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Autore: Piumadoro    06/12/2015    1 recensioni
"I malandrini tornano ad Hogwarts per il terzo storico anno. Riusciranno a non raderla al suolo? Questo sarà un anno particolarmente movimentato. Tanti segreti verranno svelati...."
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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“Possiamo conoscere i vostri nomi?” Domandò Sirius con cortesia quasi si trovasse a bere un thè con un’allegra compagnia.
“Ci sono domande ben più importanti a cui volete risposta, non è vero, Piumadoro?” Chiese la donna con voce bassa e leggermente roca.
Star spalancò gli occhi, James fece un passo avanti come per proteggerla mentre Sirius e Remus passavano lo sguardo dalla donna alla loro amica sbalorditi, ma la ragazza si riprese in fretta e un angolo della sua bocca salì in alto imitando il ghigno strafottente di Sirius. “Tu mi conosci?” fece allora.
“Non è la domanda giusta.” Replicò la donna, spostandosi una ciocca dei suoi capelli lunghi, ricci di un marrone così scuro da apparire nero.
Star sospirò spazientita. “Io sono venuta qui per sapere chi sta dietro i rapimenti. Siete stati voi? Chi sei tu?”
La donna si alzò in piedi lentamente come se avesse tutto il tempo del mondo. “Tu sei venuta qui per sapere chi sei tu.”
“Lei sa chi è! E’ mia sorella, ok? E questo le basta, la sua storia, la sua identità è incominciata il giorno in cui ha trovato noi, ce lo ha detto.” Saltò su James con coraggio.
“Jame…” Mormorò la ragazza posandogli una mano sul petto per farlo indietreggiare, suo fratello la fissò stupito.
 “Quindi deduco, che tu sia quello coraggioso ma stupido…” Commentò la donna dopo aver sollevato un diario nero dal tavolo e aver percorso la pagina con un dito fermandosi in un punto apparentemente ben preciso. “…con un alta stima di sé, sopravvalutate doti di giocatore di Quidditch… devo continuare?”
James strinse i pugni conficcandosi le dita nei palmi.
“Ti prego di non parlare così della mia famiglia.” Sbottò Sirius glaciale.
“Oh, ma sentilo il principino. Non ho alcun motivo per insultarti, il tuo cognome è già una condanna vivente.”
“Me ne sbatto di me, ma non puoi parlare così a loro e sperare di passarla liscia…” Cominciò ad infuriarsi il ragazzo dagli occhi grigi.
“Felpato.” Lo richiamò Remus utilizzando il suo soprannome per chissà quale teoria nella sua testa.
Gli occhi della donna passarono da Sirius a Remus con decisione, eppure il suo sguardo cambiò, i ragazzi se ne accorsero, la malizia era scomparsa e al suo posto c’era qualcosa di molto simile alla compassione. Era possibile? “Tu, tu sei decisamente il mio preferito.”
Remus deglutì sostenendo però quegli occhi marroni terribilmente scuri, quasi neri.
“Hai, finito?” Attaccò Sirius.
“Si, bene. Ti presento la mia famiglia, oh, vedo che la conosci già… quindi passiamo oltre… tu sai chi siamo, noi non sappiamo chi siete, mi pare abbastanza svantaggioso anche il fatto che voi sapete dove siamo, quindi ora potremmo avere qualche risposta?” Domandò Star in un tono indecifrabile tra la gentilezza e il più spudorato sarcasmo.
“Tu vieni qui, nella mia città, nel mio palazzo, nella mia vita e pretendi risposte? Tu, che ci accusi e ci giudichi?” Il tono della donna era cambiato ma, se per il suo sguardo avevano avuto dubbi di un animo che poteva provare calore, questa volte non ne avevano.
