Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: ely92    03/03/2009    1 recensioni
Kyleigh, vive a Seattle, ha 17 anni e mezzo ed è una cacciatrice. Sarebbe tutto normale, per lei, fin quando un giorno la sua vita viene messa a soqquadro da degli avvenimenti e delle rivelazioni ch ela sconvolgono e la portano a lasciare la sua città. E dove potrebbe mai capitare la nostra Kyleigh, ovviamente non di proposito, se non nella piccola area del Clallam County, nello stato di Washington, La Push??? piacere mi chiamo elisabetta e questa è la prima FF che scrivo (sn emozionatissima!). Non so quanto vi potrà piacere ma spero comunque che commenterete per sapere, in ogni caso, le vostre opinioni e capire come poter migliorarmi. Vi ringrazio in anticipo ciauuuuuuuuuuuuuuuu =)
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Kyleigh!- diceva una voce in preda al panico -Ti prego resisti-
Era una bella voce, ma era troppo preoccupata. Perchè era preoccupata? In fondo se riuscivo a sentirla era perche stavo bene.
-Kyleigh...- la voce era mozzata del dolore. Ma riuscii a riconoscerla lo stesso era impossibile non riconoscerla. Ma questo significava che ero morta. Beh, tanto meglio, una fatica in meno.
Ma se io ero morta voleva dire che anche Jacob lo era. No. Non era possibile.
-...Jake...- sussurai, sentendo le lacrime scorrermi sul viso. Così anche i morti potevano piangere.
-Kyleigh mi senti?-
Aprii un po gli occhi per aver conferma dei miei pensieri. E come immaginavo, il volto sfocato di Jacob era davanti a me. Anche da morto era bello. Come poteva non esserlo. Niente avrebbe potuto intaccare la sua bellezza.
-Kyleigh, perdonami, non volevo, non avrei mai immaginato.-
-P-perdonarti e per cosa? E' solo colpa mia- balbettai tra i singhiozzi. -Perchè noi siam morti vero?-
-Morti? Certo che no...- fece un bel respiro e poi continuò -Scusami, Kyleigh, non pensavo che avresti fatto una cosa così per me, il mio era solo uno scherzo. Giuro non immaginavo. Perdonami-
Non capivo cosa stesse dicendo. -Uno scherzo?- farfugliai continuando a piangere. -Mi stai dicendo che... che io...- non riuscii a continuare la frase, era troppo doloroso anche solo pensare ad aver pensato di averlo perso.
Sentivo la testa girare e le mani mi tremavano.
-Scusami veramente-
-Jacob io ti... sei uno stronzo- gemetti e, singhiozzando, iniziai a prenderlo a pugni, pugni privi di forza che lui fermò bloccandomi le braccia dolcemente e abbracciandomi.
-Perdonami ti prego- disse cullandomi tra le braccia bagnate. Ma io non volevo essere cullata, no, così mi liberai dal suo abbraccio e barcollante mi alzai e iniziai a correre via.
Mi sentivo come un peso dentro che mi rallentava, e non riuscivo a correre. Non sapevo se fosse per il dolore causato dal pensiero di perdere jacob o per cos' altro.
La corsa era sempre più simile a una camminata stentata ed, ad un tratto, il peso che sentivo nel mio petto si trasferì agli occhi, e mi accecò per un attimo.
In un secondo non vidi più nulla e la mia camminata stentata s'interruppe  
Ero appena arrivata sul ciglio della strada quando, senza rendermene conto, lasciai che il mio corpo si abbandonasse al suolo.

Ero del tutto certa che stessi sognando.
Scene di vita, ma non della mia vita, mi si presentavano davanti come un serie di foto scattate al momento, ma ogni foto che appariva cancellava del tutto la precedente.
