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Autore: mewgiugiu    27/11/2015    1 recensioni
16 marzo 2013
Una ragazza e un ragazzo. Due amici. Una serata particolare. Un’atmosfera diversa. Un piccolo grande amore che nessuno dei due vuole rischiare di perdere. Chissà se una canzone del grande Claudio Baglioni segnerà l’inizio di una storia, la consapevolezza di un giovane amore?
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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POV GIULIA

Non ho mai ballato con nessuno che non fosse il mio ex-ballerino, mio padre o qualcun altro della scuola di ballo. Sì, è vero, durante le serate del Club ho ballato con Chiara e mi è capitato anche di ballare con qualche altro signore, però trovarmi qui, adesso, in coppia con Luca, mi dà una sensazione talmente strana che quasi mi sembra che sia la prima volta anche per me.
“Che macello che sono!” continua a ripetere, mentre a bordo pista cerco di spiegargli i passi base del merengue, un ballo caraibico e uno dei miei preferiti.
“Ma smettila che vai bene!” gli dico cercando di incoraggiarlo.
Un po’ ha ragione lui, sembra un bastone, però forse è perché davvero non ha mai ballato in vita sua; e comunque il ritmo della musica, il tempo dei passi li sente perfettamente e dopo mezza canzone di spiegazioni, parte con i piedi e inizia a seguire il ritmo alla perfezione.
Mi sembra incredibile, va a tempo come se lo avesse sempre fatto. Ora, ci mettiamo la postura e abbiamo ancora mezza canzone per poter ballare…
“Hai visto che hai preso il tempo! Continua… ora metti la mano destra dietro la mia schiena e con la sinistra prendi la mia mano destra…” Che sensazione stranissima… ho i brividi ovunque!
“Così?” mi chiede appoggiando la sua mano in mezzo alla mia schiena e mi si blocca il respiro…
“S-sì perfetto! Ora riprendi il ritmo e andiamo…”
E così accade. Ripartiamo dalla base sul posto, poi proviamo il laterale e avanti-indietro…
Non è un ballerino, si vede e si sente dalla presa. Ogni pochi passi sbaglia e gli si intrecciano i piedi, come a un bambino che muove i suoi primi passi. Però per me è come se stessi ballando con il più bravo ballerino del mondo. La sua mano sulla schiena, l’altra sulla mia, mi mandano in tilt il cervello e all’improvviso siamo rimasti soli. Mi sento leggera, libera come non mi sono mai sentita ballando con qualcuno. Non è un valzer, né il più romantico dei balli, ma tra le sue braccia è come se lo fosse, anzi è molto meglio, perché ci troviamo vicini a muovere i nostri corpi come se fossero uno solo e a uno scatenato ritmo caraibico.
La canzone va sfumando, purtroppo, e non mi va proprio di staccarmi da lui…
“È finita?” mi chiede in un tono tra il sollevato e il dispiaciuto, credo.
“Sì… è finita.” Io sono dispiaciuta, già sento quella sensazione di vuoto che mi dà la distanza che si è creata tra i nostri corpi. Però è stato un momento meraviglioso… e sicuramente sarà anche l’unico di tutta la vita.
Ci allontaniamo dalla pista e non so che cosa esprime il mio volto; mi sento persa, spaesata, felice e triste allo stesso tempo.
Ci avviciniamo a un tavolo per bere un bicchiere d’acqua, anche se forse ci vorrebbe qualcosa di molto più forte…
“Ehi, tutto bene?”  la domanda di Luca mi distoglie dalla confusione che ho in testa in questo momento “Non puoi dire che non ti avevo avvertito… sono un disastro!” continua.
Cosa? No. Non è assolutamente vero. È stato fantastico, stupendo, meraviglioso, unico… ma evidentemente dalla mia faccia si trapela qualcos’altro, che però non c’entra nulla con il ballo, anzi è colpa della fine di quest’indimenticabile momento… Per di più ora anche il suo viso si è rabbuiato. No, non voglio che si senta in colpa per qualcosa che non esiste. Devo assolutamente spiegargli che casini fa la mia testa con i sentimenti… è non qui, credo sia impossibile!
“No, ma che dici?! Non è quello… Senti, vieni un momento fuori con me?”
“Va bene.”
Mi avvio verso la porta sul retro con lui che mi segue e mi sembra anche di sentire qualche occhio puntato su di noi, ma non mi importa nulla ora.

