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Autore: Ska    02/03/2009    1 recensioni
Un viaggio verso un’altra scuola. Un attacco improvviso e poi... si possono cancellare anni di scontri e dare un'altra possibilità a chi forse non la merita?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ed eccoci all’ultimo capitolo

 

Ed eccoci all’ultimo capitolo

E’ stato sofferto e ancora non mi convince se devoessere sincera ma il mio ragazzo ha detto che va bene e quindi mi fiderò del suo giudizio.

Ringrazio tutti quelli che l’hanno letta fino alla fine e a chi l’ha inserita nei preferiti e soprattutto Vekra che mi ha accompagnata in tutti i capitoli.

Si può dire che l’ho postata quasi esclusivamente grazie ai tuoi commenti ^_^

Spero vi sia piaciuta.

Come sempre buona lettura ^_^

 

CAPITOLO 20

 

E alla fine anche quel incombenza era arrivata.

Ora toccava a lei rispettare la sua parte dell’accordo.

Come Malfoy le aveva fatto notare il giorno prima quella era la loro uscita ad Hogsmeade.

Ebbene sì, quel fatidico week-and era ormai arrivato e lei non ne aveva la minima voglia.

Aveva sperato sinceramente di sentirsi male e poter rinviare almeno di altre due settimane e invece stava fin troppo bene.

Non aveva nemmeno un accenno di raffreddore.

Controvoglia quella mattina si era svegliata alle nove per farsi un bagno rilassante prima di uscire con Draco.

Era vero, non voleva uscire con lui né, tanto meno, fargli credere che lui le interessasse ma... ma la verità era che ultimamente, non sapeva nemmeno lei perché, stava curando molto di più la sua immagine.

Vero, più che la sua immagine era quella di Stephanie ma... qualcosa le diceva che in quel periodo della sua vita era una buona idea cercare di apparire al meglio.

Come se il principe azzurro dei suoi sogni dovesse arrivare da un momento all’altro.

“Allora è vero?” disse la voce irritante di Beatrix distogliendola dai suoi pensieri. “Esci con Malfoy?” chiese la  Kneazle sedendosi sul baule di Stephanie, osservando la maga che finiva di abbottonarsi la camicetta bianca.

“Si” rispose telegrafica Evelyn, cercando di sistemare i capelli in una coda alta, lasciando sfuggire qualche ciocca in modo scomposto.
“Ed esce con te per Stephanie, ovviamente?” chiese la maga, ammirando il riflesso della ragazza dello specchio.

“Come prego?” chiese innervosita Evelyn voltandosi di scatto, portando le braccia ai fianchi.

“Beh, esce con te perché sei nel corpo di Stephanie, no?”
“Veramente mi ha chiesto più di una volta di uscire quando avevo il mio corpo ed ho sempre rifiutato, ma sai una cosa? Non ti devo spiegazione perché, se non lo avessi ancora capito, non siamo amiche e non ci tengo nemmeno ad averti come confidente, quindi fai il favore, stai zitta!!!” sibilò Evelyn, tornando a guardare il riflesso dello specchio, aggiustandosi il colletto della camicia.

 

“Edward, non vieni?” chiese Kendra entrando nella stanza del ragazzo, trovandolo sdraiato sul letto con lo sguardo fisso sul soffitto.

“No, resto qui” rispose Edward senza abbassare lo sguardo sulla ragazza.

“Edward...”
“Sarà là con Malfoy” la interruppe con calma Edward. “E, a meno che tu non voglia che ci faccia a botte, è meglio che me ne stia qua. So già cosa succederebbe”

“D’accordo” rispose solamente Kendra senza insistere inutilmente. “Ti porto delle api frizzole” aggiunse prima di chiudere la porta per seguire Pansy e Millicente che uscivano dal dormitorio.

 

“Quasi in ritardo” ghignò Malfoy staccandosi dal muretto, raggiungendo con passo disinvolto la maga.

“Quasi non è come esserlo” rispose Evelyn, avviandosi verso le carrozze. “Allora, che cosa proponi per il pomeriggio?”
“Quello che vuoi tu” rispose Malfoy, cedendole il passaggio sulla carrozza. “Potremmo andare ai Tre Manici di Scopa”

“E’ un pub giusto?” chiese Evelyn, mentre Malfoy prendeva posto accanto a lei.

“Vi dispiace se ci uniamo?” chiese una voce squillante, facendo sobbalzare Evelyn e sbuffare Malfoy.

