Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: Red_and_blue96    03/12/2015    5 recensioni
NOTE: Rileggendola ho notato che mancava un capitolo! Parlo del capitolo 25: Fino alla tappa di Verona. Se volete potete rileggerla e lasciare qualche recensione! Vi chiedo scusa se l ho notato solo ora.
Giulia Luzi, l’attrice che veste i panni di Giulietta nel famosissimo musical made in Italy “Romeo & Giulietta- Ama e cambia il mondo”, a causa di un infortunio durante una replica dello spettacolo è costretta ad abbandonare il ruolo. Al suo posto viene scelta Martina, una diciottenne che ha sempre adorato i musical.
Questa è la sua storia: dalla vita comune al provino, dalle prove al debutto, dall’ infatuazione al vero amore.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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  (Luca)
La notte sembrava non volesse mai passare…quando provavo a chiudere gli occhi mi ritornava in mente lei, bella come sempre o forse di più adesso che sapevo di averla persa. Con Martina c’era poco da fare: o ti amava o ti odiava; non esistevano le mezze misure…e faceva bene: oscillare tra bene e male non porta a niente, nella vita bisogna essere decisi e lei, la sua decisione l’aveva fatta…era sempre un colpo al cuore vederla e non poterla abbracciare, ma il mio cuore si sgretolava quando accennava anche solo un mezzo sorriso: aveva forse dimenticato già tutto?
(Martina)
Cercai di farmi forza quella mattina, perché il fatto che l’abbia lasciato io non vuol dire che l’abbia fatto volentieri…anzi! Vederlo imbambolato, mentre mi fissa con lo sguardo pieno di amarezza e speranza non era uno spettacolo gradevole ai miei occhi, cercavo di reprimere le lacrime ma a volte dovevo letteralmente scappare per nascondermi dagli altri e piangere un po’: solo così riuscivo a sfogarmi. Tutto questo andò avanti per tutta la tappa di Napoli, 5 giorni, ma al momento della partenza verso Bari, mentre ero in camera a fare la valigia, Federico, Gianluca e Ricky invasero la mia camera e mi fissarono con le braccia incrociate; io rimasi stordita da quella loro azione…
“Tu devi fare qualcosa…”iniziò Fede
“Seriamente Marty, non ci va di vederti così…guarda come ti sei ridotta!” mi rinfacciò Gian
“Perché come sono ridotta?”
“Vieni!” disse Ricky portandomi di fronte allo specchio, dietro di noi si misero anche gli altri due.
“Sei dimagrita, hai la pelle pallida e gli occhi gonfi e rossi…sembri un cadavere che cammina!” continuò Ricky indicando le parti del mio corpo mentre le nominava. Gli altri annuivano.
“Sto bene…” dissi spostandomi da loro e lasciandoli difronte allo specchio.
“Non è vero…tu devi sfogarti…puoi farlo con noi lo sai!” disse Gian
“Ragazzi vi ringrazio moltissimo ma davvero…sto bene!” ringraziai avviandomi con la valigia verso la porta. Fede mi sbarrò il passò e si gettò sulla porta dandole le spalle e urlò:
“No cazzo! Da qui non esci se non prima parli con noi e ti sfoghi…e non provare a dire che stai bene!”…non l’avevo mai visto così finora. Mi voltai verso i miei “fratelli” e anche loro erano d’accordo con lui…lasciai la mia valigia e andai a sedermi in mezzo al letto, intorno a me si sistemarono anche loro e iniziai a dire:
“Non piango perché mi manca, no…piango perché dopo tutto quello che abbiamo passato insieme, gli appuntamenti, i baci, le notti a letto, gioie e dolori…non mi sarei mai aspettata questa fine. Ho passato i mesi più belli della mia vita perché avevo realizzato il mio sogno, con lui accanto e adesso li ha rovinati con la sua gelosia morbosa…non voglio più avere niente a che fare con lui!” dissi iniziando a piangere silenziosamente e subito Ricky mi strinse tra le sue braccia, mentre Gian mi accarezzava le spalle e Fede era perso nei suoi pensieri…dopo qualche istante, Ricky mi sollevò il viso per asciugarmi le lacrime e disse:
“Adesso bisogna essere forti, non dico di farlo per noi, ma fallo per tutto questo: era il tuo sogno fare un musical no? E allora perché rovinarlo? Fatti forza piccola, noi ti aiuteremo…siamo una famiglia no?” disse fissandomi con quegli occhioni blu per poi darmi un bacio sulla fronte.