Siamo fuori e ora devo spiegargli cosa mi sta succedendo…
“Aria!” Respiro profondamente l’aria fresca di questa sera così bella, così diversa, così strana…
“Qui non c’è nessuno, siamo più tranquilli…” gli spiego, perché effettivamente il mio comportamento non è stato molto normale, anzi ha mostrato completamente la lunatica che c’è in me.
“Va tutto bene Giulia?” mi chiede, è visibilmente preoccupato.
“Sì, sì, più o meno… È che credo tu abbia frainteso il mio sguardo poco fa… cioè non ero dispiaciuta per te, per come è andato il ballo… io…”
Cosa gli dico? Che m’invento? Gli dico la verità? Quanto lo adoro… quanto amo stare con lui… quanto è stato stupendo ballare insieme…
“Tu sei stata bravissima, Giulia, a insegnarmi tutti i passi, il tempo da tenere, ma te l’ho detto sono negato, non è colpa tua, anzi mi sono divertito…” mi dice mentre guarda davanti a sé nulla di preciso… si sente in colpa…
“Non avevo mai ballato prima, probabilmente l’avrai capito, però sei riuscita a convincermi a buttarmi… e poi con te è sembrato così facile ed è stato stupendo… non avevo mai provato una sensazione così…” lascia la frase in sospeso girandosi verso di me e dai suoi bellissimi occhi che vedo brillare capisco che sono un’emerita idiota. Mi sto facendo un miliardo di problemi inutili. Lui si è divertito, gli è piaciuto ballare… gli è piaciuto ballare con me… Ciò che sentivo mentre ci muovevamo in pista non è svanito nel nulla, non è finito, sta continuando anche qui ora, perché è ciò che ci lega. Non so di preciso che cosa sia, mi sento abbastanza confusa su questo, però è forte, energico, vitale e non può finire, non posso permetterlo.
“Anche a me è piaciuto molto ballare con te, davvero” dico al suo sguardo poco convinto “Anzi, credo di non aver mai provato sensazioni così forti in una vita che ballo… È stato come se fosse la prima volta anche per me… lo so è assurdo, ma è stato bellissimo… e quel mio sguardo di prima, che forse ti è sembrato triste, in realtà era perché non volevo che finisse…”
Sto guardando a terra e credo, no, ne sono certa di essere un pomodoro maturo in faccia… all’improvviso sento caldissimo, come se fossero 40°C.
Un brivido mi colpisce tutti i sensi. Mi ha preso la mano. Alzo lo sguardo.
“Non abbiamo bisogno della musica… penso che possiamo farlo continuare anche ora, basta che ci siamo tu ed io, no?”
Datemi un pizzico, sto sognando…
Mi avvicina a lui. Le sue mani sono sulla mia schiena e d’istinto io appoggio le mie attorno al suo collo. Ci fissiamo negli occhi, ma li abbasso subito… non riesco a tenere il suo sguardo…
Due dita mi prendono il mento e vedo di nuovo i suoi profondi occhi marroni.
Una melodia lenta si diffonde nell’aria, come una magia, e iniziamo a muoverci lentamente stretti l’una all’altro.
Eccola di nuovo quella magnifica sensazione e quel brivido che mi prende dentro e mi arriva fino al cuore.
Non riesco a resistere e lo abbraccio come se fosse la mia forza vitale, come se non riuscissi a vivere senza, ne ho bisogno.
Nulla ora ha più importanza. La festa. Gli sguardi dei presenti in sala. Tutto è scomparso. Ci siamo solo noi. Io e Luca. Due grandi amici legati da qualcosa di indissolubile.

