Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: ___Page    27/11/2015    2 recensioni
Sono passati due anni dall'inaugurazione del locale di Sanji, Zoro e Law e tutto va a gonfie vele,al ristorante, alla scuola di danza e nelle loro vite.
Ma un nuovo spettacolo si avvicina e nuovi conflitti e amori prendono forma tra prove di musical e serate latine. Riusciranno gli allievi di Violet, Nami e Bibi a fare i conti con i propri sentimenti, a ritmo di musica e battiti di cuore?!
Ecco a voi il seguito di Shall we dance.
Genere: Comico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eustass, Kidd, Nojiko, Penguin, Trafalgar, Lamy
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Cinque, sei, sette, otto!-
Sento Nami battere le mani e guardo senza vederle Baby e Koala partire ed eseguire la diagonale, perfette e pulite come solo loro sanno essere.
Vago con lo sguardo per la sala, trovandolo dalla parte opposta, vicino a Sabo, gli occhi puntati sulle mie amiche. Puntati su qualsiasi cosa che non sia io da giorni ormai.
Mi sembra di non averlo mai conosciuto, siamo lontani anni luce, siamo due estranei.
E tutto questo mi ferisce così tanto da mandarmi in tilt.
Mi accorgo dopo qualche istante che è arrivato il nostro turno e Shirahoshi è già partita in diagonale, lasciandomi indietro e io mi affretto a recuperare, senza preoccuparmi di finire un quattro tempi dopo di lei, non è un problema.
Il problema ce l’ho quando arriva il momento di cambiare direzione.
Perché girandomi lo vedo e vedo che mi sta guardando. Incrocio le sue iridi verdi e non so più cosa devo fare dopo il grand battement, immobilizzandomi nel bel mezzo della sala, la testa che ronza e il cuore stretto in una morsa.
È lo scontro a riscuotermi. Non la vedo, Nojiko che mi arriva addosso mentre ruota come una trottola, eseguendo uno chaines dietro l’altro, ma sento il colpo quando finiamo a terra.
La musica si interrompe mentre lei si puntella sulle braccia per non pesarmi addosso, chiamandomi preoccupata.
-Lamy ti sei fatta male?!- mi domanda e io la guardo spaesata e senza riuscire a rispondere.
Scuoto la testa ma l’espressione di Nojiko non si distende e, anzi, si fa sempre più tesa, non capisco perché. E capisco ancora meno perché la sua faccia si offusca e le mie guance mi sembrano ora umide.
Non lo capisco finché la mano della mia amica si posa sul mio viso e me lo asciuga con il pollice e io, con un battito di palpebre, riesco a schiarire la vista, ma solo per un attimo. E allora mi rendo conto che sto piangendo, imponendomi subito di smettere, tamponandomi le gote e mettendomi a sedere rapidamente.
Non voglio fare la figura della patetica, non voglio che mi veda così. E non sopporto la sua indifferenza di fronte a questo mio stato d’animo.
Quello non è il Pen che conosco io.
-Sto bene, tranquilla- mormoro flebile, consapevole che tutti mi stanno guardando e nessuno osa parlare o chiedermi niente.
Perché tutti sanno cosa sta succedendo, tutti sanno che sto male e perché e questo pensiero mi diventa in un attimo intollerabile.
In fondo, con chi posso prendermela se non con me stessa?!
Mi alzo rapida, spolverandomi i pantaloni e spostando la treccia da un lato all’altro mentre deglutisco a vuoto, gli occhi puntati a terra.
Mi sento formicolare e sento che sto per esplodere quando un’altra voce mi chiama dalla porta.
-Lamy!-
