola, in pigiama, un po’ sudaticcia, con i capelli legati a formare uno pseudo chignon che tutto faceva tranne che tenere i capelli – ancora così stai? Sbrigati! Spegni la tv. Dobbiamo prepararci o si farà tardi"  aggiunse quasi presa da un attacco isterico.
La ragazza la guardò accigliata, non capiva il perché di tutta quella scenata. Scavò in ogni angolo della sua mente per cercare di ricordare se la cugina le avesse detto qualcosa oltre il fatto che se ne andava in palestra ma non ricordava niente. Non si arrese e cominciò a scavare più a fondo perché era consapevole che la maggior parte delle volte, per distrazione, dimenticava quello che le dicevano di fare. Dal tono di voce di Kim sembrava una cosa importante ma cercò di non farci caso e con tutta la tranquillità del mondo si girò verso il comodino alla sua sinistra per prendere il telefono e vedere l'ora: mezzogiorno meno venti. Non le diceva proprio niente di niente quell'orario a parte che tra un'oretta dovevano presentarsi al ristorante per pranzare. E ora che ci rifletteva su il suo stomaco iniziava a farsi sentire: non aveva mangiato più nulla dalla sera prima a cena.
Rassegnata Kim sbuffò e la raggiunse sul letto. La guardò per qualche secondo senza dire niente, poi un sorriso comparve sul suo viso. Abigail conosceva bene quell'espressione: ogni volta che faceva quel sorrisetto voleva dire che c'era qualcosa di losco sotto. Da piccole ogni singola volta che dovevano combinare qualcosa di nascosto era quello il sorriso che le si stampava in faccia.
"Mi arrendo, sputa il rospo. Che cosa mi sono persa? Ti conosco troppo bene"
Kimberly si sistemò meglio sul letto: "Allora come sai questa mattina sono andata in palestra e fin qui niente di nuovo. Arrivo in sala, mi fanno firmare la liberatoria, alzo gli occhi e chi mi ritrovo davanti? Ashton e Luke – Abigail era rimasta a bocca aperta. Era possibile che per una volta che era rimasta a dormire aveva sprecato una simile occasione? Chi dorme non piglia pesci le ricordò una vocina nella sua testa al che lei annuì rassegnata e continuò a sentire il racconto della cugina – li raggiungo e li saluto. Poi non ho ben capito perché Luke se ne va e mi lascia da sola con Ashton"
"Luke ti ha lasciata da sola con Ashton – ripetè Abigail sconcertata – ma io pensavo che a Luke tu piacessi"
"Ma pure io. E poi si vede chiaro come il sole che Ashton ci prova con te. Qui le cose sono due: o siamo noi che non sappiamo più interpretare i segnali da parte dell'altro sesso o sono loro i cretini che sbagliano approccio. Guarda non ho parole. Ci sono rimasta un po’ male sinceramente, poi, però mi è subito passato di mente. Indovina perché?"
"Cosa? Che è successo? Oh mio dio, non mi dire che Ashton e Luke stanno insieme"
Kimberly scansò la cugina con un gesto della mano: "Ma la smetti di dire cacchiate? Non stanno insieme...almeno credo. Comunque penso di no perché poi Ashton ci ha invitate a pranzo e a passare il resto della giornata in loro compagnia. Abbiamo l'appuntamento tra una cinquantina di minuti"
Per poco Abigail non si strozzò con la sua stessa saliva. Si diede qualche colpo sul torace e poi urlò: "CHE COSA? E me lo dici così? Oddio e cosa mi metto adesso? È tardissimo e devo anche lavarmi i capelli. Kimberly io ti odio, potevi dirmelo direttamente cinque minuti prima d'andare eh" in un nano secondo la ragazza si era alzata dal letto, era andata a rovistare nell'armadio e si era chiusa in bagno a lavarsi.
Tutta la tranquillità che aveva mentre stava guardando il programma in tv era svanita. Mentre si spogliava iniziò a sudare più di quanto non stesse già facendo per il caldo; il cuore iniziò a pompare più sangue alle arterie e una strana sensazione alla bocca dello stomaco le fece venire un po’ d'ansia. Aprì il getto d'acqua e lo impostò su freddo: doveva in qualche modo calmarsi, doveva in qualche modo cercare di non pesare a cosa l'aspettasse ma più se lo ripeteva e più la voglia di vedere Ashton si impossessava di lei.

