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Autore: Alicetta01    27/11/2015    0 recensioni
"Tratto da Twilight"
E se i Cullen per una volta fossero i cattivi,o meglio gli antagonisti? E se la nascita di una nuova bambina stravolgesse l'armonia della famiglia dei vampiri vegetariani? E se questa nuova bambina fosse fin dalla nascita una vampira? E se la sua crescita si fermasse ai 17 anni? E se,ancora, l'incontro con il nemico naturale dei vampiri portasse ad un sentimento inevitabile?
Dal capitolo 
"Quindi erano tutte bugie. Lui non mi aveva pensato, nessuno lo aveva fatto.
Se avessi potuto, avrei pianto.
Mi ero solo illusa. Ma alla fine le persone sono fatte così. Ti illudono e ti gettano poi via. Anche gli sconosciuti lo fanno.
Solo, che a me era capitato troppe volte."
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(I capitoli dove i dialoghi non si vedevano sono stati corretti )
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isabella Swan, Jacob Black, Nuovo personaggio, Renesmee Cullen, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Successivo alla saga, Contesto generale/vago
Capitoli:
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dopo essermi lanciata dalla finestra,cominciai a correre,sempre più veloce, schivando prontamente gli alberi della foresta. Mi guardavo intorno,cercando di cogliere qualche attimo della vita timida degli animali notturni. Se chiudevo gli occhi, sentivo intorno a me mille diversi rumori... Il batter d'ali di una qualche civetta notturna,o lo squittio di un topolino che si rifugiava nella sua tana. Osservai la luna che si intravedeva appena,causa i rami dei pini che la coprivano. Ma dove stavo andando,lì la luna l'avrei vista benissimo. Non c'erano alberi che coprivano la visuale. Non erano passati neanche dieci minuti che ero giunta alla famosa scogliera,che troneggiava potente sulle acque scure del mare. Rallentai un po', ma quando giunsi vicinissima alla fine della scoglierai,mi fermai del tutto. Mi sedetti,con le gambe a penzoloni sul vuoto. Sotto,c'era solo l'acqua quasi nera del mare. Alzai il viso,e contemplai la luna, bianca in tutto il suo splendore. Certo che da qua si vede proprio bene,pensai. Sospirai,pensando a quanto fosse misteriosa la luna. Era misteriosa quanto la mia nascita. Era impossibile che mia madre restasse incinta da vampira. Un brutto scherzo del destino,ecco cosa ero. Respirai a fondo,volendo gustare a pieno l'aria marina. Però,a mia sfortuna,respirai un odore tutt'altro che buono. Sapeva di cane bagnato,ma era mille volte peggio. << Licantropi >> mormorai a bassa voce. Guardai dietro le mie spalle. Niente. Allora girai la testa verso la spiaggia. Si era accampato un gruppo di ragazzini, e avevano acceso un falò. Erano comodamente seduti su dei tronchi disposti attorno al fuoco. Ne erano tanti. Almeno dieci. Sei maschi e quattro femmine. Probabilmente tutti i ragazzi (maschi) erano licantropi e avevano...più o meno la mia età. 16 anni. Qualcuno forse di meno. Ero inspiegabilmente curiosa. Volevo avvicinarmi, ma era meglio restare lì dove ero. Richiusi di nuovo gli occhi,e mi concentrai o meglio,cercavo di concentarmi, sui pochi pensieri positivi che affolavano la mia mente. Era un'impresa difficile. Non avevo molti ricordi positivi. In effetti... ce li avevo? Mi sa proprio di no. Sospirai afflitta,e senza qualcosa a cui pensare nella mia mente si stabilì automaticamente l'immagine dei licantropi che stavano festeggiando sulla spiaggia. Sbuffai. Proprio questo era il mio miglior repertorio?! Girai la testa verso la spiaggia. I licantropi sembravano felici. Sorrisi spontaneamente. Almeno qualcuno si godeva la vita. Una folata di vento mi scompigliò i capelli. Ad un tratto le espressioni dei ragazzi divennero agitate e perplesse. Si girarono tutti verso di me. << Oh cavolo,fai finta di niente. Non ti vedono. Non ti vedono... >> mormoravo a me stessa. Passò qualche minuto. Avevo gli occhi chiusi. Probabilmente non mi avevano visto, sennò avrebbero già cominciato a urlare.... << Ehi tu! Vieni qui! Che ci fai lì?! >> ringhiò una voce maschile. Cavolo. La mia solita sfortuna. Mi alzai lentamente, conscia del fatto che non sarei scappata. Camminai verso di loro, e scivolai giù dalla scogliera, per poi atterrare qualche metro lontano da loro. Ci vedevano bene,eh? Continuai a camminare, sempre piano. Cercai di non badare ai loro pensieri,nonostante non potessi fare a meno di leggere le loro menti. Arrivata a due metri di distanza da loro,sorrisi timidamente. Non ti faranno niente,non preoccuparti, era ciò che pensavo. Alzai il viso e gli guardai. Erano tutti alti e muscolosi,naturale. E loro guardavano tutti me. << Che sei venuta a fare? >> mi domandò la voce che probabilmente mi aveva chiamato quando ero sulla scogliera. << Ero venuta a fare una passeggiata...non volevo disturbarvi. Non mi ero accorta di voi >> risposi io calma. Annusai l'aria. Certo non era il miglior odore del mondo. Però c'era...un profumo,di muschio e sale, che sentivo appena. Era molto buono...ma che stavo dicendo. Quel profumo mi stava facendo impazzire. Squadrai ad uno ad uno i ragazzi, cercando di individuare di chi era quel profumo. Partii da destra. Niente. Ma arrivata quasi al centro,notai un ragazzo,il più alto e probabilmente,pure muscoloso di tutti. Ma ciò che mi colpì fu il colore dei suoi occhi. Verdi,come la foresta. Mi guardava imbambolato,come iptonizzato. Cercai di frugare tra i suoi pensieri.Chi era per riuscire a sfuggire a uno dei miei doni? Lo guardai perplessa. I suoi amici se ne accorsero, e uno di loro gli assestò una gomitata, che lo fece "risvegliare". Non so perchè, ma quella gomitata mi infastidì non poco,come se fosse stata data a me. << Ti consiglio di andartene >> affermò una voce di uno dei ragazzi. Annuii con la testa,e mi girai in direzione del bosco. Prima di addentrarmi nell'oscuro silenzio degli alberi, una voce mi chiamò. Probabilmente fu la voce più bella che sentii in vita mia. Era dolce,ma autoritaria. << Tu vai alla...scuola di...Forks? >> Mi rigirai. Ad aver parlato era stato il ragazzo dagli occhi verdi. << Si... >>risposi io timidamente. Il ragazzo mi sorrise,mostrando i denti bianchi che facevano contrasto con la carnagione abbronzata. Annuì poco dopo. Io sorrisi impacciata a mia volta,e mi addentrai nel bosco. Cavolo. Già il suo profumo mi mancava.
   
 
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