Mi volto, gli occhi ancora umidi, mettendo a fuoco Ace che mi sorride appoggiato allo stipite.
-Puoi venire un attimo con me? Volevo farti vedere una presa!- mi dice, cogliendomi alla sprovvista.
Ci metto qualche istante a mandare al cervello l’input di annuire e poi muovere le gambe verso di lui.
Lo sento posarmi la mano sul retro del collo e stringere appena, in un gesto affettuoso e rassicurante, quando lo supero, uscendo davanti a lui.
Non sposta la mano e io mi lascio guidare, ritrovandomi non so come nella sala viola dove mi fermo e mi volto in attesa.
Sorrido, falsa e tesa, facendo dondolare un braccio, picchiando la coscia con il pugno chiuso, la testa che duole e il cuore in tumulto.
Sto così male! Kami come sto male!
-Allora questa presa?- domando, sperando di apparire se non entusiasta almeno interessata.
E mi ritrovo a sgranare gli occhi quando Ace allarga le braccia, sorridendomi paterno, lasciando decidere a me se farmi abbracciare oppure no.
Tentenno, cercando qualcosa da dire, cercando di minimizzare, ma prima di riuscire ad articolare alcunché qualcosa si spezza dentro di me e mi lancio verso di lui, sopprimendo i singhiozzi contro il suo petto.
Sono giorni che mi trattengo, giorni che fingo che va tutto bene.
Non va bene, non va affatto bene! Niente va bene!
Mi aggrappo alla sua maglietta gialla, lasciando andare tutto, rischiando di farmi venire un attacco di nausea da tanto sto piangendo forte, cercando di trattenere un po’ del bene che mi fa sentire le sue mani strofinare la mia schiena nuda, bene che scivola subito via insieme alle lacrime.
È inutile, non sono queste le braccia che voglio.
-Non… n-non mi saluta nemmeno…- articolo a fatica tra un singhiozzo e l’altro, le spalle che fanno male per il sobbalzare troppo rapido.
-Devi dargli tempo- sussurra tra i miei capelli e si ferma quando un’altra scarica mi coglie, lasciandomi sfogare.
-Ho s-s-s-sbagliato… tutto…- butto fuori prima di annegare di nuovo nel suo torace per smorzare il mio pianto.
Sento la tensione diminuire e abbandonarmi man mano che lo sfogo volge al termine ed è solo quando ormai di singhiozzi non ne ho più, ma solo e ancora lacrime, che Ace mi allontana da sé per potermi guardare negli occhi.
 -Nessuno ha sbagliato niente. Non c’è un manuale per queste cose, Lamy. Succedono e basta- mormora, gli occhi che brillano e un sorriso comprensivo e affettuoso -Ma tu e Pen non avete ancora ballato la vostra ultima coreografia. Non so come, ma potete trovare il modo di sistemare le cose, ne sono certo. E ora calmati, asciugati le lacrime e rimettiti in sesto. C’è la serata cubana stasera all’Upper Yard- mi ricorda.
Apro la bocca per ribattere che non vengo ma mi anticipa senza permettermi di parlare.
-E non provare a dire che tu passi! Non ho intenzione di lasciartelo fare, ho deciso che mi devi un ballo!- afferma determinato e io lo fisso interdetta, lasciandomi rapire per un attimo dal suo sorriso, che è davvero contagioso, che mi fa davvero bene.
Ha davvero un bellissimo sorriso e non solo. È bello tutto ed è bello il suo carattere.
È una delle persone più dolci, gentili e altruiste che io conosca.
Mi acciglio un istante mentre tutti questi pensieri mi attraversano la mente.
Mi acciglio e per un attimo mi sento bene, mentre sollevo una mano e gli tiro un pugno contro il pettorale.
-Oh Ace!!!- protesto -Perché devi essere gay?!?-
 

