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Autore: Nejiko    01/03/2009    3 recensioni
Ho segnato che la raccolta è completa perchè aggiornerò solo su richiesta d'ora in avanti. ciaooooo.
La mia prima piccola raccolta di brevi fic. Come se la caveranno i nostri eroi alle prese con il giorno di San Valentino e il conseguente scambio di regali? Il genere di questa raccolta varierà di capitolo in capitolo. Si accettano volentieri richieste, spero di essere in grado di accontentarle ^^
Cap 1 - NejixHinata--------Cap 2 - DeidaraxSasori
Cap 3 - InoxShika ---------Cap 4 - MinatoxKushina
Cap 5 - KakashixRin -------Cap 6 - NarutoxSakura
Cap 7 - KakashixSakura-----Cap 8 - Sasukex?????
Cap 9 - ItachixSakura------Cap 10 - DeidaraxIno
Cap 11 - SasukexSakura-----Cap 12 - NarutoxHinata
Cap 13 - ChojixIno---------Cap 14 - DeidaraxSakura
Cap 15 - KibaxHinata-------Cap 16 - ShikamaruxTemari
Cap 17 - GaaraxSakura------Cap 18 - SaixSakura
Cap 19 - LeexTenTen--------Cap 20 - SaixIno
Cap 21 - ShikamaruxSakura---Cap 22 - SaixNaruto
Genere: Generale, Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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gaaraxsakura
Nell'ultimo periodo si ritrovava spesso a passare da Suna e come ogni volta, era solita recarsi a far visita alla tomba della vecchia Chiyo, non l'aveva mai dimenticata nonostante fossero passati alcuni anni da quella missione. Camminava lentamente fra le lapidi, le sue mani stringevano il solito mazzo di fiori bianchi. Mentre avanzava i suoi occhi guardavano ansiosi in avanti, nella speranza di trovare anche lui davanti a qualla tomba. Si erano incontrati molte volte in quel luogo e se all'inizio la sua presenza gli era del tutto indifferente, ora ne sentiva quasi il bisogno, ogni volta che si recava dalla vecchia Chiyo desiderava vederlo, sentiva il bisogno di udire la sua voce, d'incontrare i suoi occhi. Non parlavano molto, ma le bastava. Il semplice ritrovarsi soli, l'uno accanto all'altra anche solo per quei brevi istanti era diventata una necessaria abitudine dei suoi soggiorni al villaggio della sabbia.
Si ricordava chiaramente come all'inizio entrambi erano sempre rimasti in rispettoso silenzio, quasi si volessero ignorare, i loro occhi non si spostavano mai dalla lapide bianca, mai i loro sguardi s'intrecciavano. Poi un giorno, inaspettatamente, fu lui a parlarle.

