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Autore: my shining world 7    02/12/2015    1 recensioni
Non ne potevo più delle lettere di mia madre che se ne stava comoda a Londra mentre io dovevo sopportare quell'Inferno.
Genere: Fluff, Malinconico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Dominique Weasley, Famiglia Potter, Lorcan Scamandro, Louis Weasley, Lysander Scamandro | Coppie: Lily/Scorpius
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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1 settembre
 
Arrivammo davanti a Villa Conchiglia.
Non mi sembrava vero di essere lì.
Osservai la villa e notai che non era cambiata, poi assieme a mi feci coraggio ed entrai “Nicky miaaa” piagnucolò mio padre venendomi incontro e sollevandomi da terra con un abbraccio “Oh piccola mia quanto mi sei mancata!” disse sciogliendo l’abbraccio e osservandomi “anche tu mi sei mancato tanto papà” non appena conclusi la frase arrivò nostra madre che soffocò me e Louis di baci “non potete immaginare quonto siamo felishi di riavervi qui con noi” disse commossa “su su andote di sopra a cambiorvi per la CENA” disse calcando sull’ultima parola. Io e Louis la guardammo perplessi e andammo verso le nostre camere per cambiarci.

Svuotai tutte le mie tre valigie e misi tutto nell’armadio con l’aiuto della magia e mi misi di fronte allo specchio pensando a cosa indossare. Tubino nero non molto scollato e delle ballerine, sempre nere, pensai.
Mi ritoccai il trucco che si era sbavato durante il sonnellino in treno, mi feci una lunga treccia nella quale intrecciai dei fiorellini e, appena mi ritenni pronta, uscii dalla camera. Sbattei addosso ad un affascinante Louis in smoking “Oh wao!” esclamai sorridente “sono strepitoso eh?!” disse lui ironico accennando un sorriso che pareva più una smorfia di dolore “Lou sei stupendo, non ti vedevo in smoking da... umh... da quando mamma e papà vivevano ancora a Parigi” dissi nostalgica “Ora vivremo di nuovo con loro” disse lui per consolarmi “Già” dissi sorridendogli. Che sorriso falso che era. Come uno dei tanti del resto. Perché Lou negava che ormai era troppo tardi per rimediare?
Non potevo nemmeno dirglielo. Almeno lui doveva non star male per gli sbagli dei nostri genitori, almeno lui doveva pensare che non ci fosse niente che non andasse.
Mio fratello non doveva star male anche per loro.
Feci un sorriso più luminoso pensando a quanto lui mi fosse stato accanto “dai, andiamo che ci aspettano” dissi iniziando a scendere le scale.