Benissimo era cotta di un perfetto sconosciuto.
Prima di uscire dalla stanza si rimirarono per l'ennesima volta nelle grandi ante vetrate dell'armadio che arrivavano fino sopra il soffitto; tutto sommato si erano vestite comode: pantaloni corti e maglietta. Abigail era rimasta sul neutro scegliendo dei calzoncini di jeans a vita alta e una maglia grigia che finiva poco più sopra dell'ombelico. Kimberly era andata su un look più colorato optando per dei pantaloncini arancioni che riprendevano il colore delle ciliegie sopra la maglietta.
Le due erano elettrizzate all'idea di pranzare con i ragazzi. Avevano già mangiato insieme la sera prima e quella prima ancora ma stavolta erano agitate come se fosse il loro primo vero appuntamento; non sapevano spiegare il perché ma avevano una buona sensazione.
Appurato che stessero bene e che fossero presentabili uscirono dalla stanza, chiusero la porta e si incamminarono verso l'ascensore con il sorriso stampato in faccia. Ogni volta che i loro sguardi si incrociavano scoppiavano a ridere senza avere un motivo preciso. Erano troppo felici.
Fecero il percorso che le avrebbe portate al buffet in modo meccanico, neanche vedevano dove stavano andando come se una qualche forza magnetica le stesse guidando e attirando verso Ashton e Luke. Avevano la testa tra le nuvole; pensavano a cosa avrebbero dovuto dire, a cosa avrebbero dovuto fare, a come avrebbero dovuto comportarsi. Erano così prese dai loro pensieri che quasi non si accorsero di essere arrivate. Tornate con i piedi per terra li videro: stavano in piedi davanti l'entrata a parlottare. Sentivano Ashton ridere di cuore, probabilmente Luke aveva fatto qualche battuta idiota o magari aveva fatto qualche figuraccia.
"Buongiorno" salutò Abigail quando fu abbastanza vicina da essere sentita.
"Buongiorno dormigliona" la canzonò Ashton prima di avvicinarla a se e darle due baci sulle guance che la fecero un po’ arrossire. Poi si girò a salutare Kim e Luke fece lo stesso.
Continuava a fare un po’ il sostenuto e Kimberly se ne accorse immediatamente ma provò a non dargli peso, magari aveva bisticciato con Ashton o aveva qualche problema suo, avrebbe indagato più tardi, provando a parlargli un po’. Ora non voleva farsi guastare il malumore.
"Allora, andiamo a mangiare? Ho una fame!" disse, indicando il ristorante alle loro spalle.
"Sì! – esultò Ashton, prendendo sotto braccio Luke e Abigail ed entrando – cerchiamo di mangiare in fretta, così possiamo fare molte più cose in giro per la nave!"
Li trascinò all'interno senza minimamente preoccuparsi, poi si divisero per prendersi da mangiare. Abigail e Kim si lanciarono un'occhiata piena di sottointesi, elettrizzate al pensiero del pomeriggio che stavano per trascorrere.

"Allora, da dove vogliamo iniziare?" esordì Luke stiracchiandosi appena uscirono dal locale esprimendo al contempo i pensieri delle due ragazze. Quasi in maniera automatica gli sguardi si spostarono su Ashton; in fondo era stata sua l'idea di esplorare la nave: "Non so – disse grattandosi la testa – che ne dite di iniziare dalla sala giochi? Magari poi potremmo andare al casinò o al cinema 4D. Vi piace come idea?"

"Si, mi piace come idea – disse Kimberly mentre incominciava ad avviarsi all'ascensore per andare al settimo piano. Poi si girò verso i compagni e indicandoli continuò – quindi iniziatevi a preparare psicologicamente al fatto che verrete battuti"
"Questa dovrebbe essere una sfida?" domandò Luke con tono provocatorio lasciando la ragazza un po’ disorientata visto che per tutto il pranzo non aveva fatto altro che rispondergli a monosillabi.

"Forse" rispose lei ammiccando con le sopracciglia.
I quattro presero l'ascensore e scesero al settimo piano. Il livello, al contrario degli altri, era pieno di gente; c'era un via vai continuo dato probabilmente dalla presenza sia della sala giochi per i ragazzi che dal casinò per i più grandi.
I ragazzi, entrati nella sala giochi, rimasero estasiati: c'erano così tante cose da poter fare che non sapevano da che parte iniziare. Ashton in quel momento si sentiva molto il maschio alpha della situazione, colui che doveva prendere le redini del gruppo e risolvere l'arduo problema. Scrutò attentamente il locale e vide che la gente era posizionata strategicamente attorno ai giochi in modo tale da prendere il controllo di questi non appena il giocatore precedente lo lasciava per qualcos'altro di più interessante. Non erano persone, erano avvoltoi in attesa del proprio turno. Il ragazzo stava per rassegnarsi all'idea di fare una fila che arrivava fino a poppa solo per farsi una partita al simulatore di formula uno, quando riuscì ad intravedere tra la folla un paio di ragazzini che giocavano a biliardino. Fece segno ai suoi compagni di seguirlo e, non appena raggiunsero i due ragazzi, notarono che nessun altro stava facendo la fila per quel gioco.
"Sapete giocare a biliardino?" chiese alle ragazze mentre aspettavano il proprio turno. Queste inizialmente si guardarono dubbiose, poi all'unisono risposero: "Più o meno"

