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Autore: Maka chan     03/03/2009    1 recensioni
Questa è la prima fiction che scrivo qui >_> mi è stata ispirata da una foto e da quel momento ho desiderato raccontare la storia di questi due ragazzi alla ricerca della felicità. Nda: molto spesso scrivo di notte quindi potrebbe capitare di trovare errori di battitura ^^ scusatemi in anticipo
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap 6. Sopresa
La sveglia iniziò a suonare come al solito alle 7:00 in punto. Con la mano destra mi feci forza tirando giù le coperte per frenare quel suono tanto fastidioso. Avevo la testa in fiamme. Non ero riuscita a chiudere occhio. Mi ero girata e rigirata nel letto senza sosta. Nonostante la doccia fatta subito dopo il ritorno da scuola, sentivo ancora il profumo di Dan, e della sua maledettissima macchina. Come non avevo potuto dimenticare le sue parole e il suo sguardo prima di gridargli tutto il mio disprezzo. Per un attimo sentii una fitta allo stomaco, come una nausea. Cosi mi alzai strisciando fino alla cucina dove zio Eric, con la testa fra le mani, leggeva il giornale.
“buongiorno“ biascicai mettendomi a sedere acquistando la sua stessa posizione.
“non si direbbe…nottataccia? “ rispose lui alzando la testa per regalarmi uno dei suoi sorrisi.
“si…diciamo di si“ replicai sbuffando.
“ha telefonata la scuola. Hanno detto che ieri sei stata male. Non hai la febbre vero? “ mi domandò allungando una mano per toccarmi la fronte.
“no no …tranquillo sono svenuta per…per il caldo del…forno“ menti schivando le sue cure. Eric era terrorizzato dal fatto che mi potessi ammalare. Ero con lui da due anni e tutte le volte, anche per semplici starnuti, mi ritrovavo nelle file del pronto soccorso. Fin troppo apprensivo.
“se vuoi passiamo dal pronto soccorso prima di andare a scuola…forse non dovresti andarci anzi.. “ continuò lui alzandosi per cercare il numero del dottore.
“intendi al pronto soccorso o a scuola? Perché nel primo caso di appoggio…e forse anche nel secondo“ risposi sorridendo.
“non scherzare baby…non voglio che dicano che non mi prendo cura di te“ replicò secco sfogliando la sua agenda superdisordinata. Ci risiamo: complesso da parente poco premuroso.
“Eric tu ti prendi abbastanza cura di me! Ora smettila per favore sto bene! E’ stato un calo di pressione niente di che! Ma se vuoi resto a casa, cosi ti tranquillizzi“ infondo l’idea non era male. Avrei evitato sguardi imbarazzanti alla lezione di cucina.
“uhm…si penso sia la cosa migliore da fare. Resta a casa Kris starei molto più tranquillo. Io devo andare in centro a consegnare dei manoscritti. Faccio presto però, credo di riuscire a tornare per l’ora di pranzo. Ah non osare cucinare! Porto qualcosa dal Mac“ disse velocemente.
“be se mi vuoi ammazzare con quella roba fai pure“ sbuffai alzandomi dal tavolo per raggiungere la caffettiera.
“suvvia per una volta non ti succederà nulla. Ora scappo a cambiarmi e volo in centro. A dopo piccola“ rispose sorridendo e baciandomi leggermente la fronte. Quando faceva cosi mi ricordava tanto la mamma. Lo stomaco si strinse nuovamente e per una buona volta mi decisi a non bere il caffè e ad optare per una buona tisana.
Passai il resto della mattinata a studiare e a guardare la tv. Mi annoiavo terribilmente a stare a casa, ma almeno avevo potuto metabolizzare l’accaduto del giorno prima. Verso le 4 il cellulare iniziò a vibrare. Sul monitor comparve la faccia allegra e ras sicuramente di Ryan.
“Pronto Ryan“
“Ei Kris come stai? Perchè devo sapere da altri che non sei venuta a scuola perchè ieri sei svenuta in cucina? “ mi sgridò con una voce di un tono sotto al furibondo.