POV LUCA

È incredibile come le cose cambiano da un momento all’altro.
Fino a qualche ora fa ero certo che avrei trascorso l’intera serata ad annoiarmi sul divano, invece ora sono qui, abbracciato a una ragazza che consideravo un’amica come tante altre, anzi, forse anche meno dato che non ci vedevamo da anni e ci sentivamo ogni tanto per messaggi.
Eppure, anche solo dietro ai quei testi sentivo come qualcosa di più, quel qualcosa che mi ha spinto a chiamarla, a raccontarle una balla per poterla rivedere, qualcosa che mi ha fatto rattristare quando mi ha detto che non poteva, lo stesso qualcosa che mi ha riempito il cuore quando mi ha proposto di venire da lei questa sera e che mi ha regalato una serata fantastica dandomi la possibilità di conoscerla come non avevo mai fatto prima.
È stato il cuore a guidarmi qui stasera, a dirmi che rivederla era per me qualcosa di fondamentale. Non ne avevo capito il motivo, ma ora non cambierei questo momento con niente al mondo.
Ci stacchiamo piano piano dall’abbraccio. Mi sento strano, diverso, ma appena i nostri occhi si trovano tutto svanisce, tutto diventa così normale, così naturale. Sul suo viso nasce un sorriso imbarazzato e a me viene istintivo posarle una mano sulla guancia e accarezzarla. È così morbida, così dolce e quel lieve rossore la rende ancora più splendida.
“F-forse è meglio se torniamo giù…” dice piano rompendo il silenzio.
Stiamo bene quando siamo soli io e lei. Tutto sembra così normale, naturale. Riesco a parlare apertamente, cosa che riesco poco anche con i miei amici. Ascolto tutto ciò che mi dice e starei a sentire la sua voce per ore. Ogni gesto è talmente naturale, così sincero… quante cose ci perdevamo parlando solo con un telefono di mezzo!

POV GIULIA

“Sì, andiamo…” mi risponde mentre ritorniamo dentro.
Ho sempre pensato che trovandomi da sola di fronte a lui non sarei riuscita a spiccicare parola, né ad azzardare alcun gesto. Invece, da quando ci siamo visti, tutto è stato così normale. Ci siamo abbracciati più volte come se lo avessimo sempre fatto. Abbiamo parlato di tutto; ci siamo confidati anche le sensazioni più intime senza che ci sentissimo imbarazzati. Anche adesso, qui fuori, credevo che non avrei mai saputo spiegare perché mi mancasse il contatto con lui dopo il ballo, e, invece, Luca ha compreso perfettamente ciò che provavo e con il gesto più naturale del mondo mi ha stretto tra le sue braccia facendomi capire che potevamo farlo tutte le volte che volevamo, rendendomi, così, la ragazza più felice dell’universo. Non dobbiamo dare conto a nessuno di ciò che sentiamo quando siamo insieme o dei gesti che ci viene così naturale fare, sono cose nostre, di Giulia e Luca, nessun altro conta, nient’altro ha importanza!

