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Autore: Hagne    01/03/2009    1 recensioni
Estratto dal primo capitolo:
"Alzò il capo con rabbia, guardandosi intorno per cercare il responsabile di quell' arte magica quando, tra la nebbia, vide gli occhi verdissimi di Sakura brillare nel polverone, unica fonte di calma, di candore, in quel luogo di morte.
E quando incrociò lo sguardo della ragazza sentì la mente venire invasa da mille voci flautate, bisbigli e sussurri pungenti come se mille paia d'occhi lo stessero fissando.
Cercò di distogliere lo sguardo, di sottrarsi all'arte magica, ma c’era qualcosa in quegli occhi che lo costringeva a guardarli fissi, non lasciandogli alcuna via di scampo.
Di scelta.
[...]
E lui lo accontentava come ormai faceva fin dalla tenera età.
Racchiuse in una gabbia di sabbia quattro ninja che ancor prima di capire cosa stesse succedendo si ritrovarono a terra, gli occhi ormai abbandonati dalla vita.
Ormai divorati dal demone della sabbia ."
Genere: Avventura, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Sabaku no Gaara , Sakura Haruno
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Malinconici  ,  i suoi occhi del colore dello smeraldo scrutavano con un ombra di amarezza il sorgere di un nuovo giorno .
La trascrizione di un'altra  pagina strappata a quel diario ,  ormai umido di lacrime a lungo versate per quel destino eternamente solitario .
 Non percepiva quelle forti braccia a lungo bramate strette attorno all’esile vita .
Né il calore di quel corpo che fin dalla più tenera età aveva voluto assaporare .
 Raggomitolata su se stessa  , prigioniera di quelle grandi mani diafane che possessive le stringevano i polsi , attendeva impassibile l’arrivo di quel viaggio senza ritorno che sapeva , non sarebbe tardato a giungere .
 Fremettero le chiare ciglia quando l’ennesima lacrima rigò la sua pallida guancia , ricalcando il passaggio umido lasciato dalle sue gemelle .
 E pianse , stretta contro colui che più amava .
Non riuscendo a rallegrarsi di quel piccolo eppure agognato contatto che ora , senza ritegno le causava così tanta sofferenza .
Più volte le lunghe dita affusolate tentarono  di fermare il corso di quelle piccole gocce trasparenti sempre più numerose .
Affondò con rabbia i denti nelle labbra rosee che ora   tremavano irrefrenabilmente  , trattenendo a stento i singhiozzi che ora le scuotevano il petto .
E  la vista risultò sempre più sfocata  , così come il gelo si impadronì delle sue membra  , non più protette dal calore di quel corpo umano che ora non riusciva a percepire accanto a sé , nonostante egli non si fosse mosso .
E di nuovo la solitudine la inghiottì .
Persa dentro se stessa ,  assisteva impotente all’autodistruzione del suo essere .
Mentre quel piccolo barlume di vita che ancora tentava la rivalsa su di lei , venne ancora una volta schiacciato  da quella macabra cantilena che quel demone crudelmente intonava .
E fuggì , impaurita , sperduta , sola anche dentro a quell’immenso palazzo pieno di vita .
Quella vita che lei rinnegò , ormai sempre più attratta da quel piccolo e tortuoso sentiero da lei già intrapreso .
 La via che sapeva l’avrebbe portata verso un sonno dal quale non sarebbe più fuggita .
Un sonno dal quale non si sarebbe più potuta svegliare .
 Quel sonno che  , sofferente ,  attendeva con ansia .
Cosicché ponesse fine al lungo girovagare  di quella giovane ragazza dal cuore infranto .
Quella ragazza solitaria che ora  , scappava da quegli occhi di ghiaccio che cupi fissavano  , distrutti ,  l’imminente volo che mai più l’avrebbe ricondotta tra le sue braccia ora aperte a quell’amore forse non più tanto certo .