- Cosa ti spinge a tornare da lei? -

Una semplice domanda che segnò la nascita di quel anomalo rapporto, perchè come si poteva definire altrimenti quel legame creatosi fra due persone così diverse, senza alcun apparente punto in comune. Ci aveva riflettuto più volte dopo averlo incontrato la prima volta, si era chiesta cosa potevano condividere loro due? Appartenevano a due villaggi diversi, a mondi diversi, un'infanzia opposta, due caratteri impossibili da far combaciare. Erano come i lati opposti della stessa medaglia, come il sole e la luna, il giorno e la notte. Lei solare ed espansiva, a volte sin troppo. Adorava la luce del sole, le belle giornate, le passeggiate con gli amici, le ristate. Lui che, per quanto si sforzasse di cambiare, era sempre introverso e silenzioso, la maggior parte del tempo lo passava nel suo ufficio sepolto dalle scartoffie e l'unica compagnia che non lo mettesse a disagio era quella del fratello e della sorella. Così era giunta alla conclusione che non avevano nulla in comune.
Ma poi, dopo quella semplice domanda che la obbligò ad alzare lo sguardo per volgere i suoi occhi verso il suo volto, capì. Quell'ideogramma tatuato sulla sua fronte, "amore": ecco cosa avevano in comune. Lui che se l'era inciso ignorando il reale significato di quella parola, costretto a crescere solo, odiato da tutti, persino dalla sua stessa famiglia, etichettato come un mostro. Aveva fatto dell'amore per se stesso la sua unica ragione di vita, quell'appiglio per poter andare avanti, per dare un senso a quell'esistenza così vuota. Lei che aveva sempre creduto, sin da ragazzina, di conoscere l'amore. Lei che non se l'era inciso sulla fronte, ma nel cuore. Lei che aveva fatto dell'amore per Sasuke la sua ragione di vita perchè era sicura che mai l'avrebbe dimenticato, che sarebbe rimasto con lei per sempre. Così ingenua da credere che un giorno il suo principe azzurro sarebbe tornato, mentre in realtà non faceva altro che mentire a se stessa. Entrambi avevano sofferto a causa di quel sentimento che dovrebbe donare gioia e felicità e per questo entrambi rimasero scottati dalle loro esperienze. Si era resa conto che in fondo, quel ragazzo dagli occhi tristi, non era poi così diverso da lei. Lui poteva capirla e viceversa, forse avrebbero potuto aiutarsi, avrebbero potuto... Da diverso tempo si ritrovava a pensare a lui ed ogni volta che vi era una missione nella zona di Suna si offriva volontaria, era così palese il suo interesse per qualcuno del villaggio della sabbia che persino Naruto se ne era accorto. Si sentiva felice ogni volta che lo incontrava, nessuno, solo lui era stato in grado di riscaldare il suo gelido cuore dopo l'addio di Sasuke. Credeva che non avrebbe più provato quell'inebriante sensazione, quel desiderio di stringere forte qualcuno, per questo aveva deciso che, se l'avesse incontrato, quel giorno gli avrebbe parlato. Non poteva più far finta di niente, non poteva più mentire, non voleva più continuare a negare l'evidenza, non voleva rinunciare alla possibilità di essere finalmente felice.
Il cuore sembrava impazzito, batteva sempre più velocemtente quanto più si avvicinava a destinazione. "Forse Cupido farà il suo dovere, almeno nel giorno degli innamorati... Quanto sei stupida, non sei più una ragazzina!" pensò mentre strinse con la mano il pacchetto nascosto nella sacca.


- L'ho avuta vicina per poco, ma per me è stata una persona importante, a cui ho voluto bene. E' normale che la voglia ricordare - Rispose quella volta, sorridendo delicatamente al suo interlocutore.

Da quelle poche parole era iniziato tutto. Da quel giorno ogni volta che si ritrovavano in quel luogo cominciarono a salutarsi, a parlarsi, a guardarsi. Per entrambi, quella visita, divenne un piacevole rituale, divennero inconsciamente bisognosi  l'uno dell'altra.
Fu proprio quel leggero ma sincero sorriso, quella sua dolcissima voce e quei suoi meravigliosi occhi smeraldo a scalfire il cuore di lui. Mai nessuno era stato in grado di fargli provare quell'improvviso brivido che gli persorse la schiena durante la loro prima conversazione. Una sensazione a lui sconosciuta, più forte di qualunque cosa, persino di quella che sosteneva di provare quando, per sentirsi vivo, uccideva a sangue freddo chiunque si mettesse sulla sua strada. Una sensazione calda e piacevole, che aveva raggiunto il suo cuore, calmando il dolore della sua anima, inebriando i suoi sensi. Erano lontani quei giorni macchiati dal sangue e dalla violenza, grazie a Naruto aveva capito i suoi errori e voleva rimendiare. Desiderava somigliare a lui il più possibile, invidiava il suo carattere solare, la sua semplicità, il suo essere in grado di farsi amico chiunque. Per anni si era sentito solo, odiato e disprezzato ma se inizialmente aveva reagito aggrappandosi solo a se stesso, ora sentiva sempre più forte il bisogno di aggrapparsi agli altri, di credere nell'amicizia e nell'amore. Sapeva che sarebbe stato difficile cambiare, ma avrebbe fatto qualsiasi cosa per sentirsi accettato e amato. Per questo si fece coraggio e decise rivolgere la parola a quella silenziosa figura che spesso aveva a fianco quando si recava dalla vecchia Chiyo.
Anche quel giorno, davanti a quel marmo bianco, sperava di ritrovarla. Grazie a Naruto sapeva che Sakura sarebbe passata da Suna in quei giorni e così, come ogni pomeriggio di quella settimana, era lì ad attenderla. Non le avrebbe mai detto che si trovava lì per lei, non ne aveva il coraggio, si sarebbe semplicemente limitato osservarla e magari scambiare quattro parole, sperando che lei gli regalasse nuovamente uno dei suoi dolcissimi sorrisi.
Il rumore di leggeri passi provenienti da dietro lo fece voltare. Finalmente era arrivata. Non disse una parola, non sorrise, non era ancora arrivato a tanto,le sue capacità relazionali erano migliorate ma era cosciente di avere ancora molta strada da fare. Restò immobile mentre la guardava fissa negli occhi attendendo che si avvicinasse.