Rientriamo nella sala e appena apriamo la porta la voce dei nostri “cantanti” ci invade. È iniziata la fase “karaoke sfrenato” e ormai, conoscendoli, so che andranno avanti così fino alla fine della serata.
Io e Luca ci mettiamo appoggiati al muro al lato della pista, dove ora c’è un semicerchio di persone che canta i grandi classici, guardando il monitor con le parole del karaoke che scorrono.
La canzone che ora riempie la stanza è “Acqua azzurra, acqua chiara” di Battisti e, conoscendola ormai a memoria, non posso fare a meno di buttarmi, iniziando anche io a “cantare”, nonostante la poca intonazione che mi ritrovo.
La canzone, però, era già verso la fine e posso unirmi a loro solo per l’ultimo ritornello.
Subito dopo inizia “L’emozione non ha voce”, una delle canzoni che più adoro di Celentano.
Tutti cantiamo a squarciagola ignorando la maggiore o minore intonazione, tanto a noi ci basta che ci divertiamo, il resto non ci importa.
Sento, però, una voce molto bella e davvero intonata che non avevo mai sentito prima ed è proprio vicino a me.
Luca sta cantando il ritornello con grande disinvoltura nella voce, quasi senza guardare le parole, ed è bravissimo, perfettamente intonato e sono in grado di sentire l’emozione con cui si esprime nella canzone, come se gli venisse da dentro… magari gli ricorda qualcosa di importante…
Mi fermo incantata a osservarlo. È incredibile ne sono ipnotizzata. Sono affascinata dalla sua voce. Chissà, magari lo convinco a cantare qualcosa…
La canzone termina senza che io me ne accorga e la mia ennesima faccia da ebete della serata si fa notare…
“Tutto ok?” mi chiede Luca giustamente.
“Sì sì… mi sono un attimo incantata…” Grande scusa Giuly, perfetta! Che figura… credo di essere diventata un peperone!
Ora, però, glielo chiedo… Tanto figuraccia più, figuraccia meno…
“Senti, ma… perché non vai a cantare qualcosa?”
“Cosa? Ma sei matta… lascia perdere…”
“No. Ma ti ho sentito adesso… sei bravo, davvero!”
E mi guarda come se avessi sparato la più grande cavolata del mondo.
“Senti, sul ballare prima ti posso anche dare ragione. Ti ho tirato dentro e non sapevi fare… anche se sei stato bravissimo… Ma adesso sul cantare non puoi negare che sei intonatissimo… Ti ho sentito proprio un minuto fa… mi sono incantata ad ascoltarti…” gli dico tutto d’un fiato il più a bassa voce possibile arrossendo sulle parole finali.
Lui mi sorride, incapace di ribattere.
“Dai! Vai lì da Vincenzo e scegli la canzone che vuoi cantare.” Sto cercando di fare gli occhioni dolci, ma credo che non ci stia riuscendo “Ti prego! Vorrei davvero sentirti cantare!” continuo, ma non vedendo alcuna sua reazione… “Se vuoi vengo lì di fianco a te a tenerti la manina…”
A questa mia affermazione si mette a ridere. La sua fantastica risata cristallina.
“Va bene! Però lo faccio solo per te…” e questo mi colora le guance di rosso.
Intanto, dopo Celentano, era iniziata un’altra bellissima canzone: “Io vagabondo” de I Nomadi.
E mentre tutti cantavano, io e Luca ci siamo avvicinati a Vincenzo che, dietro alla console, guidava gli altri nel karaoke. Appena ci vede arrivare, sposta il microfono dalla bocca…
“Dimmi Giulia.”
“Luca voleva cantare qualcosa… è molto bravo…”
“Va bene. Dopo di questa…” risponde rivolgendosi a Luca.
Lui non è molto convinto, lo capisco dalla sua faccia.
“Dai, stai tranquillo, mica è un’interrogazione! Scegli una canzone che conosci, che ti piace e senti tua… e vai. Poi qui tra di noi non hai nulla di cui preoccuparti.” Provo a rassicurarlo un pochino.
“Certo che stasera è già la seconda volta che mi convinci a fare qualcosa, per non contare il resto poi… Hai qualche bacchetta magica per caso?” mi dice e sorrido insieme a lui.
“Ma, forse, sono quei bellissimi occhi ipnotici che ti ritrovi…” aggiunge poi, e sono io ad essere rimasta ipnotizzata da questa sua frase… e dai suoi occhi sui miei…
Rimarrei a fissarlo per ore, ma la canzone sta per terminare e, prima di fare un’altra bellissima figura, sarcasticamente parlando, con tutte le mie forze, distolgo lo sguardo dal suo e lo invito ad avvicinarsi a Vincenzo.
Prima, però, di allontanarmi per mettermi nel semicerchio intorno al monitor con gli altri, gli stringo la mano e gli sussurro un In bocca al lupo!, ottenendo in risposta un altro suo bellissimo sorriso.
Sarei disposta a fare qualsiasi cosa, pur di vedergli rivolgere sempre a me questi sui sorrisi… Credo che sì, potrei viverci!








Note d'Autrice
Ciao a tutti,
torno con un nuovo capitolo, premettendo che ne manca solo un altro per la fine della storia, o almeno di questa parte.
Vorrei davvero ringraziare tanto the_girl_on_fire7 per aver inserito la mia storia tra le preferite, Shaoran 94 per averla inserita tra le seguite e per aver recensito lo scorso capitolo e frabulous per essere stata la prima a recensire e per avermi spronato a continuare... Grazie!!!
Attendo ancora di sapere cosa ne pensate della mia storia, mi farebbe piacere ricevere altri commenti di qualsiasi tipo ;-)
Baci, a presto
Giuly :)
 

  
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