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Autore: ReVeNgE NiNeTAlEs    27/11/2015    0 recensioni
*Contenuti forti dal 23 esimo capitolo in poi*
*
ATTENZIONE! Human!PokèMoN
*
Questa è una storia di affetto materno, di amore coniugale, di pericoli e di demoni.
Questa è una storia drammatica raccontata in chiave comica nei primi 20 capitoli.
Questa è una storia di una Kitsune abbandonata a sé stessa, che riesce a sopravvivere solo grazie all'aiuto dei suoi amici PokéMoN e di alcuni umani, ma che poi tornerà nel suo mondo.
Questa è la storia che racconta come solo l'amore di una ragazza può salvare il Mondo dei PokéMoN.
Questa è la storia che spiega le conseguenze.
Questa è una storia di Rivoluzione.
Questa storia ha un inizio e una fine.
Questa storia si chiama Battle World New Revolution.
ReVvY
Genere: Drammatico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Kyouhei, N, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Anime, Videogioco
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BWNR Capitolo 23 - Il Piccolo Principe e la Dimensione Distorta
 

-Come il cervo era una creatura di straordinaria bellezza, fiero delle proprie corna ramificate. Come il cervo, sarebbe morto per colpa della sua più grande bellezza, per colpa della sua arroganza.- Ghecis chiusa il libro e mise una mano sulla testa del piccolo N.
Si guardò un po attorno e disse brusco: -Ma quella volpaccia non si è più fatta vedere?-.
In effetti quella creatura si era allontanata da loro un attimo prima che il tiranno entrasse nella stanza.
-No, padre.- asserì il verde, tradendo una smorfia di divertimento.
-E adesso perchè ridi? Ci trovi forse qualcosa di divertente?!- sbraitò l'uomo, sbattendo il pugno chiuso sul tavolino da lettura.
-No, padre. Soltanto che... avevo voglia di farlo.- si scusò lui a testa bassa.
Ghecis si allontanò dalla stanza, sbattendo la porta dietro di sè, lasciando il piccolo principe da solo. Di nuovo.
-Allora avevo ragione io, è una Kitsune.- mormorò Beatriz. -Il problema è...come fa ad essere così uguale a me?!-.

***
La compagnia, guidata dalla Kitsune celurea, era arrivata in un campo sconfinato, nero, dove il tempo pareva essersi bloccato. C'erano delle rocce calcaree che sostavano a mezz'aria, una torre pendente da un lato, bloccata nel perenne atto della caduta. I fili d'erba non avevano nulla di rassicurante*,erano statici, non vi era nessuna traccia di rugiada. Era tutto nero. Tutto.
-Dove siamo?- domandò Nate, stringendo sempre più a sè la sua ragazza.
-Siamo nella Dimensione Distorta.- rispose Cortés, girandosi di scatto e facendolo sobbalzare. -Ovvero...- aggiunse ad occhi sottili -la dimensione di Darkrai.-.
NInetales e gli altri si guardarono in faccia, perplessi.
-Chi è Darkrai?- domandò la bionda, strofinandosi gli occhi assonnati con il dorso della mano. Si sedette su un pezzo incolore di cemento, che probabilmente, un tempo, faceva da sostegno ad una casa ben intonacata e dalle ridenti finestre. Si massaggiò la tempia con due dita. -Qui il tempo sembra essersi fermato.- sospirò tristemente, aprendo e chiudendo velocemente gli occhi.
Cortés le si avvicinò _non troppo da poter sentire i suoi sospiri leggeri, ma abbastanza per poterla fissare negli occhi cremisi_ e le disse: -Perchè è così. Non ricordi nulla? Eppure sei nata esattamente per questo motivo.-
Umbreon si unì alle due, stringendo tra le braccia i bambini con fare amorevole. Si accomodò su un masso buttato a terra accanto a quello di Ninetales e cominciò a discutere animatamente con Cortés.
Perchè la Volpe, ovviamente, ebbe da controbattere anche sul fatto che Umbreon e Ninetales avessero prolificato prima del matrimonio.
Intanto Nate era rimasto là, sull'erba _se di erba si poteva parlare_ con Beatriz accasciata tra le sue braccia, che però cominciava a muoversi, ad aggrottare le sopracciglia, a mugulare qualcosa.
-N...Ninetales?!- esclamò tra lo stupito e lo spaventato il ragazzo. -Ninetales! Che cosa succede!?!-.
La pancia della castana si stava gonfiando sempre di più, fino a raggiungere un punto abbastanza buono per far intuire i nove mesi di gravidanza.
-Non so, non capisco. Che cosa!?- la bionda si alzò di scatto, raggiunse a grandi falcate il ragazzo e si mise ad osservare la scena.
Anche Umbreon e Cortés osservavano, da lontano. Anche Eevee e Vulpix, ma la loro mente era ancora troppo infantile per capire certe cose.
Il bruno e la Kitsune si scambiarono uno sguardo più che perplesso, quando lui si accorse che anche i corpi dei bambini _dei suoi bambini_ crescevano a  vista d'occhio.
E lo stesso stava accadendo a Cortés. E a Beatriz, al suo corpo.
-Ninetales!!! I...I CUCCIOLIIII!!!- esclamò terrorizzato l'uomo\Volpe, troppo impegnato nell'osservare i due Pokèmon in forma Umana. Troppo impeganto per accorgersi che a Ninetales stava accadeno la stessa cosa.
Un urlo di dolore tagliò la monotonia dell'aria.