“Fallo per la tua nuova famiglia…” disse Gian abbracciandomi.
“Cos’è un abbraccio di gruppo?” chiese ironico Fede mentre ci racchiudeva tra le sue braccia.
“Adesso posso andare o sono ancora sotto sequestro?” chiesi scatenando le risate dei miei tre angeli custodi. Ci alzammo dal letto e mi aiutarono con le due enormi valige e il borsone…una volta sotto nella hall, lo vidi ma stavolta fui distratta dai ragazzi che cercarono di catturare la mia attenzione con la scusa di un selfie per i nostri fans…anche durante il viaggio fui scortata da loro e in aereo presi posto affianco a Fede, volevo conoscerlo meglio.
“E’ libero?” chiesi indicando il posto al suo fianco
“Certo” disse togliendo la tracolla.
“Allora…come si chiama?” domandai alludendo alla sua ragazza.
“Emma…si chiama Emma” disse toccando la collana appesa al suo collo.
“Da quanto state insieme?”
“Solo qualche mese…mi manca molto…sai, le somigli!” disse guardandomi.
“E cosa ho uguale a lei?” chiesi ridendo.
“Allora: stessi occhi leggermente a mandorla…” disse tracciando i contorni dei miei occhi con un dito.
“…stesse guance tonde tonde!” e spostò il dito su una di esse.
“…e stesse labbra carnose…queste sono identiche alle sue…” concluse fissandole e accarezzandole con il pollice; i suoi occhi scattavano dai miei alle mie labbra, sembrava come incantato…
“Ehm Fede…” dissi togliendo piano la sua mano dal mio viso.
“Si?” disse scuotendo la testa e distogliendo lo sguardo da me.
“Tutto bene?” chiesi.
“Certo…scusa per prima…è che sei così maledettamente identica a lei!”…era diventato rosso e si sistemava i riccioli per nascondere l’imbarazzo.
“Tranquillo Marignetti!”. Detto questo, misi le mie immancabili cuffie e ascoltai un po’ di musica…Fede, intanto, si era messo a leggere un libro.
Quando atterrammo a Bari, il cellulare mi vibrò in tasca: un messaggio vocale di Davide! Misi le cuffie e premetti play…
“Ciao…da quando sei partita non mi hai chiamato una volta! È cosi che si fa tra amici? Sappi che non ti parlerò più…”. In risposta digitai:
“Sappi che me ne frego di te e che se non ci parliamo mi fai un favore…vai a parlare con Isa!”. Tempo di uscire dall’aeroporto che mi rispose:
“Allora ti parlerò ancora…e anche presto si pensa…cos’è sei gelosa?”. Dio, quel ragazzo mi fa saltare i nervi…
“No non lo sono…”
“Si e basta!...a proposito, ho saputo di te e Luca…”
“Sarai felice immagino!”
“Al contrario: mi dispiace per te… potrei essere felice se ancora provassi qualcosa per te…”. Avevo letto bene? Non mi amava più? Bene, si era stancato di starmi dietro quindi…non ha tutti i torti…decisi di non rispondergli. Nel viaggio verso l’hotel, ero seduta con Ricky:
“Marty devo dirti una cosa”
“Spara”
“Luca vorrebbe parlarti ma ha paura che tu lo possa respingere…” confessò.
“Fa bene ad avere paura della mia reazione, perché sarà quella che riceverà se non la smette con tutte queste insicurezze! Digli testuali parole, anche adesso se vuoi…” dissi tutto d’un fiato incoraggiandolo ad alzarsi dal posto per andare da Luca. E così fece, nascosta da dietro il sedile li vedevo parlare, Luca era triste in volto e Riccardo cercava di spiegare…poco dopo tornò da me:
“Che dice?” chiesi.