“Bene, perfetto … allora combattiamo, sono pronta!” Si fece avanti Star ignorando le mani dei suoi amici che cercavano di trattenerla.
La donna rise ancora. “No.”
La ragazza indicò il tavolo tra loro con un dito e poi con un gesto rapido della mano lo fece volare di lato. “Ops, il tavolo è ‘accidentalmente’ volato via.” Commentò poi usando le dita per virgolettare la parola “accidentalmente”.
“Peccato, era mogano.” * Replicò l’uomo facendo spallucce.
“Ed era pure un regalo di tua madre.” * Disse invece la donna.
“Piuma, lascia stare…” Cercò di dissuaderla Remus.
“Io li ammazzo!” Gridò invece Sirius.
“Non sei d’aiuto!” Sbraitò Remus esasperato.
“Qui non ci serve un aiuto, ma molte armi.” Borbottò James.
La donna sbuffò scocciata facendo dei passi verso la ragazza ma l’uomo le prese il polso tentando di fermarla.
“Andros.” Lo chiamò lei in tono neutro.
“HA!” Esclamò James soddisfatto puntando il dito contro l’uomo. “Andros!”
La donna si voltò verso Andros, “Ricordarmi perché non gli ho ancora spezzato il collo.” gli chiese. I due si guardarono per un secondo tornando seri finché lui non le lasciò il polso.
“Complimenti, Ram, ora hai peggiorato le cose.” Sbuffò Star.
“Hei, sei tu che hai iniziato a lanciare tavoli di mogano!” Ribatté il ragazzo.
“Fatemi il favore di stare indietro, ok?” Sospirò la ragazza.
James e Sirius indietreggiarono incerti osservandola attentamente.
“Fai attenzione.” Le consigliò Remus.
“Ok, forza, se non vuoi darmi risposte me le prenderò.” Gridò Star voltandosi verso la sua avversaria, sfoderò il pugnale dal fodero che le teneva raccolti i capelli e si fiondò sulla donna con movimenti talmente rapidi da essere quasi impercettibili eppure lei non si mosse e la ragazza poté affondare la lama a lato del collo della donna. Star si ritrasse subito con un balzo e rimase in attesa di vedere l’effetto del suo colpo ma soprattutto di scoprire il motivo della sua immobilità.
La ferita cominciò a rimarginarsi mentre il sangue ancora gocciolava dal pugnale della ragazza.
“Oh, ti prego!” Sbottò la giovane atterrita. “Non dirmi che siamo parenti!”
“No.” Rispose la donna.
“Appurato ciò, rimetteresti a posto il tavolo? Sai, ha cinquecento anni, un valore affettivo, cose così.” Richiese Andros con ironia.
“Facciamo del sarcasmo ora?” Sirius lo incenerì con lo sguardo.
“Taci.” Gli intimò Star voltandosi poi verso Andros. “Dovresti ringraziarmi, quel tavolo… è fuori moda.” Infine spostò la sua attenzione di nuovo sulla donna. “Cosa sei? Com’è possibile?”
“Mai sentito parlare… di vampiri?” Rispose Andros al posto suo. “Sai, quelli immortali, sempre giovani, invincibili, indistruttibili e via dicendo.” Accentuando il tutto con un gesto della mano.
Star rimase a fissare gli sconosciuti con aria interrogativa e quasi non si accorse che James le si era avvicinato finché lui non le tirò leggermente una manica. “Solo perché tu lo sappia…” Cominciò il ragazzo. “…siamo nella merda.”
“Che linguaggio, Ram.” Si finse sconvolta lei senza staccare gli occhi dai nemici. “Hai detto che sono venuta qui per sapere chi sono, quindi, vuoi dirmelo tu, chi sono?” Chiese poi alla donna.
“No.”
“Perché?” Insistette la ragazza.
“Perché, Gioia, io non ho la risposta.” Replicò lei.
“Cos’è Gioia?!” Chiese James sorpreso fissano sua sorella che cercava di assimilare quell’informazione.
“E’ un nome italiano.” Rispose Sirius.
“E’ il mio nome. Chi me lo ha dato?” Domandò ancora Star.
