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Autore: my shining world 7    01/12/2015    2 recensioni
Non ne potevo più delle lettere di mia madre che se ne stava comoda a Londra mentre io dovevo sopportare quell'Inferno.
Genere: Fluff, Malinconico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Dominique Weasley, Famiglia Potter, Lorcan Scamandro, Louis Weasley, Lysander Scamandro | Coppie: Lily/Scorpius
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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13 agosto
“Dom esci da quella cazzo di camera” sibilò scocciato Louis da dietro la porta “che vuoi?” chiesi con lo stesso tono “c’è una lettera di mamma e papà” “non m’importa puoi anche incenerirla” “ma parla di una cosa che t’interessa, c’è scritto che...” lo interruppi “che casso leggi le mie cose??” “c’ero anch’io come destinatario” “ah” “dai muoviti esci di lì che tra un po’ arriva anche Marcus...” disse allontanandosi dalla porta, io sbuffai contrariata mi tolsi il pigiama e andai a farmi una doccia. Mi misi un jeans ed una maglietta a bretelle (le prime cose che trovai) e scesi al piano di sotto dove mio fratello mi aspettava seduto al tavolo della cucina scrutando con attenzione la lettera. Alzò lo sguardo “eccoti finalmente!” io sbuffai e mi sedetti sul tavolo facendo cenno a Louis di darmi la lettera, lui le diede un’ultima occhiata e poi me la porse ed io cominciai a leggerla.
 
Cari Dominique e Louis come state?
Vi volevamo informare di una cosa importante. Abbiamo deciso di farvi venire qui a Londra. Ci dispiace che dobbiate lasciare tutti i vostri amici, la vostra scuola, la vostra casa, ma pensiamo che sia meglio che veniate qui a Londra a vivere e non soltanto per vacanza. Per la scuola non ci sono problemi. Hogwarts è una scuola molto prestigiosa e la signora McGrannit non vede l’ora di conoscervi. La gente che vive qui è molto simpatica e cortese. E Londra è semplicemente magnifica. Qui ci sono tanti ragazzi con cui avete giocato da piccoli... poi ci sono pure i vostri cugini figli di zio Harry e zia Ginny, penso vi ricordiate di loro, sono dei veri tesori. Ci dispiace davvero tanto che l’ultimo anno di scuola dobbiate passarlo in un’altra scuola... vi eravate già abituati alla vostra... ma scommettiamo che vi troverete a vostro agio. Vi abbiamo allegato tutto il necessario per il viaggio. Quando arriverete a Londra penso che sappiate arrivare a Villa Conchiglia e se doveste avere difficoltà basta che usiate il cellulare... quello strano aggeggio babbano.
Enormi Baci, vostra madre Fleur e vostro pare Bill
p.s. Nicky piccina mia mi raccomando stai lontana dai giovanotti!! Louis bada alla mia piccola donna!!! Ci vediamo presto!! Non vedo L’ora ciao piccoli miei.


