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Autore: mosmama95    01/12/2015    0 recensioni
E se Harry Potter non fosse sopravvissuto da solo al tragico destino? Se accanto a lui ci fosse la sorella gemella Sarah Lily, come sarebbero andate le cose?
I gemelli vengono affidati ai Dursley e crescono segnati dagli abusi degli zii e del cugino. La storia fino a questo momento si è svolta come nei libri, con Harry assegnato a Grifondoro e la sua ipotetica sorella a Corvonero.
Se un giorno Piton venisse a conoscenza di un terribile incidente capitato a Privet Drive per mano del mondo magico? Come reagirebbe? Il suo atteggiamento cambierebbe anche nei confronti dell'odiato Harry?
Scopritelo!!
Ambientato l'estate dopo la morte di Sirius, prima del 6°anno.
-I personaggi della fanfic appartengono a J.K.Rowling-
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Cap 11 Imprevisto d'amore

 

 

 

POV Sarah Lily

Sono andata a letto presto. Non voglio mostrarmi debole di fronte a Severus, voglio solo abbandonarmi alle emozioni senza paura di essere giudicata. Oggi Silente è venuto a prendere Harry per portarlo ad Hogwarts, questo è quello che ha detto lui, ma io credo che mi stiano nascondendo qualcosa. Perché? Non voglio che mi raccontino bugie. Non sono una bambina, voglio che mi spieghino come stanno realmente le cose. Lo so che lo fanno per paura di farmi stare male, per paura che succeda qualcosa sia a me che al bambino che porto in grembo, ma ho il diritto di sapere la verità.

Mi infilo sotto le coperte e comincio a fissare il soffitto. In un attimo, la vista mi si offusca: le lacrime iniziano a pungermi gli occhi e dopo qualche secondo scendono copiose sulle mie guance lasciando dei solchi sul mio viso. Mi sto sciogliendo… Si sta sciogliendo quella parte di me che non riusciva a mostrare i sentimenti. Ho ceduto anch'io alla tentazione di piangere, almeno per una volta nella vita.

Ripenso a tutto quello che è successo in quest'ultimo periodo e le immagini mi scorrono nella mente come in un film: la morte di Sirius, le torture degli zii, la violenza che sono stata costretta a subire, gli sfoghi di rabbia di Harry che ho dovuto sopportare senza fare una piega, il test di gravidanza positivo, l'attacco dei Mangiamorte a Privet Drive, Severus che diventa il nostro tutore, Silente che ci fa scappare e infine la notizia della morte degli zii e di Dudley da parte del mondo magico.

Mi addormento ma vengo tormentata da sogni confusi in cui la protagonista sono io e devo scappare da una mano invisibile che cerca di prendermi e trascinare via con sé. All'improvviso, il mio inseguitore assume un volto e un'identità precisa: è zio Vernon che mi blocca e mi stringe la gola con le sue grasse manone. Sto per soffocare; cerco di divincolarmi dalla sua presa, ma mi manca sempre di più l'aria… “Morirò”. È questo il mio pensiero in questo momento. Come per miracolo, riesco a scappare, ma la strada è sbarrata e non posso continuare la mia fuga. Zio Vernon mi sta raggiungendo… è sempre più vicino e mi prende nuovamente. Con tutto il fiato che riesco a trovare nei miei polmoni, urlo: “NOOOOOOO!!!! LASCIAMI STAREE! TI PREGOOOO!!”. Mi copro la testa con le braccia per paura che mi picchi.

Improvvisamente, mi sveglio dal mio incubo e mi ritrovo rannicchiata per terra in un angolo della mia stanza. Il mio viso è ancora bagnato di lacrime e mi brucia la gola. Devo aver pianto parecchio e gridato ancora di più.

Due braccia muscolose mi prendono sotto le spalle e sotto le ginocchia e, con un rapido e deciso movimento, mi sollevano. Anche se i miei occhi sono velati di lacrime e sono immersa nella semioscurità, riconosco il mio salvatore. Con le sue vesti rigorosamente nere, è venuto a portarmi via dal tunnel di tristezza e violenza in cui ero caduta.

Piango ancora e tremo: non è il freddo, è la paura di essere abbandonata che avevo che mi ha fatto quest'effetto.

