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Autore: JKEdogawa    27/11/2015    0 recensioni
Fanfiction partecipante al contest “I non-toni dell’amore” indetto dagli Shiri Sixteen sul forum di EFP.
Tutto può cambiare, basta avere la forza di volontà ed i mezzi adatti. E di certo a Gyan Cinquedea non mancano.
Ad un anno dalla sua caduta, l'ideatore del Quinto Settore decide di ritornare in auge chiedendo aiuto a chi ritene più adatto, a chi come lui si è sentito offeso e brucia di rancore e vendetta.
Ma riusciranno le nemesi a collaborare per la riuscita dei loro piani?
Saranno mai in grado di combinare qualcosa... di buono?
Scopritelo assieme a me in questa spumeggiante fic che vi farà piangere... dalle risate. Si spera, almeno.
Genere: Comico, Commedia, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Autore: JKEdogawa
Titolo: Cattivi si nasce, Supercattivi si diventa(forse)
Personaggi: Gyan Cinquedea, Ray Dark, Ozrok Boldar, Frank Wintersea, William Toodsforth, Drayce Bausen, Zoolan Rice.
Categoria: Comico
Genere: Black humor
Rating: Verde/Giallo
Avvertimenti: Questa fic potrebbe farvi odiare l'autrice o amare i personaggi malvagi, maneggiare con cura.
Introduzione: Ad un anno dalla confitta del Quinto Settore due loschi figuri scappano dal Carcere di Massima Sicurezza Soccer Free. Un colpo basso per la Resistenza, ma mai quando i piani diabolici di Cinquedea e co.
Eventuali note dell’autore: Nulla che non abbia detto negli avvertimenti, insomma. Aspettatevi di tutto... anche arrivo di Pix, Trestal, Ibridi e Arpie.


-Alzati, o giovane nemico rinato-

L'allarme suonò quasi all'istante, ma non in tempo per farlo desistere. La guardia che aveva tramortito era legata con un tubo di plastica per la pulizia delle docce, tipo quelli che si usano per innaffiare i giardini, inerme e senza la divisa consona. Nulla lo poteva spaventare. Arrivare fin lì era stato semplice, fin troppo semplice per un carcere di massima sicurezza. Aveva semplicemente incastrato un pezzo di carta nella porta della cella, poi aveva forzato lo scorrimento ed era uscito come se niente fosse. Il tempo di rendere inoffensiva una guardia e prendere in prestito la sua divisa ed era scattato l'allarme.
Ora non aveva più nulla da perdere.
Rimase dentro allo sgabuzzino in silenzio, poi uscì mescolandosi al resto delle guardie.
« Hanno detto di averlo visto dalle parti del nucleo!» commentò quasi per errore. Tutto studiato a tavolino sui tovaglioli della mensa.
« Abbiamo l'ordine di andare verso l'uscita.» spiegò uno dei colleghi, o presunti tali. La divisa bianca era uguale sia per lui che per chiunque altro, inoltre i caschi impedivano la distinzione del volto di uno o dell'altro. Chiunque avesse ideato quelle divise era stato davvero geniale, a suo avviso. Qualsiasi fuggiasco poteva fingersi una guardia senza essere riconosciuto.
« Capito.» concluse mentre raggiungevano l'entrata all'hangar degli elicotteri-prigione. Speciali velivoli usati per i cattivi più ricercati, cattivi come lui.
« Separatevi e cercatelo ovunque, potrebbe anche essere in attesa di una nostra svista su uno degli elicotteri.» spiegò il capo-squadra, si riconosceva dagli inserti in finto oro che gli decoravano le cuciture delle spalle.
« Ricevuto!» risposero in coro, poi il nostro protagonista si avvicinò al capogruppo e chiese« Non sarebbe meglio andare in ricognizione anche all'esterno? Potrebbe essere già fuggito.».
« Questi elicotteri sono armati, sicuro di voler rischiare?» chiese il capo-squadra.
« Questo e altro per la giustizia.» rispose mettendosi sull'attenti.
« Molto bene.» gli consegnò una chiave elettronica con inciso il numero 5« Buona fortuna soldato.».
« Anche a lei.» e si diresse al velivolo indicato« Come previsto, non hanno cambiato nulla dai miei periodi gloriosi.».
Accese il motore, poi si posizionò per uscire mentre il caposquadra apriva l'hangar. Nemmeno a farlo apposta non fu il solo a partire, così la concentrazione di tutti fu colpita da chi era uscito prima di lui. Il cielo notturno era rischiarato da una limpida luna che si rifletteva sul mare, perfetto faro di avvistamento per chiunque avesse cercato una persona che scappava a nuoto. Solo uno stupido avrebbe nuotato per tre chilometri di mare.
Si tolse il casco, liberando i capelli rosa e la pelle scura, poi puntò lo sguardo verso l'elicottero che gli stava davanti. Un uomo con almeno dieci anni in più di lui dall'aspetto cadaverico ed i capelli sul turchese molto scuro alzò il pollice verso l'alto in segno di approvazione, poi piegò verso terra con il suo velivolo.
Il nostro protagonista lo seguì verso un puntino luminoso su quella che sembrava una strada abbandonata. Atterrarono nell'oscurità, poi scesero ed un ragazzino corse ad abbracciare la persona di nostro interesse.
« Mi sei mancato, papà.» disse stringendolo sulla pancia.
« Anche tu, Quentin.» rispose ricambiando l'abbraccio« Anche tu, figliolo.».
Rimasero un po' così, poi l'uomo del primo elicottero disse:« Non vorrei disturbare la riunione di famiglia, ma a breve ci saranno addosso.».
« Prima si identifichi, per cortesia.» rispose piccato il nostro protagonista.
« Con molto piacere: Drayce Bausen e voglio eliminare la Raimon una volta per tutte.» disse con un leggero inchino« Ora tocca a lei dirmi il suo nome.».
« Gyan Cinquedea.» rispose allungando la mano pronosticandone una stretta complice« E a quanto pare abbiamo un obbiettivo in comune.».
   
 
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