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Autore: aKifer    29/11/2015    2 recensioni
Dal passato al futuro, attraverso lettere e ricordi. Perchè ci sono legami che Lisa Cuddy non può dimenticare. [Huddy.]
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, James Wilson, Lisa Cuddy
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Salve! Sono passati anni e non ho mai ripreso questa fanfiction. Che voleva, nelle mie intenzioni, andare molto avanti. Recentemente ho ripreso la serie. Non sono contenta della deriva del telefilm. Francamente non ricosco il personaggio di Cuddy dalla sesta stagione in poi. Mi sembra scritta male senza motivo. Quindi ho deciso 1) di aggiungere questo capitolo anche solo per concludere un arco (Diciamo che leggendola fino a qua questa storia potrebbe essere un ipotetico passato) 2) di continuare a scrivere come avrei voluto la loro storia se ci sono ancora lettori che l'hanno iniziata nel 2008.

E mi scuso per tutti gli errori di scrittura dei precedenti capitoli. Se esistono ancora lettori magari li ripuliro'.
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Avete mai avuto un segreto?

O meglio ancora, una piccola, segreta e inaccetabile pigrizia? Un’abitudine che avete sempre fatto passare per involontaria – non buttare la spazzatura, arrivare in ritardo – ma che una volta scopertasi intenzionale non avete piu’ potuto ripetere? Perche’ una volta che i vostri conquilini hanno saputo che no, non siete sbadati, ma piu’ semplicemente pigri col cavolo che hanno buttato la spazzatura per voi.

Il segreto di House in questo caso e' anche su una riga moralistica. Come, ad esempio, essere scoperti dai genitori mentre si sfilano 20 dollari dal loro portafoglio nonostante la cospicua paghetta settimanale. Perche’ mentre il suo segreto – che la sua irreplicabile amicizia con Lisa non sia affatto un amicizia – viene a galla, House sente con certezza due cose: quanto tutto cio' sia sbagliato nei confronti di Stacey e che tutto cio' non dovra' mai piu’ ripetersi.

House ama Stacey.

Stacey e’ una bellissima sinfonia da cui e' rapito puntalmente ogni volta. E immancabilmente quando House ha pensa di averne appreso lo spartito ecco che Stacey inizia a suonare un nuovo movimento. Un adagio diventa un allegro e House la riscopre nuovamente, ancora piu’ bella.
Il segreto della bellezza di Stacey consiste nell'essere cio' che House stesso vorrebbe essere: indipendente, fiera e felice. E gli regala ogni giorno la possibilita’ –l’illusione – di essere anche lui una persona diversa.

Un dono quando non si ama cio' che si e'.

Ma se non ci fosse Stacey - in fin dei conti, Stacey non ci e' stata per cosi' tanti anni - House sarebbe comunque terrificato da Lisa.

Perche' Lisa, vecchia volpe, lo conosce. Nella sua genialita’ e nei piu’ contorti baratri della sua persona – Lisa lo ha visto buttare all’aria il suo lavoro per via della sua patologica avversione all’autorita'; Lo ha visto negare la sfericita’ della terra, accecato dalla paura di ammettere I propri errori. Lisa sa che il suo mare dentro e’ in tempesta. E, House sospetta, che lei abbia capito che c'e' qualcosa di rotto in lui. Ma gli vuole bene. Pazza. ("E' il tuo tipico fascino da sindrome di Stoccolma, House" direbbe Wilson).

Lo conosce, gli vuole bene e non sono mai - erano mai, si corregge mentalmente e rabbrividisce al pensiero - stati a letto assieme. Tre eventi quasi impossibili che concorrono nella sua relazione con Lisa Cuddy. Statisticamente un miracolo


Quello che e’ successo – House quasi sente ancora il calore delle dita di lei sul suo fianco e ricorda con sconcertante lucidita’ il suo peso premere contro di lui - quello che e’ successo rischia di rompere il loro delicato equilibrio. House ne ha paura come un gatto che fiuta nell'aria la puzza di una cane bagnato.

I suoi occhi, fino ad allora liberi di vagare sul soffito da una macchia sfumata di grigio ad un’altra, si spostano verso di lei. Lisa dorme al suo fianco. La schiena che regolarmente si inarca come la placida oscillazione delle onde. In quel momento House decide che deve uscire da quella stanza. Immediamente.



***
E’ il tintinnare dei centesimi nelle tasche dei suoi pantaloni a svegliarla. L’unico errore nella sua uscita frusciante da ninja. E quando il suo corpo – in un involontario movimento di protesta – si gira nel letto Lisa sente immediatamente la sua assenza. E’ una sensazione strana la mancanza fisica di una persona. Viscerale e al contempo cosi’ illogica. Come se il tuo corpo avesse deciso, chissa’ quando e perche’: “bene, e’ fatta. Ora hai quattro gambe, quattro braccia e sentirai sempre il vuoto quando ti allontanerai da loro’”.

