Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: albalau    30/11/2015    1 recensioni
E se alcuni personaggi di IE incontrassero la magia? Questa storia è una AU, l'ispirazione l'ho presa dal telefilm Streghe, ma non è proprio tutto uguale...
Ci saranno delle streghe, o meglio stregoni, demoni, angeli e altre creature legate alla magia.
Ma chi vincerà la lotta per la supremazia?
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel/Shuuya, Mark/Mamoru, Nathan/Ichirouta, Shawn/Shirou
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La pioggia scendeva copiosa e i tuoni si facevano sentire sempre più forti.

La città era stata investita da un'improvvisa tempesta. La gente correva, affannandosi verso il riparo più vicino, oppure c'era chi si rintanava nei negozi, nei centri commerciali o nei locali per sfuggire alla massa d'acqua che stava scendendo.

In uno dei quartieri più tranquilli di Tokio, invece, regnava la calma più assoluta.

-Hai chiuso tutte le finestre?- domandò una voce che proveniva dalla cucina.

-Sì, tranquillo. Il piano di sopra è sigillato.-

Un ragazzo con dei lunghi capelli azzurri attraversò il soggiorno, passandosi una mano tra i fili azzurri.

-Che tempaccio!- sospirò guardando fuori dalle fessure delle imposte.

-Più che altro non è stato annunciato. Di solito non sbagliano mai con le previsioni.- commentò l'altro individuo nella stanza con lui, comodamente sdraiato sul divano.

Kazemaru sospirò appena. In effetti doveva dargli ragione. Normale non era di certo.

-Peccato però. Volevo davvero andare a farmi un giro.-

-Un giro?- lo guardò scettico.- Al massimo volevi vedere se riuscivi a rimorchiare qualcuno Afuro.-

Il biondo sorrise appena. Quanto lo conosceva bene!

-E dai! Alla fine sono più di due mesi che ho rotto con Hera e un po' di movimento mi farebbe bene!- scoppiò in una leggera risata.

-Sei pure troppo libertino per i miei gusti. Oppure devo ricordarti quel tipo che ti sei portato a casa non meno di due sere fa?-

-Ma non era una cosa seria. Lo sai che cerco il grande amore, quello con la A maiuscola!-

Kazemaru si lasciò cadere sulla poltrone di fronte all'altro, sconsolato. Erano anni che sentiva quella manfrina, ma mai una volta che le cose fossero andate come sperava.

Non che cercasse di liberarsi di lui, s'intende, in fondo erano pur sempre cugini. Eppure non potevano essere più diversi.

Il primo era lui, Kazemaru Ichirouta, ventiquattro anni. Possedeva lunghi capelli azzurri e due occhi nocciola che ti infondevano calma al solo guardarli. Peccato che se ne potesse vedere solo uno, dato che il ragazzo aveva l'abitudine di coprire l'occhio sinistro con un ciuffo di capelli. Era sempre stato di indole pacata, tranquilla, la colonna portante della famiglia. Poi veniva lui, Afuro Terumi, ventidue anni. Bello, appariscente, con una cascata bionda che gli ricadeva sulla schiena e due occhi rossi che ti colpivano appena incrociavi il suo sguardo. Lui era, come dire, appariscente sempre e comunque. Narcisista e, secondo il suo parere, il mondo si muoveva perché era lui stesso a farlo muovere. In una parola insopportabile. Ma non era così realmente. Quando lo conoscevi comprendevi quando grande fosse il suo cuore, solo che a pochi Afuro aveva dato il permesso di fare tanto e si potevano contare sulle dita di una mano. Infine c'era...

Kazemaru sospirò, socchiudendo gli occhi.

Da quando, appena due anni prima, la loro nonna era morta lasciandogli in eredità la casa di famiglia, il terzo cugino era scomparso. Non proprio scomparso, aveva solo tagliato la corda per esplorare nuovi orizzonti. Nuovi orizzonti un paio di...

Scosse la testa, non doveva nemmeno pensarle quelle parole.

Comunque il fatto era e restava quello. Di lui si erano perse le tracce.