§




 -  Sakura
Fuori uscì dall’angolo buio dentro il quale attendeva ,  inespressiva  , la giunta di coloro che ,  contro il suo volere ,  si erano uniti a quella spedizione per lei senza ritorno .
Colse la nota disperata di quella voce che da bambina aveva sempre zittito con un sonoro schiaffo , e che ora tremolante invocava il suo nome .
Rialzò il capo , puntando i grandi occhi incantatori , celati dietro la sua maschera , sulla familiare figura maschile del suo amico di infanzia .
Non più ribelle adolescente ma come un uomo forte e autoritario si mostrava Naruto .
Amico di una vita , compagno di mille avventure , Hokage di Konoha .
 Si ritrasse alla carezza indesiderata del giovane uomo , ricevendo in risposta uno sguardo distrutto .
Uno sguardo che la costrinse a distanziarsi dai compagni e mettersi a capo della spedizione 





Veloci i suoi passi calpestavano l’erba della foresta , mentre la lunga treccia rosata ondeggiava sul completo da battaglia da lei nuovamente indossato .
Perché era venuti ?
 Perchè non la lasciavano mai combattere da sola ?
Che dubitassero ancora delle sue abilità ?
Ruggente   , un serpente di terra avvolse la sua figura, facendo piazza pulita degli innumerevoli alberi ora accatastati l’uno contro l’altro .
Strinse le dita a pugno non appena la rabbia , il rancore si fecero soffocanti .
E scatenò la sua ira attraverso quel serpente che come impazzito sradicava querce millenarie  , facendo fuggire i poveri animali che terrorizzati abbandonavano  i loro rifugi .
-  Non ti sembra di esagerare .
Si irrigidì all’istante non appena quella voce le arrivò così dolorosamente familiare e gelida al fine udito .
Non si voltò a guardarlo , richiamando con un fischio il serpente che subito la circondò tra le sue spire  , difendendola da colui che sapeva per lei era letale .
Respirò a fondo , assumendo un espressione talmente indifferente e gelida da scatenare in lei una sorta di compiacimento .
 Un compiacimento che scomparve non appena colse il sorriso beffardo di colui che ,  bello ancora più di come lo ricordava ,  la fissava con aperta superiorità .
 Irrigidì la mascella , accarezzando la dura e forte pietra che ricopriva il serpente per darsi un contegno . Contegno che purtroppo non riprese a causa di quello sguardo del tutto privo di espressione che fomentò la propria furia .
-  Cosa diavolo vuoi ?
Si maledì non appena si accorse del tono da lei utilizzato .
Un tono più acido di quello che avrebbe voluto .
- E così che si tratta un vecchio amico ? 
-  Quando mai lo siamo stati ? 
Sorrise vittoriosa non appena vide quegli occhi cerulei tingersi di furia alle sue parole , scatenando in lei una sorta di “gioia” .
Incrociò le braccia sotto il seno , sogghignando perfida a quella piccola vittoria appena guadagnata .
- Allora ? Cosa vuoi?
-  Sapere dove vai .
-  E perché mai  dovrebbe interessarti ?
-  Perché è anche affar mio  .
Assottigliò lo sguardo di giada , digrignando furiosa i denti perlacei  .
- Non è mai stato affar tuo , non lo è più da molto tempo mio Kazekage
Si ritrasse impercettibilmente non appena lo vide fare un passo verso di lei , minaccioso .
-  Quando avevi intenzione di dirmi che volevi attaccare l’organizzazione alba ?
Lo fai per rivedere l’Uchiha vero ?
- E se anche fosse ? 
Irrigidì le spalle , curvandosi in posizione di attacco  quando colse il lampo d’ira che solcò quelle iridi cerulee .
Calcolatori  , i suoi occhi verdi scrutavano freddamente il non più ragazzo della sabbia  , soffermandosi su quel simbolo maledetto che aveva ereditato dal suo amore dannato .
 D’improvviso sentì  il demone dentro di lei ridere sguaiatamente , scatenando in lei rabbia , rancore .
Gemette il serpente di terra quando si scontrò contro una spessa coltre di sabbia  che lo rispedì indietro , mentre le sue gambe cedevano sotto la maledizione di cui era vittima .
E tentò invano di mascherare la smorfia di dolore che  aveva distorto l’espressione placida del suo pallido  viso .
 Dolore .
 Era questo che ora si infrangeva come onde violente sul suo corpo in balia di quel mare in tempesta , vittima di quella sabbia che per lei rappresentava la disfatta , la sua unica  debolezza .
 Si appoggiò sofferente contro il corpo roccioso del serpente , venutole subito   in soccorso .
Salì con difficoltà in groppa alla creatura , ergendosi maestosa nella radura ormai distrutta dalla sua furia .
Colse lo sguardo ammaliato e incantato del giovane , sentendosi improvvisamente triste , malinconica .
 E con un rapido movimento delle mani diede le spalle a Gaara , nascondendo la lacrima solitaria fuggita dalle sue palpebre serrate .
- La vendetta ormai è l’unica cosa che mi tiene in vita -  e con questo sussurro appena accennato fuggì in groppa al serpente , nascondendosi dietro ai grandi alberi che ora velocemente sorpassava .
Mentre il dolore causato dalla sua stessa natura la gettava crudelmente nell’odio per se stessa .


