Malinconici
, i suoi occhi del colore dello smeraldo scrutavano
con un ombra di amarezza il sorgere di un nuovo giorno .
La trascrizione di un'altra pagina strappata a quel diario , ormai umido di lacrime a lungo versate per quel destino eternamente solitario .
Non percepiva quelle forti braccia a lungo bramate strette attorno all’esile vita .
Né il calore di quel corpo che fin dalla più tenera età aveva voluto assaporare .
Raggomitolata su se stessa , prigioniera di quelle grandi mani diafane che possessive le stringevano i polsi , attendeva impassibile l’arrivo di quel viaggio senza ritorno che sapeva , non sarebbe tardato a giungere .
Fremettero le chiare ciglia quando l’ennesima lacrima rigò la sua pallida guancia , ricalcando il passaggio umido lasciato dalle sue gemelle .
E pianse , stretta contro colui che più amava .
Non riuscendo a rallegrarsi di quel piccolo eppure agognato contatto che ora , senza ritegno le causava così tanta sofferenza .
Più volte le lunghe dita affusolate tentarono di fermare il corso di quelle piccole gocce trasparenti sempre più numerose .
Affondò con rabbia i denti nelle labbra rosee che ora tremavano irrefrenabilmente , trattenendo a stento i singhiozzi che ora le scuotevano il petto .
E la vista risultò sempre più sfocata , così come il gelo si impadronì delle sue membra , non più protette dal calore di quel corpo umano che ora non riusciva a percepire accanto a sé , nonostante egli non si fosse mosso .
E di nuovo la solitudine la inghiottì .
Persa dentro se stessa , assisteva impotente all’autodistruzione del suo essere .
Mentre quel piccolo barlume di vita che ancora tentava la rivalsa su di lei , venne ancora una volta schiacciato da quella macabra cantilena che quel demone crudelmente intonava .
E fuggì , impaurita , sperduta , sola anche dentro a quell’immenso palazzo pieno di vita .
Quella vita che lei rinnegò , ormai sempre più attratta da quel piccolo e tortuoso sentiero da lei già intrapreso .
La via che sapeva l’avrebbe portata verso un sonno dal quale non sarebbe più fuggita .
Un sonno dal quale non si sarebbe più potuta svegliare .
Quel sonno che , sofferente , attendeva con ansia .
Cosicché ponesse fine al lungo girovagare di quella giovane ragazza dal cuore infranto .
Quella ragazza solitaria che ora , scappava da quegli occhi di ghiaccio che cupi fissavano , distrutti , l’imminente volo che mai più l’avrebbe ricondotta tra le sue braccia ora aperte a quell’amore forse non più tanto certo .
- Sakura
Fuori uscì dall’angolo buio dentro il quale attendeva , inespressiva , la giunta di coloro che , contro il suo volere , si erano uniti a quella spedizione per lei senza ritorno .
Colse la nota disperata di quella voce che da bambina aveva sempre zittito con un sonoro schiaffo , e che ora tremolante invocava il suo nome .
Rialzò il capo , puntando i grandi occhi incantatori , celati dietro la sua maschera , sulla familiare figura maschile del suo amico di infanzia .
Non più ribelle adolescente ma come un uomo forte e autoritario si mostrava Naruto .
Amico di una vita , compagno di mille avventure , Hokage di Konoha .
Si ritrasse alla carezza indesiderata del giovane uomo , ricevendo in risposta uno sguardo distrutto .
Uno sguardo che la costrinse a distanziarsi dai compagni e mettersi a capo della spedizione
Veloci i suoi passi calpestavano l’erba della foresta , mentre la lunga treccia rosata ondeggiava sul completo da battaglia da lei nuovamente indossato .
Perché era venuti ?
Perchè non la lasciavano mai combattere da sola ?
Che dubitassero ancora delle sue abilità ?
Ruggente , un serpente di terra avvolse la sua figura, facendo piazza pulita degli innumerevoli alberi ora accatastati l’uno contro l’altro .
Strinse le dita a pugno non appena la rabbia , il rancore si fecero soffocanti .
E scatenò la sua ira attraverso quel serpente che come impazzito sradicava querce millenarie , facendo fuggire i poveri animali che terrorizzati abbandonavano i loro rifugi .
- Non ti sembra di esagerare .
Si irrigidì all’istante non appena quella voce le arrivò così dolorosamente familiare e gelida al fine udito .
Non si voltò a guardarlo , richiamando con un fischio il serpente che subito la circondò tra le sue spire , difendendola da colui che sapeva per lei era letale .
Respirò a fondo , assumendo un espressione talmente indifferente e gelida da scatenare in lei una sorta di compiacimento .
Un compiacimento che scomparve non appena colse il sorriso beffardo di colui che , bello ancora più di come lo ricordava , la fissava con aperta superiorità .
Irrigidì la mascella , accarezzando la dura e forte pietra che ricopriva il serpente per darsi un contegno . Contegno che purtroppo non riprese a causa di quello sguardo del tutto privo di espressione che fomentò la propria furia .
- Cosa diavolo vuoi ?
Si maledì non appena si accorse del tono da lei utilizzato .
Un tono più acido di quello che avrebbe voluto .
- E così che si tratta un vecchio amico ?
- Quando mai lo siamo stati ?
Sorrise vittoriosa non appena vide quegli occhi cerulei tingersi di furia alle sue parole , scatenando in lei una sorta di “gioia” .
Incrociò le braccia sotto il seno , sogghignando perfida a quella piccola vittoria appena guadagnata .
- Allora ? Cosa vuoi?
- Sapere dove vai .
- E perché mai dovrebbe interessarti ?
- Perché è anche affar mio .
Assottigliò lo sguardo di giada , digrignando furiosa i denti perlacei .
- Non è mai stato affar tuo , non lo è più da molto tempo mio Kazekage
Si ritrasse impercettibilmente non appena lo vide fare un passo verso di lei , minaccioso .
- Quando avevi intenzione di dirmi che volevi attaccare l’organizzazione alba ?
Lo fai per rivedere l’Uchiha vero ?