“John White.” Le rivelò Andros. “Tuo padre.”
“Lo conoscete?! Dov’è? Che fine ha fatto? Perché non mi ha cercata?” Si infervorò la ragazza.
“Si. In cimitero. E’ morto. Da quattordici anni.” Spiegò brevemente la donna.
Gli occhi cobalto di Star persero parte della loro luce in un colpo solo, se non ci fosse stato James al suo fianco a stringerle la mano forse sarebbe crollata a  terra. Ma James c’era, e lei alzò lo sguardo.
“Parlami di lui.” La voce della ragazza era ferma e decisa.
“Nel tuo baule a Hogwarts c’è la risposta che cerchi.” La informò Andros.
La porta alle spalle dei ragazzi si aprì e una bambina piccola con i capelli ricci, castano scuro, e gli occhi azzurri corse verso la donna chiamandola “Bell!” e saltandole in braccio.
“Belladonna.” Mormorò Star.
La donna prese in braccio la bambina la quale iniziò ad arrotolare tra le dita i capelli dell’adulta. “Credo che tu abbia avuto tutte le risposte che cercavi.” Disse Belladonna. “Ora puoi andare.”
“Perché hai rapito i nostri compagni?” Chiese James d’impulso.
“Ramoso, per favore.” Lo zittì Star tornando poi ad osservare Belladonna. “Perché hai rapito i nostri compagni?” Domandò decisa.
“Non è ovvio?” Replicò quella. “Per portare te qui.”
Andros mosse una mano verso di loro come per invitarli ad andarsene.
Star girò sui tacchi e camminò decisa a ritroso lungo la strada da cui erano arrivati seguita dai suoi amici.
“Ce ne andiamo così? Senza liberare gli altri?” Si preoccupò Remus.
“Ho la sensazione che siano già al sicuro…” Sussurrò Star sovrappensiero.
“E se così non fosse?” Insistette James.
“Torneremo qui e prenderemo qualche vampiro a calci in culo.” Borbottò la ragazza.
“Delicata come sempre.” Scherzò James ma persino il suo sorriso caldo si spense in fretta in quel luogo che odorava di stantio.
Per il resto della strada corsero senza pensarci, tanto veloci che non fecero quasi caso alle persone cantilenanti nell’immenso sala con il buco sul soffitto a cupola e in men che non si dica sbucarono di nuovo nella chiesa, dietro l’altare.
Uscirono subito da lì e si allontanarono il più possibile a passo svelto, si fermarono solo nei pressi delle torre Eiffel completamente illuminata, e per quanto malsana fosse l’aria presero un gran respiro. L’alba cominciava a farsi sentire e la città dava i primi segni di vita.
“Guardatela…” Sussurrò Star incantata dalle luci di quella costruzione. “…un giorno ci saliremo solo per divertimento, vero?”
James la abbracciò. “E’ bello che tu non perda mai la meraviglia, sorellina.”
“Torniamo a casa?” Chiese Sirius fissando i due fratelli e provando uno strano senso di calma e calore lungo tutto il corpo.
Star annuì porgendo le mani ai Malandrini. In un attimo tornarono ad Hogsmeade e il cielo ancora pieno di stelle li accompagnò nella loro camminata verso il castello.
Una volta entrati nell’atrio si accorsero di un certo vociare proveniente dalla Sala Grande. Entrarono incuriositi e si sorpresero di vedere tutti gli studenti e i professori lì riuniti. Quando la scuola si accorse di loro li acclamarono come eroi, gli Auror fecero loro i complimenti e li informarono che i loro compagni scomparsi erano tornati, volevano tutti conoscere la storia del loro salvataggio ma Silente decise che era ora per tutti di dormire anche perché sapeva che quella era una storia che doveva essere narrata sottovoce in un luogo sicuro.
 