§




Ben presto la verdeggiante vegetazione del paese di Konoha lasciò spazio alla desolazione di quello della sabbia ,  del  suo regno .
Silenzioso avanzava verso le alte dune , fissando senza esser visto le due figure femminili in groppa al cammello .
- Anche io sono preoccupato
 Contrasse la mascella quando udì il sussurro appena accennato di Naruto , l’unico a camminargli affianco .
Infatti , Ten ten , Hinata  e Temari camminavano accostate all’unico animale presente nella spedizione .
L’unico mezzo di trasporto sul quale sostava Ino con Sakura addormentata , bardata in un lungo mantello scarlatto  tra le braccia della ninja .
Mai i suoi occhi cerulei avevano abbandonato la sinuosa figura della ninja , né quando erano partiti , né quando ,  alle porte del paese da lui governato ,  l’aveva vista accasciarsi contro Temari .
Né da quando era stata issata dalla sorella su quel cammello , affidata alle cure della ninja bionda di Konoha .
Ed ora , con il cuore in pena per il risveglio non ancora avvenuto della ragazza , vedeva la notte calare sulle dune di sabbia , quasi a velare , a celare , la sua unica e più grande debolezza .
Lei .  

§



Gettò  , annoiato ,  un pezzo di legno nel piccolo focolare appiccato da Naruto , sedutogli accanto con uno sguardo perso , lontano , mentre attorno a loro il sommesso vociare delle ragazze faceva loro compagnia  .
Si infranse violentemente il gelido vento contro la sua schiena possente , scuotendo la sua fulva chioma con sorprendente ferocia .
- Gaara
Rialzò il viso pallido quando sentì la voce di sua sorella richiamare la sua attenzione , assottigliando gli occhi chiari quando vide ancora addormentata tra le braccia della ninja  Sakura .
-  La porto   in una piccola oasi qui  vicino .
 Vi raccomando  di stare attenti , non abbassate la guardia  .
Le altre resteranno qui con voi , tornerò tra qualche ora  , perciò non preoccuparti .
Annuì distrattamente , troppo preso dal contemplare il viso dormiente della incantatrice , una smorfia di dolore a sconvolgere  la squisita perfezione dei lineamenti .
 Con un sibilo sinistro Temari scomparve dalla sua vista , assieme a colei che soffriva a causa di quella sabbia per lei divenuta fatale nemica , la sabbia della quale il suo amore di sempre era il padrone .