"Dai, allora vi insegniamo noi – Ashton si avventò sul gioco appena i ragazzini se ne andarono – vediamo...Kim tu vai con Luke, Abigail starà in squadra con me"
Nonostante le due non fossero degli assi nel biliardino possiamo tranquillamente affermare che, dopo aver ricevuto qualche piccolo aiutino, se la cavarono. Inizialmente Ashton e Luke le avevano piazzate in porta: in sostanza giocavano solo loro due in attacco; quando la pallina raggiungeva gli estremi del campo la maggior parte delle volte finiva in porta senza neanche aver dato la possibilità a Kim e ad Abi di controbattere. Stanche di stare in piedi a guardare gli altri due giocare chiesero ai ragazzi se potessero fare a cambio di posizioni, almeno avrebbero toccato qualche pallina in più e non sarebbero state a braccia conserte ad aspettare che la palla arrivasse nella loro parte di campo. In quel preciso istante, quando la zona d'attacco diventò la loro, i loro spiriti combattivi vennero a galla. Ce la misero tutta per cercare di sembrare delle brave ed educate giocatrici; in fondo erano anche delle donne, dovevano mantenere un certo contegno ma, evidentemente, girare una stecca di metallo era troppo complesso per le loro capacità. Iniziarono a bassa voce, senza farsi sentire troppo, con delle imprecazioni dette in mezzo ai denti stretti; poi, dopo l'ennesima palla persa, Kimberly inveì ad alta voce lasciando un po’ tutti esterrefatti. Immediatamente si giustificò dicendo che non era per niente capace e Luke si offrì volontario per aiutarla mentre Ashton spiegava ad Abigail la strategia da attuare per vincere la partita.
"Il movimento da fare è questo" disse Luke facendo scorrere con potenza la mano verso il basso e bloccandola quando il manico della stecca era arrivato alla fine del palmo. Un po’ goffamente Kim cercò di imitarlo al che lui le si avvicinò, le prese la mano e l'accompagno nel movimento. In quel momento una qualsiasi persona si sarebbe fatta gli affari suoi ma Ashton non era una qualsiasi persona e infatti se ne uscì fuori: "Ehi, man, che sei rimasto in discoteca?"
"In che senso?" chiese il ragazzo aggrottando la fronte.
"Beh, le stai appiccicato come una cozza" disse ovvio lui.
Luke si staccò subito come se avesse scoperto che Kimberly fosse affetta da ebola. Senti il mondo cadergli addosso; sbiancò di colpo per poi diventare di un intenso color rosso. Dentro di se una marea di emozioni stavano lottando per avere la meglio su di lui: disperazione, imbarazzo, rabbia, vendetta. Ma come era saltato in mente a Ash di dire una cosa del genere; avrebbe preferito morire che sentirsi addosso lo sguardo curioso di Kim. Ma perché? Perché l'aveva fatto? Gli piaceva così tanto vederlo in difficoltà? Lui non gli aveva mai fatto niente di male, era sempre stato gentile e cosa riceveva in cambio? Figuracce che preferiva evitare, specialmente se così imbarazzanti. Fece un respiro profondo deciso a dirgliene quattro quando sarebbero tornati in camera. Di sicuro non avrebbe fatto una scenata in quel momento, non voleva mettere il dito nella piaga.
"Forza riprendiamo la partita, stavamo quattro a due per noi" disse Abigail cercando di smorzare quell'atmosfera imbarazzante che si era creata.
Ricominciarono a giocare e, grazie al colpo che Luke aveva insegnato a Kimberly, i due recuperarono e addirittura vinsero la partita. Per festeggiare si abbracciarono felici e Ashton, che ovviamente non si faceva sfuggire nulla, ma proprio nulla, disse: "Oh come coppia, però, funzionate bene".
Abigail, che aveva visto lo sguardo di fuoco che Luke stava rivolgendo all'amico mentre era stretto nell'abbraccio, diede una botta a Ash per fargli capire di finirla. Questo, invece, come se nulla fosse fece l'occhiolino a Luke e invitò la ragazza a farsi una partita al simulatore di formula uno.