Fissai la lettera allibita, la lessi una decina di volte incredula, guardai mio fratello con bocca spalancata “ohscielo! MERLINO MI HA ASCOLTATA FINALMENTE!” esclamai saltandogli addosso e baciandolo freneticamente sulle guance “dai Dom... e smettila... so che sei felice... però...” “TI RENDI CONTO CHE ANDREMO A VIVERE A LONDRA? Potrò comprarmi Tante cose nuove” esclamai sognante Louis ridacchiò “oh finalmente ti brillano gli occhi!” sorrisi arrossendo “mi ci voleva proprio questa bella notizia! Non vedo l’ora di dirlo a Marcus!” saltellai via entusiasta appena sentii il campanello di casa suonare, aprii e mi buttai tra le braccia di Marcus “ahia fai piano Dom... mi hai fatto quasi cadere... che è tutta questa felicità?” mi chiese perplesso, ma con la curiosità negli occhi “parto per Londra” dissi sorridendo a 32 denti “Wao figo... e quanto ti stai?” chiese sorridente “Per sempre!” “Che? Come per sempre?” “vado a vivere a Villa Conchiglia con i miei genitori... finalmente me ne vado da sto schifo di Francia” “son felice per te... ma...come farai con la scuola?” “mamma e papà hanno provveduto a tutto” disse Louis comparendo da dietro di le mie spalle “Bonjour Louis, wao... beati voi... a me manca tanto Londra...” “Allora verrai a trovarci, una buona scusa per venire e starti più tempo” “già è vero... quando avete intenzione di partire?” “1 settembre” “capisco... vabè... Dom ci facciamo una passeggiata?” chiese poi a me “Certo che sì! Oggi ho l’umore alle stelle, dammi un attimo che prendo la borsa e gli occhiali” “ok muoviti” “OUI OUIII” presi una borsetta turchese molto trendy mi misi gli occhiali da sole e uscii di casa salutando Louis ed incamminandomi con Marcus chissà dove. Camminammo tantissimo e, per quanto parlammo, neanche feci caso al caldo afoso che imperlava la fronte del mio amico, lo scrutai ridacchiando e gli proposi di andare a berci una fresca birra.
Era strano ascoltare Marcus che parlava, cioè di solito ero io a parlare e lui ascoltava... invece in quel giorno parlò molto di se e la cosa mi rallegrò molto “bhe... dai non guardarmi con quell’espressione... che ci trovi di strano nel fatto che voglio essere un medimago?” mi chiese scrutandomi e facendomi ridere “nulla, semplicemente trovo strano che...” “che ti parli di me?!” spalancai gli occhi sorpresa “s-si... come hai fatto a capire cosa volevo dirti?” “ti conosco come le mie tasche” disse dandomi un pizzicotto sulla guancia “HEII!” lo fulminai con lo sguardo e lui scoppiò a ridere “amo quando fai la bambina arrabbiata” continuò a ridere contagiandomi “sei ingiusto stupido migliore amico” lo abbracciai “mi mancherai bionda piagnucolona” “tu a me non mancherai stupido rompipalle possessivo” mi guardò perplesso “bene allora neanche ti saluterò quando partirai” disse alzandosi dallo sgabello del Pub e andò a pagare le birre. Rimasi stordita da quella reazione ma poi lo raggiunsi buttandomi sulle sue spalle “eh va bene, mi mancherai” dissi scompigliandogli i capelli ricci “Dom, non per dire, ma... ci stanno guardando tutti...” inarcai il sopracciglio e mi guardai intorno “...casso” dissi staccandomi da lui e dandomi una sistemata e Marcus scoppiò a ridere facendomi voltare verso di lui sconvolta “perché ridi?” “perché c’è un gruppo di ragazze che ti sta incenerendo con lo sguardo” “pff...” feci un’espressione altezzosa ma di colpo spalancai gli occhi “aspetta... p-pensano che io e te...” “siamo fidanzati?! Poverine... vado a consolarle... tu torna a casa, ci vediamo più tardi bambolina” “non mi chiamare bambolina!!” sbottai scocciata, lui mi fece l’occhiolino e raggiunse il gruppo di ragazze al tavolino. Rimasi a guardarlo allibita, odiavo le sue maniere di scaricarmi appena vedeva delle ragazze, sbuffai ed uscii dal pub. Una volta fuori mi appoggiai al muro e mi accesi una sigaretta, fissai una coppia di fidanzatini che passeggiavano mano nella mano davanti ai negozi e un sorriso spontaneo irradiò il mio viso mentre la mia fantasia sdolcinata prendeva il sopravvento, ma una voce familiare mi fece tornare coi piedi per terra “Dom? Dom mi senti?” alzai lo sguardo e vidi gli occhi di Louis davanti al mio viso mentre con due dita teneva il mio viso sollevato “L-Louis?!” mugugnai frastornata mettendomi ad osservare una ragazza dai corti capelli castani, gli occhi nocciola ed un fisico asciutto che sbuffava e picchiettava col piede per terra guardando mio fratello “Louis... ma non ti stanchi mai eh?!” dissi con un sorriso metà malizioso e metà schifato “Dom, non son cose che ti riguardano e poi... da quand’è che fumi?” sbuffai scocciata “Lou, non son cose che ti riguardano” lo rimbeccai liberandomi il viso dalla sua mano “Dom!” disse severo “lasciami in pace e vatti a scopare l’ennesima zoccola” dissi voltandomi per andarmene via sentendo addosso lo sguardo incredulo della ragazza e di mio fratello. Sorrisi soddisfatta incamminandomi verso casa.
Una volta entrata in casa buttai borsetta e occhiali sul divano, salii al piano di sopra, mi chiusi a chiave in camera, mi buttai sul letto e pochi minuti dopo mi addormentai.