Il mio uomo si siede sul mio letto, tenendomi ancora in braccio. Alzo lo sguardo e incrocio il suo. I suoi occhi neri come la notte sembrano leggermi l'anima e io mi sento messa a nudo. Mi sento smascherata, non sono riuscita a trattenere i miei sentimenti davanti a lui. Mi sento stupida. Piango, non posso farne a meno, è più forte di me.

Il mio tutore, sentendo i miei singhiozzi, mi stringe forte a sé e il calore esplode intorno a me. Con una mano mi accarezza la schiena con lenti ed ampi movimenti circolari che mi mettono i brividi; l'altra si fa strada tra i miei lunghi capelli ribelli e me li liscia. Inizio così a sentirmi bene tra quelle braccia che sanno tanto di famiglia, di amore. Avevo desiderato un suo abbraccio da tanto tempo, ma lui si era sempre rifiutato di concedermelo.

“Shhh...tranquilla, Sarah. Ci sono io...non ti preoccupare, piccola. Sei al sicuro con me… non c'è nessuno che ti farà del male qui” mi dice dolcemente cullandomi. Mi sento una bambina spaventata in braccio al suo papà. Ripenso al mio di papà, James Potter, che a ventun'anni è morto nel tentativo di proteggere la sua famiglia. Tentativo riuscito solo in parte, dato che anche mia madre è morta per salvare i suoi figli. “Mamma, seguirò anch'io il tuo esempio. Lotterò per il mio bambino come tu hai fatto per me e Harry” mi ritrovo a pensare mentre i singhiozzi mi spezzano il respiro.

Severus continua a tenermi stretta al suo petto. Sento il suo cuore battere furiosamente contro il suo sterno e il profumo di menta e pozioni che emana la sua veste inebria i miei sensi. Qualche attimo dopo, mi prende il viso tra le mani e mi guarda negli occhi. Mi perdo in quell'abisso nero e riesco a vedere la sua anima, la parte più pura di essa, quella che non è stata corrotta dal male e dagli orrori che ha visto nel suo passato. Credo che anche lui stia sognando guardando le mie iridi smeraldine, così uguali a quelle di mia madre, Lily.

Vede che le lacrime scendono inarrestabili sulle mie guance e, con un gesto pieno d'amore, me le asciuga con il pollice. Il suo viso si fa sempre più vicino, fino a che, come per magia, chiudo gli occhi e sento le sue labbra premere sulle mie. Un calore diffuso invade ogni parte del mio corpo. Mi sento rinata, mi sembra di essere morta e finita dritta in paradiso. Il mio primo bacio. Era una vita che lo sognavo, ma nessuno sembrava mai concedermelo. Non sembravo attrarre nessun ragazzo a Hogwarts; certo, sono sempre stata una ragazza intelligente e un'amica molto affidabile, ma nulla di più. Non avrei mai pensato che fosse lui il mio primo bacio, l'uomo di cui mi ero segretamente innamorata da qualche tempo, in particolare da quando ho scoperto i suoi ricordi infelici, la sua vita segnata da un destino crudele.

Assaporo ogni istante di questo contatto tra le nostre labbra. È un bacio delicato, tenero e carico di emozione che mi porta a piangere di nuovo. Stavolta, però, le lacrime silenziose non sono dovute alla tristezza. Quello che provo è indescrivibile: mi sento il cuore scoppiare di gioia, ma allo stesso tempo ho paura che i miei sentimenti verso di lui non siano corrisposti. Vorrei tanto che Severus mi amasse almeno la metà di quanto lo amo io. È diventato il mio eroe da quando mi ha salvato la vita più di un mese fa. Se non fosse arrivato lui, io e Harry saremmo morti sicuramente.

Lentamente ci stacchiamo e ci guardiamo negli occhi; io però non riesco più a sostenere il suo sguardo. Mi sento il fuoco ardere sulle guance. Il mio imbarazzo è alle stelle. Mi sento stupida per come mi sono comportata lasciandomi sorprendere dal pianto.