Immediatamente i suoi occhi sono puntati su di lui, immobilizzato con la mano sulla maniglia della camera di lei. Non varcare quella soglia. Non aprire quella porta.

“Greg..”

“Hei…” La voce di lui e’ rauca, dolce e colpevole. Solito timbro, intonazione piu’ bassa. Vorrebbe pensare che sia per cura di lei. Per non svegliarla e lasciarla ricadere nel sonno. Ma in realta’ e’ un emozione endemica ad avergliela strozzata in gola.

Lisa, che non pensava di avere aspettative, capisce che le cose non stanno andando come si aspettava andassero. Piu’ avanti, quando rivivra’ all’infinito ogni secondo trascorso assieme in quella stanza, trovera’ mille e una cose migliori da dirli. In quell momento riesce solo a chidergli:

“Stai andando?”

House si avvicina al letto, si siede – sull’orlo, cosi’ studiatamente vicino-ma-lontano da lei – e le scosta una ciocca di capelli dietro a un orecchio. C’e’ qualcosa di innaturale nel movimento, lo sforzo eccessivo di non sfiorarle il viso. Di non toccare con la sua pelle quella di Lisa. Sono piccoli gesti, ma per lei schiaffi. I suoi occhi serpeggiano per la stanza. E quando i loro sguardi si incontrano lui non riesce a sostenere uno sguardo.

Si alza ed esce. Lei improvvisamente sente il freddo

Nei mesi successive segue con incredibile (e ammirevole) dedizione di entrambi una delicata danza intorno all’argomento. E prima ancora che se ne rendano conto questo non volerne parlare per non cambiare le cose sta gia’ cambiato ogni cosa. Ogni segreto venuto a galla mescola le carte in gioco. Quando i tuoi genitori ti hanno visto sfilare quei maledetti venti dollari, puoi riuscire ad evitare una punizione, ma non continuarai a rubare soldi.


***
“Wilson.”

James solleva lo sguardo nel guardare Lisa Cuddy, neo amministratore del Princenton-Plainsboro Teaching Hospital, dal basso della tavola della mensa ospedaliera dove sta tentndo (fallendo sarebbe il termine piu' adatto) di mangiare una scatola di noodles con il solo aiuto di un cucchiaio e la forza del pensiero.

“Lisa” il nome e’ accompagnato da un gesto che chiaramente la invita a sedersi “hai il tempo libero per accettare un invito a pranzo?”

Lei attacca l’argomento come per togliersi velocemente un cerotto: “Voglio assumere House come primario del reparto di diagnostica.” Scostata la sedia i loro occhi sono velocemente allo stesso livello “Cosa ne pensi?”

Wilson ne pensa di cose. Troppe. Tra le quali Fantastico! e Pessima idea affiorano prepotentemente e discordantemente con piu’ frequenza. In sottofondo, come un gradevole accompagnamento al basso, il martellante pensiero io sono sicuro sia successo qualcosa tra di voi. Cio’ nonostante, non sa assolutamente cosa dire. Nessuno non ha mai niente da dire. Piuttosto molto spesso si hanno solo inaccettabili risposte.


“…Non abbiamo un reparto di diagnostica” e’ quello che esce dalla sua gola dopo aver preso tutto il tempo umanamente concedibile senza sfiorare in una diagnosi compulsiva-ossessiva per masticare i due spaghetti che e’ riuscito a portarsi alla bocca.

“Appunto”.

“Oh dio”. Ha abbandonato definitivamente il cucchiato, le labra che si premono in una sottile linea e gli occhi, lieventi sgranati, incollati su quelli di lei. “Ti prego non dargli lo studio vicino al mio”.

***

 
Sorprendentemente in compagnia di altre persone e’ facile essere la solita Lisa o il solito Greg. Si stuzzicano, scherniscono e addirittura ridono tranquillamente assieme. Le loro nuove posizioni sociali  - lei ora e' il capo di lui ed entrambi devono costantemente farne i conti – aiutano a razionalizzare l'insolita freddezza nel loro rapporto. House e’ stoico - "Fight the power!" grida in direzione di Wilson mentre corre verso l’ingresso dell’ospedale con il camicie, solo il camicie, addosso (prima e ultima volta ache Lisa gli chiedera’ di presentarsi al lavoro vestito come ogni medico dovrebbe). Ma dietro a questo nuovo gioco, c’e’ la paura di restare da soli spogli dei propri ruoli. Lentamente l’adozione professionale del cognome diventa abitudine. E il pensiero di chiamarlo Greg mette ora Cuddy a disagio.
  
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