Il volto di Jacob, la foresta tra Forks e La Push, un vampiro neonato che stringeva in una morsa un lupo rossiccio, Jake che baciava una ragazza dai capelli mori in un luogo innevato vicino ad una foresta ed in fine il bellissimo e devastante volto di un succhiasangue dai capelli ramati e gli occhi color del carbone che guardava con sguardo minaccioso qualcuno o qualcosa che io non vedevo.
Quando mi svegliai sentii gli occhi gonfi di lacrime, che non sapevo quando avessero iniziato a sgorgare, e quando li aprii mi accorsi di trovarmi sdraiata su un letto in una stanza che conoscevo, dove avevo passato tante notti da quando ero a La Push.
Accanto al letto, seduto in un posizione tanto scomoda da far venire male a me che ero coricata, il proprietario della stanza, in cui mi trovavo, dormiva e mi teneva per mano.
Così, quando mi sedetti sul letto, cercai di spostare il meno possibile la mano che il mio amore teneva, per non svegliarlo.
"mmm...buono..." pensai, leccandomi il labbro superiore.
Mi passai il dorso della mano libera tra il naso e il labbro per controllare se effettivamente avevo qualcosa e quando la spostai vidi che quel qualcosa c'era.
-Merda...sangue!- esclamai e, dimenticandomi del tutto che Jacob mi teneva la mano, la spostai violentemente svegliandolo.
Nel giro di mezzo secondo estrassi il braccio dalla manica della maglia e tenni quest'ultima premuta sotto il naso in modo da placare un po' l'emorragia ma soprattuto in modo da non sporcare il letto di Jacob che nel frattempo stava iniziando ad aprire gli occhi.
-Oh cazzo, Kyleigh, che sta succedendo?- esclamò, Jacob, sconvolto, non appena riprese del tutto conoscenza.
-Niente, ho solo bisogno di un fazzoletto di carta bagnato con acqua gelida- boffonchiai continuando a  tenere la testa in avanti per non ingerire sangue.
Due secondi dopo Jacob fu di ritorno con il fazzoletto che gli avevo chiesto e che applicai subito, sul naso nella zona fra gli occhi, continuando a premere la manica della maglia sotto il naso.
Ero in una posizione scomodissima, tenevo con il polso, del braccio libero, la manica della maglia, e con la mano, sempre dello stesso braccio, poiche l'altro era teso e incastrato dentro la maglia appiccicato al fianco, il fazzoletto.
-Jake, puoi riprenderti un attimo il fazzoletto e girarti? Please...- farfugliai.
Dubbioso, ma senza indugiare, fece come gli dissi, così visto che era girato mi tolsi del tutto la maglia, rimanendo in reggiseno, in modo da avere tutte e due le mani disponibili e ripresi il fazzoletto intimando a Jake che se si fosse girato l'avrebbe pagata cara.
Rimanemmo in silenzio e nella stessa posizione, per tutti i venti minuti (molto più di come sarebbe durato a un comune essere umano) che ci vollero a placare del tutto l'epistassi.
-C'è qualcuno giù?- chiesi
-No, perchè?-
-Perchè devo andare giù, ma tu devi chiudere gli occhi però-
-No, no tu non ti muovi da lì, vado giù io.-
-No no Jacob non ci siamo capiti, scendo io punto.- risposi con voce atonica.
-Sei sicura di star bene?-
Era seriamente preoccupato ma io mi sentivo stordita e non me ne importava niente della sua preoccupazione.
-Si, tu pensa solo a chiudere gli occhi.-
-Si...si...ok...ok- rispose chiudendo gli occhi
Gli passai di fianco e scesi buttando nel cestino della cucina la mia maglia sporca e il fazzoletto bagnato, ma mentre facevo le scale per ritornare su, inciapai intontita com'ero, facendo un tonfo che fece precipitare Jacob da me.
Mi prese in braccio, imbarazzato per il mio "non abbigliamento", come se fossi peso piuma, evitando di guardarmi.
-Vedi, te l'avevo detto che dovevo andarci io!- mi sgridò salendo le scale.