§




Scorreva dolcemente l’acqua sul suo corpo , rinvigorendo le sue membra stremate dalla continua tortura di stare a contatto con tutta  quella sabbia .
- Come ti senti ?
 Riaprì lentamente gli occhi verdi  , sorridendo dolcemente quando vide Temari , seduta su una piccola roccia sporgente  , scrutarla con uno sguardo preoccupato e ansioso , facendola sentire per un solo istante , serena .
- Puoi anche andare ora , penso che stasera resterò a dormire qui , altrimenti domani mattina non avrò le forze per continuare il viaggio .
Nel non ricevere una risposta tornò a pregarla . 
- Per favore Temari  ,  se avrò bisogno di aiuto ti chiamerò ,  va bene ?
A conferma delle sue parole sfiorò il  collare verde  che le ornava il collo  , vedendo il suo gemello sul collo  della ninja bionda vibrare in risposta .
- Come vuoi , ma se succede qualcosa , qualunque cosa ,  avvisami .
-  Va bene
La salutò con un  debole cenno del capo , appoggiandosi stancamente sulla parete rocciosa di quella piccola cascata che poco prima aveva scovato nella piccola oasi .
Sei debole .
Digrignò i denti , strattonando con rabbia alcune ciocche rosa che le si erano incollate al corpo completamente immerso sotto il gelido getto d’acqua della cascata , nella vana speranza di avere un po’ di pace , pace che non le fu concessa .
Ti stai autodistruggendo piccola incantatrice .
- Sta zitto !
Si abbraccio con rabbia le spalle , serrando gli occhi con forza quando riudì nuovamente la voce di quell’essere che per anni aveva nascosto dentro di lei .
Morirai .
Con una lentezza esasperante  percorse con la mano la leggera tunica bianca che indossava , fermandosi all’altezza del petto  , proprio dove  , sotto l’impalpabile tessuto ,  ardeva senza freno il simbolo maledetto sottratto al suo amore .
Morirai da sola , odiata da tutti , odiata da lui quando verrà a sapere del tuo segreto , di me .
Crollò in ginocchio , le gambe divenute molli sotto quelle parole mai così veritiere  , portatrici di sventura .
Ti odierà , se non ti odia già per averlo abbandonato .
- Io non ho abbandonato nessuno …io non posso essere amata ,  è questo il mio problema
Rise di se stessa , di quella ragazza costretta a crescere troppo in fretta , quella ragazza alla quale era stato insegnato troppo presto che l’amore non portava altro dolore .
Nessuno l’avrebbe mai amata per quello che era , di questo ne era sicura , era destinata a restare sola .
Nascose il viso tra le mani unite a coppa , raccogliendo tra i suoi palmi le lacrime che silenziosamente versava , le lacrime che ora , da sola come sempre  , poteva versare senza essere giudicata  .
Sempre orgogliosa , anche a un passo dalla disfatta .
Temi ciò che gli  altri penseranno di te quando verranno a sapere di ciò che hai fatto , persino il tuo migliore amico proverà ribrezzo per te .
- Sarò già morta quando verranno a conoscenza di te
- Con chi stai parlando ?
Gelò quando sentì quella fin troppo familiare voce maschile a pochi passi da lei , così come il cuore le salì in gola per l’ansia e il terrore di essersi scoperta .
- Stai bene ?
Evitò volontariamente di non riconoscere il tono preoccupato del Kazekage , cercando di riacquistare l’odio , la rabbia , il rancore che per lui provava .
Diglielo se hai il coraggio .
 - Sto bene , va via
 - Cosa ?
Maledì il demone interiore che si sbeffeggiava silenziosamente di lei , chiamandola vigliacca , mentre cercava in tutti i modi di non perdere il senno .
- Sakura stai…
- Sto bene  , va via ho detto!
Diglielo .
- Cosa stai dicendo ? Non vedi in che stato sei ?
Diglielo .
- Va via , ciò che mi succede non sono affari che ti riguardino 
Diglielo .
-  Sei diventata pazza ? 
Diglielo .
- Ti ho detto di andare via !
Diglielo .
 - IO non vado da nessuna parte 
Vigliacca .
 - Cosa diavolo vuoi ancora da me ?
Con uno scatto serpentino si rimise in piedi, urlandogli contro con tutto il fiato che aveva in corpo , l’acqua della cascata a rigarle assieme alle sue lacrime le candide guancie .
Beccata .
Sgranò gli occhi verdi quando udì la voce del demone , notando come gli occhi cerulei di Gaara si fossero dilatati , e accorgendosi con orrore dove fossero puntanti .
D’istinto si coprì quasi si vergognasse il seno , il simbolo maledetto che aveva sul suo petto  , abbassando addolorata lo sguardo quando lo vide tremare irrefrenabilmente .
 - Che cosa significa quel segno ? Cosa…hai fatto ?