 
§

 
Sospiro, posando il mento sul palmo e il gomito al tavolino.
L’Upper Yard è più gremito del solito stasera, la serata cubana attira sempre un sacco di clientela e normalmente è anche la mia preferita.
Dico normalmente perché stasera, per quanto dica e faccia, mi sento irrimediabilmente vuota.
A tratti certo.
Non mi sono sentita vuota mentre prendevo un drink al bancone con Baby e Rebecca, quando ho ballato con Ace, quando ho chiacchierato un po’ con Law.
Ma non appena resto sola con i miei pensieri, mi sento di nuovo vuota.
O forse il termine giusto è incompleta, come se mi mancasse qualcosa.
So che è solo un effetto collaterale del senso di colpa, e, certo, mi manca anche Pen ma voglio credere a Ace, voglio credere che sia questione di tempo e ci sia ancora uno spiraglio per recuperare il nostro rapporto.
Che poi io la buona volontà ce la metterei anche ma, ora come ora, è inavvicinabile.
Mi concentro sui miei amici, che danzano e ridono sulla pista da ballo e penso per un attimo, mentre una nuova canzone risuona nel locale, che vorrei proprio unirmi a loro ma subito mi si stringe lo stomaco.
 
[Satellite - Santana & Jorge Moreno]
 
Ballare è qualcosa che al momento non sono in grado di fare.
Ballare mi ricorda lui perché per me ballare e stare in sua compagnia, come all’inizio, come è sempre stato, sono due cose interconnesse se non la stessa cosa.
Ma posso sempre guardare e godermi lo spettacolo dei miei ballerini preferiti che lo fanno anche per me, anche per noi, per stare insieme e al tempo stesso da soli, l’uno con l’altra.
Koala si stringe a Sabo mentre Franky fa ruotare Baby sotto il proprio braccio prima di passarle possessivo un braccio intorno alla vita e io sorrido malinconica.
 
The world divides from the bitter sweetness love provides
I will redefine my place within this union
If the word is a lie and the better me can't show its side
I will try to find my way to higher ground
 
Nella mia vecchia scuola di danza c’erano tante coppie di ballerini ma nessuna nella vita reale. Qui invece sembra quasi una specie di incantesimo. Tutti quelli che ballano insieme finiscono per innamorarsi.
Sobbalzo appena a questo pensiero, sgranando gli occhi.
Beh, ovviamente non è questo il mio caso!
Anche se mi sembra ancora più ingiusto perché quello che vorrei io non è neppure una romantica storia d’amore ma ritrovarmi con il mio amico. Dovrebbe essere più semplice!
Mi hanno sempre detto che gli amici restano qualunque cosa succeda!
Illusa io a crederci.
 
Ah oh there's a million stories
And a million ways to get there from here
 
Torno a concentrarmi sulla pista  e intravedo Nojiko al bancone che strattona per un braccio Kidd, saldamente ancorato al suo sgabello, decisa a ballare con lui, seguendo l’esempio di Bonney che sta correndo tenendo Killer per mano, prima di voltarsi verso di lui, innamorata e felice e spiegargli come deve posizionare le mani.
 
Baby I'm gonna put your skin on mine, be inside you all my life
And if you let your heart open up your mind
Theres a whole new world on the other side
I'm gonna be your satellite n I'll hang over your world at night
And I can hear you sleep beneath the candle light
I can see your dreams like they were mine
 
Chopper e Shirahoshi attirano la mia attenzione, mentre lui la fa girare intorno a sé dopo averle fatto fare un cambré all’indietro e li vedo cercarsi con gli occhi, quelli di lei pieni di fiducia e desiderosi di farsi guidare.
Una stilettata mi attraversa il petto e inevitabilmente allontano lo sguardo dalla pista, facendolo vagare sul locale.
Non so dove sia e capisco anche meno questo mio improvviso, viscerale, incontenibile bisogno di individuarlo, scambiare anche solo un’occhiata con lui.
Voglio vederlo, voglio parlarci.
Se lo individuo giuro che piuttosto lo lego a un tavolo ma stasera mi deve ascoltare, io così non posso continuare.
Mi sollevo a metà sulla sedia, continuando a guardarmi intorno ma niente, sembra scomparso nel nulla.
Ora che ci penso, non so neppure se sia qui.
L’ho visto entrare al locale?! Ho dato per scontato che ci fosse e mi stesse evitando ma ora mi sorge il dubbio che forse se ne sia andato a casa.
La delusione mi pervade ancora più cocente e torno a sedermi senza riuscire ad alzare gli occhi dalla superficie del mio tavolino.
Se non stesse ballando, chiederei a Sabo.
 
When I, I hear you scream I hear you cry
It's makes me realise that I am only human
The world relies on the balance between love and pride
And I'll abandon all my pride and bring you love
 
So che è sbagliato pensarla così, ma improvvisamente sento che per me non ha più senso stare qua.
Per cosa?! Per chi?!
Ma perché poi?! Perché è così importante che ci sia?!
Smetto di farmi domande e mi alzo, avviandomi decisa per andarmene, ma un capannello di gente mi obbliga ad allungare il giro e avvicinarmi di più alla pista per raggiungere l’uscita.
 