Abbasso lo sguardo e mi accoccolo nuovamente sul suo petto, questa volta però gli circondo la vita con le braccia e sento che per un attimo si irrigidisce. Sembra che in tutta la sua vita non abbia mai ricevuto un abbraccio. Per un momento, avrei intenzione di lasciare la presa, ma l'istinto prende il sopravvento sulla ragione e le mie braccia rimangono lì dove sono. Ecco, ottima mossa: ora sento che si sta rilassando. Se l'avessi lasciato, avrei commesso un errore madornale.

Riprende ad accarezzarmi i capelli e respira il profumo che emanano. Io faccio lo stesso. È un momento bellissimo che vorrei non finisse mai. Un abbraccio che cela tutto il bisogno di affetto che entrambi abbiamo avuto dentro per troppo tempo. Un gesto che mi rivela quanto io possa essere importante per qualcuno.

Dopo quella che sembrava un'eternità, interrompiamo quel dolce abbraccio e Severus mi distende sul letto e mi aiuta ad infilarmi sotto le coperte. Me le rimbocca, lasciandomi visibilmente sorpresa per quel suo comportamento quasi paterno. Mi bacia la fronte e si volta allontanandosi da me, suscitando nuovamente in me un sentimento di angoscia. Lo guardo avvicinarsi alla porta e afferrare la maniglia; non posso più trattenermi. Le parole escono spontaneamente dalla mia bocca. “Severus, stai con me...Ti prego” lo imploro ricacciando indietro le lacrime che minacciano di uscire per l'ennesima volta in poco tempo. Lui si volta, mi guarda e sorride. Un sorriso che mi scalda il cuore, un sorriso che solo recentemente ha ritrovato il posto sul suo viso.

Mi sorprende di nuovo quando decide di infilarsi sotto le coperte con me. Non so lui, ma per me è strano condividere il letto con qualcun altro che non sia mio fratello, in particolare con un uomo. Sono tesa, ma cerco di non darlo a vedere. Del resto sono stata io a volere che stia con me questa notte.

Lo guardo e il linguaggio del suo corpo mi invita ad avvicinarmi e appoggiare la testa sul suo torace possente. Sto bene con lui al mio fianco, mi fa sentire protetta. Non avrei mai pensato che un uomo così apparentemente freddo e cinico, in realtà avesse amato con tutto il suo cuore in passato e ora ami in maniera altrettanto forte una ragazza come me. Riesce a farmi sentire bellissima quando mi concede i suoi sguardi dolci pieni di affetto.

Severus mi abbraccia e con l'altra mano mi accarezza una guancia nella quale sento il fuoco. Poi la sua mano scende e compie un gesto che mai mi sarei aspettata. Si appoggia sulla mia pancia di tre mesi e me la accarezza dolcemente. Quel suo tocco lento e leggero mi distende completamente i nervi e inizio ad abbandonarmi alla sua mano. Nessuno mi aveva mai toccato la pancia da quando ho scoperto di essere incinta e per me questo gesto è stupendo. Mi suggerisce che Severus vuole stabilire un contatto con mio figlio o figlia che sia.

Questa carezza inaspettata mi provoca una crisi di pianto, probabilmente dovuta agli ormoni. Da qualche tempo, sono diventata più debole e cedo più facilmente alle lacrime, in particolare questa sera.

Il mio uomo vede i miei occhi bagnarsi per l'ennesima volta e, credendo di essere lui la causa di tutto ciò, avvicina il viso al mio e sussurra : “ Cosa c'è, piccola? Ti ho fatto male?”. Cosa? Tu non potresti mai farmi del male. Anzi, mi hai fatto solo stare bene fino adesso. Non ho il coraggio, però, di dirglielo, perciò opto per confessargli un altra cosa, che lo stesso contiene verità.

“No. Ho solo...paura”. È vero, ho tanta paura di rimanere sola ad affrontare tutta questa situazione che sta diventando ogni giorno più insostenibile. Ho paura di non essere una buona madre, ho paura di non rivedere più Harry e ho paura di non essere amata da Severus.

“Non sei sola, Sarah Lily...anche se Harry non è presente, è sempre vicino a te nel tuo cuore” dice quasi leggendomi nel pensiero. “ E poi...” esita. Lo guardo negli occhi per incoraggiarlo a finire la frase. Lui mi restituisce lo sguardo e con la voce tremante continua : “ Poi ci sono io...”.