A metà dell’ultima rampa ci raggiunse nostra madre correndo “fiori miei venite” disse in tono troppo entusiasta “Fleur che succede?” chiesi perplessa, ma lei non rispose e ci trascinò davanti alla sala da pranzo che stranamente aveva le porte chiuse.
Uscì la bacchetta e spense tutte le luci “bene pisshini miei, spero che la serata vi pioshia” esclamò, un attimo dopo sentii il rumore delle porte che s’aprivano e la mano di mia madre che mi spingeva all’interno della sala da pranzo.
Dopo ci fu solo silenzio.
Non ebbi paura ma solo la sensazione che stesse per accadere qualcosa.
Le luci si riaccesero e...
“SORPRESA!” esclamarono in coro una marea di gente tutta sorridente. Sopra le loro teste fluttuava uno stendardo Rosso con una scritta Dorata: Bentornati a Casa Adorati Dominique e Louis.
Spalancai la bocca incredula e rimasi impalata a fissare tutte quelle persone, non convinta che fosse tutto reale e non un’allucinazione.
Volevo darmi un pizzicotto ma il corpo non rispondeva a nessun comando. Vidi un gruppetto di persone distaccarsi dal resto e venirmi incontro: Potter.
Erano ad un passo da me e mi squadravano da capo a piedi “Domi!” esclamò una ragazza dalla chioma rosso fuoco risvegliandomi da quello stato di torpore “Lily... Lily!” esclamai illuminandomi in viso, colmando le distanze con un nostalgico abbraccio “che bello rivedervi” dissi con la voce incrinata.
Li abbracciai tutti sorridendo come una psicopatica “scommetto che è stata vostra l’idea” dissi sapientemente e loro risero colpevoli.
Chiacchierammo facendoci le solite domande di circostanza. Mi chiesero com’era andato il viaggio e se se fossi felice di aver lasciato la Francia per tornare a Londra.
Ma, nonostante i sorrisi e la mia bravura d’attrice la piccola Lily capì che non andava tutto come avevo raccontato loro.
Altre bugie. Pareva ne fossi diventata dipendente.
Lily mi prese sottobraccio e mi portò in disparte “Si?” le chiesi sorridendo facendo finta di non aver capito che cosa volesse “Lo sai bene Domi” mi disse rivolgendomi uno sguardo eloquente e a quegli occhi color miele non potevo mentire.
Le raccontai tutto per filo e per segno.
Il rancore che provavo verso i miei genitori.
Il senso di colpa verso Louis che doveva assistermi.
Gli incubi.
Lo stomaco chiuso. Le difficoltà a rapportarmi con le persone. Le delusioni e le ansie.
Lei mi ascoltò con attenzione senza proferir parola e con quei suoi occhi mi disse molto più di quanto avrebbe potuto dirmi a parole
“Beh adesso basta parlare di me” dissi stancamente e lei annuì, così iniziammo a parlare di cosa lei avesse fatto in tutti quegli anni e l’ultima novità ci si presentò: un tipo alto, snello, dai capelli platino sorrideva verso Lily e la guardava con gli occhi luminosi “sbaglio o...” bisbigliai, indicandole il ragazzo con un ghigno, facendola arrossire “Hei” la salutò con una carezza sulla testa, poi si voltò verso di me “Buonasera Dominique e bentornata a Londra” disse Scorpius Hyperion Malfoy facendo un lieve inchino “grazie Scorpius...” dissi stranita ma mi ripresi subito “ e così voi due state insieme eh?!” continuai riprendendo il mio ghigno e per la prima volta vidi  Malfoy arrossire “emh sì...” disse arricciandosi un ciuffetto di capelli evidentemente nervoso ed imbarazzato facendomi sorridere “dai vi lascio soli piccioncini... divertitevi!” dissi facendo loro l’occhiolino ed allontanandomi.
Mi misi a cercare Louis e, come avevo immaginato, lo trovai con il suo migliore amico (che gli assomigliava in tutto) dal nome per me impronunciabile. Mi avvicinai a loro “sera!” dissi sorridente “Dominique!” esclamò l’amico di mio fratello “Dom ti ricordi di Lysander?” “certo che mi ricordo di lui” dissi con tono di ovvietà facendo ridere i due ragazzi “oh Lys ma Lorcan che fine ha fatto?” gli chiese Louis  d’un tratto “Purtroppo è vivo e vegeto ed è in giro per la sala, l’ho dovuto trascinare qui a forza”.
Lysander ha un fratello? Mi chiesi perplessa e poi ricordai.
Louis rise “non voglio immaginare quanto sia difficile conviverci” Lysander alzò gli occhi al cielo “non ne parliamo guarda...” “Lou io vado a prendere da bere... volete qualcosa?”dissi io sentendomi fuori posto in quella conversazione “si portami dell’acqua!” disse Lou e Lysander lo guardò sconvolto “Louis ma come? Mandi una ragazza a prenderti da bere?! La Francia ti ha proprio rovinato fratello!” disse sospirando, io risi e mi diressi al bancone delle bevande.
Mi persi tra i miei pensieri e, presa l’acqua per me e per mio fratello, mi diressi verso quest’ultimo. Quando qualcosa catturò la mia attenzione.
Due grandi occhi verdi smeraldo.

Sentii improvvisamente mancarmi l’aria.
I due bicchieri d’acqua mi scivolarono di mano e caddero per terra frantumandosi.
Ebbi giusto il tempo di sentire la voce di mio fratello che vidi tutto nero e  svenni fra le sue braccia.
 
