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Autore: ToscaSam    07/12/2015    1 recensioni
importantissimo!
Come il precedente Nate Babbane e l'Estera Rimpatriata, questa storia seguirà la trama di uno dei libri della saga di Harry Potter, solo da un punto di vista diverso. Stavolta sarà Harry Potter e i Doni della Morte a fare da sfondo alla vicenda che mi accingo a narrare.
Si tratta del QUARTO E ULTIMO capitolo di quella che vuole essere una gigantesca fanfiction, regalo per le mie più care amiche.[...]. In secondo luogo, sarà un percorso attraverso i libri di Harry Potter, solo da un’altra prospettiva, un po’ meno in luce. Il punto di vista sarà quello di studentesse “normali”, che non hanno a che fare niente con le vicende eclatanti che gravitano attorno al trio protagonista della serie.
Vorrei specificare che cercherò di essere più fedele possibile ai romanzi, nel senso che leggerò accuratamente e riporterò in chiave personalizzata tutti i momenti “generali” presenti nei libri. Voglio dire che quando si nominerà “la Sala Grande gremita di studenti”, probabilmente i miei personaggi saranno lì presenti, o che quando si parlerà di “partite di Quidditch” le mie protagoniste si uniranno al resto della scuola per fare il tifo. [...].
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nate Babbane (OLD VERSION)'
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La trasmissione
 
« Forza! Svegliarsi! Hop! Giù dal letto, bella addormentata! »
Samantha si svegliò di soprassalto, agitata.
La voce che le aveva urlato quella frase nell’orecchio non era per nulla amichevole e tutt’intorno percepiva confusione.
« Che succede?» disse fra il sonno, confusa, sentendo il torpore del letto venirle strappato di dosso.
« I Mangiamorte» le rispose una seconda voce.
Era adesso abbastanza lucida per riconoscere di essere a braccetto a Lee Jordan, che la stava praticamente trascinando molto lontana dall’accampamento.
« Lee! Aiutami!»
Disse la voce di Roger, in lontananza.
Lee imprecò, poi si fermò e parlò a Samantha con molta gentilezza:
« Sam, devo andare ad aiutare i ragazzi della radio. George, andate a nascondervi!».
Samantha si sentiva ancora stordita dal sonno, ma la gravità della situazione era riuscita a renderla un poco reattiva.
Percepì il cambio di braccia da Lee Jordan a George Weasley, che però la fece muovere ad una velocità molto più spedita.
« Sam, muovi quelle gambette! Bisogna allontanarsi!»
« Si, si! Scusami ..»
Samantha strizzò gli occhi, per scacciare i rimasugli dell’intorpidimento e si impegnò per stare al passo.
« George, bisogna Smaterializzarsi per forza! Questi ci ammazzano!»
« Eh! Dillo a me!»
I gemelli parlavano col fiatone durante la corsa e Samantha si sentì chiaramente chiamata in causa. Adesso si era perfettamente svegliata.
Sentì una fitta al petto, appena pronunciarono la parola “Smaterializzazione”.
Era per colpa sua che da più di un mese si stavano spostando a piedi e i Mangiamorte rimanevano sulle loro tracce.
La voce di Fred Weasley la riscosse dai suoi sensi di colpa:
« Via, Sam, dobbiamo per forza! Vuoi che moriamo? Ti portiamo noi!»
« Non ti succede nulla, per davvero!»
« Fai la brava bimba, ti scongiuro!»
Samantha sentì rumori di lotta magica provenire da dietro di sé, dove c’era l’accampamento.
« Lasciatemi qui! Davvero! Io non mi Smaterializzo»
George sospirò e Fred la prese per un braccio, scuotendola:
« Non fare la scema! Non ti possiamo lasciare qui!»
« Reggiti al nostro braccio»
« No! Andate voi! Io non mi muovo! Non lo farò mai più, ma proprio mai mai più!».
I gemelli, dall’aria esasperata, si guardarono intorno.
Samantha si chiese se stessero cercando un ramo abbastanza grande per stordirla, ma poi capì che si erano fermati a guardare cosa succedeva verso l’accampamento:
nella notte buia, fiamme lucenti ardevano come fanali ed emanavano un calore innaturale.