- E se anche fosse ?
Irrigidì le spalle , curvandosi in posizione di attacco quando colse il lampo d’ira che solcò quelle iridi cerulee .
Calcolatori , i suoi occhi verdi scrutavano freddamente il non più ragazzo della sabbia , soffermandosi su quel simbolo maledetto che aveva ereditato dal suo amore dannato .
D’improvviso sentì il demone dentro di lei ridere sguaiatamente , scatenando in lei rabbia , rancore .
Gemette il serpente di terra quando si scontrò contro una spessa coltre di sabbia che lo rispedì indietro , mentre le sue gambe cedevano sotto la maledizione di cui era vittima .
E tentò invano di mascherare la smorfia di dolore che aveva distorto l’espressione placida del suo pallido viso .
Dolore .
Era questo che ora si infrangeva come onde violente sul suo corpo in balia di quel mare in tempesta , vittima di quella sabbia che per lei rappresentava la disfatta , la sua unica debolezza .
Si appoggiò sofferente contro il corpo roccioso del serpente , venutole subito in soccorso .
Salì con difficoltà in groppa alla creatura , ergendosi maestosa nella radura ormai distrutta dalla sua furia .
Colse lo sguardo ammaliato e incantato del giovane , sentendosi improvvisamente triste , malinconica .
E con un rapido movimento delle mani diede le spalle a Gaara , nascondendo la lacrima solitaria fuggita dalle sue palpebre serrate .
- La vendetta ormai è l’unica cosa che mi tiene in vita - e con questo sussurro appena accennato fuggì in groppa al serpente , nascondendosi dietro ai grandi alberi che ora velocemente sorpassava .
Mentre il dolore causato dalla sua stessa natura la gettava crudelmente nell’odio per se stessa .
Ben presto la verdeggiante vegetazione del paese di Konoha lasciò spazio alla desolazione di quello della sabbia , del suo regno .
Silenzioso avanzava verso le alte dune , fissando senza esser visto le due figure femminili in groppa al cammello .
- Anche io sono preoccupato
Contrasse la mascella quando udì il sussurro appena accennato di Naruto , l’unico a camminargli affianco .
Infatti , Ten ten , Hinata e Temari camminavano accostate all’unico animale presente nella spedizione .
L’unico mezzo di trasporto sul quale sostava Ino con Sakura addormentata , bardata in un lungo mantello scarlatto tra le braccia della ninja .
Mai i suoi occhi cerulei avevano abbandonato la sinuosa figura della ninja , né quando erano partiti , né quando , alle porte del paese da lui governato , l’aveva vista accasciarsi contro Temari .
Né da quando era stata issata dalla sorella su quel cammello , affidata alle cure della ninja bionda di Konoha .
Ed ora , con il cuore in pena per il risveglio non ancora avvenuto della ragazza , vedeva la notte calare sulle dune di sabbia , quasi a velare , a celare , la sua unica e più grande debolezza .
Lei .
Gettò , annoiato , un pezzo di legno nel piccolo focolare appiccato da Naruto , sedutogli accanto con uno sguardo perso , lontano , mentre attorno a loro il sommesso vociare delle ragazze faceva loro compagnia .
Si infranse violentemente il gelido vento contro la sua schiena possente , scuotendo la sua fulva chioma con sorprendente ferocia .
- Gaara
Rialzò il viso pallido quando sentì la voce di sua sorella richiamare la sua attenzione , assottigliando gli occhi chiari quando vide ancora addormentata tra le braccia della ninja Sakura .
- La porto in una piccola oasi qui vicino .
Vi raccomando di stare attenti , non abbassate la guardia .
Le altre resteranno qui con voi , tornerò tra qualche ora , perciò non preoccuparti .
Annuì distrattamente , troppo preso dal contemplare il viso dormiente della incantatrice , una smorfia di dolore a sconvolgere la squisita perfezione dei lineamenti .
Con un sibilo sinistro Temari scomparve dalla sua vista , assieme a colei che soffriva a causa di quella sabbia per lei divenuta fatale nemica , la sabbia della quale il suo amore di sempre era il padrone .
Scorreva dolcemente l’acqua sul suo corpo , rinvigorendo le sue membra stremate dalla continua tortura di stare a contatto con tutta quella sabbia .
- Come ti senti ?
Riaprì lentamente gli occhi verdi , sorridendo dolcemente quando vide Temari , seduta su una piccola roccia sporgente , scrutarla con uno sguardo preoccupato e ansioso , facendola sentire per un solo istante , serena .
- Puoi anche andare ora , penso che stasera resterò a dormire qui , altrimenti domani mattina non avrò le forze per continuare il viaggio .
Nel non ricevere una risposta tornò a pregarla .
- Per favore Temari , se avrò bisogno di aiuto ti chiamerò , va bene ?
A conferma delle sue parole sfiorò il collare verde che le ornava il collo , vedendo il suo gemello sul collo della ninja bionda vibrare in risposta .
- Come vuoi , ma se succede qualcosa , qualunque cosa , avvisami .
- Va bene
La salutò con un debole cenno del capo , appoggiandosi stancamente sulla parete rocciosa di quella piccola cascata che poco prima aveva scovato nella piccola oasi .
Sei debole .
Digrignò i denti , strattonando con rabbia alcune ciocche rosa che le si erano incollate al corpo completamente immerso sotto il gelido getto d’acqua della cascata , nella vana speranza di avere un po’ di pace , pace che non le fu concessa .
Ti stai autodistruggendo piccola incantatrice .
- Sta zitto !
Si abbraccio con rabbia le spalle , serrando gli occhi con forza quando riudì nuovamente la voce di quell’essere che per anni aveva nascosto dentro di lei .
Morirai .
Con una lentezza esasperante percorse con la mano la leggera tunica bianca che indossava , fermandosi all’altezza del petto , proprio dove , sotto l’impalpabile tessuto , ardeva senza freno il simbolo maledetto sottratto al suo amore .
Morirai da sola , odiata da tutti , odiata da lui quando verrà a sapere del tuo segreto , di me .