“Perdonami Rei ma…è stata una giornata pesante…forse avevo mangiato poco. Comunque ora è tutto apposto. Sto bene. Sono rimasta a casa solo per fare felice Eric“ risposi cercando di addolcirlo.
“mm….sarà…mi hanno detto che c’era Dempsey con te. Ha combinato qualcosa quel perfetto cretino? “ Zac…perché Ryan riusciva sempre a scovare il problema? Doveva assolutamente fare lo psicologo.
“nn..noo no figurati…stavamo solo raccogliendo la farina. E’ tornato indietro dopo che te ne sei andato“
Silenzio. Ancora Silenzio. Potevo vedere la faccia di Ryan contorcersi in una smorfia a dire “perché io non ci ho pensato?”
“hei…sei ancora vivo li dietro? “ risi cercando ancora una volta di cambiare discorso.
“si si scusa ero sovrappensiero. Passo a trovarti finita la lezione“ rispose poi velocemente.
“ma no sta tranquillo sto davvero bene“
“ non era una proposta…a più tardi“ tagliò corto chiudendo la telefonata. Gettai il telefono sul divano sbuffando. Come sempre doveva fare di testa sua. Non mi ascoltava mai. Il sapermi svenuta tra le braccia di Dan non doveva avergli fatto passare un’ottima giornata. Se solo avesse saputo che ero stata addirittura costretta a pagare…forse la mia storia si sarebbe trasformata in una puntata dei soprano. Ryan non doveva assolutamente sapere nulla di quel pomeriggio. Ero concentrata con tutta me stessa quando poche ore dopo il campanello di casa suonò. Incurante del fatto ti trovarmi addosso una felpa enorme di Eric, dei pantaloncini da pigiama e i capelli in completo disordine aprii la porte ad un amico non molto felice.
“Non ha il bell’aspetto che mi hai descritto al telefono“ si sforzò di sorridere dandomi un pizzico sulla guancia.
“E’ solo per via del mio solito aspetto trasandato“ risi prendendolo per mano e trascinandolo dentro. Lo portai fino alla cucina e mi misi a sedere.
“Come è andata oggi a lezione? Mi hai portato almeno gli appunti? “ continuai a scherzare mentre serio si sedeva accanto a me.
“Si si …. Be la lezioni sempre le stesse. Jenny ti manda i suoi saluti e tutti quelli del corso di cucina“ rispose tirando fuori dei quaderni dallo zaino.
“Che carini…uff… è stato noioso stare a casa…“ continuai, anche se nella mia mente balzava una sola domanda. Dan era o no andato a lezione?
“Immagino per te che non stai ferma un attimo. Dovresti avere più cura di te scema, e pensare meno agli altri > mi sgrido dandomi una pacca in testa.
“E’ più forte di me, devo tenere la mente occupata“
“Hai paura di fermarla? “
“Avvolte si…penso che se mi fermo a riflettere troppo perderò il lume della ragione. Non puoi biasimarmi per questo“ abbassai gli occhi.
“Kris…io….“ balbettò stringendomi forte la mano poggiata sul tavolo.
“Dai non ti preoccupare…davvero“
“Non è di questo che …volevo parlanti. Era solo che… io voglio davvero…“
Prima che Ryan potesse finire il campanello suonò nuovamente. Lui girò gli occhi ed io ne approfittai per sciogliere le nostre mani e correre verso la porta.
“Deve essere Eric, mi ha minacciato di portare a casa qualcosa del Mec“ risi mentre alle mie spalle non proveniva nessuna battuta d’aggancio. Il discorso stava diventando serio e per un attimo ho davvero temuto. Temuto cosa? Ero proprio una scema. Ryan aveva ragione. Noncurante aprii la porta “Ti aspettavo un po’ prima a dire il vero“esclamai per poi rendermi conto di aver commesso un terribile e tragico errore. Il suo dolce odore mi colpi nuovamente e i miei occhi fissarono a lungo quel volto squadrato e perfetto….
  
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