 
…………
 
“Cosa è successo?” Chiese il preside unendo le lunghe dita sopra la scrivania del suo studio.
“Belladonna.” Rispose Star.
“Lo immaginavo, sapevo che poteva essere lei ma speravo di sbagliarmi, o forse speravo il contrario. Quindi voleva solo valutarti…” Sospirò Silente.
La ragazza lanciò uno sguardo interrogativo ai suoi amici e ai suoi genitori e poi tornò a fissare il preside. “Valutarmi?”
“Per capire se puoi essere una degna avversaria.” Rispose paziente Silente. “E’ così che lei ragiona.”
“Ci era arrivato, vero, quando è comparso il ramo di Belladonna.” Lo interrogò la professoressa McGranitt stringendo le labbra. “Per questo li ha lasciati andare.”
“Presupponevo.” La corresse Albus. “Infondo gli indizi conducevano tutti a lei ma non si sarebbe mai fatta trovare da nessun altro e nemmeno avrebbe smesso di rapire ragazzi finché la signorina Potter non si fosse scomodata.”
“Mi ha detto che il mio vero nome è Gioia.” Mormorò Star osservandosi le scarpe. “E che mio padre è morto, è vero?”
“Se c’è qualcuno che può conoscere la tua storia è lei, sei più vicina a scoprire chi sei che mai prima d’ora.” Le rispose l’uomo.
“Capisco… quindi dovrei fidarmi di ciò che mi dice sul mio passato.” Constatò la ragazza.
Silente la squadrò con i suoi occhi azzurri. “Temo di si.” Poi si voltò verso i signori Potter. “Mi affido a voi per radunare gli altri… sapete dove, ci sono novità importanti. Buona notte.”
I Malandrini si alzarono in piedi ed uscirono dall’ufficio seguiti dai genitori di James e Star.
Susan abbracciò entrambi con calore. “State bene, si?”
“Certo.” Le assicurò Star con un caldo sorriso.
“Se vuoi possiamo cambiarti il nome…” Le propose il signor Potter.
“Non voglio cambiarlo… per voi sono Star…” Rifletté la giovane.
“Lo aggiungeranno come secondo nome. Meglio?” Suggerì James, sua sorella annuì felice.
“Bene, noi dobbiamo andare. Prendetevi cura di voi a vicenda.” Si raccomandò la signora Potter.
“Certo mamma.” Rispose Star.
Henry strinse sua figlia tra le braccia. “Sogni d’oro, Star Gioia Potter.” Le augurò a bassa voce così che solo lei potesse sentire.
“Andiamo a letto, sono a pezzi.” Consigliò Remus.
“Sirius, sei silenzioso.” Notò James mentre camminavano verso il loro dormitorio.
“Sto pensando.” Rispose il ragazzo.
“Sai pensare?!” Si stupirono tutti in coro.
“Ha, ha.” Fece l’interessato sarcastico. “Ma quanto siete simpatici.”
“Niente di grave, vero?” Domandò Remus.
“No, no.” Li tranquillizzò Sirius.
Entrarono nella Torre e i loro compagni li assalirono e per quanto l’idea di poter far colpo raccontando a tutti l’ultima avventura fosse sublime, James e Sirius dovettero rinunciarvi, erano terribilmente stanchi come anche Remus e Star e iniziavano a rendersene conto solo in quel momento.
Riuscirono a liberarsi di tutti solo quando il sole era già completamente sorto e arrancarono verso i loro rispettivi dormitori, felici di potersi godere un giorno di sonno donato da Silente a tutti gli studenti.
 