Crollò in ginocchio , le gambe divenute molli sotto quelle parole mai così veritiere , portatrici di sventura .
Ti odierà , se non ti odia già per averlo abbandonato .
- Io non ho abbandonato nessuno …io non posso essere amata , è questo il mio problema
Rise di se stessa , di quella ragazza costretta a crescere troppo in fretta , quella ragazza alla quale era stato insegnato troppo presto che l’amore non portava altro dolore .
Nessuno l’avrebbe mai amata per quello che era , di questo ne era sicura , era destinata a restare sola .
Nascose il viso tra le mani unite a coppa , raccogliendo tra i suoi palmi le lacrime che silenziosamente versava , le lacrime che ora , da sola come sempre , poteva versare senza essere giudicata .
Sempre orgogliosa , anche a un passo dalla disfatta .
Temi ciò che gli altri penseranno di te quando verranno a sapere di ciò che hai fatto , persino il tuo migliore amico proverà ribrezzo per te .
- Sarò già morta quando verranno a conoscenza di te
- Con chi stai parlando ?
Gelò quando sentì quella fin troppo familiare voce maschile a pochi passi da lei , così come il cuore le salì in gola per l’ansia e il terrore di essersi scoperta .
- Stai bene ?
Evitò volontariamente di non riconoscere il tono preoccupato del Kazekage , cercando di riacquistare l’odio , la rabbia , il rancore che per lui provava .
Diglielo se hai il coraggio .
- Sto bene , va via
- Cosa ?
Maledì il demone interiore che si sbeffeggiava silenziosamente di lei , chiamandola vigliacca , mentre cercava in tutti i modi di non perdere il senno .
- Sakura stai…
- Sto bene , va via ho detto!
Diglielo .
- Cosa stai dicendo ? Non vedi in che stato sei ?
Diglielo .
- Va via , ciò che mi succede non sono affari che ti riguardino
Diglielo .
- Sei diventata pazza ?
Diglielo .
- Ti ho detto di andare via !
Diglielo .
- IO non vado da nessuna parte
Vigliacca .
- Cosa diavolo vuoi ancora da me ?
Con uno scatto serpentino si rimise in piedi, urlandogli contro con tutto il fiato che aveva in corpo , l’acqua della cascata a rigarle assieme alle sue lacrime le candide guancie .
Beccata .
Sgranò gli occhi verdi quando udì la voce del demone , notando come gli occhi cerulei di Gaara si fossero dilatati , e accorgendosi con orrore dove fossero puntanti .
D’istinto si coprì quasi si vergognasse il seno , il simbolo maledetto che aveva sul suo petto , abbassando addolorata lo sguardo quando lo vide tremare irrefrenabilmente .
- Che cosa significa quel segno ? Cosa…hai fatto ?
Si ritrasse al suo sguardo terrorizzato , appoggiandosi alla parete per trovare un qualche sostegno , mentre si accasciava al suolo con lentezza .
Voglio proprio vedere che cosa farai .
Assottigliò gli occhi smeraldi , furiosa , quando colse la velata presa in giro del demone , rialzando rabbiosa il capo .
- I demoni non si possono uccidere Gaara , nessuno può farlo , nemmeno io .
Così ho pensato che l’unico modo per liberatene era …sigillarlo dentro di me .
Colse lo sgomento , l’orrore lampeggiare negli occhi chiari del ragazzo , ritrovandosi per la seconda volta con il cuore spezzato in due parti .
Ti odia .
Distolse lo sguardo ferito da quello disgustato del giovane , lo sguardo che aveva avuto il potere , ancora una volta .di mandarla in frantumi .
- Ora che cosa vuoi ? Che ti chieda scusa per non avertelo detto ? Vattene , sia tu che gli altri , e fatemi andare a morire in pace , almeno questo me lo devi !
Lentamente discese dalla piccola altura , appoggiandosi traballante ad una piccola roccia , gli occhi incantatori spenti , completamenti distrutti .
Ora posso morire senza rimorsi .
Mentre silenziosa tentava di allontanarsi da lui sentiva quello sguardo puntato insistentemente sulla sua schiena , così doloroso da trapassarla da parte a parte .
Scivolò maldestramente sul terreno viscido , ritrovandosi seduta in una piccola pozza d’acqua limpida , fradicia , sola .
Uccidimi ora ti prego .
E li rimase , immobile, stanca oramai anche solo di respirare , sfiancata da quel destino che ora le sembrava così lontano , così irraggiungibile da gettarla nella disperazione .
Ora non poteva neanche morire senza soffrire come un cane .
Tremò quando vide nello specchio d’acqua la fulva chioma del ragazzo arrivatole silenziosamente davanti .
- Se vuoi dirmi che mi odi fallo , ma per favore fallo in fretta - sussurrò con il magone quella frase , giocherellando distrattamente con una ciocca dei suoi lunghi capelli nell’attesa della disfatta finale , disfatta che non arrivò .
- Sei una stupida !
Spalancati , i suoi occhi velati di lacrime fissavano il vuoto , sgomenti scrutavano allibiti ciò che la circondava , colui che ora la stringeva con rabbia .
La stava …abbracciando .
Abbassò addolorata lo sguardo ferito , costringendo le sue braccia a rimanere immobili lungo i suoi fianchi , a non ricambiare quella stretta che sembrava volerla plasmare contro quel petto palpitante .
- Cosa vuoi da me ?Non ti è bastato farmi a pezzi ? Eh Gaara ?
Sentì le braccia del giovane avvolgere con maggior forza la sua esile vita, così forte da toglierle il respiro .
- Tutto quello che volevo era che almeno tu mi volessi bene , non pretendevo certo che tu ricambiassi i miei sentimenti , era troppo per me aspirare a questo , ma almeno speravo tenessi a me per quella che sono , non per ciò che posso fare …
Senza freni oramai , le sue labbra sputarono quasi con rabbia il dolore , il rancore ,l’odio per se stessa che lentamente l’aveva consumata , fino a renderla simile a un fantoccio .
- Volevo solo essere amata . Era…chiedere troppo ?