“Carter” salutò Evelyn guardando dietro la maga, aspettandosi forse di vedere Edward con lei, trovando invece Pansy e Millicente.

Davis” ricambiò il saluto Kendra sedendosi accanto a Draco, guardando sorridente il viso del mago. “Non vi scoccia un po’ di compagnia vero?”
“Certo che no” rispose a denti stretti Malfoy, tenendo lo sguardo altero fisso di fronte a sé.

Se avesse potuto l’avrebbe uccisa.

Lo sapeva, ne era certo, che quella perfida di una Chimera lo aveva fatto apposta per aiutare il suo adorato Edward.

E dove era quel idiota?
Aveva visto Evelyn, guardare oltre Kendra alla ricerca del ragazzo ma lui non si era visto.

Non aveva preso la loro carrozza e, una volta arrivati ad Hogsmeade fu chiaro che non aveva preso nessuna carrozza. Era rimasto ad Hogwarts, ma perché?
Se fosse stato al suo posto avrebbe fatto di tutto per rovinargli quel pomeriggio.

Invece Edward aveva deciso di rimanere a scuola.

Che avesse rinunciato? Forse si era sbagliato, forse Davis non gli interessava così tanto, o forse gli piaceva talmente tanto che gli era venuta la depressione.

Beh, quelli non erano problemi suoi, a lui interessava solo una cosa e l’avrebbe ottenuta.

“Allora, che si fa?” chiese Kendra, sistemandosi la gonna dopo essere scesa dalla carrozza.

“Noi andiamo ai Tre Manici di Scopa, voi andate un po’ dove volete” rispose scortese Draco, prendendo Evelyn per il polso e trascinandola verso il pub, mentre Kendra cercava di convincere Pansy e Millicente a seguirla verso il bar.

A quanto pare le due Serpeverde non avevano alcuna intenzione di interrompere l’appuntamento di Draco.

Quella Carter è una rompiscatole” borbottò Draco, facendo scivolare la sua mano dal polso di Evelyn alla mano.

In silenzio raggiunsero il pub, prendendo posto in un angolo appartato, ordinando due burrobirre.

Per quasi due ore Malfoy cercò di iniziare una conversazione più o meno seria senza molto successo.

Già, perché più lui cercava di far parlare Evelyn e più questa rispondeva a monosillabi.

Si era promessa di divertirsi con Malfoy, di passare un pomeriggio piacevole e invece tutti i suoi propositi erano andati a quel paese quando aveva visto Carter.

Quando aveva visto la Chimera salire sulla carrozza immediatamente il suo cuore aveva fatto una piccola capriola e certo non per colpa della ragazza.

Aveva guardato involontariamente oltre le spalle della Chimera senza però trovare quello che veramente stava cercando.

“Stai pensando a Walters?” chiese a bruciapelo Draco, facendola arrossire leggermente.

“No, figurati” mentì Evelyn, bevendo una lunga sorsata di burrobirra.

“Voi Fenici siete come i Grifondoro... dei perfetti incapaci nel raccontar bugie” la freddò Draco, finendo la burrobirra e alzandosi dalla sedia.

“Dove stai andando?” chiese stordita la maga, rimanendo a fissare il mago che gettava un paio di monete sul tavolo.

“A cercare una compagnia più adeguata al mio livello... non ne vale la pena di perdere tempo con una come te” sibilò il Serpeverde uscendo di gran carriera dal pub, lasciandola da sola seduta al tavolo.

 

Aveva aspettato pazientemente che arrivasse l’ora di riprendere le carrozze per tornare ad Hogwarts.

Aveva svaligiato Mielandia e gironzolato per Hogsmeade ripensando a quello che Draco le aveva detto al pub... e a Walters.

Rimase da sola e in silenzio fino al suo arrivo ad Hogwarts.

“Allora? Come è andato con il nostro Malfoy?” chiese Judi quando Evelyn le si sedette accanto in silenzio, tenendo lo sguardo perso nel vuoto.

“Mi ha abbandonata nel bel mezzo del locale dicendo che non valeva la pena di perdere tutto questo tempo per una come me” rispose Evelyn voltando il viso verso la ragazzo. “Ti dirò che un po’ ci sono rimasta male” ammise la maga, prendendo il sacchetto di caramelle e scartando una cioccorana.

“Male? Per chi? Per quel furetto? Andiamo, l’ha detto solo perché gli rode di aver perso la sua battaglia con Walters” rispose Judi, rubando un ape frizzola all’amica.