-Scusami...- mugugnai affondando il viso sul suo petto.
Arrivati in camera, Jacob mi adagiò delicatamente sul suo letto facendomi sdraiare e coprendomi con un lenzuolo che doveva aver messo prima.
-Grazie- dissi dopo che mi ebbe dato una sua maglia che indossai prontamente dopodichè rimanemmo in silenzio per un bel po di tempo, tanto che ero lì lì per addormentarmi e quando Jacob parlò sobbalzai.
-Ti capita spesso?- chiese
-Eh? Cosa?- risposi confusa.
-Perdere sangue dal naso-
-Ah... no, beh, non sempre... nelle ultime due settimane sarà capitato 5 o 6 volte...- e sbadigliai
-E TU DICI NON SEMPRE?- urlò allarmato alzando le braccia al cielo. -Devi andare da un medico, Kyleigh. Troppi svenimenti ed adesso anche questo. Non è normale! Soprattutto per quelli come noi.- continuò guardandomi ansiosamente.
-Jacob... tu ti preoccupi troppo... e poi non sarebbe matematicamente possibile, come pensi che reagirebbe un medico di fronte alla mia normale temperatura di 42° gradi?- dissi con lo sguardo mezzo assente per lo stordimento e l'abbiocco che mi stava prendendo.
Rimase un po' in silenzio poi parlò - Conosco io un medico che può visitarti ma... con lui ci vuole... moooolta calma. Quando lo vedrai capirai, tu rammenda solo le mie parole. Molta calma.- e si alzò in piedi.
-Dove...v-vai?-
-A chiamare il dottore mi pare ovvio.-
-No... no... domani... stai qua con me...-farfugliai sempre più assonnata cercando di tenere gli occhi aperti.
-Ok, ma domani ci vado.- rispose e si sedette accanto a me come un attimo prima e non appena lo fece mi rannicchiai contro di lui e caddi tra le braccia di Morfeo.

-Jake?- farfugliai assonnata, con ancora gli occhi socchisi, non appena mi svegliai.
Sarebbe stato fantastico ritrovarlo là non appena sveglia. Vedere come prima cosa al proprio risveglio la persona amata, sarebbe il sogno di ogni ragazza innamorata, nonchè uno dei miei tanti.
"Ok,ok, è papale... sto andando fuori di brutto!" pensai.
Purtroppo per me, quella mattina il sogno non si sarebbe realizzato perchè non udendo alcuna risposta, o movimento, o qualsiasi altra cosa che mi permettesse di capire che Jacob si trovava nella stanza, forzatamente aprii gli occhi e confermai la mia supposizione. Jacob non si trovava in quella stanza.
Sgattaiolai velocemente fuori dalla porta della stanza, con la testa che mi girava, senza fare un minimo rumore, e perlustrai la casa, non facendomi beccare da Billy, alla ricerca di Jacob che, sfortunatamente, non c'era.
Sbuffando, rientrai nella camera di Jake e cercai nell'armadio un piccolo paio di pantaloni che potesse andarmi, ma non trovandolo optai per prendere in prestito da quell'armadio, la maglia più lunga che c'era, che, dopo averla indossata, mi resi conto che mi arrivava fino alle ginocchia.
"Serve essere piccoli, di statura, a volte" sorrisi e non potendone più di quel girare degli oggetti attorno a me (cosa che mi capita quando mi gira troppo la testa) mi lasciai andare sul letto, chiudendo un momento gli occhi.
Anche da sdraiata, sentivo chiaramente il fluttuare delle cose attorno a me e stufa, imprecando mentalmente, mi alzai aprii la finestra e mi preparai al salto.
Ormai, dopo tutte le volte che l avevo fatto, avrei dovuto fare un atterraggio perfetto invece quella mattina, non fu così.
Atterrando, infatti, appoggiai male, anzi, più che male, il piede, rompendomi una caviglia.