Sorrise silenziosamente , percependo i muscoli delle braccia di Gaara fremere sotto le sue parole , mentre muta sentiva il cuore del Kazekage battere ad un ritmo incalzante in sincrono con il suo , singhiozzante .
Forse …aveva chiesto veramente troppo .
- Vuoi morire in pace ? è questo che hai detto ?
Stremata si lasciò andare tra le braccia del giovane , poggiando stancamente la guancia contro la sua spalla , troppo fragile ora per rimettersi in piedi .
- è l’unica cosa che posso avere ora, solo questo
Non coinvolge nessuno tranne me , è una mia scelta , scelta che ho deciso di prendere da tempo ormai .
Sospirò pesantemente , chiudendo gli occhi quando lo sentì scostarsi da lei .
Ti disprezza .
Tenne ostinatamente gli occhi chiusi , beandosi di quella pace , del buio che per anni aveva popolato i suoi giorni e le sue notti , il buio che l’aveva fatto compagnia .
Forse , si disse, era arrivato il momento di porre la parola fine a quel gioco che faceva male ad entrambi , o almeno a lei .
- Torna a casa , porta tutti con te , e tornate a vivere le vostre vite , voi che almeno ne avete ancora una .
Fin dall’inizio sapevo che questo per me sarebbe stato un viaggio senza ritorno , e lo penso tutt’ora .
Ti chiedo solo di accettare la mia scelta Gaara, vi dimenticherete tutti di me quando sarò morta .
- Credi davvero che io mi possa dimenticare di te ?
Se tu morirai ti seguirò anche dove non posso raggiungerti da vivo .
Aggrottò confusa le sopracciglia , respirando lentamente, pacata per la prima volta .
Cosa voleva dire?
- Ho mentito , ho mentito quella volta , come ho mentito a me stesso credendo di non amarti , per anni , ma io ti amo Sakura …ho mentito per proteggerti , per farti fuggire dal dolore che rischiavi di provare al mio fianco .
Non ho mai smesso di amarti , come mai lo farò .
Dischiuse le palpebre , ritrovando davanti al suo sguardo smeraldo il viso del ragazzo della sabbia che da ragazzina aveva tentato di aiutare , colui che l’aveva incuriosita , e che alla fine l’aveva fatta innamorare .
È una bugia , lui lo dice solo perché si sente con le spalle al muro .
Metabolizzò a fatica la frase del demone , accarezzando dolcemente quel simbolo che a sua volta il suo amore infantile aveva sulla fronte , forse l’unica cosa che li univa .
- Tu mi ami ?
- Si
Goffamente gli prese il viso pallido tra le mani , sorridendo ingenuamente a quelle parole che chissà perché la facevano sentire meno sola , che fossero vere o false ora non le importava , non aveva la forza per respingerlo .
- Credimi , ti prego .
Debole sia nella mente che nel corpo chiuse gli occhi quando sentì le labbra del ragazzo accostarsi titubanti alle sue , sfiorandole appena , quasi avesse paura .
Lo spinse a terra , nell’acqua gelida della pozza , salendo a cavalcioni su di lui quando sentì l’impellente bisogno di sentirlo dentro di lei .
Lasciò che le grandi mani del giovane percorressero con bramosia il suo corpo bagnato , sfilandole dolcemente la sottile veste che presto fu solo un ricordo .
- Ti amo Sakura , ti amo più della mia stessa vita , perdonami per essere stato così stupido
Gemette in risposta quando rivoltò le posizioni , premendosi con desiderio contro il suo corpo nudo .
Gli sfilò con urgenza l’ingombrante veste che indossava , annaspando in cerca d’aria quando ritrovò a stretto contatto con la pelle gelida di quel corpo che da bambina non aveva osato immaginare in quella situazione .
Rossa in volto si nascose contro il sue petto , spingendolo verso di sé con le lunghe gambe avvolte attorno alla sua vita .
Perché tutto quello le sembrava così giusto ?
Perché ?
Possibile che fosse tutta una bugia ?
Non riuscì a darsi una risposta quando lo sentì piegarsi su di lei , divaricandole le gambe che docilmente cedettero al suo passaggio .
E un singulto di dolore lasciò le sue labbra premute contro la spalla del ragazzo , così come udì il gemito di piacere di Gaara infrangersi come un onda contro il suo orecchio quando lo sentì penetrarla lentamente , quasi temesse di farle male .
- Ti amo
Inconsciamente pronunciò quelle due parole che per anni aveva tentato di celare con l’odio e il rancore , quelle parole che sembrarono ridar vita al ragazzo che ora si muoveva con più intraprendenza dentro di lei .
Gli circondò il collo con le esili braccia quando sentì le mani di lui premerla con urgenza contro di lui , incatenandola maggiormente contro quel corpo sudato che velocemente usciva ed entrava dentro di lei .
Respirò affannosamente , reggendosi a quelle spalle che sembravano volersi caricare di tutto il suo dolore , il dolore che ora era divenuto meno acuto , meno pressante ,come la voce del demone oramai inesistente .
E le spinte si fecero più profonde , lente , dolorosamente piacevoli , così come i baci voraci con i quali le divorava le labbra gonfie .
E a sua volta si spinse contro di lui , inarcando la schiena per sentirlo pulsare vivo dentro di lei , beandosi delle urla , degli ansiti , dei gemiti di piacere che sempre più acuti sentiva perforarle piacevolmente il fine udito .
Un urlo lasciò le sue labbra , assieme a quelle del ragazzo quando , stremati , si accasciarono su quella pozza d’acqua così soffice , mentre i suoi occhi , appannati dal piacere e dal desiderio , coglievano una chiazza rossastra comparire accanto ai loro corpi ansanti , la prova del suo amore per lui .
E la notte calò su di loro , sui suoi occhi che si chiusero sotto la pressione di quelle labbra che ora sembravano voler rimarginare tutte le sue ferite , ferite che sentiva pulsare ferocemente non appena l’incoscienza delle sue azioni lasciò spazio alla consapevolezza di ciò che aveva fatto , alla sua incauta scelta di divenire sua , all’ennesima debolezza che si era concessa …
CONTINUA…
La trascrizione di un'altra pagina strappata a quel diario , ormai umido di lacrime a lungo versate per quel destino eternamente solitario .
