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Autore: clif    06/12/2015    4 recensioni
“Non andiamo in cerca di guai. Di solito sono i guai che trovano noi”
Così dicono i gemelli Potter, Harry ed Heather, studenti della prestigiosa scuola
di magia e stregoneria di Hogwarts.
Infatti due gemelli non sono al sicuro: un famigerato assassino è evaso
dalla terribile prigione di Azkaban e sta dando loro la caccia,
deciso ad ucciderli.
Questa volta nemmeno la scuola magica potrebbe rivelarsi un luogo tranquillo
I legami con i loro amici, che hanno tanto faticato a creare, vengono messi alla prova
Tra zie isteriche, ippogrifi scontrosi e provini per il Quidditch, ecco a voi il terzo capitolo della serie
Sequel della storia “Harry e Heather Potter_ la camera dei segreti”
Ambientazione: 2002-2003
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Heather Potter'
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Fece passare il dolore alla gamba con un incantesimo curativo. Era dentro una casa diroccata, o meglio, era stata trascinata dentro una casa diroccata. Appena il cane si era palesato, non aveva fatto in tempo a prendere in mano la bacchetta che il grosso animale l’aveva addentata per la gamba e trascinata dentro un passaggio posto sotto il platano picchiatore.

Il passaggio portava proprio dentro quella stamberga, posta all’incirca fuori la periferia del villaggio di Hogsmeade. Il cane doveva essere lo stesso di cui parlava Caroline.

Dagli alberi scorse, poco istanti dopo, la figura di Caroline Prince. Sembrava terrorizzata, i suoi occhi erano rossi e pieni di lacrime. Da quella volta che aveva usato la maledizione Imperius su di lei, le due ragazze non si erano più rivolte la parola. Heather passava il tempo con il fratello e in alternativa aveva preso a frequentare le altre compagne di dormitorio.

Ultimamente aveva notato che lei e Draco litigavano spesso, ma non aveva mai chiesto spiegazioni in merito: che fosse quello il motivo per cui si trovava in quello stato? Caroline si fermò proprio vicino a lei e cominciò a riprendere fiato. Solo allora sembrò accorgersi della presenza della Potter.

-Ciao Heather- La salutò la Prince, con una nota incerta nella voce. Heather annuì semplicemente con il capo, dal suo sguardo non traspirava nulla. La furia omicida di poco prima era stata completamente mascherata. La ragazza indicò con un gesto la foresta, e poi chiese cosa stesse facendo.

-Nulla di ché. Mentre ero di ritorno dal villaggio sono stata inseguita da un cane nero: è una mia fastidiosa fobia- E senza aggiungere altro, rientrò al castello. Heather guardo per un secondo verso la foresta proibita. Non ricordava ci fossero dei cani lì. Si guardò un secondo intorno, poi alzò le spalle e si riavviò anche lei verso il castello, nonostante il turbamento non fosse ancora passato.

La ragazza non si accorse di due occhi scuri che la scrutavano da dietro un albero.

Quel cane non era un semplice animale: era un animagus. Appena l’aveva portata la dentro, si era trasformato in un essere umano. Heather lo riconobbe subito dalla sua foto sul giornale: era Sirius Black, il pluriomicida, colui che aveva tradito i suoi genitori.

La rabbia e l’odio furono talmente grandi che quasi non si accorse dell’arrivo dei tre Grifondoro e del… professor Lupin? Quei due erano d’accordo? Qualcosa in tutta questa situazione non tornava, nonostante ciò la ragazza stava per perdere il controllo.

-Tu! Hai ucciso i nostri genitori e adesso sei tornato per finire l’opera?!- Disse con tono calmo, ma in un modo talmente freddo da far abbassare la temperatura in tutta la stanza. Non riusciva più a contenere l’odio.

-Sono venuto per uccidere, ma non voi due…- Disse l’uomo. Fece per alzare il dito verso qualcuno, ma fu fermato dall’ennesimo arrivo: il professor Piton. Sembrava di essere in un film. Ogni due secondi saltavano fuori nuovi interpreti dal nulla. I quattro giovani ormai sembravano quasi delle comparse.

Dai loro discorsi Heather riuscì a capire a grandi linee la situazione: a quanto sembrava, loro padre era amico, ai tempi della scuola, con il padrino di Harry, Sirius Black, con il padrino di Heather, quel tipo di nome Peter Minus, e con il professor Lupin. Erano stati loro a creare la mappa che Harry aveva usato per uscire dal castello. Il professor Piton li odiava a morte per uno scherzo che gli avevano fatto. A quanto pareva Black aveva fatto uno scherzo, non ben specificato a Piton, coinvolgendo Lupin e la sua natura da licantropo.