 
Dei capelli biondi corti e morbidi venivano stretti dalle mani della bambina, lui si scostò dal collo di lei per guardarla negli occhi, si persero uno negli occhi dell’altra, il biondino le prese la mano, le accarezzò dolcemente il viso e le sorrise “io volevo dirti una cosa” cercò di parlare lei e lui annuì per incoraggiarla a parlare “parto... per Parigi...” quando il biondino stava per parlare lei lo interruppe “per sempre” disse con fil di voce mentre le lacrime le inumidivano gli occhi, il bambino la guardò incredulo, i suoi vivaci occhi verde smeraldo si ombrarono di tristezza. Lasciò la mano di lei e si allontanò di qualche passo “perché? Mi avevi promesso...mi avev...” non riusciva a parlare, ma l’attenzione di entrambi fu catturata da una voce che chiamava il bambino, così lui la guardò, un’ultima volta, si voltò e scomparve nella vegetazione. La luce calda, che illuminava quello scorcio di vegetazione rigoglios,a fu oscurata da una triste luna che piangeva un addio mai detto. La bambina si accasciò sull’erba incapace di muoversi, incapace di parlare, incapace di versare lacrime. Di nuovo sola.
 
“NO” mi svegliai di soprassalto con un dolore lancinante nel petto, di nuovo quel sogno, di nuovo quei capelli, di nuovo quel volto, di nuovo quei tristi occhi verdi. Mi voltai di lato e vidi Louis che mi scrutava preoccupato “Dom... tutto bene?” chiese con voce tremante inginocchiato al lato del letto, annuii con fatica, sentivo i muscoli troppo rigidi e il mio cuore battere quasi fino a scoppiare.
“Dom si può sapere che ti succede?” mi chiese Louis dopo che riuscii a calmarmi “niente” risposi acida “Dom si vede che qualcosa non va se vuoi puoi parl” “IO NON HO NIENTE CHE NON VA” lo interruppi irata e gli feci segno col braccio di uscire dalla stanza e lui, che stava inginocchiato accanto a me, si mise in piedi dirigendosi fuori dalla stanza. Si voltò a guardarmi triste e poi scomparve nel buio del corridoio.
Sbuffai sonoramente ripensando al sogno. Era molto tempo che non mi assillava... mi sentivo confusa.
Capelli biondi, occhi verdi. Non conoscevo nessuno con quell’aspetto. Mi dissi che appena fossi tornata a Londra mi sarei imbottita di wischy incendiario peggio di James Charlus Potter.
Guardai il calendario e contai i giorni che mancavano al mio ritorno a Londra, mancavano venti giorni, venti cruciati giorni e sarei tornata nella mia amata Londra, in quella magicamente fantastica scuola: Hogwarts, la seconda casa di tutti i suoi studenti.
Mi voltai a guardare la finestra e fissai incantata il sole che tramontava, mi misi comoda sotto le coperte e mi addormentai.

I giorni successivi uscii con un paio di mie compagne di scuola, ma mi limitavo ad uscite mattiniere o pomeridiane, poi mi chiudevo in casa ed andavo a letto senza cena.
Mio fratello nei primi giorni mi rimproverava e cercava in tutti i modi di farmi mangiare e farmi divertire, ma poi, vedendo che erano tutti sforzi inutili, si limitò a lasciarmi occhiate tristi.
31 agosto

Mi svegliai piena di crampi, non avevo dormito molto quella notte.
Mi guardai attorno. Mio fratello giaceva addormentato su una sedia, con la testa poggiata sul lato sinistro del mio letto. Sorrisi involontariamente. I suoi grandi occhi azzurro zaffiro si aprirono lentamente “Bonjour Louis” dissi accarezzandogli lievemente i capelli color del grano “Buongiorno a te Bella Non Addormentata” ridacchiai ma poi la mia espressione da allegra passò a preoccupata “perché hai dormito così? Lo sai che puoi dormire sul mio letto!? E come mai sei qui? Che è succ” mise l’indice sulle mie labbra zittendomi “stai tranquilla è tutto a posto... ero passato a darti il bacio della buonanotte e vedendoti agitata nel sonno mi sono fermato da te” disse sorridendomi rassicurante “Grazie” sussurrai “Di nulla e comunque rallegrati che domani partiamo!” io annuii e cominciai a saltellare sul letto come una bambina. Lui all’inizio mi guardò esterrefatto ma poi salì sul mio letto e cominciammo a fare la lotta con i cuscini. Mio fratello, come ogni volta, mi disarmò e cominciò a farmi il solletico e io cominciai a ridere “stupido dai smettila!!” lo implorai ma lui fece un’espressione da finto offeso e continuò a solleticarmi “no dai smettila... daaai ti chiedo scusa! Scusa!” lui smise “Ora va meglio” disse dandomi un bacio sulla fronte.