………
 
Il giorno seguente i Malandrini si svegliarono molto tardi e nonostante questo non trovarono un attimo di pace, tutti volevano ringraziarli e saperne di più di questa donna/vampira/rapitrice.
“E’ una stronza. Ecco tutto!” Sbraitò Star contro l’ennesimo gruppo di ragazzi venuti a conoscere qualche dettaglio succulento, quelli fuggirono via alla svelta.
“Il suo linguaggio non è migliorato Madame.” Al si avvicinò a loro in un angolo della Sala Comune seguito da Fill.
“La cosa non ti riguarda.” Sbottò la ragazza sorridendo.
“Oggi è martedì, giusto?” Chiese James perplesso fissando l’agenda di Remus.
“Martedì ventisei marzo, esatto.” Confermò Fill mentre i suoi occhi scuri controllavano Star come per assicurarsi che non avesse segni di percussioni o altro.
“Quindi abbiamo meno di una settimana per ideare il miglior primo aprile del mondo!” Commentò il ragazzo con gli occhiali.
“Esatto!” Esclamò Sirius. “Voi ci state?” Domandò ai due ragazzini che accettarono entusiasti.
Remus approfittò di quel momento di allegro chiacchiericcio per sporgersi vero la sua amica. “Nel tuo baule… le risposte… ricordi? Hai guardato?”
Star sospirò. “No, voglio prendermi un giorno di pausa.”
Il ragazzo sorrise. “E fai bene!”
“Ah, Star, ci stavamo quasi per dimenticare che qui fuori ci sono un paio di ragazzi carini che chiedono di te.” Le comunicò Al.
“Ah.” Fece lei ancora immersa nei suoi pensieri.
Suo fratello la fissò. “Allora ti muovi?!” Le intimò facendola sobbalzare.
“Si, si, va bene! Che fretta!” La ragazza si alzò e uscì dalla Sala Comune, appena fuori Patrick la bloccò.
“Hei, come va?” La salutò.
“Oh, benone.” Rise lei.
“Bene, perché, si, insomma… ho sentito di quello che hai fatto e wow… che coraggio, comunque Thomas voleva ringraziarti di persona.” Balbettò quello spostandosi in fretta per mettersi il più in disparte possibile lasciando così spazio libero al suo amico.
“Hei, ciao.” Thomas con i suoi capelli color grano e gli occhi color miele le sorrise con calore e poi la strinse a sé in un breve abbraccio. “Grazie per avermi salvato.”
Star sorrise nervosa cercando di rilassare i muscoli che per riflesso aveva irrigidito. “Ma figurati! Nulla di che…”
“Nulla di che? Ti sei Smaterializzata a Parigi con altre tre persone e sei riuscita a ferire mortalmente un vampiro super potente e ci avete liberati e siete tornati indietro! Wow!” Elencò lui.
“Sembra più grandioso di quello che è stato veramente.” Bofonchiò la ragazza.
“Tuo fratello mi ha raccontato che hai sfidato quei vampiri senza un briciolo di paura, hai rovesciato il loro preziosissimo tavolo!” Continuò Thomas.
“Sul serio… non è stato così magnifico…” Provò a spiegare lei ma si arrese subito vedendo che il ragazzo stava per ripartire in quarta. “Comunque sono lieta che tu sia tornato, con tutti gli altri, ci vediamo in giro, ok?” Lo salutò stringendogli leggermente un braccio prima di voltarsi e tornare nella torre.
“Dice che è lieta di rivedermi… e che ci vedremo in giro….” Ripeté Thomas a favore di Patrick che gli si fece vicino.
“Emozionate! Ora vedi di riscuoterti da questo tuo stato catatonico, abbiamo molto da studiare…” Borbottò il suo amico trascinandolo via.
 
 
*****
Note dell’ Autore:
* Come potete notare stiamo citando molti fandom… è colpa del fatto che stiamo tentando di scrivere a quasi mezzanotte e con solo una bottiglia di succo all’ACE a disposizione.
 
Coooomunque, anche questo capitolo è finito … spero vi piaccia… e ringrazio tutti coloro che hanno da poco cominciato a seguirmi e quelli che sono da tempo impiastricciati in questa storia soprattutto:
Laly_13 perché mi sta simpatica
Levicorpus03 che lovvo (cof cof …. Gente che ha problemi… ovvero me)
E
Felpatoramoso394 che è una mia sgrandissimissima fanssss e va bene così perché è mitica ciao
 
 
 
Ciao
 
Da Bellador e Piumadoro
  
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