Entrarono in casa, a Federica
batteva forte il cuore sapendo di trovarsi a fianco
di suo zio e dei suoi cugini!
Sua madre
era figlia unica e perciò l’unico parente che aveva conosciuto
era suo nonno, dato che la nonna era sempre stata di natura cagionevole ed era
morta quando lei era molto piccola.
Una volta nell’ingresso,
George le chiese di dargli il giubbotto e lo appese all’appendiabiti. Poi sentì
la voce di una donna dalla stanza a fianco: “George, che ci fai qui? Perché non
sei al lavoro?”.
Così entrarono nella stanza affianco all’ingresso. Su un divano era seduta una donna dai lunghi capelli neri e dalla carnagione scura. Il suo sguardo si soffermò su Federica, che divento più rossa dei suoi capelli, e poi guardò il marito.
“Lei è Federica.
Stamattina, quando sono andato al negozio, l’ho trovata lì dentro che dormiva,
dice che mi stava cercando qualcuno della mia famiglia, così, siccome l’ho
vista provata, ho deciso di portarla a casa” disse George sorridendo. Angelina
si alzò e si avvicino a Federica, le mise un braccio intorno alle spalle e la
condusse verso il divano “oh povera cara devi essere stanca, ora tu ti siedi
qua ed io ti preparo un po’ di tè, ok?” Federica le fece segno di si con la
testa. Si sedette e i bambini si avvicinarono subito a lei guardandola. La
bambina le disse: “vuoi giocare con me con le bambole?” Federica non poteva
dirle di no la stava guardando con occhi troppo dolci, per fortuna ci penso
George “Non adesso Roxane, Federica deve parlare di cose serie con me e la
mamma, tu e Fred adesso andate a giocare in giardino, su”.
Fred corse fuori mentre Roxane lo seguiva con un grandissimo broncio che, non appena fu uscita fuori di casa, scomparve.
Nel
frattempo Angelina era già tornata con una tazza fumante di tè.
Mentre beveva
il tè, Federica pensava a cosa potesse dirgli, aveva fatto tanta strada, ma non
aveva mai pensato a cosa gli avrebbe detto quando avrebbe incontrato uno dei
suoi parenti.
“Allora Federica dimmi,
perché mi cercavi?” chiese George curioso.
“Ecco… io… ecco io conoscevo
solo te di Weasley sai essendo venuta molte volte al tuo negozio… e volevo che
tu mi facessi conoscere Ron Weasley”.
“E perché vorresti
conoscerlo?”
“Ecco…io
vorrei parlargli di una cosa molto importante…”
“E di cosa si tratta?”.
“Scusami, ma, per poterlo dire
a qualcun altro dovrei parlarne prima con lui, per sapere cosa ne pensa…” in
quel momento Federica pensò ad una cosa a cui non aveva previsto quando se ne
era andata di casa: Ron suo padre era sposato e aveva anche figli. L’avrebbe
mai accettata? Forse per non rovinare il suo matrimonio l’avrebbe cacciata? Non
poteva neanche pensarlo, ci sarebbe rimasta troppo male.
A quei terribili
pensieri una lacrima scese sul suo volto.
Angelina, che fino ad
allora era rimasta in silenzio, si avvicino alla ragazza e l’abbracciò e le
disse con estrema dolcezza: “Su, adesso non piangere. Senti, domani abbiamo una
festa con tutti i componenti della famiglia, quindi facciamo così tu dormi qui
e domani ti portiamo con noi così potrai conoscere Ron. Che ne dici?” Federica
annui.
La giornata, per il
resto, passò piuttosto in fretta. Dopo pranzo George andò al negozio, Angelina
finì di sistemare la stanza per Federica mentre lei giocò tutto il pomeriggio
con i suoi cuginetti.
Quando arrivò la sera
Angelina le fece vedere la camera in cui avrebbe passato la notte.
Così si sedette sul
letto e dallo zaino prese una pergamene, una piuma d’oca e una boccetta di
inchiostro e buttò giù una lettera per Thomas dove c’era scritto tutto quello
che le era successo dal primo all’ultimo, così dopo aver cenato chiese se
potevano farle mandare una lettera, le prestarono il gufo di famiglia.
Federica si mise nel
letto pensando che all’indomani avrebbe visto suo padre di persona per la prima
volta ma, soprattutto: come gli avrebbe detto di essere sua figlia?