-Stai ancora pensando a lui?- la domanda di Afuro lo fece riemergere.

-No...Sì. Mi chiedo che stia facendo.- mormorò portandosi una mano tra i capelli.

-Smettila Kaze-chan. Se davvero gli fosse importato qualcosa, non dico di noi, ma almeno della nonna sarebbe qui. E che ha fatto invece? Ha tagliato la corda!-

Lo sapeva, Afuro non gli aveva perdonato il fatto di essersene andato. Non si era nemmeno presentato al funerale.

-Non ci riesco. Shirou fa sempre parte della famiglia.- il suo tono di voce era, comunque, amareggiato.

Sapeva di dover dare ragione al cugino, eppure sentiva lo stesso un vuoto.

Ricordava ancora quel ragazzo, come se ce lo avesse davanti in quello stesso istante. Shirou Fubuki, ormai ventenne. Occhi e capelli grigi, il il suo carattere era sempre stato mite, accondiscendente, tranquillo forse più di Kazemaru stesso. Ma nel corso degli anni quello stesso carattere era mutato, facendo insorgere in lui una personalità che non gli apparteneva. Spesso aveva scatti d'ira, sbalzi d'umore e prendeva decisioni assurde come quella di sparire. Nessuno ne conosceva la causa. Anche la nonna, in passato, aveva cercato di capirlo, ma poi aveva lasciato perdere confidando in una ripresa spontanea del ragazzo. Che non era ancora arrivata.

-Famiglia o meno se non tornasse più sarebbe anche meglio.- non c'era modo di smuovere Afuro dalla sua presa di posizione.

-Secondo me...- ma il suo discorso venne interrotto da un'insistente bussare alla porta.

I due ragazzi si guardarono, quasi sbigottiti. Chi si azzardava ad uscire con quel tempaccio?

Fu Afuro ad alzarsi per primo. Attraversò il salone e giunse al piccolo corridoio che portava all'entrata. Percorse quei pochi metri, a piedi scalzi sul caldo tappeto che ricopriva il pavimento, fino a giungere alla porta. Kazemaru lo seguiva ad un metro di distanza. Il bussare, da poco interrotto, riprese. I due cugini sobbalzarono in contemporanea.

-Dai apri. Forse è qualcuno che si è perso.- disse Kazemaru, ma per niente convinto.

Afuro sospirò. Sì, bravo il cugino! E se era un serial killer? Avrebbe fatto fuori lui per primo, mentre l'altro scappava.

-Sono sicuro che non abbiamo niente da temere.- continuò l'altro.

-La fai facie tu.- commentò il biondo, però si fece coraggio.

Male che fosse andata lo avrebbe perseguitato per l'eternità!

Terumi afferrò la maniglia e la fece ruotare piano. Aprì l'uscio con cautela, sbirciando appena, ma alla fine lo spalancò, incredulo.

-Ce ne avete messo di tempo! Potevo morire annegato nell'attesa!-

Erano allibiti. L'ultima persona che mai si sarebbero aspettati era davanti a loro. L'unico che mancava, l'unico di cui avessero perso le tracce. Il terzo cugino.

Shirou Fubuki.

 

 

 

 

 

 

 

Nota dell'autrice

 

Salve a tutti! Apro questa nota dicendo...lo so, ho un sacco di fic in sospeso, e non solo su Inazuma, ma dovevo scrivere questa!

Mi intrigava l'idea di rendere magici alcuni ragazzi!

Questo è solo il prologo, pian piano la storia si svilupperà. Ho preso il telefilm “Streghe” come ispirazione appunto perché amo queste storie di magia e spero di rendere bene l'idea che ho in mente.

Con l'andare dei capitoli appariranno altri personaggi che intrecceranno le loro esistenze con quelle dei tre cugini. Ammetto che all'inizio volevo farli fratelli, ma spiegare il perché avessero cognomi diversi era complicato.

Ora vi lascio, dato che questa nota sta diventando più lunga del prologo.

Buona lettura e spero vi piaccia!

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: albalau