"Cazzo!"
Mi rimisi in piedi a fatica e saltellai fino ad arrivare alla foresta, dove mi sedetti sul terriccio accanto a un albero.
"Che mattinata di merda! Già ho la testa che mi gira, in più questo!" pensai indicandomi la caviglia e preparandomi a rimetterla a posto.
Non ero molto pratica sul come fare, poichè, di solito, quando ero ancora umana al cento per cento, non che adesso non lo fossi ma quando non ero ancora un licantropo, e capitavano certe cose, solitamente quando...ehm...cacciavo, andavo all' ospedale e i dottori riparavano.
Ricordai una volta, quando dopo una caccia, a seattle, nella quale mi ero rotta un polso, di come i medici mi avevano messo a posto il polso.
Così, feci un respiro profondo e imitai il loro gesto prendendo la caviglia tra le mani e, urlando per il dolore lancinante, la rigirai dandole nuovamente il verso giusto, dopodichè, prendendo un altro bel respiro con un colpo secco dall'esterno della caviglia la riassestai.
Avevo il respiro affannoso, la testa che girava e un male assurdo alla caviglia.
Appoggiando la schiena al tronco dell' albero, chiudendo gli occhi e respirando a fatica, pensai "Beh dai tra qualche ora almeno è guarita." e tirai un sospiro di sollievo
Rimasi appoggiata all'albero per qualche tempo non saprei bene dire quanto. Pensai che ero uscita per cercare quello stupido di Jacob ma non ero nelle condizioni migliori per poter affrontare una lunga e faticosa ricerca, perciò optai per andarmene a casa mia, tanto se Jake mi avesse cercata sarei stata in un posto rintracciabile, così a fatica mi alzai in piedi e appoggiangomi agli alberi, senza appoggiare la gamba malmessa, mi avviai verso casa.
Quando, però, fui quasi sull'uscio di casa, sentendo un ruggito o qualcosa di simile, nella mia mente apparve l'immagine del vampiro dai capelli ramati che avevo sognato, allora dimenticando, praticamente, del tutto il dolore che avevo alla caviglia mi misi a correre il più velocemente possibile, zoppicando, verso il luogo da cui proveniva il ruggito.
La scena che mi ritrovai daventi mi fece provare talmente tante emozioni contemporaneamente che mi venne quasi un mancamento. Ci mancava pure quello.
Ero agli inizi di Forks, di fronte ad un piccolo stabile, davanti al quale Jacob, coi capelli sciolti, baciava appassionatamente la ragazza del mio sogno.
Mi ripresi solo dallo shock quando vidi, dietro di loro, il succhiasangue che si preparava ad attacare Jake con sguardo pieno di ira.
Mi parai davanti a Jacob, nello stesso istante in cui il vampiro si scagliava verso di lui con un grido che poteva essere un risata o un urlo di rabbia, o entrambe le cose insieme e, dopo averlo bloccato lo scagliai contro il muro della casa.
Ero stata talmente abituata ad affrontare combattimenti del genere che ormai certi gesti mi venivano automatici e non provavo la minima fatica.
I due dietro di noi, Jacob in particolar modo, sembravano però non accorgersi di niente.

Non appena il vampiro si fu rialzato, poi, si mise in posizione di attacco, cercando uno spazio tra me e Jacob per poter passare per attaccarlo, come se io non ci fossi stata, come se non fossi stata io a farlo sbattere addosso al muro.
Quando succedono dei fatti del genere, e non vengo minimamente calcolata, come se non esistessi (non che mi piaccia stare al cetro delle attenzioni!), beh quella è una delle tante cose che mi fanno andare fuori controllo.
Perciò furiosa, sia per quello, sia per il fatto che quel nonmorto voleva attaccare il MIO Jacob, senza nemmeno pensarci, mi avventai contro il succhiasangue con tutta la forza possibile.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: ely92