Ron ed Harry rimasero stupefatti dalla scoperta che il loro professore fosse un licantropo, Hermione ed Heather invece non batterono ciglio, ognuna per un motivo differente. La Grifondoro già lo sapeva, la Serpeverde invece era concentrata su altro: voleva che l’assassino dei suoi genitori pagasse per ciò che aveva fatto, però sentiva che qualcosa le stava sfuggendo.

Piton cominciò ad accusare il professor Lupin di aver aiutato Black ad entrare ad Hogwarts. Li minacciò che li avrebbe denunciati entrambi. Sembrava godere della situazione. La Potter però fu più veloce, se voleva scoprire la verità doveva far parlare Black, ed estraendo la bacchetta schiantò il professore di pozioni facendolo svenire.

Tutti quanti in quella stanza, persino Lupin e Black, la guardarono allibiti. Hermione cominciò a sbiascicare qualcosa del tipo che aveva appena colpito un insegnante, ma lei la ignorò. Ordinò a Black, puntandogli la bacchetta contro, di spiegarle cosa stava per dire prima di essere interrotto da Piton.

L’uomo vestito completamente di stracci si avvicinò alla giovane Serpeverde… e le afferrò il roditore che teneva tra le mani. Colpito da un incantesimo, il ratto si trasformò in un essere umano: anche lui, come Sirius, era un animagus. Dai discorsi di Lupine Black, doveva trattarsi di Peter Minus.

L’omino cominciò a balbettare terrorizzato e guardarsi intorno. Harry era sempre più confuso: non capiva cosa stesse succedendo. Heather invece cominciava a vederci chiaro in quella faccenda, e più prendeva consapevolezza più l’odio si faceva strada nel suo animo.

Alla fine fu tutto finalmente chiaro: era stato quel ratto a tradire i loro genitori. Era lui il custode segreto (cosa che sapevano solo lui, Black e i Potter) che aveva venduto il suo migliore amico e sua moglie a Voldemort. E poi era fuggito trasformandosi in topo, e facendo accusare l’altro migliore amico. Peter cominciò a piagnucolare, disgustando le altre persone presenti nella stanza.

-Avresti dovuto capirlo, se Voldemort non ti avesse ucciso lo avremmo fatto noi, insieme!- Gridò Black, rabbioso. Entrambi gli uomini (Lupin e Black) alzarono la bacchetta contro il loro ex amico e fecero per ucciderlo, ma Harry li fermò.

-No! Lui è l’unico che può testimoniare a tuo favore, e può farti scagionare!- I due adulti si voltarono verso il giovane sosia del loro amico James. Harry aveva ragione. Peter serviva vivo. I suoi amici annuirono convinti… solo Heather era rimasta in silenzio, con gli occhi che lanciavano lampi.

Il gruppetto uscì dalla stamberga decadente: Sirius e Harry erano in testa al gruppo, probabilmente voleva passare del tempo con uno dei pochi parenti che gli rimaneva, Remus portava Peter legato con un incantesimo, dietro di loro vi erano Hermione e Ron (quest’ultimo ancora scioccato dall’aver scoperto che il suo topo fosse un mago malvagio) e in fondo vi era Heather che portava, con l’ausilio di un incantesimo, il corpo privo di sensi del professore di pozioni.

Una volta fuori, però avvenne il peggio. La luna piena si fece strada tra le nuvole e la sua luce colpì in pieno gli occhi di Lupin. L’uomo cominciò a ringhiare e l’incantesimo che teneva prigioniero Peter si dissolse. L’uomo non si fece scappare quest’occasione. Si trasformò velocemente in topo e fuggì.

-Dove credi di andare?!- Sibilò Heather con tutto l’odio che aveva in corpo, mentre gli correva dietro. Il fratello cercò di fermarla, ma la strada gli fu ostruita la strada dalle figure dei due animali di fronte a lui: il professor Lupin, che ormai si era trasformato completamente, e Sirius, che aveva ripreso la forma animagus per poterlo fronteggiare.

Minus fuggì in mezzo alla sterpaglia, cercando di seminare la sua aguzzina. Purtroppo, per lui, dopo una fuga disperata, venne colpito da in incantesimo della Potter e tornò alla sua forma umana. Il ghigno folle e crudele sul volto della giovane lo fece tremare.

-Il gioco è finito- Disse semplicemente lei.
 

N.D.A.
Salve. Scusate se ho messo tutti questi elementi in poche righe, ma la scena che ho appena scritto non si differenziava molto dall’originale, perciò ho preferito sintetizzare il tutto in un solo capitolo. Alla prossima. Bye-Bye
  
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