Lee Jordan, insieme a Roger e Robin, correva in loro direzione.
Tutti trasportavano quanti più oggetti potevano.
« Bisogna filare!» urlò agli amici, appena li ebbe raggiunti.
Nel cielo si vedevano figure nere, ancora più scure della notte, a cavallo di non meno di dieci scope.
« Ragionaci tu con questa qua!» urlò Fred Weasley, indicando Samantha.
Samantha si vergognò tantissimo, quando lesse negli occhi di tutti il disagio immenso che stava creando.
Ma davvero, lei non si faceva problemi a rimanere lì da sola …
« Samantha. Ascoltami»
Lee posò i trasmettitori – e Susanna -  per terra, vicino al tronco di un albero.
Roger e Robin si misero a parlottare con i gemelli, scocciati e preoccupati.
I Mangiamorte stavano setacciando la zona e non ci avrebbero messo molto a trovarli. Erano tantissimi.
Samantha fissò il volto di Lee, illuminato a zone dal riflesso del fuoco.
« Dobbiamo davvero andarcene di qui. Fra poco tempo quelli ci trovano e ci ammazzano. Se ci Smaterializziamo rimarremo vivi e ti giuro che non ti Spaccherai. Non mi Smaterializzerò da qui senza di te, hai capito? Non ti lasceremo qui. Ti prego. Ti prego. Fidati di me. Davvero, non ti succederà niente».
I suoi occhi neri riflettevano l’incendio della tenda.
Samantha si sentì col fiato sul collo.
« Va bene» si arrese, aggrappandosi al braccio di Lee.
Il sollievo generale era palpabile nell’aria. Samantha sentì ogni singola persona sospirare rumorosamente.
« Allora andiamo al punto di ritrovo stabilito?» chiese Lee agli altri.
« Andiamo!»
Samantha strinse fortissimo gli occhi, certa che si sarebbe pentita della sua scelta.
Sentì il risucchio fischiarle negli orecchi e la pressione esploderle nel cervello. Tutto era compresso e continuava a schiacciarla.
Non riusciva a respirare …
Poi il freddo. Aria fresca e pungente disponibile per essere respirata.
Samantha ne ingurgitò a boccate piene, barcollando, con gli occhi in fuori.  Lee le impedì di cadere, solo perché era sempre abbracciata a lui.
Gli altri parevano indifferenti alla tortura della Smaterializzazione e sorridevano, osservando il cielo aperto sopra le loro teste.
« Oooh! Era ora!»
« Finalmente!»
« Allora, Sammy? Hai visto che non era niente di che?»
« Tra l’altro, ora che sei maggiorenne potresti addirittura aver preso la patente!»
Risero i gemelli, raggiungendo lei e Lee.
Roger e Robin si misero a raccogliere l’attrezzatura della radio con ordine.
Era vero: Samantha aveva festeggiato i suoi diciassette anni da poco. Quando aveva detto ai suoi compagni di viaggio che sarebbe diventata maggiorenne, le avevano improvvisato una festa bellissima: erano riusciti a procurarsi una torta – a Samantha non fu consentito fare domande al riguardo – ed erano rimasti tutti svegli fino a mezzanotte per tirarle le orecchie.
Questo, comunque, non aveva significato nei suoi pensieri nemmeno per un attimo il fatto che avrebbe potuto Smaterializzarsi.
Era stato comunque un sollievo poter usare di nuovo la magia, senza preoccuparsi della Traccia.
 
« Scordatevi di farmi fare questa cosa un’altra volta. Se i Mangiamorte ci beccano anche qui, lasciatemi a loro. Magari gli sto simpatica e non mi fanno niente».
Fred e George si misero a ridere, ma i due tecnici, invece, si arrabbiarono:
« Vediamo di smetterla con questa storia! Se c’è da Smaterializzarsi, tu ti Smaterializzi. Chiaro?»
« Abbiamo passato più di un mese a farci inseguire da quei pazzi e stanotte potevamo anche rimanerci! Per colpa tua. Quindi ora smettiamola, eh!»
