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Autore: CrisNialler    28/11/2015    1 recensioni
Sentii dei rumori di passi dietro di me. Erano degli zombie? Speravo solo non fossero i miei amici, non potevano vedermi così, ero scappata proprio per questo: morire da sola. Ma no, dietro di me non c'erano i miei amici: c'era l'uomo spietato che aspettavo con ansia, solo che non mi uccise come desideravo.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Nuovo personaggio, Rick Grimes, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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“Isn't it strange that all life can pretty much end,
but the universe goes on as it is?
No one else exists, but the moon keeps shining
and the stars keep falling.”

______________________________

 

Stavo correndo, correvo da ore e piangevo.

 

La mano era sempre sulla spalla, che non sanguinava molto, ma faceva male. Non lo accettavo, no cazzo, non accettavo la mia morte.

 

Non volevo dare la colpa agli altri, ma forse loro erano gli unici da incolpare: se non fossero stati ubriachi, se Lowell fosse stato sobrio forse avrebbe usato il silenziatore per il fucile, e quello zombie non sarebbe mai arrivato. L'essere sarebbe stato vivo, e forse anche io.

 

Ero un cane che correva lontano da casa per morire.

 

Una radice fina e secca mi fece cadere al suolo ma non mi mossi da quella posizione scomposta e dolorosa. Non me lo aspettavo, ero la protagonista della mia vita, non potevo morire, i protagonisti non muoiono, non così.

A cosa pensavo? Mi ero ridotta a questo?

 

Mi asciugai le lacrime che non accennavano a smettere di scorrere e strisciai verso un albero vicino. Sentivo la fronte che mi scottava, le braccia tremavano, e tutto il corpo era scosso da tremende ondate di brividi. Era già arrivata la febbre.

 

Indossai la camicia a quadri che portavo legata alle vita, cercando nella flanella il caldo che mi serviva perché, lo avevo notato solo adesso, era sera.

 

Avevo fame, molta fame, ma non volevo mangiare. Mi chiedevo a cosa sarebbe servito. Sarei morta comunque. Se non toccavo quel poco cibo che avevo con me sarebbe servito realmente a qualcuno, che passando avrebbe trovato armi e anche qualcosa da mangiare.

Ma sai cosa, te lo sei meritato, mangia, anche se per l'ultima volta, ma mangia.

Era la mia coscienza a parlare e come sempre l'ascoltai.

 

Aprii una scatola di fagioli e dopo averli scolati inclinai il barattolo alla mia bocca, ma solo dopo un boccone scoppiai di nuovo a piangere.

Non piangere, attirerai i mostri.

Ma lo sono anche io.

 

Proprio in quel momento decisi che non volevo morire mangiata dagli zombi, avrei combattuto fino allo stremo delle poche forze che mi rimanevano se serviva.

Nonostante questo non sarei mai riuscita a premere quel grilletto lo sapevo. Speravo nell'arrivo di qualcuno, qualche uomo spietato che mi avrebbe ucciso anche prima di morire per la febbre cocente. Ero una codarda.

 

È meglio così, mi dissi.

 

Basta dolore, basta crani da colpire, basta sopravvivenza.

 

Continuai a mangiare.

 

                                                          ____________________

 

Era notte fonda secondo il mio orologio dal vetro spaccato, ma funzionante. Non riuscivo a dormire, speravo di assopirmi per sempre, anche se conoscevo bene gli stadi della malattia ed ero lontana dal morire.

 

Il morso era diventato viola, ovviamente infetto, ma stava formando già una crosticina di protezione, in questo caso inutile.

 

La mia mente arrivò agli altri, chissà se avevano smesso di bere e di ubriacarsi come dei quindicen- "È ciò che siamo dopotutto." Dissi ad alta voce.

 

Siamo dei semplici ragazzi di diciassette anni che sopravvivono.

Tu sei morta, parla per loro.

Loro sono sopravvissuti almeno per un nuovo giorno, e continueranno a far parte di questo mondo, distrutto e morto, ma comunque qualcosa. Io sarò una ragazza senza il coraggio di uccidersi, una mangia cervelli in piena regola, una morta che cammina, solo un corpo senza anima, si spera.

 

Pensavo spesso a loro, agli zombie.

 

Cosa provavano? Davvero non avevano più nulla dentro di loro, ed erano pronti a mangiare un loro caro? Possibile che qualcosa faccia davvero succedere questo? Che uccida ogni briciolo di umanità rimasta in questo mondo?

Lo proverai, manca poco.

Quasi sorrisi all'idea questa volta, stavo anche impazzendo.

 

Scansai con la mano una cicala che mi si era poggiata sulla gamba. Odiavo gli insetti, li avevo sempre odiati, proprio come non sopportavo adesso lo sporco sotto le unghie, il non potermi lavare i denti tre volte al giorno, i capelli sporchi e la terra sempre attaccata ai vestiti. La morte non era poi così male dopotutto.

 

Sentii dei rumori di passi dietro di me. Erano degli zombie? Speravo solo non fossero i miei amici, non potevano vedermi così, ero scappata proprio per questo: morire da sola. Ma no, dietro di me non c'erano i miei amici: c'era l'uomo spietato che aspettavo con ansia, solo che non mi uccise come desideravo.

 

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Helloww
Quindi.. la storia continnua così, ma
effettivamente cosa sta succedendo??
Il casino nero :))
grazie anche a voi lettori nell'ombra, e un bacione
alla scrittrice più brava del sito
(Serendipity__, andate a leggere le sue storie)
 che mi lascia delle recensioni sempre motivanti


*shoutout agli ALL TIME LOW 
che ispirano i ttoli dei capitoli asf*

  
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