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Autore: Alison Cole    04/12/2015    7 recensioni
Pensate ad una ragazza qualsiasi, l'aspetto esteriore non ha molta importanza. Ha una migliore amica, un fratello e una madre strana e leggermente iperprotettiva.
Una vita normale. E fin qui, nulla di particolare.
Ma, se entrando in una pasticceria scoprisse che i suoi dipendenti allo scattare della mezzanotte si trasformassero in mostri assettati di sangue a causa di una maledizione e, per dei motivi ancora ignoti, di esser dentro a questa faccenda più di quanto lei stessa sperasse, cosa pensereste?
Beh, poiché la ragazza in questione sono io, penso di aver una gran SFIGA.
Ci mettiamo di mezzo anche un paio di affascinanti stolker e uno psicopatico megalomane e siamo a cavallo.
Sono Roxanne, una ragazza normale con una vita decisamente anormale.
"Cosa era quella... COSA?!"
"Esci dalla mia testa, dannazione!"
"Io ho ucciso molte persone innocenti... non vorrei tu fossi la prossima"
"Invece di blaterare che ne dici di morire? Non sei mica un boss finale di Kindom Hearts!"
Tutti hanno segreti da nascondere. Io sono alla ricerca della verità.
Ma voi... siete sicuri di volerla scoprire?
***
Salve a tutti! Questa è la prima FanFiction da me pubblicata in questa sezione! ^^
Siate magnanimi ahah
Genere: Horror, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Curse- La Saga delle Maledizioni'
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Chapter Four
 There's something more…


"La prima cosa che impari dalle emozioni è che hanno un prezzo."
Cit.

-Bastardo! DeVi MoRiRe!-
Rumori metallici, di scarpe sull'asfalto, di pioggia battente, di respiri irregolari.
-Rox...-
Sfocato, contorni indistinti. Chi stanno chiamando? Non sono sicura nemmeno di essere viva. Il battito? C'è.
Non sono ancora morta.

-PreNdEtElO!-
Un ringhio spaventoso, odore di sangue misto alla particolare essenza delle gocce di pioggia del vicolo.
-Rox!-
Di nuovo un richiamo. So che sta succedendo una strage, là, nella vita reale. Lo SO. Ma non sono sicura di volerlo confermare coi miei occhi.
-Ti SqUaRtErEmO MoLtO lEnTaMeNtE...-
Rabbrividisco.
È tutta colpa mia. Li ho portati io di nuovo infondo al baratro, costretti a fare questo.

Deglutisco e riapro gli occhi.
-ROX!-
Un paio d'occhi ambrati mi fissano con angoscia e vivida paura.
Io ho causato ciò, io avrei riportato tutto com'era prima.


Devo sbattere più e più volte le palpebre per metabolizzare l'anno, il luogo e il giorno in cui mi trovo.
È come se qualcuno avesse bussato alla porta e io, inconsciamente, l'avessi aperta, facendo entrare un diamine di uragano che distrugge tutto in due secondi e poi se ne va... lasciandomi lì, boccheggiante e incapace ancora di comprendere cosa sia appena accaduto.
-Tutto bene?-
Alzo gli occhi, rivolgendoli al ragazzo con cui mi ero scontrata poco prima, ormai alzatosi da un pezzo, e che ora mi osserva come se fossi una bambina piccola… o una scema. Dipende dai punti di vista.
Arrossisco violentemente.
-C-certo! M-meravigliosamente!- esclamo, rimettendosi in piedi in un soffio e sorridendo, come un'ebete....
Le mie iridi lo analizzano da capo a piedi.
Occhi mielati, capelli di fuoco, corporatura atletica e un sorriso sbarazzino.
Mi avvicino assottigliando gli occhi.
-S-scusa se te lo chiedo... ma noi... non ci siamo già visti?- chiedo, le immagini di prima ancora vivide nella mia mente.
Lui sembra sorpreso, inizialmente, e si avvicina anch'egli.
Lui sorride maliziosamente, gli occhi luminosi e famelici, come quelli di un lupo pronto ad azzannare la sua preda.
In un secondo si sposta di lato, la bocca a un millimetro dal mio orecchio destro.
-Cos'è? La tua scusa per provarci con me? Notevole-
In un primo momento, mi pietrifico, completamente.
Poi…
-Ma che diamine stai blaterando?!- scatto, più rossa che mai e con un'espressione furiosa in viso.
-Mi sbagliavo? Sai, ne inventano molte per attaccare bottone con me e uscire insieme, ma questa mi era nuova- continua lui imperterrito.
-Figurati! Sicuramente non sei tu quel ragazzo...-
Si materializza un ricordo dai più bui meandri della mia mente: io sull'altalena, un bimbo dietro che spingeva; portavo una coroncina di margherite nei capelli creata insieme poco prima e ridevamo spensierati… eravamo felici.
-... te sei solo un pallone gonfiato, megalomane e arrogante- concludo, per poi dirigermi spedita in bagno, gli occhi miele che seguono ogni mio movimento.

 

Sbircio la sala dalla fessura della porta, cercando con lo sguardo un tale di nostra conoscenza, onde evitare di incappare nuovamente in quel presuntuoso.
-Maledetto lui, me e il mondo intero…- borbotto tra i denti.
Diciamo che ho proprio un diavolo per capello in questo momento, pronta a prendere a pugni il primo che mi capita a tiro.