Samantha stava per ribattere, aggredendoli con una scarica di parole confuse che le venivano in mente, ma Lee fu più veloce:
« Sentite. Ora basta, fra tutti. È andata bene, siamo vivi e domani trasmettiamo. Sam, è andato tutto bene? Non ti ho fatta Spaccare, no?».
Samantha arrossì, sentendosi un po’ come la bambina del gruppo.
Doveva superare quel trauma della Matrializzazione … ma le serviva ancora tempo.
« No. Tutto ok» rispose: « e comunque … dove siamo?»
Si guardò intorno: erano approdati in aperta campagna.
Le colline si flettevano in onde flessuose, sotto la spinta del vento leggero.
Era molto freddo, più che dentro la Foresta.
A pensarci, Samantha si rese conto che era per la prima volta davvero molto lontana dal luogo che l’aveva ospitata per mesi. Era ormai chissà quanto lontana da Esmeralda. Aveva quasi sperato di poterla vedere di nuovo … ma il drago se n’era tornato alla sua vita di protettrice della Foresta Proibita.
« Siamo sulle colline di Cotswolds, nell’Oxfordshire. Ci siamo dati appuntamento qui con i nostri ospiti. Fred … George? Mandate i Patroni a chiamarli?».
Disse Lee.
« Sissignore» risposero in coro i due.
Estrassero la bacchetta e ne uscirono una iena e un coyote argentei, che sparirono nella notte fluttuando a grande velocità.
« Una iena e un coyote?» ridacchiò Samantha. « non l’avrei mai immaginato».
« Ah no? Secondo te non siamo abbastanza spiritosi da avere animali che ridono e che ululano, come Patronus?».
« Secondo me sareste abbastanza rompiscatole da avere due pappagalli per Patronus»
« Oh … ma sentitela. Scommettiamo che tu manco lo sai fare, l’Incanto Patronus. Lee, dille qualcosa. È antipatica!».
Mentre tutto stava per risolversi con una risata, Samantha tirò fuori la bacchetta di quercia (quanto le mancava fare magie costantemente!) ed evocò un Patronus: il suo grande bisonte d’argento le girò attorno due volte, poi sparì.
I gemelli scoppiarono letteralmente a ridere e anche Lee non si trattenne.
« E dici a noi? Bello davvero, un bisonte! Alla faccia!»
Si stavano praticamente sbellicando.
Samantha ne rimase molto offesa: « Cos’ha di divertente? È un animale meraviglioso! Se solo conosceste la spiritualità dei Nativi Americani!»
« Dice che le ragazzine piccoline e mingherline come te, hanno come alter ego un bestione lardoso, grosso quanto una casa?»
« Cretini».
Samantha non discusse oltre. Era così fiera del suo Patronus …
Mentre insieme agli altri provavano a far comparire una tenda (quella buona era stata distrutta dalle fiamme dei Mangamorte), con scarsi successi, Fred e George non la smisero nemmeno per un attimo di ridere a crepapelle per il fatto del bisonte.
 
**
 
Gli ospiti arrivarono la sera del giorno dopo.
Si Materializzarono lì vicino ad orari molto ravvicinati. Roger e Robin allestirono, così, in fretta gli attrezzi per la trasmissione della puntata.
 
« Professor Lupin!»
Samantha non si aspettava minimamente di vederlo.
Come in un flashback, si ricordò di Fred e Goerge che dicevano di voler invitare “Remus” … era così che si chiamava il suo ex professore!
« Ciao Samantha! Cosa ci fai tu, qui?» le rispose lui, gentilmente.
Gli raccontò molto velocemente la sua storia, poiché Robin aveva praticamente finito di accendere tutti i trasmettitori e non voleva fargli perdere tempo.
Lo trovò molto più grigio ed emaciato di quanto non se lo ricordasse: era magro, con gli abiti logori e molte rughe gli invecchiavano precocemente il viso.
« Raggiungo Lee alla postazione dei microfoni. Dopo possiamo parlare ancora, se vuoi»
Il professor Lupin si allontanò, lasciandole fra le mani una barretta di cioccolata.