“Credi che non manterrà la promessa?” chiese preoccupata Evelyn.

“Non lo so... anche se a dirti il vero un po’ lo spero... l’ultima volta eri uno straccio”
“Lo so, ma ho bisogno che lui mi faccia quella pozione, io...” disse Evelyn, fermandosi di colpo quando vide Malfoy avvicinarsi al tavolo dei Grifondoro.

“Questa è tua” disse solamente Draco, posando un vasetto di fronte alla maga voltandole poi le spalle, uscendo dalla Sala Grande.

“Sarà veleno?” chiese Evelyn, prendendo il vasetto e annusandone il contenuto. “L’odore è tremendo”

“Io non lo berrei se fossi in te” disse solamente Judi, sperando vivamente che Evelyn l’ascoltasse.

“Andiamo” disse infine Evelyn prendendo l’amica per il polso, costringendola a seguirla. “Facciamo in camera tua? Smith che fine ha fatto?”

“Non lo so, non la vedo da dopo pranzo... Evy ti prego pensaci bene” rispose la maga, seguendo l’amica lungo le scalinate di Hogwarts. “L’ultima volta sei stata malissimo, hai vomitato dieci volte... e la volta prima sei rimasta svenuta per tre ore...”
“Ho capito!!!” la interruppe Evelyn voltando di scatto la testa. “Ma ho bisogno di riavere il mio corpo. Vedrai questa volta andrà bene” disse la maga raggiungendo il dormitorio dei Grifondoro, lasciando che Judi pronunciasse la parola d’ordine.

“Non riesco a farti cambiar idea, vero?” chiese Judi rimanendo in piedi vicino alla porta.
“No” rispose la maga, chiudendo la porta della camera di Judi e svitando rapidamente il tappo del barattolo. “Forse è il caso che mi sieda” disse Evelyn sedendosi sul letto di Judi.

“Credo anch’io” rispose Judi avvicinandosi all’amica, pronta a soccorrerla in caso di malessere.

“Beh, cin cin” sorrise Evelyn bevendo in una sola lunga sorsata la pozione, appoggiando poi il bicchiere sul comodino.

Rimase in silenzio cercando di avvertire qualcosa nel suo corpo, qualche sensazione che le facesse capire che qualcosa stava cambiando... che il suo corpo stava cambiando, ma niente.

“Un altro buco nell’acqua” gemette Evelyn lasciandosi cadere sdraiata sul copriletto, sbuffando sonoramente.

“Almeno non vomiti” rispose Judi dispiaciuta per l’amica, sdraiandosi accanto a Evelyn. “Evy... Evelyn... la chiamò qualche istante dopo quando si accorse che la ragazza aveva lo sguardo vitreo fisso nel vuoto. “Evelyn che hai?” chiese Judi preoccupata, scuotendo l’amica.

 

Quel pomeriggio sembrava destinato ad essere il più lungo della sua vita.

Era contento che Kendra fosse andata ad Hogsmeade insieme agli altri. Aveva bisogno di rimanere un po’ solo con i suoi pensieri ma... tutto quel silenzio cominciava ad innervosirlo.

Non solo si stava annoiando da morire ma non faceva altro che pensare a Malfoy ed Evelyn, a tutti i commenti che aveva sentito su quel ragazzo.

Sul fatto che fosse bellissimo e che a letto fosse una specie di bomba del sesso.

Che nessuna poteva resistergli e che era riuscito a far capitolare alcune delle Grifondoro più dure.

Evelyn era una dura, ma era così dura?
Non poteva continuare così, doveva uscire da quel dormitorio maledetto.

Doveva andare in un luogo neutrale dove non avrebbe visto nessun tipo di stendardo o di stemma che gli facesse venire in mente quel maledetto Serpeverde.

Il parco sicuramente poteva fare al caso suo, e il freddo di sicuro lo avrebbe aiutato a non pensare ad Evelyn.

Rapidamente aveva indossato un maglione, il mantello ed era uscito nel parco della scuola, dirigendosi verso il lago.

A scuola non c’era quasi praticamente nessuno.

Chi non era potuto andare ad Hogsmeade era rimasto rintanato nella Sala Grande o nei rispettivi dormitori.

Aveva tutto il parco per sé... o quasi.

“Edward” pigolò una voce familiare alle sue spalle.

*Quanto mai non sono rimasto nella mia stanza” maledisse il Chimera voltandosi svogliatamente verso chi lo aveva chiamato.