La bambina se ne stava triste e tutta sola in un angolino dell’enorme salone di casa, mentre gli altri bambini festeggiavano il compleanno di Louis. Guardò la sua immagine riflessa nel vaso d’argento e tirò su col naso malinconica.
Stava per distogliere lo sguardo quando due grandi occhi verde smeraldo catturarono la sua attenzione. Erano sempre più vicini. Tutta tremante si voltò e gli si presentò davanti un piccolo bambino dalla pelle candida, capelli biondi come l’oro e due grandi occhi verdi “perché te ne stai qui tutta sola?” chiese scrutandola, lei non rispose troppo rapita da quegli occhi “come ti chiami bambina triste?” ritentò il bambino “m-mi chiamo D-Dominique” disse lei flebilmente “oh che bel nome, Do-mi-ni-que” sillabò il bambino sorridendole entusiasta.
 
“Dominique, svegliati!” sentii la voce di Louis così lontana, percepii una carezza sulla guancia  e le voci, prima lontane e confuse, si fecero più vicine e nitide. Aprii lentamente gli occhi e mi drizzai “C-che è successo?” balbettai intontita “mi stavi portando da bere... ti son caduti i bicchieri e sei svenuta, ti ho afferrato giusto in tempo” disse con espressione stravolta “ti prego Dom mi dici cos’hai?” aveva la voce roca “i-io... non lo so... mi son sentita mancare il respiro e poi mi son sentita senza forze e di colpo si è fatto tutto nero...” parlavo a fatica, cercando di trattenere i singhiozzi “cos’è che ti tormenta Dom?” “...un sogno” “che sogno?” “di un... un...” non riuscii a trattenermi e scoppiai a piangere “un... bambino... con dei grandi occhi verdi. La sua espressione delusa, i suoi lucenti occhi pieni di tristezza” singhiozzai mentre le lacrime mi appannavano la vista. Louis mi strinse a sé e si mise ad accarezzarmi i capelli con premura.
Sentii qualcuno parlare con Lysander e con mio fratello “che è successo?” chiese lo sconosciuto, aveva una voce... strana, bassa ma non troppo e leggermente roca, semplicemente stupenda “nulla... mia sorella è un po’ debole... niente di che” sentii dire da Louis “capisco...” bisbigliò, volevo sentire ancora la sua voce, ma quando fu sul punto di dire qualcos’altro Lysander, chissà perché, gli ringhiò di sparire e sentii l’altra voce allontanarsi borbottante. Poi chiusi di nuovo gli occhi e le voci si rifecero lontane.
Quando mi ripresi, m’asciugai gli occhi con il dorso della mano “C-chi era?” fu la prima cosa che chiesi “nessuno di importante” disse Lysander facendo una strana risata “scommetto che è quel emh come si chiama Lorcan(?) di cui avete parlato prima” dissi con un lieve sorriso e i due ragazzi mi guardarono esterrefatti.
Forse non s’erano accorti che m’ero ripresa?
Louis fece una strana occhiata a Lys, mi disse di aspettarlo lì qualche minuto ed entrambi si allontanarono a parlare in privato.
Non s’erano allontanati molto così potei ascoltare peiccoli pezzi di discorso, ma non avevano molto senso le frasi che ne uscivano. “occhi di lontano troppo nascosto” parole di Louis “tranquillo ho infilzato la bacchetta nel sacco” concluse Lys. Mi grattai una tempia perplessa non riuscendo a trovare un senso logico a quellefrasi, sbuffai sonoramente “Lu io vado a dormire” dissi dopo aver raggiunto Louis senza preavviso. Andai via sotto lo sguardo incredulo di mio fratello e del suo amico. Andai in fretta in camera e mi chiusi dentro a chiave.
Non avevo alcuna intenzione di tornare in quella sala con il terrore di rivederli. Di rivedere quegli occhi. Di rivedere tutta quella gente. Di rivedere la ‘compassione’ nei loro occhi quando mi guardavano. Di rivedere mio fratello in atteggiamenti strani, come se volesse nascondermi o tenermi lontana da qualcosa.
Perché a me? Cos’ho fatto di male? Mi chiesi affondando la faccia nel cuscino.
Mi misi a pancia in su a fissare il soffitto e, come uno sciame d’api, mille pensieri invasero la mia testa, costringendomi a cercare un filo logico fra tutti gli eventi accaduti in tutti quegli anni.