Ah oh oh oh
There's a million reasons
And a million ways to get to your heart
 
Accade in un momento.
Una presa sul polso e neanche il tempo di voltarmi che mi ritrovo a girare, la gonna del mio abito fuxia che fa la ruota.
Quando mi fermo sono in mezzo alla pista e lui è lì.
Vestito di nero, con la camicia a maniche corte che lo fascia alla perfezione, bellissimo.
E mi guarda in un modo che mi ferma il cuore.
Apro la bocca per chiamarlo ma non faccio in tempo che mi ritrovo tra le sue braccia.
 
Baby I'm gonna make you step outside the corners of your world
And find that if you let your heart open up your mind
Theres a whole new world on the other side
I'm gonna be your satellite n I'll hang over your world at night
And I can hear you sleep beneath the candlelight
I can see your dreams like they were mine
 
Il suo calore e il suo odore mi avvolgono e non riesco più a pensare, agganciata ai suoi occhi con i miei.
Il corpo si muove da solo, seguendo quello di Pen, senza esitare, senza fare domande. Sono nelle sua mani, completamente, mentre giro sotto il suo braccio, mentre getto la testa all’indietro, mentre mi aggrappo alle sue spalle lasciandomi sollevare appena da terra.
Tutto sparisce intorno a noi, come quella sera, ma è tutto così diverso. Sono sopraffatta e boccheggio scioccata mentre sento una strana sensazione invadermi.
Ne voglio ancora. Ancora e ancora.
Mi stringe a sé, facendomi aderire completamente a lui, sento il suo bacino cozzare con il mio ed è come se qualcosa esplodesse nella mia testa, come i fuochi d’artificio.
Non so cosa stia succedendo, non riesco a parlare, non riesco a guardare altro che non sia la sua espressione concentrata, concentrata solo su di me.
E capisco che non è solo questione di volerne ancora.
È questione che voglio lui.
Mi ritrovo con la schiena contro il suo torace e un braccio intorno al suo collo. Apro la bocca per immettere più aria mentre mi obbliga a ruotare il bacino insieme a lui tenendo un braccio intorno alla mia vita.
Fremo quando sento le sue labbra sfiorarmi la pelle della spalla.
Io non so cosa sta succedendo qui. Quello che so è che non stiamo ballando.
Quando mi fa di nuovo girare verso di lui e mi trovo con le labbra a poco centimetri dalle sue, gli occhi socchiusi, il suo respiro alla menta nelle narici, lo so con certezza.
Questa non è una coreografia. Questo è sesso verticale.
Ed è con riluttanza che mi stacco da lui ma non posso che seguire inerme i suo comandi.
Giro sotto il suo braccio, intorno al suo corpo, riagganciandomi a lui di nuovo e sentendolo avvolgermi per farmi fare un cambré all’indietro in cui mi lancio senza esitazione.
Faccio appena in tempo a tornare dritta, ad accennare un mezzo sorriso sentendo la nostra vecchia intesa tornare, che mi obbliga a ruotare lontano da lui solo per afferrarmi il polso e riportarmi indietro.
Devo aggrapparmi al suo collo per non perdere l’equilibrio ed è allora che succede, senza che io me ne renda conto.
La sua bocca è sulla mia, la sue mani mi circondano il viso, e Pen mi sta baciando.
Mi sta baciando e io rispondo, le labbra che si muovono indifese come il mio corpo poco fa.
Mi sta baciando e io mi aggrappo a lui, mi perdo in lui, con disperazione.
È così bello, così buono, così giusto.
Pen mi sta baciando e non voglio che smetta ma purtroppo lo fa.
Si stacca e finalmente lo rivedo, è di nuovo lui, il mio Pen ma solo per un attimo.
Soffio il suo nome.
La luce nei suoi occhi cambia di nuovo e mi rendo conto che non voglio.
Non voglio questo Pen, così arrabbiato.
Voglio quello vecchio.
Rivoglio il mio Pen, lo rivoglio davvero.
 