Smith” disse solamente il mago, incrociando le braccia al petto. “Hai bisogno?”

“Io... perché sei così scontroso ultimamente?” chiese Stephanie avvicinandosi al mago. “E’ colpa di questa storia dello scambio di corpi non è vero? Lo so che è dura ma sono sempre io... sono Stephanie anche se ho il corpo di Davis
Smith...”
“No, lo so che per te è difficile” lo interruppe Stephanie avvicinandosi ancora di più, posandogli una mano sull’avambraccio. “Lo so, è tutta colpa sua... è sempre colpa sua”
“Cosa?”
“Se tra di noi c’è della tensione. So che vedi il suo corpo e d’istinto ti vien voglia di andartene ma... sono la stessa ragazza che hai salvato in quella grotta” rispose la maga, sorridendo dolcemente al Chimera. “Quella che hai aiutato a salire e scendere dall’albero... sono la tua Stephanie”
“Come prego? La mia Stephanie?” sbottò Edward, facendo sobbalzare la maga.

“Non fare così, ti prego. So che quello che provi per me...”
“Io non provo niente per te” ringhiò Edward allontanandosi dalla maga, cercando di richiamare a sé tutto il suo autocontrollo per non aggredirla.

“E’ solo perché parli con me è vedi lei ma... io non sono così” sussurrò la maga, stringendosi a lui.
“Appunto tu non sei così” sibilò Edward. “Tu non sei Davis” ringhiò Edward allontanandola da sé, voltandogli le spalle. “Tutto questo è ridicolo” sbottò il mago passandosi una mano tra i capelli. “Credevo di essere stato chiaro con te. Non mi interessi! Non sei il mio tipo, non lo sei mai stata e non lo sarai mai”

“Edward...” cercò di chiamarlo la ragazza.
“No, Stephanie” la interruppe il mago voltandosi verso la ragazza. “Non mi importa nulla di te e se vuoi vendicarti dicendolo a tutta la scuola fai pure. Dillo a tutti! Edward Walters si è innamorato di Evelyn Davis. Non m’importa!!!” sputò Edward ansimando per lo sforzo di aver buttato fuori tutto.

Finalmente lo aveva ammesso, a sé stesso e anche agli altri.

Certo il merito andava anche alla perseveranza di Stephanie.

Ora non restava che rendere partecipe anche la diretta interessata, sempre ammesso che gliene importasse qualcosa.

“Che hai?” chiese innervosito Edward guardando la maga che lo fissava.

Non sembrava delusa o arrabbiata.

Anzi, aveva una strana luce negli occhi.

“Stephanie?” supplicò Edward, mentre una strana sensazione si impadroniva di lui.

“No” sussurrò Evelyn, scuotendo leggermente la testa.

“Merlino che figura” mormorò il mago sconfortato lasciandosi sedere a terra, tenendo la testa bassa. “Da quanto?”
“Quanto basta” mormorò Evelyn sedendosi accanto al ragazzo, tenendo lo sguardo fisso di fronte a sé.

Aveva appena ricevuto una dichiarazione e... e ora sentiva il bisogno di fare una cosa...

Molto lentamente Evelyn ruotò il volto verso il mago osservandone il profilo.

Era così bello.

Non lo aveva mai detto a nessuno ma quello stronzo le era sempre piaciuto e... forse non lo aveva mai ammesso nemmeno a sé stessa ma... Gabriel assomigliava molto a Edward... chissà, forse inconsciamente si era messa con Gabriel proprio perché sapeva di non poter stare con Edward... fino ad ora...

Senza dire una parola Evelyn si mosse verso il ragazzo, inginocchiandosi tra le gambe divaricate del mago avvicinando il viso al collo di Edward, ispirandone il profumo.

“Evelyn...” sussurrò il mago piegando leggermente il viso, ritrovandosi a pochi centimetri dal viso della ragazza.

Così vicina era ancora più bella.

“Cosa fai?”

“Non lo so” rispose Evelyn, rimanendo qualche istante a studiare le iridi del ragazzo per poi avvicinarsi ancora di più fino a che le loro labbra non si toccarono leggermente.

Erano morbide e leggermente socchiuse.

Respirando a mala pena Evelyn accarezzò lievemente le labbra del ragazzo con la lingua, disegnandone il contorno.

Prima il labbro inferiore, poi quello superiore.

Lentamente.

Sentiva un brivido leggero percorrergli la schiena, dalla nuca giù fino al coccige.