Era mezzanotte inoltrata ed erano passate più di tre ore dalla mia ‘fuga’. Non avevo sonno e un’assurda inquietudine mi divorava dall’interno.
Però il colore ocra con cui era stato pitturato il soffitto, mi diede un certo senso di tranquillità.

Qualcuno bussò alla porta e, senza pensarci, scesi dal letto e andai ad aprire.
Forse pensavo fosse mio fratello.
Aperta la porta però capii che, non solo non era mio fratello, ma era qualcuno di troppo bello per i miei occhi “Emh c-ciao! Ecco... giù t-ti aspettano” mi disse imbarazzato il ragazzo che mi stava di fronte evitando il contatto visivo “Oh. Umh, ok. Metto le scarpe e scendo” dissi senza esitare “v-va bene” disse guardandosi le punte delle scarpe. Lo scrutai, e notai quanto assomigliasse terribilmente a mio fratello, però aveva un qualcosa di diverso... emanava una specie di aura più... sexy e misteriosa. Distolsi lo sguardo e andai verso il mio armadio a cercare delle scarpe più comode “Hey non startene lì, su entra, non mordo mica. Non io almeno.” dissi facendo una piccola risata imbarazzata che per fortuna lo contagiò, perché lo vidi sorridere, nonostante cercasse di trattenersi.
Entrò, scrutò curioso la stanza, poi alzò la testa verso il soffitto “bello il color ocra” bisbigliò e non potei far a meno di sorridere a quell’esclamazione. Era stato difficile ottenere il permesso di colorare il soffitto. Ricordai quanto fu faticoso convincere mamma e papà. Dicevano che quel colore era brutto perchè sapeva di sporco. E non solo i miei genitori la pensavano così.
Quella sera sentirmi dire da qualcuno che quel colore era bello mi risollevò tantissimo l’umore “son contenta che ti piaccia, a nessuno che conosco è piaciuto” dissi facendo una smorfia  “A proposito... tu sei il fratello gemello di Lys giusto?” chiesi tornando a posare il mio sguardo su di lui, il ragazzo annuì leggermente con la testa, continuò a scrutare la stanza e si diresse verso la finestra “emh... ti converrebbe sbrigarti se non vuoi perderti i fuochi babbani! A quanto pare sono già tutti in giardino...” osservò con uno strano tono. Mi aggiustai velocemente i capelli “si dai andiamo” dissi e lui mi fu vicino in un lampo.
Uscimmo dalla camera e scendemmo al piano di sotto “Potresti andare da mio fratello riferirgli che tra un po’ lo raggiungo?” chiesi gentilmente, lui annuì e uscì in giardino, io invece andai in cucina a prendermi un bicchier d’acqua.
La vista di quel ragazzo mi aveva shoccata. Era tremendamente bello. Pensai che in quel lasso di tempo non ero riuscita a vedere i suoi occhi e mi chiesi perché quel ragazzo avesse guardato ovunque pur di non guardarmi in viso.
Sospirai e, preso il bicchiere d’acqua, uscii in giardino dove un euforico Louis mi venne in contro abbracciandomi “Lou che ti prende?” chiesi perplessa “quanto mi mancava questo tuo sorriso” disse al settimo cielo facendomi arrossire.
Non m’ero nemmeno accorta di star sorridendo, tutto merito di quel ragazzo, pensai.
Vidi Lysander che s’avvicinava e dietro lui James e la piccoletta rossa che mi sorrisero, poi si avvicinò Malfoy che diede un piccolo e dolcissimo bacio sulla guancia di Lily e si mise a parlare con il ragazzo che era venuto a vedere che fine avessi fatto, quel bellissimo fratello gemello di Lys. Avrei voluto tanto conoscere il suo nome e, quasi ad avermi letto nel pensiero, Lily si voltò verso di me “Dom, cugina, ti ricordi  di Lorcan? Da piccoli avevamo passato tantissimo tempo insieme. Poi, una volta partita non vi siete più sentiti” disse passando dal sorriso ad un’espressione triste, mi misi una mano tra i capelli “a dire il vero non me ne ricordo proprio” dissi imbarazzata e dispiaciuta e Lily fece un’espressione ancora più triste “cavolo, vi divertivate così tanto, c’era un certo feeling fra voi due” disse mogia, il suo ragazzo mi scrutò un attimo e poi distolse lo sguardo per posarlo sulla sua ragazza e le sussurrò qualcosa, la piccoletta annuì “noi andiamo un po’ dai miei genitori” disse Lily, annuii e loro si allontanarono.
Mi resi conto troppo tardi che Lorcan si era avvicinato a me e, di conseguenza, avvampai dal rossore facendogli sfuggire una risatina e il sorriso che gli illuminò il viso mi spiazzo totalmente, era di una bellezza assurda, rimasi lì ferma, come incantata.
Fu il primo botto di fuochi babbani a risvegliarmi da quell’incantesimo. E spostare la mia attenzione ai fuochi.
Mentre guardavo quello spettacolo mi accorsi che i miei occhi lacrimavano. Mi affrettai ad asciugarmeli scrutando Lorcan con la coda dell’occhio perché non mi vedesse in quello stato. Ma successe qualcosa di peggiore.
Mi pietrificai. No, non può essere vero, pensai, sperai.
E invece era tutto vero.
Due grandi occhi verdi mi scrutavano come in attesa.
E sentii nuovamente mancarmi l’aria. Lorcan se ne accorse e mi afferrò per la vita, sostenendomi. Poi mi strinse fra le sue braccia.
Che mi sta succedendo? Mi chiesi.
 Lorcan mandò James a chiamare mio fratello.
Perché?
Il mio respiro era affannato. Le forze mi avevano abbandonata. D’un tratto sentii sollevarmi a mezz’aria. Mi prese in braccio e mi portò in casa, fino in camera. Mi posò sul letto con estrema delicatezza e attese l’arrivo di Louis.
“Che ha?” chiese Lou preoccupato, Lorcan mi guardò per un istante poi si rivolse a mio fratello “Febbre. Lo sbalzo di temperatura e il drastico cambio d’ambiente  devono averle indebolito le difese immunitarie” disse Lorcan con un tono quasi professionale. Louis lo guardò male “Almeno di questo posso fidarmi” sibilò con un’accusa nascosta. Louis mi si avvicinò e mi accarezzò la testa “tranquilla piccola, il gemello di Lys è un dottore, puoi fidarti, è bravo. Quindi fa’ tutto quello che ti dice, così guarisci subito.” Disse sorridendomi. Non sapevo perché, ma i suoi sorrisi e le sue parole m’irritavano. Però sforzai un sorriso che rivolsi anche a Lorcan, che subito distolse lo sguardo da me, come ad ammettere la sua colpevolezza.