- Buon giorno Kazekage-sama. - lo salutò la ragazza donandogli quel tanto desiderato sorriso.

- Buon giorno a te Sakura. - rispose lui cercando di non dar a vedere quanto desiderasse quel semplice gesto.


Rimasero in silenzio per alcuni istanti, poi Sakura si chinò verso la lapide per poggiare i fiori.  Lo sguardo di lui la seguì in ogni suo movimento.


- Ripartirai oggi stesso  per Konoha? -  chiese il rosso.


- Veramente speravo di fermarmi per qualche giorno...-

La sua risposta segnata da una punta di malizia fece spalancare gli occhi al suo interlocutore, mai l'aveva vista così. Potendo chiaramente notare la razione del Kazekage si fece coraggio per proseguire.  Gli occhi di lui la videro trafficare con la sacca, come se stesse cercando qualcosa.

- Non pensare male, per favore. E' solo che... non prendermi per una stupida, ti prego... Questo è per te -

La sua voce incerta e quel pacchettino porto a lui con entrambe le mani fecero provare a Gaara ancora quella meravigliosa sensazione, un brivido gli persorse tutta la schiena, sentì il suo cuore ardere come la sabbia bruciata dal sole. Per troppo tempo aveva desiderato sentirla di nuovo ed ora restava immobile, cercando di non perdere un solo istante, cercando di assaporarla al meglio. Questo voleva dire sentirsi vivi probabilmente, non era sicuro, ma gli piaceva.

- Speravo mi invitassi a restare, ma se non vuoi non fa nulla. E' solo che, credo che... -

Le parole della ragazza si interruppero quanto le mani di lui si mosse verso il pacchetto e l'afferrarono. Eliminò la carta e si trovò fra le mani una confezione dei suoi biscotti preferiti, quelli con le goccioline di cioccolato. Il suo sguardo venne poi catturato da una piccola busta appiccicata sulla scatola. Per quanto non si potesse dire che fosse un tipo curioso, l'aprì immediatamente e ne estrasse un eloquente biglietto a forma di cuore sul quale trovò scritto "Buon San Valentino".
In un istante la sua candida pelle si tinse di rosso, mai aveva sentito le sue guance ardere in quel modo, che cosa gli stava succedendo? Era dunque quello l'amore? 
Impossibile celare il suo imbarazzo di fronte a quegli occhi smeraldini che lo fissavano compiaciuti e quasi divertiti.

- Devo dedurre che il mio regalo ti sia piaciuto. Credo che dopo tutto potremmo cercare di conoscere il vero significato della parola amore insieme, non credi? -







Dedicato a dark_akira che l'ha richiesta.






Angolo dell'autrice:
Paring insolito, ma carino. E poi Gaara è uno dei miei personaggi preferiti (solo dopo lo scontro con Naruto però....), devo dire che farlo arrossire mi ha proprio divertito.
Come potete vedere non ha parlato molto, solo due battute, ma credo che sia tipico di lui dire solo il necessario.
Mi auguro di strapparvi qualche commento, anche perchè non so proprio cosa pensare di questo capitolo.
Prossimi capitoli:

SaixSakura (richiesta da dark_akira)
ShikamaruxSakura (??? richiesta da dark_akira)
LeexTenTen (ichiesta da Lonely Angel)


fly_chan: sono veramente contenta che la ShikaTema ti sia piaciuta, temevo il contrario. Ti chiedo scusa se l'ho pubblicato con un carattere piccolo, non me ne sono accorta e hai fatto benissimo a farmelo notare^^

Lonely Angel: Adoro strapparti quelle risate isteriche e prolungate, in fondo ridere fa bene alla salute. E poi le risate fanno bene anche all'amore, per cui con questa fic si sposano benissimo. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, anche se devo ammettere che non avevo mai pensato a questa coppia.

Kimly: Grazie per aver recensito anche se non hai letto la ShikaTema, è bello sapere che mi segui. Spero di non aver deluso le tue aspettative per quanto riguarda questo capitolo.


Alla prossima, ciao ^____^



   
 
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