Sto ancora dando un'occhiata, quando la porta si apre completamente, facendomi perdere così l'equilibrio e, di conseguenza, cadere in avanti.
Quando apro gli occhi, si ritrovo davanti le iridi ambrate di Myra, intenta a fissarmi mezza scombussolata e, soprattutto, in imbarazzo.
-Cosa cavolo ci facevi appoggiata alla porta?- chiede lei curiosa, subito dopo che entrambe ci fummo rialzate.
Bella domanda! Ora cosa diamine mi invento?
Logicamente, non è normale che le persone si appostino dietro le porte dei bagni in modalità agente segreto del FBI… quindi scuse del tipo “Ah è colpa della prospettiva perché in realtà ero più indietro” o “Chi? Io dietro la porta? Ma quando maaai?” non reggono.
Così mi appresto ad eseguire l'unica cosa da fare in questo frangente: dire la verità.
Dopo aver informato la platinata dell'accaduto, ella scoppia a ridere fragorosamente.
Alche faccio una faccia stranita e arrossisco visibilmente, credendo di aver detto per caso qualcosa di strano o sbagliato.
-Ahahah oddio! Scusa ma non riuscivo a trattenermi-
Myra si asciuga le lacrime e respira a fondo, per poi rivolgermi un sorriso sincero.
-Mio fratello Zack sa essere una vera seccatura a volte, ma è un bravo ragazzo in realtà. Certo che sta volta è stato proprio scemo ahah- commenta lei ghignando.
-Aspetta… lui è tuo fratello?- chiedo sconvolta.
-Sì. Anche se sembriamo come il sole e la luna in realtà siamo molto simili, solo che lui nasconde la sua parte fragile e sensibile risultando uno sbruffone di prima categoria- risponde con un'alzata d'occhi -Col tempo però si impara a conoscerlo e anche a capirlo. Devi solo avere pazienza-
-Come mai mi stai dicendo questo?-
-Beh...- la ragazza abbassa lo sguardo -Non vorrei lo giudicassi troppo presto, tutto qui- confessa con un mezzo sorriso.
Inclino leggermente la testa e la guardo negli occhi.
-Fidati, non lo farei mai- dico seria come la morte.

 

-Come puoi non essere terrorizzata?-
-Perché so come siete veramente e non potrei mai essere spaventata dai miei migliori amici-

 

-Roxie, tutto bene?-
Sbatto le palpebre più volte e mi passo una mano in viso.
Con chi parlavo? Ho mai avuto una conversazione del genere?
-Roxanne ci sei? Mi stavo preoccupando…-
-S-si tutto bene Myra… s-scusami. A quanto pare ultimamente sono sempre nel mio mondo ahah-
La platinata sospira sollevata.
-Avevi lo sguardo totalmente vuoto e pensavo addirittura stessi svenendo… vieni di là che ti offro una brioche.
Magari la causa è un calo di zuccheri!- dichiara lei, convinta di aver trovato sicuramente la causa.
Mentre tornavamo nella sala principale, penso che Myra sia veramente adorabile in tutti i sensi…
Cos'è questa sensazione di nostalgia che mi stringe il cuore? Mi viene in mente un nome: Mangle.
In realtà non so nemmeno se questo sia effettivamente un nome, però ogni volta che ci penso quasi un sorriso involontario affiora sulle mie labbra.
Mi sembra di aver dimenticato qualcosa.
Qualcosa di estremamente importante legato alla mia infanzia. Ma cosa?



-Ne sei sicura?- chiedo per la millesima volta alla mia miglior amica.
-Che barba, Ro! Ti ho detto già di sì e non cambierò idea- risponde esasperata Khloe.
-Il Twelve's Café non ha una sala per le feste al secondo piano? E allora che problema c'è se festeggio il mio compleanno lì?! Ti ricordo anche che la festa sarebbe venerdì sera e siamo già a mercoledì! Se non la faccio lì dove dovrei andare secondo te?-
-Okokok hai vinto, hai vinto- mi affretto a bloccarla.
È passata circa una settimana dalla prima visita alla pasticceria e ormai sono diventata praticamente una cliente abituale del locale.
La mia carissima Khloe, sotto consiglio del perfido cameriere, alias Bevis, ha avuto la brillante idea di celebrare il suo compleanno al Twelve's e, dopo giorni interi di tartassamento e strazio, alla fine ho ceduto.
Non che l'idea mi dispiaccia, per carità.
Solo che… ho un pessimo presentimento.
Mia nonna, da parte di mia madre, è una specie di sensitiva.
Lei, quando ero piccola, mi aveva anche istruito su alcune pratiche di divinazione e di connessione al mondo circostante, spiriti compresi. Solo che… per qualche ragione non ricordo quasi nulla.

Sono molto scettica a riguardo e, sinceramente, non credo di aver ereditato nulla da mia nonna, sempre ammesso che ci sia effettivamente un qualche potere particolare da ereditare.
Però… sono una persona che segue il proprio cuore e che si fida ciecamente del proprio istinto… e lui è totalmente in fibrillazione.


Ali's Note:
Buonsalve signori e signore! ^^
Puntuale eh? Come premio me la lasciate una recensione, vero? :P
Ahahah scherzo. E da qui iniziano le cose... ehm... strane. Molto strane. Preparatevi al peggio :')
Rox: Povera me ç_ç
Zack: Daii su con la vita *le patta la testa*
Rox: Pusa via sbruffone da strapazzo u.u
Zack: Non volevooo io ç_ç 
Ali: *coff coff* Tsundere *coff coff*
Zack: CHE HAI DETTO?! *iniziano a rincorrersi per il salone*
Peter: State disturbando i clienti.... *voce lugubre e aurea oscura*
*Zack viene afferrato da Peter e trascinato dentro una porta*
...mi sa che Myra diventa figlia unica... Ehm, tornando a noi ^^
Se il capitolo vi è piaciuto vi invito a recensirlo e a inserire la storia nelle varie categorie!
Noi ci si sente martedì prossimo con un nuovo capitolo!
Jaa ne ♥
Alison Cole

   
 
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