La febbre mi diede il tempo e la tranquillità giuste per mettere in ordine pensieri e eventi accaduti.
Non che non l’avessi capito subito, ma mi fu chiaro che gli occhi verdi che m’avevano tormentata per così tanto tempo in sogno, in quel momento erano reali. Erano gli occhi di Lorcan, il bambino che era stato il mio fedele compagno d’infanzia, ch’ero stata costretta ad abbandonare andando a vivere in Francia.
Sarei mai riuscita ad avere forza e coraggio di riallacciare un rapporto d’amicizia con lui?
Mi sentivo così in colpa, seppur colpa mia non fosse.
Ma si sa’ che il passato è il passato. E che niente è mai uguale a prima.



Ed ecco il secondo capitolo!
La storia sta uscendo dalla mia mente come una cascata infinita.
E' tardi e non ho voglia di controllare eventuali errori grammaticali e non.
Forse il capitolo è un po' confuso, forse no.
Ammetto che questa Dominique non è proprio malaccio... e quasi quasi mi dispiace farla soffrire così tanto. QUASI.
Beh care, io vado a dormire. Magari domani ritorno per dare un'occhiata alle storia.
Ma con me nulla è sicuro.
Continuo a chiedermi come mai stia aggiornando così tanto...
Vabbeh spero il capitolo vi sia piaciuto. Se sì recensite.
In caso contrario... recensite!
Buonanotte
Jade
   
 
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