 Si ritrasse al suo sguardo terrorizzato , appoggiandosi alla parete per trovare un qualche sostegno , mentre si accasciava  al suolo con lentezza .
Voglio proprio vedere che cosa farai .
Assottigliò gli occhi smeraldi ,  furiosa ,  quando colse la velata presa in giro del demone , rialzando rabbiosa il capo .
 - I demoni non si possono uccidere Gaara , nessuno può farlo , nemmeno io .
Così ho pensato che l’unico modo per liberatene era …sigillarlo dentro di me .
 Colse lo sgomento , l’orrore lampeggiare negli occhi chiari del ragazzo , ritrovandosi per la seconda volta con il cuore spezzato in due parti .
Ti odia .
Distolse lo sguardo ferito da quello disgustato del giovane , lo sguardo che aveva avuto il potere , ancora una volta  .di mandarla in frantumi .
- Ora che cosa vuoi ? Che ti chieda scusa per non avertelo detto ? Vattene , sia tu che gli altri  , e fatemi andare a morire in pace , almeno questo me lo devi !
Lentamente discese dalla piccola altura , appoggiandosi traballante ad una piccola roccia , gli occhi incantatori spenti , completamenti distrutti .
Ora posso morire senza rimorsi .
Mentre silenziosa tentava di allontanarsi da lui sentiva quello sguardo puntato insistentemente sulla sua schiena , così doloroso da trapassarla da parte a parte .
Scivolò maldestramente sul terreno viscido , ritrovandosi seduta in una piccola pozza d’acqua limpida , fradicia , sola .
Uccidimi ora ti prego .
E li rimase , immobile, stanca oramai anche solo di respirare , sfiancata da quel destino che ora le sembrava così lontano , così irraggiungibile da gettarla nella disperazione .
Ora non poteva neanche morire senza soffrire come un cane .
Tremò quando vide nello specchio d’acqua la fulva chioma del ragazzo arrivatole silenziosamente davanti .
 - Se vuoi dirmi che mi odi fallo  , ma per favore fallo in fretta  - sussurrò con il magone  quella frase , giocherellando distrattamente con una ciocca dei suoi lunghi capelli nell’attesa della disfatta finale , disfatta che non arrivò .
 - Sei una stupida !
 Spalancati  , i suoi occhi velati di lacrime fissavano il vuoto , sgomenti scrutavano allibiti ciò che la circondava , colui  che ora la stringeva con rabbia  .
La stava …abbracciando .
Abbassò addolorata lo sguardo ferito , costringendo le sue braccia a rimanere immobili lungo i suoi fianchi , a non ricambiare quella stretta che sembrava volerla plasmare contro quel petto palpitante .
 - Cosa vuoi da me ?Non ti è bastato farmi a pezzi ? Eh Gaara ?
 Sentì le braccia del giovane avvolgere con maggior forza la sua esile vita, così forte da toglierle il respiro .
- Tutto quello che volevo era  che almeno tu mi volessi bene , non pretendevo certo che tu ricambiassi i miei sentimenti , era troppo per me aspirare a questo , ma almeno speravo tenessi a me per quella che sono  ,  non per ciò che posso fare …
Senza freni oramai ,  le sue labbra sputarono quasi con rabbia il dolore , il rancore ,l’odio per se stessa che lentamente l’aveva consumata , fino a renderla simile a un fantoccio .
 - Volevo solo essere amata . Era…chiedere troppo ? 
Sorrise silenziosamente , percependo i muscoli delle braccia di Gaara  fremere sotto le sue parole , mentre muta sentiva il cuore del Kazekage battere ad un ritmo incalzante in sincrono con il suo , singhiozzante .
Forse …aveva chiesto veramente troppo .
- Vuoi morire in pace ? è questo che hai detto ?
Stremata si lasciò andare tra le braccia del giovane , poggiando stancamente la guancia contro la sua spalla , troppo fragile ora per rimettersi in piedi .
 - è l’unica cosa che posso avere ora, solo questo
Non coinvolge nessuno tranne me , è una mia scelta , scelta che ho deciso di prendere da tempo ormai .
Sospirò pesantemente , chiudendo gli occhi quando lo sentì scostarsi da lei .
Ti disprezza .
Tenne ostinatamente gli occhi chiusi , beandosi di quella pace , del buio che per anni aveva popolato i suoi giorni e le sue notti  , il buio che l’aveva fatto compagnia .
Forse ,  si disse, era arrivato il momento di porre la parola fine a quel gioco che faceva male ad entrambi , o almeno a lei .
 - Torna a casa , porta tutti con te , e tornate a vivere le vostre vite , voi che almeno ne avete ancora una .
Fin dall’inizio sapevo che questo per me sarebbe stato un viaggio senza ritorno , e lo penso tutt’ora .
 Ti chiedo solo di accettare la mia scelta Gaara, vi dimenticherete tutti di me quando sarò morta .
 - Credi davvero che io mi possa dimenticare di te ?