Baby I'm gonna put your skin on mine be inside you all my life
And if you let your heart open up your mind
Theres a whole new world on the other side
I'm gonna be your satellite n I'll hang over your world at night
And I can hear you sleep beneath the candle light
I can see your dreams like there were mine
 
Ma niente da fare, sembra vittima di un incantesimo e anche se ora non vorrei più ballare, anche io sembro non avere scelta.
Lo guardo negli occhi senza rimedio, come ipnotizzata, lasciandogli fare tutto quello che vuole, ballando perché non ho alternative.
Mi ha baciata, Pen mi ha baciata.
Non voglio ballare, voglio baciarlo ancora e ancora e ancora e perdermi nelle sue braccia.
E voglio dirgli che è questo ciò che voglio.
Devo tenere duro solo un altro po’, è quasi finita.
E in fondo mi piace anche questo, mi piace la sua mano sulla mia gamba che si avvolge al suo bacino, mi piace il suo sudore che si mischia con il mio.
Mi piace come il nostro contatto visivo rimanga quando torno da un giro, mi piace il suo naso che mi sfiora la spalla mentre mi stringe da dietro. Mi piace sentirmi così al sicuro contro il suo petto.
Mi spinge via e mi ritira a sé, portando il mio braccio ad avvolgergli il collo e mi obbliga a disegnare un semicerchio con il busto. I nostri nasi cozzano quando torno dritta e abbasso le palpebre, pronta a perdermi di nuovo ma mi ritrovo a sgranare gli occhi quando con un movimento deciso mi fa girare lontano da lui.
Torno dritta, barcollando appena, e cercandolo spaesata.
E il cuore mi sprofonda quando, incrocio il suo sguardo e capisco, prima ancora che lo faccia, che mi sta lasciando qui da sola.
Sembra fare fatica anche lui a smettere di guardarmi ma alla fine ci riesce.
Tentenna un solo istante, l’espressione sempre dura, per poi voltarmi le spalle e sparire tra la folla, lasciandomi qui, sconvolta  e interdetta.
Apro la bocca alla ricerca di ossigeno, cercando di regolarizzare il respiro.
Cosa… cosa è appena successo?!
Non può essere quello che penso, non può essere stata la nostra ultima coreografia.
Il dolore torna a pervadermi per un attimo ma lo scaccio decisa.
No!
Questa volta no!
Non glielo permetto!
Sento vagamente Sabo che mi chiama e considero che deve avere assistito alla scena ma smetto di pensarci subito e mi lancio decisa dietro di lui, ignorando il mio amico.
Ma che si crede, l’imbecille, che può fare il bello e il cattivo tempo quando vuole lui?!
Scarto tra due gruppetti di persone, mettendomi di lato per non urtare nessuno, camminando decisa nonostante i tacchi.
Pensa di potermi prendermi, farmi quello che vuole, mandarmi in tilt a quel modo e poi lasciarmi qui senza colpo ferire?!
Dopo avermi fatto ballare in modo così… così…
Un lampo rosso cattura il mio sguardo e accelero il passo, riuscendo finalmente a raggiungerlo.
Afferro un lembo della camicia che gli fascia la schiena obbligandolo a voltarsi, all’altezza del guardaroba del locale, un paio di metri prima della porta d’ingresso.
-Ehi!- protesta, accigliandosi per poi sobbalzare quando mi mette a fuoco.
Sgrana appena gli occhi e sembra sopprimere a fatica l’impulso di indietreggiare.
Ohhhh adesso lo riconosco! Non che mi faccia piacere essere spaventosa, ma se serve a farlo tornare in sé!
-Lamy che vuoi?!- domanda, cercando di apparire scocciato ma non me la bevo.
Soffio dal naso inferocita.
-Che voglio?! Che voglio?!?! Cosa diavolo era quello Pen eh?! Cosa?!?! Un modo per passare il tempo?!?! Cosa significa?!?!-
Mi guarda spaesato prima di tornare serio e determinato come prima.
-Solo una coreografia- risponde duro e io spalanco gli occhi incredula.
-Solo…- mi interrompo, accigliandomi -Mi… mi prendi in giro?!- gli chiedo scioccata, senza ottenere reazioni.
-Mai stato così serio- mormora lapidario, prima di tornare a camminare verso l’uscita.
Lo osservo senza parole, le sopracciglia ancora corrugate.
Lo osservo allontanarsi ma non mi fa male. Fa solo rabbia ora.
E a quella rabbia lascio libero sfogo.