La giornata passò velocemente e in un batter d'occhio Abi e Kim si ritrovarono in camera a sistemarsi per la cena di gala che l'aspettava quella sera. Come dei veri gentiluomini Ashton e Luke si erano proposti di passarle a prendere alle 20 in camera loro e le ragazze non stavano più nella pelle: li avrebbero visti vestiti eleganti, con lo smoking e, si sa, un uomo in smoking è qualcosa a cui non si può resistere, soprattutto poi se è già bello vestito casual.
I primi dieci minuti li passarono a discutere su chi dovesse entrare in bagno per prima incuranti che così stavano solamente perdendo tempo prezioso; era la prima volta che si incaponivano su una cosa così frivola ma entrambe volevano essere bellissime quella sera, volevano stupire i ragazzi, e stare venti minuti sdraiate sul letto a guardare il soffitto non era un buon inizio. Decisero di giocarsela a morra cinese e, con la solita fortuna che aveva Abigail, aveva finito per ritrovarsi davanti la tv a vedere la replica del programma che aveva visto quella mattina. Fece un po’ di zapping ma poi, stanca di cercare ancora, lasciò la tv sintonizzata su un programma musicale russo e andò in bagno a dare fastidio a Kimberly.
Bussò alla porta e senza aspettare una risposta aprì la porta ed entrò. Abbassò la tavoletta del wc e si sedette li sopra. Kim la guardò per tutto il tragitto: "No, ma fai pure" disse scherzando.
"Che c'è?" chiese Abi prendendo dal beautycase lo specchietto per controllare se nel corso della giornata si era presentato qualche brufolo inatteso.
"Prendi e entri così" rispose Kimberly facendo la parte della finta indignata.
Abigail prima la guardò storto, poi, accompagnata da un eclatante gesto della mano, disse: "Ma zitta! Come se non ti avessi mai visto nuda! – la cugina rimase un secondo in silenzio poi iniziò a ridere e come risposta le fece un bel dito medio – passando ad argomenti più seri: secondo me a Luke piaci proprio. Cioè con tutte quelle frecciatine che Ashton gli ha fatto non potrebbe essere altrimenti"
"Si me ne sono accorta anche io però non riesco a capire perché prima mi rispondeva a monosillabi; io credevo che dopo ieri un po’ si era sbloccato e invece oggi sembrava che neanche volesse parlarmi. Non lo capisco proprio: se gli piaccio dovrebbe fare conversazione con me non dovrebbe comportarsi in quel modo, o sbaglio?"
"No, no, non sbagli, sono d'accordo con te. Ma a te piace? Con tutta la faccenda di Evan non vorrei che poi si illudesse per niente, mi fa tanta tenerezza. Ha un faccino così carino, a parte quando rimane incantato a pensare a chissà cosa nel suo mondo fatto di arcobaleni e unicorni" disse Abigail portandosi le mani sulle guance e stringendole.
"In che senso?" chiese trattenendo una risata la cugina.
"Nel senso che quando si incanta fa una faccia stupidotta, carina ma stupidotta; dai non posso credere che tu, che noti perfino se l'attaccatura del collo alla spalla è bella o brutta, non abbia fatto caso a questa cosa"
"D'accordo, d'accordo, lo ammetto, l'ho notato ma è così tenero e carino che uno ci passa sopra – disse la ragazza uscendo dalla doccia e infilandosi l'accappatoio – che poi ti sei persa una scena mentre stavamo al casinò. In pratica avevo un po’ di sete così, visto che la roulette era occupata, gli ho chiesto se gli andava di prendersi qualcosa da bere. Ci mettiamo in fila e quando stavamo arrivando davanti al barman lui mi sussurra all'orecchio "Non so se ti danno da bere, mi sa che chiedono la carta d'identità" al che io gli chiedo che problema ci fosse e lui "Non possiamo bere, non abbiamo 21 anni" allora io gli faccio "Parla per te e aspettami qua" – Abigail stava per morire soffocata dal troppo ridere. A lei sembrava che sia lei che Kim dimostrassero la loro vera età ma invece sembrava non essere così. Un sacco di volte le era capitato di dover mostrare la carta d'identità per prendere un drink o semplicemente per dimostrare alla gente che lei in realtà fosse una ventiduenne – arrivo davanti al tipo che, effettivamente, mi chiede la carta d'identità e mi da i due drink. Raggiungo Luke e mi fa "Ma ti sei portata la carta d'identità falsa?". Ti giuro in quel momento non ce l'ho fatta più e sono scoppiata a ridere come una matta. Gli ho detto che era vera e lui l'ha voluta vedere a tutti i costi; avresti dovuto vedere la sua faccia quando ha realizzato che ero più grande di lui di tre anni. Avrei voluto fargli una foto per fartelo vedere, troppo divertente. Poi gli ho chiesto perché pensava che avessi meno di 21 anni visto che lavoro e lui mi ha risposto che non aveva realizzato il fatto che per fare il tecnico veterinario serviva una laurea. È proprio un ragazzo distratto, vive sulle nuvole".
Abi si asciugò le lacrime che le erano uscite dal troppo ridere e mentre si spogliava disse "Beh almeno adesso possiamo affermare che tutte le ore spese a fare massaggi, a mettere creme, a bere acqua e a fare sport sono servite a qualcosa; abbiamo trovato la formula della giovinezza"
"In effetti non devo darti tutti i torti – disse Kimberly indossando l'intimo che aveva portato in bagno – tu invece che hai combinato con Ashton?"