All’improvviso, come se qualcuno le avesse rovesciato addosso un secchio di acqua fredda, si rese conto di ciò che aveva fatto, ma soprattutto dell’immobilità del ragazzo.

 

Già, perché per tutto quel tempo Edward era rimasto immobile, pietrificato.

Non si era aspettato di dichiararsi in quel modo a Evelyn, né che lei rispondesse così.

Non poteva credere veramente che Evelyn fosse lì di fronte a lui e che gli stesse leccando in quel modo le labbra.

Si sentiva paralizzato. Stordito dalle sue labbra, dalla sua lingua, dal suo profumo.

Profumava di vaniglia e lui adorava la vaniglia.

 

Forse aveva frainteso tutto.

Forse lui non voleva dire quelle cose su di lei.

Forse erano solo un modo per allontanare Stephanie e perpunirla’ di tutti i guai che gli aveva combinato.

Forse lui non si era innamorato di lei.

*Mio dio, cosa ho fatto...* gemette  nella sua mente, allontanandosi bruscamente dal mago, suscitando però la reazione del ragazzo che l’attirò a sé premendo con forza le labbra contro quelle di lei approfondendo il bacio.

Quando alla fine i due maghi si separarono Evelyn, rimase con gli occhi fissi sulle labbra del mago, alzandoli poi lentamente sugli occhi di lui.

“Io devo...”

“Non ci pensare nemmeno” la interruppe Edward tornando improvvisamente in , prendendola per la vita, baciandola con passione, ispirandone profondamente il profumo.
Quanto aveva aspettato quel momento?

Da quando erano arrivati ad Hogwarts? O da quando erano partiti dalla loro scuola?
Dalla fine dell'anno precedente, quando aveva scoperto che si era fidanzata da un ragazzo più grande? O da quando l'aveva conosciuta all'inizio del primo anno?
Aveva litigato con lei talmente tante di quelle volte che non avrebbe mai immaginato ad un epilogo del genere eppure... non avrebbe potuto desiderare un finale migliore.

Continuarono a baciarsi e accarezzarsi per parecchi minuti finchè, ormai a corto d'aria, si separarono rimanendo per qualche istante in silenzio.

Cosa si diceva in una situazione del genere?

“A cosa pensi?” chiese Edward baciandole il palmo della mano quando Evelyn gli accarezzò la guancia.

“Che faccio ancora fatica a crederci” rispose Evelyn rispondendo felice ai leggeri baci di Edward.

“Ti sei pentita?” chiese Edward fermandosi a guardarla negli occhi.

“No, solo... è strano. Non trovi?”
“Strano piacevole” rispose Edward lasciando che Evelyn gli si accoccolasse tra le gambe. “E a che altro pensi?”
“Alla faccia che farà Stephanie Smith quando verrà a sapere di noi” sghignazzò divertita Evelyn. “Tu?”
“A quanto roderà tutto questo a quel maledetto furetto” rispose compiaciuto Edward. “E a quanto sono stato stupido ad aspettare tutto questo tempo”
“Beh ora siamo qui, e stiamo insieme” sussurrò Evelyn voltando il viso verso il mago. “Pensi che Carter ti farà storie?”
“Per cosa?”

“Per noi” rispose Evelyn.

“Non penso proprio, anzi sarà  felice che ho messo la testa apposto” rispose Edward tranquillizzandola.

“E i tuoi amici?”
“Evy ho sudato 7 camice, picchiato Jenkins e sopportato quella cozza di Smith per poter stare con te... non mi importa cosa diranno. Ti amo Evelyn e voglio stare con te, tutto il resto ha molta poca importanza” rispose Edward stringendola a , baciandole i capelli. “Tu in vece?”
“Cosa?”
“Le tue amiche?”

“Judi è felice se sono felice io e le altre... se sono mie amiche capiranno altrimenti le perderò molto volentieri perché ora so cosa voglio”

“E cosa vuoi?”

“Voglio te... noi... è solo questo che voglio” rispose Evelyn baciandolo dolcemente sulle labbra stringendosi a lui.

“Ti amo... Fanny” sussurrò Edward facendola sorridere.

Era esattamente così che si sentiva. Come una Fenice. Sentiva di essere rinata dalle proprie ceneri.

Gabriel era ormai un piccolo ed  insignificante ricordo.

Ora finalmente aveva trovato ciò che cercava ed era più bello e magnifico di quanto avesse potuto desiderare.

 

FINE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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