-Ti sei divertito?!- alzo la voce, per farmi sentire sopra la musica e nonostante i metri che ci separano e lo vedo bloccarsi e irrigidirsi -Perché è solo questo per te vero?! Un gioco!!! Volevi dimostrare a te stesso che anche tu puoi far uscire di testa qualcuno solo ballando no?!?! Volevi essere certo di essere all’altezza di Robb, no?!?!- proseguo senza pietà, nonostante mi renda conto di un lieve tremito che lo ha colto -Dimmi una cosa Pen! Quando ho smesso di essere la tua migliore amica e sono diventata il tuo fottuto trofeo?!?- buttò fuori e finalmente ottengo quello che volevo.
Non importa che la sua espressione sia furente e spaventosa.
Non importa che sembri pronto a prendermi a sberle.
Non importa perché finalmente posso vederlo in faccia e, anche se ancora non lo riconosco, so che non potrebbe mai e poi mai farmi del male. Per questo resto immobile quando torna verso di me in poche falcate, con l’andatura di un quarterback ma senza correre.
Resto immobile e mi impongo la calma nonostante i suoi occhi dardeggianti.
Resto immobile mentre si piega verso di me per sibilarmi tutta la sua frustrazione.
-Trofeo?! Trofeo?! Pensi davvero che mi importi qualcosa di essere come quel bastardo che ha osato metterti le mani addosso?! Mi fa schifo il solo pensiero Lamy!!!- alza la voce e lo vedo sempre di più, lo vedo tornare in sé anche se lentamente.
-E allora cosa diavolo era?!?!- urlo a mia volta, indicando la pista a braccio teso.
-La dimostrazione che mai, mai potrai ballare con qualcuno come balli con me!!! Mai Lamy!!! E non perché sei la mia ballerina e so che ti piace crogiolarti nell’idea che non è così ma tutto questo va al di là!!! Perché, che tu lo voglia o meno, tu mi ami e prima o poi lo capirai e spero per te che quando succederà non sia troppo tardi perché io non ho intenzione di aspettarti in et…-
Sgrana gli occhi quando mi aggrappo al suo collo e lo trascino verso di me, mordendogli le labbra.
Lo bacio e assaporo qualche istante per poi allontanarmi e fissarlo sconvolta e affannata almeno quanto lui.
Nessuno dei due riesce a parlare per alcuni interminabili secondi poi è lui a riscuotersi per primo.
-Cosa… cosa…- prova a domandare.
-Io lo voglio- soffio, sentendo l’adrenalina pervadermi, senza riuscire a credere a cosa sto per dire ma non stando più nella pelle di dirlo.
Mi fissa interrogativo e io sorrido, mentre la consapevolezza di quello che provo si impadronisce una volta per tutte di me.
-Voglio amarti- finisco e lo osservo sgranare gli occhi, senza parole.
Non riesce a crederci e come biasimarlo?!
Non ci credo nemmeno io!
Ma non sono mai stata più felice in vita mia e mi lancio verso di lui, trovando le sue braccia ad accogliermi.
Mi stringe mentre immergo le dita tra le sue ciocche rosse, mentre la mia bocca cerca la sua e le nostre lingue si intrecciano.
Ci baciamo senza sosta, finché non ci manca il fiato e quando ci stacchiamo sento il cuore esplodere nel rendermi conto che è tornato davvero.
Ed è felice, felice come non mai, e la sua felicità è la mia.
Come la mia è la sua.
Torno a baciarlo e non solo sulle labbra. Lo marchio ovunque mi sia possibile mentre le sua mani mi accarezzano la schiena.
Accosto la bocca al suo orecchio, aggrappandomi ai baveri della camicia.
-Sei mio?- domando incerta, ancora bisognosa di una conferma dopo tutto quello che è successo.
Conferma che non si fa attendere quando si gira per baciarmi di nuovo, quasi con disperazione. Mi perdo in lui e protesto quando si stacca da me, aprendo gli occhi e trovandolo che mi fissa intensamente .
-Da sempre- soffia e le gambe mi cedono ma ci pensa la sua presa così rassicurante a tenermi su.
Aveva ragione Ace.
Non era la nostra ultima coreografia.
Era solo la prima.
Lo capisco mentre riprende a baciarmi e mi spinge verso la porta del guardaroba.
Lo capisco quando la apre e mi fa entrare seguendomi.
Glielo leggo negli occhi, quando li incastra con i miei in una muta richiesta di permesso a continuare.
E io mi sento scoppiare, voglio che continui, voglio andare fino in fondo.
Sorrido maliziosa e annuisco.
Sì questa è solo la prima.
La prima di una lunga serie. 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: ___Page