Non percepiva quelle forti braccia a lungo bramate strette attorno all’esile vita .
Né il calore di quel corpo che fin dalla più tenera età aveva voluto assaporare .
Raggomitolata su se stessa , prigioniera di quelle grandi mani diafane che possessive le stringevano i polsi , attendeva impassibile l’arrivo di quel viaggio senza ritorno che sapeva , non sarebbe tardato a giungere .
Fremettero le chiare ciglia quando l’ennesima lacrima rigò la sua pallida guancia , ricalcando il passaggio umido lasciato dalle sue gemelle .
E pianse , stretta contro colui che più amava .
Non riuscendo a rallegrarsi di quel piccolo eppure agognato contatto che ora , senza ritegno le causava così tanta sofferenza .
Più volte le lunghe dita affusolate tentarono di fermare il corso di quelle piccole gocce trasparenti sempre più numerose .
Affondò con rabbia i denti nelle labbra rosee che ora tremavano irrefrenabilmente , trattenendo a stento i singhiozzi che ora le scuotevano il petto .
E la vista risultò sempre più sfocata , così come il gelo si impadronì delle sue membra , non più protette dal calore di quel corpo umano che ora non riusciva a percepire accanto a sé , nonostante egli non si fosse mosso .
E di nuovo la solitudine la inghiottì .
Persa dentro se stessa , assisteva impotente all’autodistruzione del suo essere .
Mentre quel piccolo barlume di vita che ancora tentava la rivalsa su di lei , venne ancora una volta schiacciato da quella macabra cantilena che quel demone crudelmente intonava .
E fuggì , impaurita , sperduta , sola anche dentro a quell’immenso palazzo pieno di vita .
Quella vita che lei rinnegò , ormai sempre più attratta da quel piccolo e tortuoso sentiero da lei già intrapreso .
La via che sapeva l’avrebbe portata verso un sonno dal quale non sarebbe più fuggita .
Un sonno dal quale non si sarebbe più potuta svegliare .
Quel sonno che , sofferente , attendeva con ansia .
Cosicché ponesse fine al lungo girovagare di quella giovane ragazza dal cuore infranto .
Quella ragazza solitaria che ora , scappava da quegli occhi di ghiaccio che cupi fissavano , distrutti , l’imminente volo che mai più l’avrebbe ricondotta tra le sue braccia ora aperte a quell’amore forse non più tanto certo .
§
- Sakura
Fuori uscì dall’angolo buio dentro il quale attendeva , inespressiva , la giunta di coloro che , contro il suo volere , si erano uniti a quella spedizione per lei senza ritorno .
Colse la nota disperata di quella voce che da bambina aveva sempre zittito con un sonoro schiaffo , e che ora tremolante invocava il suo nome .
Rialzò il capo , puntando i grandi occhi incantatori , celati dietro la sua maschera , sulla familiare figura maschile del suo amico di infanzia .
Non più ribelle adolescente ma come un uomo forte e autoritario si mostrava Naruto .
Amico di una vita , compagno di mille avventure , Hokage di Konoha .
Si ritrasse alla carezza indesiderata del giovane uomo , ricevendo in risposta uno sguardo distrutto .
Uno sguardo che la costrinse a distanziarsi dai compagni e mettersi a capo della spedizione
Veloci i suoi passi calpestavano l’erba della foresta , mentre la lunga treccia rosata ondeggiava sul completo da battaglia da lei nuovamente indossato .
Perché era venuti ?
Perchè non la lasciavano mai combattere da sola ?
Che dubitassero ancora delle sue abilità ?
Ruggente , un serpente di terra avvolse la sua figura, facendo piazza pulita degli innumerevoli alberi ora accatastati l’uno contro l’altro .
Strinse le dita a pugno non appena la rabbia , il rancore si fecero soffocanti .
E scatenò la sua ira attraverso quel serpente che come impazzito sradicava querce millenarie , facendo fuggire i poveri animali che terrorizzati abbandonavano i loro rifugi .
- Non ti sembra di esagerare .
Si irrigidì all’istante non appena quella voce le arrivò così dolorosamente familiare e gelida al fine udito .
Non si voltò a guardarlo , richiamando con un fischio il serpente che subito la circondò tra le sue spire , difendendola da colui che sapeva per lei era letale .
Respirò a fondo , assumendo un espressione talmente indifferente e gelida da scatenare in lei una sorta di compiacimento .
Un compiacimento che scomparve non appena colse il sorriso beffardo di colui che , bello ancora più di come lo ricordava , la fissava con aperta superiorità .
Irrigidì la mascella , accarezzando la dura e forte pietra che ricopriva il serpente per darsi un contegno . Contegno che purtroppo non riprese a causa di quello sguardo del tutto privo di espressione che fomentò la propria furia .
- Cosa diavolo vuoi ?
Si maledì non appena si accorse del tono da lei utilizzato .
Un tono più acido di quello che avrebbe voluto .
- E così che si tratta un vecchio amico ?
- Quando mai lo siamo stati ?
Sorrise vittoriosa non appena vide quegli occhi cerulei tingersi di furia alle sue parole , scatenando in lei una sorta di “gioia” .
Incrociò le braccia sotto il seno , sogghignando perfida a quella piccola vittoria appena guadagnata .
- Allora ? Cosa vuoi?
- Sapere dove vai .
- E perché mai dovrebbe interessarti ?
- Perché è anche affar mio .
Assottigliò lo sguardo di giada , digrignando furiosa i denti perlacei .
- Non è mai stato affar tuo , non lo è più da molto tempo mio Kazekage
Si ritrasse impercettibilmente non appena lo vide fare un passo verso di lei , minaccioso .
- Quando avevi intenzione di dirmi che volevi attaccare l’organizzazione alba ?
Lo fai per rivedere l’Uchiha vero ?
- E se anche fosse ?