***

-Eccomi, N!- la misteriosa Volpe marrone sgattaiolò dall'armadio nella quale si era nascosta sino ai piedi del piccolo principino dai capelli verdi.
-Bi!- esclamò estasiato, saltando al collo della Kitsune. -Non vedevo l'ora che la fiaba finisse per poterti rivedere!-. Si massaggiò la pancia.
 -Ohi piccolo, credo che tu debba usare la toilet.- disse a bassa voce lei, facendolo salire sulla sua groppa.
Beatriz stentò a crederci, eppure le parole che pronunciò quella creatura furono le stesse che si ripetè lei nella sua mente in quell'istante esatto.
-E quale toilet migliore della natura?!- e con un balzo i due furono già fuori dalle inferriate _che "Bi" aveva sciolto con Lanciafiamme (strano che Ghecis non se ne fosse accorto)_ squagliate della finesrta della cameretta di N.
Beatriz li seguì da vicino, spiccando un balzo degno di un atleta Olimpionico e correndo a perdifiato dietro alla loro scia.
Il vantaggio di essere "invisibile" era anche quello di poter pedinare le persone senza che loro se ne accorgessero. Però si bloccò di colpo.
-Ma davvero stai rincorrendo quei due solo per vedere un bambino cagare?- di domandò da sola, appoggiandosi con la schiena contro un albero. Alzò gli occhi al cielo. Era di un arancione-giallastro. Era pomeriggio inoltrato. Con tutti i meccanismi complicati che il suo cervello dovette seguire in quegli istanti di "prigionia"in quella specie di visione, i suoi occhi non si erano posati su null'altro che non fossero N e la Volpe. Ora aveva la possibilità di ammirare uno straccio di cielo senza gli occhi pesanti, senza quel cuore che oramai era divenuto di pietra marmorea quale l'alabastro, nel suo petto dolorante.
Sì, il dolore era l'unico sentimento che Beatriz poteva dire di conoscere bene. Dalla morte della madre e dal "suicidio"del padre, la sua psiche si era fatta sempre meno sana. La sottile linea che divide la pazzia dalla ragione in lei s'era assottigliata molto. Troppo.
Affidata alle cure di una nonna crudele e menefreghista, la mente della bambina andava via via peggiorando. Fino ad aver bisogno di amore. E quale modo migliore di provare quel sentimento se non quello di fare l'amore? Sfortunatamente, Beatriz imparò a nove anni _a spese molto care_ a non fidarsi delle persone come colui che la violò per la prima volta (Non fu Nate a prendersi la sua verginità). Questo le costò la sanità mentale.* Poi però fuggì temporaneamente con la sua Ninetales. Incontrò Alyce, Stephanje, Giuly, Ash, Tracey, Jade, Brock... e Nate.
Ma ora stava guardando il cielo. Finalmente libera, seppur per pochi momenti. Potesse rimanere così per sempre! Una leggera brezza primaverile le mosse leggermente i capelli e una ciocca finì sul suo occhio sinistro, tingendo il cielo di marrone. Si scostò quel fastidio con un dito. Sorrise. Una lacrima le rigò il viso. Per la prima volta dopo anni e anni poteva piangere, mostrarsi debole al suo amico cielo. Si mise di nuovo sulla via dei due, camminando questa volta, con calma.
Quando l'ultima lacrima finì di percorrere il tragitto guancia-mento, Beatriz raggiunse i due.
-Perchè!? Dimmi perchè!!- N stava piangendo, disperato. Il muco che colava dal naso e gli occhioni rossi dalla disperazione. -Perchè devi andartene!?!- urlò infine.
La Volpe gli mise una zampa sul capo, per farlo calmare. Sospirò rumorosamente e rivolse al piccolo uno sguardo pieno di compassione. -Non devo andarmene. Devo passare a miglior vita. Quando una Kitsune raggiunge i cento anni di età, deve trovare un corpo nel quale poter passare il resto dell'eternità  e conquistare tutte le restanti code.-.
Il bambino si calmò_ poco_e asciugò le lacrime con il dorso della mano. -Ma...ma torni?-.
Bi mormorò tristemente la risposta. -No. Questo è l'ultimo giorno che ci vediamo...-.
"Oh no!" pensò Beatriz. "Mi dispiace. Povera Bi...".
-Ci tenevo a dirti addio...- aggiunse lei, voltandosi dall'altra parte -Addio...piccolo N...sei una brava persona.- e s'incamminò verso un punto non meglio precisato nella foresta fitta, lasciando N alle sue spalle. Le si rigarono le guance.
-Addio, piccolo N...chissà se un giorno ci rivedremo...-.
Beatriz si commosse leggermente, quando un lieve torpore s'impadronì del suo corpo e la fece svenire.