"Niente di che a parte il fatto che avrei voluto ucciderlo perché mi ha portato a vedere un film horror al cinema 4D"
"A te non piacciono gli horror" affermò la cugina.
"Infatti, però lui è tutto scemo e avevamo fatto una scommessa, che ovviamente ho perso, e quindi ho dovuto accettare"
Kimberly la guardò male per un secondo prima di abbassare la testa e iniziare ad asciugarsi i capelli: "Non capisco perché insisti a fare scommesse se poi tanto le perdi sempre" urlò questa per sovrastare il rumore del phon e quello dell'acqua che scorreva.
"Lo so ma è più forte di me, mi piace fare scommesse; prima o poi vincerò"
"Convinta te" tagliò corto Kim che aveva sentito già troppe volte quella frase uscire fuori dalla bocca della cugina.
Dopo essersi lavate ed asciugate le ragazze stavano sedute sulla moquette della stanza davanti lo specchio a finire di truccarsi.
"Oh ma poi non mi hai più finito di raccontare di come è stato al cinema con Ashton. Che ha combinato? Ti ha stretto tra le sue possenti braccia? Su racconta" esordì Kimberly mentre cercava di fare dritta la riga dell'eyeliner.
Abigail era alle prese con un trucco nude, aveva già un vestito impegnativo non le andava di esagerare con il trucco. "In realtà mi ci sono buttata io tra le sue braccia – disse la ragazza mettendo il mascara; con la coda dell'occhio vide la faccia sorpresa della cugina così continuò – non è stato voluto – si affrettò a giustificare – era veramente pauroso quel film perché in pratica tu vedevi con gli occhi del protagonista e a un certo punto è saltato fuori uno zombie dal nulla e mi sono messa paura. Ho fatto un urlo e mi sono letteralmente buttata su Ashton. Cacchio a me piacciono i cartoni animati non queste cose horror, io ho un animo sensibile"
"Sì, hai un animo sensibile solo quando pare a te" disse Kim facendole l'occhiolino e allontanandosi da lei per evitare di ricevere un pugno sul braccio.
"Non è vero! Quanto sei scema! E comunque poi mi ha tenuta stretta a se tutto il tempo" rispose con un sorriso da ebete stampato in faccia.
"Guarda che sorriso da pesce lesso hai, allora ti piace! Lo sapevo!" Urlò la cugina in preda all'euforia. In quel momento Abi avrebbe voluto risponderle che, si, le piaceva Ashton, le piaceva un ragazzo che conosceva da due giorni e di cui non sapeva neanche il cognome, le piaceva perché non era un peso stare in sua compagnia, la faceva ridere e soprattutto la faceva sentire speciale ma, proprio in quell'attimo, qualcuno bussò alla porta: erano arrivati i ragazzi e Abigail dovette tenere per se le sue confessioni.

 

Note: Ed eccoci finalmente: la cena di gala sta per iniziare, cosa succederà? Eheh ;)
Finalmente vediamo i ragazzi interagire un po' di più e conoscersi un po' meglio. Luke scopre che Kim è più grande di tre anni, mentre Ashton e Abigail passano un po' di tempo insieme: dite che la ragazza cederà, prima o poi?
Se il capitolo vi è piaciuto, fateci sapere cosa ne pensate <3
Un bacio
   
 
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