“Dai smettila di fare lo stupido” disse la bambina “di fare cosa?” chiese lui con espressione incredula “lo stupido” disse da saputella, lui la guardò a lungo poi fece un ghigno e cominciò a solleticarla “Nooo il solletico no!” esclamò lei in preda alle risate, il bambino la guardava rapito da quel sorriso magnifico e quella risata cristallina.

Le lacrime mi rigarono il volto e, mentre singhiozzavo, Louis mi strinse forte in un abbraccio.
Cosa mi stava succedendo?
Non riuscivo a capire chi fosse quel bambino. Non riuscivo a capire perché mi fossi messa a piangere.
Mio fratello mi accarezzò con dolcezza i capelli.
Quel giorno cominciò nel peggiore dei modi. Piansi per ore senza capirne il motivo, arrivò l’ora di pranzo ma, tutte quelle lacrime, mi impedivano di mangiare, così rimasi a letto tutta la giornata.
Louis entrava e usciva dalla mia camera in continuazione, chiedendomi ossessivamente come stavo. Grazie a lui, a sera, riuscii a sententirmi molto meglio.
Finita la cena, ci sedemmo comodi sul divano a guardare un film d’azione e parlammo tantissimo su tutti gli amici e i cugini che avremmo rivisto una volta arrivati a Londra. Parlammo di tutte le bravate fatte con quel malandrino di James e la piccoletta rossa Lily, di quante ci fossimo divertiti nel prendere in giro quel poverino di Albus (loro fratello) e di quanto era stato entusiasmante andare al Luna Park. E tra una risata e l’altra ci addormentammo sereni sul divano.
Caddi dal divano con un sonoro tonfo svegliando mio fratello “Dom stai bene?” chiese preoccupato, ma poi guardandomi scoppiò in una fragorosa risata, guadagnandosi una’occhiataccia che lo zittì.
Mi alzai da terra e guardai l’ora “PER LA BARBA DI MERLINO E’ TARDISSIMO” esclamai correndo verso il bagno. Mi feci una doccia, poi uscii di corsa andando in camera a vestirmi e ritornai al bagno, sempre di corsa, a truccarmi.
Uscii come una furia dal bagno appena sentii il campanello di casa suonare, aprii subito e mi buttai tra le braccia di Marcus che mi afferrò al volo ridendo “Bonjour Dominique!!” disse sorridente “Buongiorno a te!” strillai entusiasta “sei venuto a salutarmi che dooolceee!!” lo abbraccia fortissimo “certo mon amour come potevo non venire a salutarti prima della partenza?” mi baciò la fronte “mi mancherai tantissimo” dissi facendomi triste “non mettere il broncio madamoiselle ti verrò a trovare il prima possibile” mi fece l’occhiolino ed io gli sorrisi grata.
Arrivò Louis con le valigie “muoviti Dom o perdiamo il treno!” “oui Louis agli ordini!!” dissi drizzandomi come un soldato, Marcus ci aiutò a portare i miei bagagli.
Arrivammo in stazione e io abbracciai per l’ultima volta il mio migliore amico “mi raccomando non andare sempre a puttane!” lo rimproverai “mon amour non potrei mai, io amo solo te” disse con tono teatrale, scoppiammo a ridere e quando lo riabbracciai, lui mi strinse forte e fu dquasi doloroso sciogliere quell’abbraccio.
Raggiunsi Louis e insieme salimmo sul treno che portava alla mia amata Londra, la mia amata e tanto desiderata libertà.
Io e mio fratello dormimmo per quasi tutto il viaggio.
Ancora assonnata sentii una voce elettronica che annunciava la fermata di Londra così, balzando in piedi, svegliai Louis saltellando di gioia. Prendemmo i bagagli e scendemmo dal treno, uscimmo dalla stazione e ci dirigemmo verso villa conchiglia. Inspirai l’aria e guardai il cielo sempre grigio della mia amata Londra.


Salve creaturine!
Tempo fa mi venne in mente di scrivere questa ff su Dominique (un personaggio che odio tantissimo) e ho deciso di renderle la vita difficile (come del resto rendo la vita difficile a tutti i miei personaggi PUAHAHA). Avevo questa storia fra gli appunti e ho dovuto revisionarla da capo a fondo (PAREVA ESSER STATA SCRITTA DA UNA BIMBAMINKIA) e il risultato è questo.
Ditemi cosa ne pensate.
Baci
Jade
   
 
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