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Autore: Emmastory    27/11/2015    1 recensioni
Sempre nel tumultuoso anno 1615, la giovane Miriel continua a vivere la sua vita. Il tempo continua a scorrere, e nessuno sa cosa potrebbe succedere a lei e alle sue amate sorelle dopo ciò che è accaduto al suo amato Xavier. Una nuova avventura attende le tre giovani streghe, che si ritroveranno divise fra il loro segreto e le importanti decisioni che il loro essere impone con viva e inimmaginabile forza.
(Seguito di "Sangue di strega: Origine Magica)
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di strega'
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Sangue-di-strega-II-mod
Capitolo XIV
Solenne promessa
Il tempo continua a passare, e il matrimonio di mia sorella Minerva si sta avvicinando. È un’occasione che attende da quasi un anno, e ricordo che era felicissima nel giorno in cui il suo fidanzato Logan ha chiesto la sua mano. Ora come ora, non fa altro che sorridere, e la spirale di depressione in cui sembrava essere caduta dopo la perdita del suo primo figlio ha cessato di esistere. Data la situazione che era venuta a crearsi, non ho potuto fare altro che tentare di risollevarle il morale, riuscendoci solo con l’aiuto dello stesso Logan, che oggi, a distanza di circa un anno dal loro ufficiale fidanzamento, continua ad amarla, e l’ha finalmente convinta a fare il grande passo. “Non vedo davvero l’ora.” Continua a ripetere, mentre i giorni passano e lei è spesso intenta a provare abiti e acconciature da sposa. Per qualche strana ragione, non riesce a prendere una decisione. Volendo unicamente fare in modo che si chiarisse le idee, le fornii alcuni consigli, che lei reputò preziosi. Alcuni giorni passarono, e lei mi convinse a seguirla nell’atelier dove diceva di aver affittato il suo abito. Facendo uso della sua dialettica, riuscì a farselo consegnare così da provarlo, mostrandosi poi a me in tutta la sua bellezza. Il suo abito era bianco come la neve dicembrina, e i merletti di cui era ricolmo le donavano grazia e regalità. Ad ogni modo, il diadema e la collana di perle erano ciò che mi piaceva di più. L’ultimo dettaglio era rappresentato dai suoi capelli. Neri come l’ebano, e sciolti sulle spalle. “Sei bellissima.” Le dissi, sorridendole. “Non quanto te.” Mi rispose, regalandomi un sorriso e inducendomi a rimembrare il giorno in cui Xavier ed io avevamo deciso di sposarci. Ero innamorata, felice e libera. Un ricordo prezioso, che non lascerà la mia mente fino al giorno della mia morte. Ad ogni modo, i giorni scorrevano, e con essi, l’attesa diminuiva. Nei rari momenti in cui parlavamo, mi dimostravo orgogliosa di lei, dicendomi anche fiera. Difatti, non c’era da dimenticare che sia io che lei ne avevamo passate tante, e che la sua vita era stata messa in pericolo in numerose occasioni. Stava per avere il suo grande momento, e ognuno di noi si sarebbe impegnato affinchè nulla rovinasse il suo più grande sogno d’amore. Il tempo passò in fretta, e il sole di quel tanto atteso giorno spuntò splendendo come non credevo avesse mai fatto prima. Mia sorella era raggiante, e quella mattina non vedeva letteralmente l’ora di raggiungere la chiesa. Una volta arrivata, percorse la navata con grazia e naturalezza, attendendo con pazienza il suo sposo per poi lasciare che le loro mani si congiungessero. Ognuno degli invitati aveva il fiato sospeso, e nessuno parlò fino al fatidico momento dei voti coniugali. Subito dopo, un bacio coronò quel momento, e le loro labbra si unirono in una passionale danza che parve durare in eterno. Intanto, alcune affatto amare lacrime iniziarono a solcarmi il volto, e mentre mi occupavo di asciugarle, notai una particolare persona fra gli invitati. Capelli biondi e occhi marroni, che avrei riconosciuto ovunque. Non riuscivo a crederci, eppure mia sorella Astrid era lì assieme a noi. Ad essere sincera, non la vedevo dal giorno del mio definitivo trasferimento a Bakriat, e ricordavo con estremo dolore di averla letteralmente abbandonata lasciandola da sola a Farebury, nel nostro amato paese natale. Il ricevimento ebbe inizio alla fine della cerimonia, e proprio in quel momento, raccolsi il mio coraggio, e avvicinandomi, le parlai. “Astrid! Sei tornata!” le dissi, salutandola e non potendo fare a meno di stringerla in un abbraccio che racchiudeva la felicità che provai nel rivederla. “Ho avuto l’invito da Minerva.” Rispose, guardandomi negli occhi e mostrando un luminoso sorriso. Ad ogni modo, anche quel magico momento ebbe fine, e quando arrivò per tutti noi l’ora di andarcene, riuscii a vedere la gioia negli occhi di mia sorella. La conoscevo bene, e sapevo che amava Logan con tutta se stessa. Si erano lentamente costruiti una vita assieme, e finalmente erano sposati. Ognuno di noi, era felice. Astrid ed io le volevamo bene, e vederla finalmente sorridere, faceva nascere nei nostri cuori una rosea speranza per il suo futuro, portandoci poi a pensare che quella che si erano fatti, era un’importante e solenne promessa.
   
 
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