Irrigidì le spalle , curvandosi in posizione di attacco quando colse il lampo d’ira che solcò quelle iridi cerulee .
Calcolatori , i suoi occhi verdi scrutavano freddamente il non più ragazzo della sabbia , soffermandosi su quel simbolo maledetto che aveva ereditato dal suo amore dannato .
D’improvviso sentì il demone dentro di lei ridere sguaiatamente , scatenando in lei rabbia , rancore .
Gemette il serpente di terra quando si scontrò contro una spessa coltre di sabbia che lo rispedì indietro , mentre le sue gambe cedevano sotto la maledizione di cui era vittima .
E tentò invano di mascherare la smorfia di dolore che aveva distorto l’espressione placida del suo pallido viso .
Dolore .
Era questo che ora si infrangeva come onde violente sul suo corpo in balia di quel mare in tempesta , vittima di quella sabbia che per lei rappresentava la disfatta , la sua unica debolezza .
Si appoggiò sofferente contro il corpo roccioso del serpente , venutole subito in soccorso .
Salì con difficoltà in groppa alla creatura , ergendosi maestosa nella radura ormai distrutta dalla sua furia .
Colse lo sguardo ammaliato e incantato del giovane , sentendosi improvvisamente triste , malinconica .
E con un rapido movimento delle mani diede le spalle a Gaara , nascondendo la lacrima solitaria fuggita dalle sue palpebre serrate .
- La vendetta ormai è l’unica cosa che mi tiene in vita - e con questo sussurro appena accennato fuggì in groppa al serpente , nascondendosi dietro ai grandi alberi che ora velocemente sorpassava .
Mentre il dolore causato dalla sua stessa natura la gettava crudelmente nell’odio per se stessa .
§
Ben presto la verdeggiante vegetazione del paese di Konoha lasciò spazio alla desolazione di quello della sabbia , del suo regno .
Silenzioso avanzava verso le alte dune , fissando senza esser visto le due figure femminili in groppa al cammello .
- Anche io sono preoccupato
Contrasse la mascella quando udì il sussurro appena accennato di Naruto , l’unico a camminargli affianco .
Infatti , Ten ten , Hinata e Temari camminavano accostate all’unico animale presente nella spedizione .
L’unico mezzo di trasporto sul quale sostava Ino con Sakura addormentata , bardata in un lungo mantello scarlatto tra le braccia della ninja .
Mai i suoi occhi cerulei avevano abbandonato la sinuosa figura della ninja , né quando erano partiti , né quando , alle porte del paese da lui governato , l’aveva vista accasciarsi contro Temari .
Né da quando era stata issata dalla sorella su quel cammello , affidata alle cure della ninja bionda di Konoha .
Ed ora , con il cuore in pena per il risveglio non ancora avvenuto della ragazza , vedeva la notte calare sulle dune di sabbia , quasi a velare , a celare , la sua unica e più grande debolezza .
Lei .
§
Gettò , annoiato , un pezzo di legno nel piccolo focolare appiccato da Naruto , sedutogli accanto con uno sguardo perso , lontano , mentre attorno a loro il sommesso vociare delle ragazze faceva loro compagnia .
Si infranse violentemente il gelido vento contro la sua schiena possente , scuotendo la sua fulva chioma con sorprendente ferocia .
- Gaara
Rialzò il viso pallido quando sentì la voce di sua sorella richiamare la sua attenzione , assottigliando gli occhi chiari quando vide ancora addormentata tra le braccia della ninja Sakura .
- La porto in una piccola oasi qui vicino .
Vi raccomando di stare attenti , non abbassate la guardia .
Le altre resteranno qui con voi , tornerò tra qualche ora , perciò non preoccuparti .
Annuì distrattamente , troppo preso dal contemplare il viso dormiente della incantatrice , una smorfia di dolore a sconvolgere la squisita perfezione dei lineamenti .
Con un sibilo sinistro Temari scomparve dalla sua vista , assieme a colei che soffriva a causa di quella sabbia per lei divenuta fatale nemica , la sabbia della quale il suo amore di sempre era il padrone .
§
Scorreva dolcemente l’acqua sul suo corpo , rinvigorendo le sue membra stremate dalla continua tortura di stare a contatto con tutta quella sabbia .
- Come ti senti ?
Riaprì lentamente gli occhi verdi , sorridendo dolcemente quando vide Temari , seduta su una piccola roccia sporgente , scrutarla con uno sguardo preoccupato e ansioso , facendola sentire per un solo istante , serena .
- Puoi anche andare ora , penso che stasera resterò a dormire qui , altrimenti domani mattina non avrò le forze per continuare il viaggio .
Nel non ricevere una risposta tornò a pregarla .
- Per favore Temari , se avrò bisogno di aiuto ti chiamerò , va bene ?
A conferma delle sue parole sfiorò il collare verde che le ornava il collo , vedendo il suo gemello sul collo della ninja bionda vibrare in risposta .
- Come vuoi , ma se succede qualcosa , qualunque cosa , avvisami .
- Va bene
La salutò con un debole cenno del capo , appoggiandosi stancamente sulla parete rocciosa di quella piccola cascata che poco prima aveva scovato nella piccola oasi .
Sei debole .
Digrignò i denti , strattonando con rabbia alcune ciocche rosa che le si erano incollate al corpo completamente immerso sotto il gelido getto d’acqua della cascata , nella vana speranza di avere un po’ di pace , pace che non le fu concessa .
Ti stai autodistruggendo piccola incantatrice .
- Sta zitto !
Si abbraccio con rabbia le spalle , serrando gli occhi con forza quando riudì nuovamente la voce di quell’essere che per anni aveva nascosto dentro di lei .
Morirai .
Con una lentezza esasperante percorse con la mano la leggera tunica bianca che indossava , fermandosi all’altezza del petto , proprio dove , sotto l’impalpabile tessuto , ardeva senza freno il simbolo maledetto sottratto al suo amore .
Morirai da sola , odiata da tutti , odiata da lui quando verrà a sapere del tuo segreto , di me .
Crollò in ginocchio , le gambe divenute molli sotto quelle parole mai così veritiere , portatrici di sventura .