“Dice che farà il possibile, non pretende di essere di nuovo il tuo ragazzo ma almeno un tuo amico…” disse Ricky alzando le spalle…
“Dagli una possibilità…” continuò.
“Se la deve guadagnare…anche perché l’ha già avuta la seconda…” dissi per poi alzarmi dal posto, visto che eravamo arrivati all’hotel.
(Federico)
Mi resi conto di quanto mi mancava Emma quando per poco non stavo per baciare Martina! La bacio sempre in scena, ma lì è diverso, stavolta invece stavo cedendo alla sua immagine che tanto mi ricorda quella della mia ragazza…avrò fatto la figura dello scemo di sicuro! Dovevo assolutamente rimediare, così decisi di invitarla per una passeggiata per le strade di Bari quella sera stessa, anche perché era l’unica sera libera! Andai fino alla sua camera e bussai però non ricevetti nessuna risposta. Allora pensai di aprire ed entrare: in camera non c’era nessuno ma sentivo il rumore della doccia…avevo decisamente sbagliato il momento per entrare. Tempo di pensarlo che me la ritrovai davanti in accappatoio e con i capelli bagnati:
“Federico Marignetti chi ti ha dato il permesso di entrare!?” urlò mentre si stringeva nella stoffa dell’accappatoio. Io ero imbarazzato al massimo e a stento riuscì a balbettare un “Scusa non volevo…” poi corsi fuori dalla camera, chiusi la porta e mi ci appoggiai contro cercando di riprendermi. Di colpo la porta abbandonò la mia schiena e io mi ritrovai a camminare all’indietro per non perdere l’equilibrio, arrivato al bordo del letto, caddi su di esso e così riuscì a fermarmi. Martina mi guardava a braccia incrociate:
“Che facevi in camera mia?”
“Ero venuto per invitarti…” dissi a viso basso per la vergogna. Si sedette vicino a me e l’accappatoio volteggiò fino a scoprirle le gambe…
“Un invito?” chiese perplessa.
“Si…stasera ti va di uscire per una passeggiata?” chiesi alzando gli occhi per la prima volta, i capelli bagnati erano appoggiati tutti da un lato, l’accappatoio lasciava le sue spalle e le sue gambe scoperte…era bellissima.
“A che ora?” domandò sorridendomi.
“Dopo cena…a dopo!” risposi contento e poi mi avvicinai piano per lasciarle un bacio sulla guancia. Uscito da camera sua, corsi nella mia per rilassarmi un po’…ma prima avrei chiamato la mia Emma…
(Luca)
Cosa fare per riconquistare la sua fiducia? Una cena? Una passeggiata? Forse è meglio parlarle…la vidi scendere per la cena: maglioncino nero, jeans aderenti…tacchi e trucco pesante? Doveva andare da qualche parte forse??? Subito mi avvicinai a lei:
“Ciao…”
“Ciao Luca…”
“Devo parlarti…”
“Lo so…”
“Voglio tornare a essere almeno tuo amico! Non sto bene senza di te e per quanto io possa essere un coglione, perché è questo che sono, cerco di non perderti per sempre…fammi parlare di nuovo con te, per favore io ho bisogno di te!” dissi con gli occhi lucidi.
“Non mi incanti con gli occhi lucidi e con parole smielate…”
“Sono assolutamente sincero…”
“Proviamo…” disse sospirando. La accompagnai al tavolo e cercai di iniziare un discorso:
“Esci stasera?”
“Da che si nota?” chiese.
“Hai messo i tacchi e ti sei truccata più del solito…”
“Ma quanto guardi i particolari…sempre lo stesso sei!” e finalmente la vidi sorridermi dopo un tempo lungo non so quanto. Ero felicissimo…
“Mangiamo?” chiesi indicando la cotoletta e le patatine. Per tutta la cena ridemmo e scherzammo come se nulla fosse mai successo, avevo finalmente ritrovato la mia Martina e anche se non era poi così mia, io ero felice lo stesso di averla accanto!