 Se tu morirai ti seguirò anche dove non posso raggiungerti da vivo .
Aggrottò confusa le sopracciglia , respirando lentamente, pacata per la prima volta .
Cosa voleva dire?
- Ho mentito , ho mentito quella volta ,  come ho mentito a me stesso credendo di non amarti   , per anni  , ma io ti amo Sakura …ho mentito per proteggerti , per farti fuggire dal dolore che rischiavi di provare al mio fianco .
 Non ho mai smesso di amarti , come mai lo farò .
Dischiuse le palpebre , ritrovando davanti al suo sguardo smeraldo il viso del ragazzo della sabbia che da ragazzina aveva tentato di aiutare , colui che l’aveva incuriosita , e che alla fine l’aveva fatta innamorare .
È una bugia , lui lo dice solo perché si sente con le spalle al muro .
Metabolizzò a fatica la frase del demone , accarezzando dolcemente quel simbolo che  a sua volta il suo amore infantile aveva sulla fronte , forse l’unica cosa che li univa .
 - Tu mi ami ?
 - Si
 Goffamente gli prese il viso pallido tra le mani , sorridendo ingenuamente a quelle parole che chissà perché la facevano sentire meno sola , che fossero vere o false ora non le importava , non aveva la forza per respingerlo .
 - Credimi  , ti prego .
Debole sia nella mente che nel corpo chiuse gli occhi quando sentì le labbra del ragazzo accostarsi titubanti alle sue , sfiorandole appena , quasi avesse paura .
Lo spinse a terra , nell’acqua gelida della pozza , salendo a cavalcioni  su di lui quando sentì l’impellente bisogno di sentirlo dentro di lei .
Lasciò che le grandi mani del giovane percorressero con bramosia il suo corpo bagnato , sfilandole dolcemente la sottile veste che presto fu solo un ricordo .
 - Ti amo Sakura , ti amo più della mia stessa vita , perdonami per essere stato così stupido
Gemette in risposta quando rivoltò le posizioni , premendosi con desiderio contro il suo corpo nudo  .  
Gli sfilò con urgenza l’ingombrante veste che indossava , annaspando in cerca d’aria quando ritrovò a stretto contatto con la pelle gelida di quel corpo che da bambina non aveva osato immaginare in quella situazione .
Rossa in volto si nascose contro il sue petto , spingendolo verso di sé con le lunghe gambe avvolte attorno alla sua vita .
Perché tutto quello le sembrava così giusto ?
 Perché ?
 Possibile che fosse tutta una bugia ?
Non riuscì a darsi una risposta quando lo sentì piegarsi su di lei , divaricandole le gambe che docilmente cedettero al suo passaggio .
E un singulto di dolore lasciò le sue labbra premute contro la spalla del ragazzo , così come udì il gemito di piacere di Gaara infrangersi come un onda contro il suo orecchio quando lo sentì penetrarla lentamente , quasi temesse di farle male .
- Ti amo
Inconsciamente pronunciò quelle due parole che per anni aveva tentato di celare con l’odio e il rancore , quelle parole che sembrarono ridar vita al ragazzo che ora si muoveva con più intraprendenza dentro di lei .
 Gli circondò il collo con le esili braccia quando sentì le mani di lui premerla con urgenza contro di lui , incatenandola maggiormente contro quel corpo sudato che velocemente usciva ed entrava dentro di lei .
Respirò affannosamente , reggendosi a quelle spalle che sembravano volersi caricare di tutto il suo dolore , il dolore che ora era divenuto meno acuto , meno pressante ,come la voce del demone oramai inesistente .
E le spinte si fecero più profonde , lente , dolorosamente piacevoli , così come i baci voraci con i quali le divorava le labbra gonfie .
E a sua volta si spinse contro di lui , inarcando la schiena per sentirlo pulsare vivo dentro di lei , beandosi delle urla , degli ansiti , dei gemiti di piacere che sempre più acuti sentiva perforarle piacevolmente il fine udito .
Un urlo lasciò le sue labbra , assieme a quelle del ragazzo quando  , stremati ,  si accasciarono su quella pozza d’acqua così soffice , mentre i suoi occhi , appannati dal piacere e dal desiderio , coglievano una chiazza  rossastra comparire accanto ai loro corpi ansanti  , la prova del suo amore per lui .
E la notte calò su di loro , sui suoi occhi che si chiusero sotto la pressione di quelle labbra che ora sembravano voler rimarginare tutte le sue ferite , ferite che sentiva pulsare ferocemente non appena l’incoscienza delle sue azioni  lasciò spazio alla consapevolezza di ciò che aveva fatto , alla sua incauta scelta di divenire sua , all’ennesima debolezza che si era concessa …


CONTINUA…


  
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