Ti odierà , se non ti odia già per averlo abbandonato .
- Io non ho abbandonato nessuno …io non posso essere amata , è questo il mio problema
Rise di se stessa , di quella ragazza costretta a crescere troppo in fretta , quella ragazza alla quale era stato insegnato troppo presto che l’amore non portava altro dolore .
Nessuno l’avrebbe mai amata per quello che era , di questo ne era sicura , era destinata a restare sola .
Nascose il viso tra le mani unite a coppa , raccogliendo tra i suoi palmi le lacrime che silenziosamente versava , le lacrime che ora , da sola come sempre , poteva versare senza essere giudicata .
Sempre orgogliosa , anche a un passo dalla disfatta .
Temi ciò che gli altri penseranno di te quando verranno a sapere di ciò che hai fatto , persino il tuo migliore amico proverà ribrezzo per te .
- Sarò già morta quando verranno a conoscenza di te
- Con chi stai parlando ?
Gelò quando sentì quella fin troppo familiare voce maschile a pochi passi da lei , così come il cuore le salì in gola per l’ansia e il terrore di essersi scoperta .
- Stai bene ?
Evitò volontariamente di non riconoscere il tono preoccupato del Kazekage , cercando di riacquistare l’odio , la rabbia , il rancore che per lui provava .
Diglielo se hai il coraggio .
- Sto bene , va via
- Cosa ?
Maledì il demone interiore che si sbeffeggiava silenziosamente di lei , chiamandola vigliacca , mentre cercava in tutti i modi di non perdere il senno .
- Sakura stai…
- Sto bene , va via ho detto!
Diglielo .
- Cosa stai dicendo ? Non vedi in che stato sei ?
Diglielo .
- Va via , ciò che mi succede non sono affari che ti riguardino
Diglielo .
- Sei diventata pazza ?
Diglielo .
- Ti ho detto di andare via !
Diglielo .
- IO non vado da nessuna parte
Vigliacca .
- Cosa diavolo vuoi ancora da me ?
Con uno scatto serpentino si rimise in piedi, urlandogli contro con tutto il fiato che aveva in corpo , l’acqua della cascata a rigarle assieme alle sue lacrime le candide guancie .
Beccata .
Sgranò gli occhi verdi quando udì la voce del demone , notando come gli occhi cerulei di Gaara si fossero dilatati , e accorgendosi con orrore dove fossero puntanti .
D’istinto si coprì quasi si vergognasse il seno , il simbolo maledetto che aveva sul suo petto , abbassando addolorata lo sguardo quando lo vide tremare irrefrenabilmente .
- Che cosa significa quel segno ? Cosa…hai fatto ?
Si ritrasse al suo sguardo terrorizzato , appoggiandosi alla parete per trovare un qualche sostegno , mentre si accasciava al suolo con lentezza .
Voglio proprio vedere che cosa farai .
Assottigliò gli occhi smeraldi , furiosa , quando colse la velata presa in giro del demone , rialzando rabbiosa il capo .
- I demoni non si possono uccidere Gaara , nessuno può farlo , nemmeno io .
Così ho pensato che l’unico modo per liberatene era …sigillarlo dentro di me .
Colse lo sgomento , l’orrore lampeggiare negli occhi chiari del ragazzo , ritrovandosi per la seconda volta con il cuore spezzato in due parti .
Ti odia .
Distolse lo sguardo ferito da quello disgustato del giovane , lo sguardo che aveva avuto il potere , ancora una volta .di mandarla in frantumi .
- Ora che cosa vuoi ? Che ti chieda scusa per non avertelo detto ? Vattene , sia tu che gli altri , e fatemi andare a morire in pace , almeno questo me lo devi !
Lentamente discese dalla piccola altura , appoggiandosi traballante ad una piccola roccia , gli occhi incantatori spenti , completamenti distrutti .
Ora posso morire senza rimorsi .
Mentre silenziosa tentava di allontanarsi da lui sentiva quello sguardo puntato insistentemente sulla sua schiena , così doloroso da trapassarla da parte a parte .
Scivolò maldestramente sul terreno viscido , ritrovandosi seduta in una piccola pozza d’acqua limpida , fradicia , sola .
Uccidimi ora ti prego .
E li rimase , immobile, stanca oramai anche solo di respirare , sfiancata da quel destino che ora le sembrava così lontano , così irraggiungibile da gettarla nella disperazione .
Ora non poteva neanche morire senza soffrire come un cane .
Tremò quando vide nello specchio d’acqua la fulva chioma del ragazzo arrivatole silenziosamente davanti .
- Se vuoi dirmi che mi odi fallo , ma per favore fallo in fretta - sussurrò con il magone quella frase , giocherellando distrattamente con una ciocca dei suoi lunghi capelli nell’attesa della disfatta finale , disfatta che non arrivò .
- Sei una stupida !
Spalancati , i suoi occhi velati di lacrime fissavano il vuoto , sgomenti scrutavano allibiti ciò che la circondava , colui che ora la stringeva con rabbia .
La stava …abbracciando .
Abbassò addolorata lo sguardo ferito , costringendo le sue braccia a rimanere immobili lungo i suoi fianchi , a non ricambiare quella stretta che sembrava volerla plasmare contro quel petto palpitante .
- Cosa vuoi da me ?Non ti è bastato farmi a pezzi ? Eh Gaara ?
Sentì le braccia del giovane avvolgere con maggior forza la sua esile vita, così forte da toglierle il respiro .
- Tutto quello che volevo era che almeno tu mi volessi bene , non pretendevo certo che tu ricambiassi i miei sentimenti , era troppo per me aspirare a questo , ma almeno speravo tenessi a me per quella che sono , non per ciò che posso fare …
Senza freni oramai , le sue labbra sputarono quasi con rabbia il dolore , il rancore ,l’odio per se stessa che lentamente l’aveva consumata , fino a renderla simile a un fantoccio .
- Volevo solo essere amata . Era…chiedere troppo ?