Non mi sarei di certo aspettata una risposta del genere. Forse c'è una speranza anche per me di ricevere amore dall'uomo che a mia volta amo. Un sorriso sorge spontaneo sulle mie labbra che conservano ancora il sapore del bacio di poco fa. “ Grazie” rispondo con un filo di voce. Se avessi alzato il tono, la mia voce sarebbe risultata rotta dall'emozione e non sarei riuscita a parlare.

Mi accoccolo sul suo petto che mi offre protezione e mi lascio cullare dal suo respiro lento, regolare, caldo. Prima di farmi avvolgere dal sonno, sento la voce di Severus che mi sussurra dolcemente: “Ti amo”. Il cuore inizia a battere all'impazzata e il sorriso decide di non abbandonarmi per questa sera. Mi addormento così e nel profondo spero che sia vero.

 

*******************

 

 

 

POV Severus

Sono a letto, distrutto dopo una giornata traumatica. Oggi Silente è venuto a prendere Harry per accompagnarlo ad Hogwarts. Questo è ciò che ha detto a Sarah, ma io so che non è così. Ho dovuto giurare di non dirle niente, ma questo mi spezza perché so che lei preferirebbe sapere la verità anche a costo di stare male.

Sto rimuginando ancora, quando dalla stanza accanto alla mia sento un urlo disperato. Mi alzo di scatto e, senza pensare, mi dirigo verso la camera di Sarah Lily. Apro la porta con il fiato in gola e guardo verso il letto. Non la vedo. La paura mi assale. Cos'è successo? Dov'è? Il mio sguardo si sposta per tutta la stanza e finalmente la trovo. E' rannicchiata a terra nell'angolo vicino all'armadio e sta urlando a voce piena, come se stesse lottando contro forze invisibili. Forse i fantasmi del passato sono tornati a tormentarla. Forse adesso che Harry è partito, lei si sente sola e non riesce ad andare avanti.

Mi avvicino d'istinto e, guardandola, vedo un'espressione di puro terrore nei suoi occhi. Il suo viso è rigato da un fiume di lacrime che stanno scendendo copiose e inarrestabili. Allungo una mano verso di lei non immaginando che questo la porti a gridare ancora più forte. “NOOOOOOO!!!! LASCIAMI STAREE! TI PREGOOOO!!” implora coprendosi la testa con le braccia. In quel momento realizzo che Sarah sta rivivendo l'orribile violenza compiuta dallo zio nei suoi confronti. Mi crolla addosso il mondo; sapevo che prima o poi sarebbe venuto il momento in cui il passato le avrebbe fatto visita, ma speravo che non arrivasse così presto e così all'improvviso.

La guardo. Non posso lasciarla per terra sul pavimento in pietra fredda, si prenderebbe un'accidente. Decido quindi di rimetterla sul letto, sotto alle coperte. Con un movimento rapido le sono accanto e le passo un braccio sotto le spalle e uno sotto le ginocchia, la sollevo e la porto a sdraiarsi sul letto. Ho paura, paura di non saperla consolare. E' un momento difficile per lei, ho paura che non riesca a fidarsi di me, di un uomo adulto. Avrebbe bisogno di sua madre in questo momento, ma Lily non c'è. E' morta tanto tempo fa e non ha mai potuto vedere quanto sua figlia sia cresciuta e che bella donna sia diventata. Non ha potuto nemmeno vedere, per sua fortuna, gli orrori a cui era stata sottoposta insieme al fratello.

In questo momento Sarah ha bisogno di una figura femminile e non di certo di un pozionista che è sempre stato inabile a mostrare i propri sentimenti anche quando era il momento di mostrarli.

 

La guardo un'altra volta: sta piangendo e trema fortissimo. Mi siedo sul letto con lei ancora in braccio e capisco. Mi tornano in mente le parole di Molly. Mi diceva che la ragazza avrebbe avuto bisogno di coccole, soprattutto in un momento di difficoltà come questo. Qualcosa nel mio cuore si scioglie e decido di seguire il consiglio della signora Weasley che certo ne sa molto più di me riguardo a ragazzi e sentimenti.