“Marty andiamo?” chiede Fede avvicinandosi. Guardai stranito il ragazzo al mio fianco e poi posai lo sguardo su Martina per sentire la sua risposta…
“Certo Fede…Luca ci si vede domani!” e mi diede un bacio sulla guancia e prendendo sotto braccio Federico si avviò verso la porta dell’albergo. Rimasi li impalato a fissarli, con un sopracciglio inarcato cercando di capirci qualcosa…si avvicinò Riccardo e mi disse:
“Cos’è? Ti brucia dentro? Ahahahah”
“Che cazzo ti ridi? Mi lascia per una mia scenata con lui e adesso ci esce pure? Devo sospettare qualcosa allora!” gli urlai in faccia.
“Ma no…Fede è già impegnato, escono così tanto per farsi un giro!” mi chiarì lui cercando di calmarmi.
“E’ impegnato? Io non lo sapevo…” dissi stupito.
“Vedi? Sei troppo impulsivo e subito cerchi una conclusione, sbagliata tra l’altro”. Mentre mi stava parlando io guardavo verso i due ragazzi aldilà della porta di vetro, parlavano e ridevano mentre lui aiutava lei a cercare qualcosa nella borsa: c’era troppa complicità nell’aria!
 
(Martina)
“Oddio il cellulare! Devo chiamare mia madre!!!” dissi allarmata perché non trovavo il cellulare nella borsa.
“Lascia che ti aiuti!” intervenne Fede in mio aiuto, mentre prendeva la mia borsa e me la teneva aperta. Infilai le mani dentro di essa e cominciai la mia ricerca…lo trovai subito e lasciando la borsa a Fede, composi il numero di mia madre. Dopo una breve chiacchierata, rimisi il cellulare al suo posto nella borsa che per tutto il tempo della telefonata e della passeggiata era rimasta nelle mani di Fede:
“Novità dalla Calabria?” chiese.
“No… era la solita telefonata giornaliera…allora dove andiamo?”
“Non so, meglio fare un giro così per la città…giusto per camminare!” e mi sorrise, cavolo che sorriso!
“Martina, io vorrei scusarmi per quello che stavo per fare in aereo…la tua somiglianza con Emma è impressionante e la mancanza mi stava portando a…ecco…”
“A baciarmi…” dissi io tranquillamente.
“Si esatto…ti chiedo immensamente scusa!” disse grattandosi i ricci per la vergogna. Quant’era tenero quando era imbarazzato!!!
“Accettate. Ma non c’ era bisogno di scusarsi…la distanza porta a fare queste cose!” dissi sdrammatizzando la situazione. Accennò un sorrise e mi guardò negli occhi per un attimo, poi si avvicinò e mi strinse a sé con un caloroso abbraccio. Quel ragazzo era un davvero sensibile, non l’avrei mai detto prima… ricambia l’abbraccio e gli accarezzai i capelli. Quando sollevò il viso dalla mia spalla, mi guardò e disse:
“Ti devo ringraziare. Sei l’unica vera amica che ho trovato in questo gruppo ed è grazie a te se riesco un po’ a distrarmi dai miei pensieri…”
“Di nulla Federico!” e gli lasciai un bacio sulla guancia.


(Luca)
Sapevo che era sbagliato quello che stavo facendo, ma proprio non mi andava giù di sapere che Martina era uscita con Federico…così decisi di seguirli a distanza. Li trovai in un parco, fermi a parlare, lui sembrava impacciato mentre Martina era tranquilla. Di colpo si abbracciarono: quello non era un semplice abbraccio, non mi sembrava affatto un gesto formale. Poi Martina lo accarezzò e dentro me, il mio stomaco stava andando a fuoco…strinsi i pugni per non pensarci. Lui alzò la testa e a pochi centimetri dal suo viso le disse qualcosa. Lei sorrise e si avvicinò a lui...no, per favore Martina dimmi che non stai per fare quello che penso. Quando vidi le sue labbra appoggiarsi sulla guancia di lui, tirai un sospiro di sollievo, e un po’ più sollevato tornai in albergo.

 
  
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