Sorrise silenziosamente , percependo i muscoli delle braccia di Gaara fremere sotto le sue parole , mentre muta sentiva il cuore del Kazekage battere ad un ritmo incalzante in sincrono con il suo , singhiozzante .
Forse …aveva chiesto veramente troppo .
- Vuoi morire in pace ? è questo che hai detto ?
Stremata si lasciò andare tra le braccia del giovane , poggiando stancamente la guancia contro la sua spalla , troppo fragile ora per rimettersi in piedi .
- è l’unica cosa che posso avere ora, solo questo
Non coinvolge nessuno tranne me , è una mia scelta , scelta che ho deciso di prendere da tempo ormai .
Sospirò pesantemente , chiudendo gli occhi quando lo sentì scostarsi da lei .
Ti disprezza .
Tenne ostinatamente gli occhi chiusi , beandosi di quella pace , del buio che per anni aveva popolato i suoi giorni e le sue notti , il buio che l’aveva fatto compagnia .
Forse , si disse, era arrivato il momento di porre la parola fine a quel gioco che faceva male ad entrambi , o almeno a lei .
- Torna a casa , porta tutti con te , e tornate a vivere le vostre vite , voi che almeno ne avete ancora una .
Fin dall’inizio sapevo che questo per me sarebbe stato un viaggio senza ritorno , e lo penso tutt’ora .
Ti chiedo solo di accettare la mia scelta Gaara, vi dimenticherete tutti di me quando sarò morta .
- Credi davvero che io mi possa dimenticare di te ?
Se tu morirai ti seguirò anche dove non posso raggiungerti da vivo .
Aggrottò confusa le sopracciglia , respirando lentamente, pacata per la prima volta .
Cosa voleva dire?
- Ho mentito , ho mentito quella volta , come ho mentito a me stesso credendo di non amarti , per anni , ma io ti amo Sakura …ho mentito per proteggerti , per farti fuggire dal dolore che rischiavi di provare al mio fianco .
Non ho mai smesso di amarti , come mai lo farò .
Dischiuse le palpebre , ritrovando davanti al suo sguardo smeraldo il viso del ragazzo della sabbia che da ragazzina aveva tentato di aiutare , colui che l’aveva incuriosita , e che alla fine l’aveva fatta innamorare .
È una bugia , lui lo dice solo perché si sente con le spalle al muro .
Metabolizzò a fatica la frase del demone , accarezzando dolcemente quel simbolo che a sua volta il suo amore infantile aveva sulla fronte , forse l’unica cosa che li univa .
- Tu mi ami ?
- Si
Goffamente gli prese il viso pallido tra le mani , sorridendo ingenuamente a quelle parole che chissà perché la facevano sentire meno sola , che fossero vere o false ora non le importava , non aveva la forza per respingerlo .
- Credimi , ti prego .
Debole sia nella mente che nel corpo chiuse gli occhi quando sentì le labbra del ragazzo accostarsi titubanti alle sue , sfiorandole appena , quasi avesse paura .
Lo spinse a terra , nell’acqua gelida della pozza , salendo a cavalcioni su di lui quando sentì l’impellente bisogno di sentirlo dentro di lei .
Lasciò che le grandi mani del giovane percorressero con bramosia il suo corpo bagnato , sfilandole dolcemente la sottile veste che presto fu solo un ricordo .
- Ti amo Sakura , ti amo più della mia stessa vita , perdonami per essere stato così stupido
Gemette in risposta quando rivoltò le posizioni , premendosi con desiderio contro il suo corpo nudo .
Gli sfilò con urgenza l’ingombrante veste che indossava , annaspando in cerca d’aria quando ritrovò a stretto contatto con la pelle gelida di quel corpo che da bambina non aveva osato immaginare in quella situazione .
Rossa in volto si nascose contro il sue petto , spingendolo verso di sé con le lunghe gambe avvolte attorno alla sua vita .
Perché tutto quello le sembrava così giusto ?
Perché ?
Possibile che fosse tutta una bugia ?
Non riuscì a darsi una risposta quando lo sentì piegarsi su di lei , divaricandole le gambe che docilmente cedettero al suo passaggio .
E un singulto di dolore lasciò le sue labbra premute contro la spalla del ragazzo , così come udì il gemito di piacere di Gaara infrangersi come un onda contro il suo orecchio quando lo sentì penetrarla lentamente , quasi temesse di farle male .
- Ti amo
Inconsciamente pronunciò quelle due parole che per anni aveva tentato di celare con l’odio e il rancore , quelle parole che sembrarono ridar vita al ragazzo che ora si muoveva con più intraprendenza dentro di lei .
Gli circondò il collo con le esili braccia quando sentì le mani di lui premerla con urgenza contro di lui , incatenandola maggiormente contro quel corpo sudato che velocemente usciva ed entrava dentro di lei .
Respirò affannosamente , reggendosi a quelle spalle che sembravano volersi caricare di tutto il suo dolore , il dolore che ora era divenuto meno acuto , meno pressante ,come la voce del demone oramai inesistente .
E le spinte si fecero più profonde , lente , dolorosamente piacevoli , così come i baci voraci con i quali le divorava le labbra gonfie .
E a sua volta si spinse contro di lui , inarcando la schiena per sentirlo pulsare vivo dentro di lei , beandosi delle urla , degli ansiti , dei gemiti di piacere che sempre più acuti sentiva perforarle piacevolmente il fine udito .
Un urlo lasciò le sue labbra , assieme a quelle del ragazzo quando , stremati , si accasciarono su quella pozza d’acqua così soffice , mentre i suoi occhi , appannati dal piacere e dal desiderio , coglievano una chiazza rossastra comparire accanto ai loro corpi ansanti , la prova del suo amore per lui .
E la notte calò su di loro , sui suoi occhi che si chiusero sotto la pressione di quelle labbra che ora sembravano voler rimarginare tutte le sue ferite , ferite che sentiva pulsare ferocemente non appena l’incoscienza delle sue azioni lasciò spazio alla consapevolezza di ciò che aveva fatto , alla sua incauta scelta di divenire sua , all’ennesima debolezza che si era concessa …
CONTINUA…