***

-Ninetales! Aiutami!- Beatriz spalancò gli occhi e si ritrovò distesa in una landa nera. Solo che questa volta non c'era nulla accanto al nero.
Né massi, né erba, né rovine di case o di vecchie torri. Il buio. Il buio più totale.
"Dove sono?" si doamdò la ragazza Volpe, stropicciandosi gli occhi con entrambe le mani. "E' come se avessi dormito...solo che...non è così."
-Ti piace questo posto?-.
Una voce femminile e decisamente maliziosa alle sue spalle la costrinse a voltarsi di scatto.
Quello che vide fu uno shock....

**** COMMENTI DELL'AUTRICE IN RITARDO CON I PROGRAMMI!****
Lo so, lo so, vi chiedo scusa con tutto il mio cuore! Perdonatemi *fa un inchino alla giapponese,e un altro, e un altro...* ma il liceo mi ruba la maggior parte del tempo libero!
Niny: No, non è vero. Sei TU che sei pigra! -.-
Ehm...già "Nonappena finisco inglese ti uccido BASTARDA!",sono io ad essere pigra! Bene, ora devo spiegare delle noticine del capitolo (Gli asterischi in alto sulle parole).
1-  I fili d'erba non avevano nulla di rassicurante*,erano statici: volevo dire che i fili d'erba non si muovevano, erano immobili.
2- Questo le costò la sanità mentale.: Aspettate ancora un capitoletto, suvvia! ;)
3 ed ultimo che non centra con gli asterischi: Se il capitolo vi è parso più da rating arancione, scrivete tutto nelle recensioni.
Da me è tutto, ci leggiamo alla prossima e buona settimana!
ReVvY

   
 
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