Sarah continua a piangere senza freni, gli occhi rossi e gonfi. Non l'avevo mai vista in questo stato. E' sempre stata una ragazzina dolce e solare in grado di alleviare il dolore altrui, ma nessuno pensava che anche lei potesse provarne.

All'improvviso, il mio corpo inizia ad agire senza il controllo da parte della mente. Mi ritrovo a stringerla forte al mio petto, mentre la cullo dolcemente sussurrando parole di conforto. “Shhh...tranquilla, Sarah. Ci sono io..non ti preoccupare, piccola. Sei al sicuro con me...non c'è nessuno che ti farà del male qui” le dico piano con una mano tra i suoi lunghi e morbidi capelli color rame. Le accarezzo la schiena scossa dai singhiozzi. Non riesco a farla calmare e questo mi fa perdere le speranze. Non sono in grado di consolarla. Che possibilità ho con lei? Come farò quando nascerà il bambino?

Sto ancora pensando a questo, quando il mio corpo mi sorprende nuovamente. Le prendo il viso tra le mani. E' bagnato di lacrime salate che prontamente provvedo ad asciugare con il pollice. Guardo nei suoi occhi smeraldo e qualcosa scatta dentro di me. Il verde delle sue iridi mi fa ritrovare sentimenti che credevo perduti per sempre, morti con l'unico grande amore della mia vita. Sarah, con la sua semplicità e il suo dolore per molto tempo represso, mi ha fatto innamorare di nuovo. Della vita, ma soprattutto di lei. Ecco quello che non riuscivo a spiegarmi. Dal momento in cui l'ho trovata in fin di vita nella casa degli zii, ho capito che non potrei vivere senza di lei. Tutte le paure che avevo riguardo a lei, c'erano solo perché tengo veramente a lei. Avevo paura di essere io la causa del suo dolore, ma ho capito, invece, che posso essere l'aiuto per superarlo.

Perso nei suoi meravigliosi occhi, avvicino lentamente il mio viso al suo. Ormai, è sono solo una decina di centimetri a separare le nostre bocche. Non ha paura, il suo sguardo me lo comunica a dispetto del suo corpo che continua a tremare ininterrottamente. Mi faccio coraggio e appoggio le mie labbra sulle sue. Il bacio che ho sempre desiderato, quello che non ho mai dato, se non quando Lily morì. Un bacio impacciato, casto, carico di tenerezza e affetto più che di passione.

Sarah continua a piangere e le sue lacrime bagnano anche le mie guance, ma non mi importa. Mi accorgo che non trema più. Le lacrime ora scorrono silenziose; sembra che ora non stia piangendo di dolore, ma dall'emozione di quel gesto.

Stacca gli occhi dai miei e appoggia piano la testa sul mio petto ricambiando la mia stretta. Nessuno mi aveva mai abbracciato prima d'ora. Nemmeno Lily. Ora mi accorgo di quanto simili ma anche quanto diverse siano madre e figlia. La somiglianza è principalmente legata all'aspetto fisico, ma il carattere e il temperamento di Sarah sono di una dolcezza disarmante. Sa guardare le persone in un modo diverso dagli altri, infatti riesce a trovare il meglio di ciascuno. Se sono cambiato, se ho ricominciato a vivere, è grazie a lei. Lei ha saputo tirare fuori il lato migliore di me, quello che credevo non esistesse più dalla morte di Lily. Anzi, dal litigio che mi ha portato ad allontanarmi da Lily.

Chiudo gli occhi mentre continuo ad accarezzarle i capelli e affondo il viso in essi, ubriacandomi del loro delicato profumo di pesca e vaniglia. Sento il suo respiro, lento, regolare, che dà l'idea che stia dormendo. Restiamo così abbracciati per un tempo difficile da quantificare. E' una sensazione bellissima che mi fa pensare di essere veramente fortunato a meritarmela. Non avrei mai pensato che potesse capitare anche a me.

