27/11/2015
1 recensioniDisse la bambina dai lunghi capelli biondi, che la madre gli raccoglieva sempre in due codini altissimi.
<< cosa ti devo promettere? >>
rispose poi il bambino dagli occhi verde smeraldo.
<< promettimi che resteremo amici per sempre.. >>
<< Tu sei la mia migliore amica, la nostra amicizia durerà per sempre >> Rispose il bambino sorridendo, ma lei non ricambiò
<< ho visto mamma lasciarsi con papà.. E ho capito che da grandi le cose finiscono >>
Il silenzio piombò tra i due.
Quel giorno giurarono di rimanere amici per la vita, giurarono che niente li avrebbe separati.
Ma non avevano messo in conto che non si rimane bambini per sempre.
***
Il suono della sveglia disturbò il mio sonno, aprii gli occhi e allungai un braccio fuori dal piumone caldo per spegnere la sveglia.
Restai qualche minuto nel letto cercando di riprendermi, un'ennesimo lunedì, di un'ennesima settimana di scuola mi attendeva.
Raccolsi tutte le forze che avevo e mi alzai, mi fermai davanti allo specchio, ok era ufficiale, Gli zombie di The Walking Dead non erano niente in confronto alla mia faccia di prima mattina.
Andai in bagno a prepararmi e scelsi i vestiti, beh scegliere è una parola grande, presi i primi jeans che trovai nell'armadio e presi una delle mie solite felpe larghissime, che d'inverno mi tenevano molto calda, misi le mie solite converse nere e mi legai i capelli in una cipolla approssimativa.
Va bene, lo ammetto, non sono mai stata proprio l'icona della moda; ma non mi era mai importato gran che.
In quel momento squillò il telefono, era Cindy, doveva essere già arrivata.
<< Sono 20 minuti che ti aspetto,Mi sto congelando. Dove sei? >>
Disse lei con tono minaccioso, ah bene, io che pensavo pure di essere in orario.
<< sto scendendo >> dissi per poi attaccare.
Presi lo zaino e misi il giacchetto, dirigendomi verso l'uscita.
Mia madre ancora dormiva, così cercai di fare piano, per non svegliarla.
Mi chiusi la porta di casa alle spalle, vidi Cindy che stava sul vialetto tremante dal freddo, effettivamente quella mattina le temperature dovevano essere particolarmente basse.
<< buongiorno >>
Dissi, lei mi guardò malissimo, con il suo solito sguardo di disapprovazione.
<< ci sarà mai una mattina in cui arrivi in orario? >>
Disse scocciata, io la presi sottobraccio << scusa scusa scusa, ti offro un frappuccino appena arriviamo dai >>
<< siamo in ritardo, non abbiamo tempo neanche per fermarci al bar >>
<< ok dai, oggi pomeriggio >>
Concordai e lei come sempre non tenne il muso per più di due minuti.
Arrivammo a scuola che non mi sentivo più le mani e il naso, ero diventata un ghiacciolo vivente.
Entrammo a scuola appena in tempo, infatti in quel momento suonò la campanella.
<< Speriamo che quella vecchia della Sprize non interroghi >> Dissi posando la roba nell'armadietto e prendendo i libri di biologia.
<< già.. Anche perché prenderei due >>
Rispose lei mentre ci dirigevamo verso la nostra aula di biologia.
Quando la prof arrivò ovviamente decise di interrogare, e ovviamente con la mia grandissima fortuna fui la prima che chiamò.
<< Smith, alla cattedra, interrogata. >>
Disse con il suo solito tono da generale tedesco.
Mi alzai dal mio ultimo banco sbruffando, non tanto perché dovevo essere interrogata, più che altro perché mi ero seduta da poco e di alzarmi non ne avevo proprio voglia.
<< Allora signorina Smith mi parli del tessuto connettivo >>
Bene, non sapevo assolutamente nulla, non aprivo libro da mesi.
Mi fece qualche domanda e dire che feci scena muta era dire poco.
<< Vada apposto, e ringrazi che le metto 3, questa interrogazione, se così si può chiamare è da zero. >>
Tornai al mio posto, ok, quella giornata non era iniziata nel migliore dei modi.
Le ore passarono lente come non mai, fino a che la campanella non suono per la ricreazione, l'unica cosa bella della scuola.
I corridoi erano pieni di ragazzi, io e Cindy decidemmo di uscire, ok si congelava, ma non potevamo rinunciare alla sigaretta di metà mattina.
Ok si il fumo fa male, ma a mia discolpa posso dire che non avevo proprio il vizio.. Ok forse un po' ma non fumavo tanto.
Uscimmo fuori rannicchiandoci sul muretto, quasi tremavo per il freddo che faceva, dicevano che qui in Inghilterra quello di quest'anno era l'inverno più freddo da sei anni a questa parte, e si sentiva.
Accesi la sigaretta e finalmente presi il primo tiro, era brutto avere una dipendenza, ma sinceramente non ci provavo nemmeno a smettere.
Dopo qualche minuto dalla porta uscì un ragazzo che riconobbi subito, era Harry, si .. Il ragazzo che per anni consideravo come un fratello e che ora era come fosse uno sconosciuto.
Infatti mi passò davanti guardandomi dalla testa ai piedi senza neanche spiccicare un "ciao" , questo ormai succedeva ogni giorno, da anni a questa parte.
Non so perché ma ultimamente questo suo comportamento mi infastidiva parecchio, forse pensavo troppo al passato, e non accettavo il fatto che le persone cambiano, anche quelle che pensiamo conoscere perfettamente.
*Spazio Autrice*
Ciao a tuttee✋🏻 okok lo ammetto questo capitolo è un po' corto ma piano piano li farò sempre più lunghi, devo solo riprenderci la mano!
Spero vi sia piaciuto! Fatemi sapere che ne pensate ❤️