Aspetto ancora qualche minuto, poi adagio Sarah sul letto e le rimbocco le coperte prima di darle un bacio sulla fronte e allontanarmi. “Severus, stai con me..Ti prego” pigola implorandomi. Mi sento richiamato indietro dalla sua voce cristallina. La guardo e sorrido. Un sorriso che mi sorge spontaneo, che è il riflesso della mia anima che ormai ha raggiunto la pace. Vuole sicurezza e io non me la sento di lasciarla trascorrere la notte da sola. Mi avvicino al letto e, seppur con qualche timore, mi infilo sotto le coperte con lei. E' la prima volta che dormo con un'altra persona, in particolare con una donna.

Sarah si fa più vicina e appoggia la testa sul mio petto. Io la circondo con il braccio e la stringo forte a me. L'altra mano le concede una carezza sulla guancia e poi, quasi in maniera automatica, scende fino a raggiungere il suo ventre. La appoggio e, lentamente, accarezzo la sua pancia, immaginando di accarezzare direttamente il suo bambino. Ho le farfalle nello stomaco. Questo è un gesto molto intimo per una donna, un gesto che fa solo lei, o al limite lo condivide con il suo uomo. Io invece ho bisogno di sentirla vicina e di stabilire un contatto con la sua piccola creatura. Sono innamorato di lei e la accetterò in tutti i suoi aspetti; accetterò anche suo figlio perché è parte di lei. Lo amerò semplicemente perché amo lei. Non mi importa che sia solo una ragazzina di appena sedici anni e io abbia vent'anni più di lei. Dicono che l'amore non abbia età. Anche se è molto giovane, Sarah è una donna matura; il suo modo di comportarsi e di reagire a tutte le tragedie che l'hanno colpita mi fa pensare che abbia un coraggio e una forza d'animo davvero fuori dal comune. Se piange, non è sintomo di debolezza. Lei è una guerriera, anche solo per il fatto di aver accettato e amato da subito il frutto di una violenza spregiudicata.

La mia carezza inaspettata, la fa scoppiare in lacrime di nuovo. Sono un disastro! Pensavo di farla sentire al sicuro in questo modo, invece mi sono sbagliato. Sento le sue lacrime bagnarmi le vesti e i suoi singhiozzi sono ricominciati.

“Cosa c'è, piccola? Ti ho fatto male?” chiedo preoccupato con un sussurro, avvicinando il viso al suo. L'idea di procurarle dolore mi fa rabbrividire. “No” risponde lei con voce tremante. “Ho solo...paura” confessa trafiggendomi con il suo sguardo sconvolto. Senza ulteriori spiegazioni, capisco che la paura che sta provando è quella legata alla sua gravidanza, alla nuova vita che sta crescendo in lei, all'essere sola ad affrontare tutto questo.

“Non sei sola, Sarah Lily...anche se è Harry non è presente, è sempre vicino a te nel tuo cuore. E poi...” non so come dirglielo. Vorrei dirle che la amo, che mi taglierei mani e piedi pur di non vederla soffrire, che la stringerei per sempre a me per difenderla da tutto ciò che la spaventa. “Poi ci sono io...” dico finalmente, liberandomi di un peso enorme che premeva sul petto.

Sarah, senza togliermi gli occhi di dosso, sorride tra le lacrime. Un sorriso che mi scalda il cuore, il sorriso del perdono di Lily forse mi si è presentato come sorriso di sua figlia.

“ Grazie” mi bisbiglia all'orecchio con una dolcezza che solo lei possiede e si accoccola su di me. Sono sicuro che sarà una notte difficile, ma bellissima. Stretti l'uno nell'altra, ci culliamo con il nostro respiro caldo, calmo e, prima di abbandonarmi tra le braccia di Morfeo, le sussurro un 'ti amo' che viene dal profondo dell'anima. È la prima volta che mi sento davvero bene con una persona da dirle che l'amo.

 

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Angolo autrice:

Quest'ultimo capitolo è stato scritto in maniera diversa rispetto ai precedenti. Il tempo verbale che ho utilizzato è il presente perché credo che esprima meglio i sentimenti dei personaggi. Accetto critiche costruttive per quanto riguarda stile, contenuti, ecc. Mi fa piacere sentire la vostra opinione a tal proposito, dato che sono alle prime armi nella scrittura ( tranne temi scolastici, tesine, saggi per l'università ovviamente XD) cosiddetta creativa...

   
 
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