« Ah, Lee! Il Patronus di Fred mi ha avvisato che vi mancava una tenda. Ve ne ho rimediata una»
« Lei è il massimo, professore!»
« Puoi chiamarmi Remus, Lee. Anzi, Romulus, in questa circostanza».
Lee fece sedere l’ex professore su un trespolo improvvisato, vicino ad un microfono rotondo.
L’altro ospite era un uomo alto, robusto, di carnagione nera e dalla voce molto calda e tranquillizzante.
Samantha non lo conosceva, ma le bastò uno sguardo per capire che le rimaneva simpatico.
Prima di iniziare la trasmissione, Lee fu aggiornato sui fatti di cronaca che avrebbero dovuto divulgare. L’uomo che si scoprì chiamarsi Kingsley Shacklebolt, aveva con sé diversi fogli e li illustrò a Lee.
Samantha sistemò a sedere vicino a Roger, avvolta in una coperta, mentre mangiava la sua cioccolata.
Robin, dall’altra parte, alzò in aria una mano e con le dita segnò un conto alla rovescia.
Tutto era pronto.
Tre, due, uno …
 
« Gentili ascoltatori! Radio Potter è di nuovo fra voi! Quanto tempo è passato, eh? Ci scusiamo per la temporanea assenza dalle frequenze radio, dovuta a qualche visitina di quei simpaticoni di Mangiamorte nella nostra zona»
Lee sembrava fondersi con il microfono. Era decisamente entusiasta di quel mestiere e gli si leggeva in faccia. Sorprendendosi un poco di sé stessa, Samantha notò che quella gioia incondizionata gli stava molto bene.
«... Adesso ci siamo trovati un altro posto sicuro e ho il piacere di annunciarvi che due dei nostri collaboratori fissi sono qui con noi stasera. Buonasera, ragazzi!» «Salve» disse il professor Lupin.
«'Sera, River» rispose invece l’altro ospite.
«Ma prima di ascoltare Royal e Romulus» riprese Lee, afferrando un foglio che quest’ultimo gli porgeva: «dedichiamo un istante all'elenco dei caduti che Radio Strega Network e La Gazzetta del Profeta non ritengono importante divulgare. È con enorme dolore che informiamo i nostri ascoltatori dell'assassinio di Ted Tonks e Dirk Cresswell».
«È stato ucciso anche un folletto di nome Gonci. Si pensa che il Nato Babbano Dean Thomas e un secondo folletto, entrambi presumibilmente in viaggio con Tonks, Cresswell e Gonci, siano sfuggiti alla morte. Se Dean è in ascolto, o se qualcuno sa dove si trova, i genitori e le sorelle cercano disperatamente sue notizie.
«Nel frattempo a Gaddley una famiglia Babbana di cinque persone è stata trovata morta in casa. Le autorità Babbane attribuiscono i decessi a una fuga di gas, ma alcuni membri dell'Ordine della Fenice mi informano che è stato un Anatema che Uccide: una prova ulteriore, se ce ne fosse bisogno, del fatto che le stragi di Babbani stanno diventando qualcosa di più che un'attività ricreativa sotto il nuovo regime. «Infine siamo dolenti di informare i nostri ascoltatori che i resti di Bathilda Bath sono stati scoperti a Godric's Hollow. A quanto pare la morte risale a diversi mesi fa. L'Ordine della Fenice ci informa che il suo corpo mostrava inconfondibili tracce di ferite da Magia Oscura.
«Cari ascoltatori, vi invito ora a unirvi a noi nell'osservare un minuto di silenzio in memoria di Ted Tonks, Dirk Cresswell, Bathilda Bath, Gonci e degli sconosciuti, ma non meno rimpianti, Babbani assassinati dai Mangiamorte».
Samantha sentì un brivido di freddo salirle su per la schiena e non ebbe il coraggio di deglutire il boccone di cioccolata.
Dean Thomas … non si chiamava così il ragazzo che piaceva tanto a Sara? Ma certo che era lui! Quello che l’aveva invitata al Ballo del Ceppo … quello che era stato fidanzato con Ginny Weasley!
Quelle cose sembravano così lontane, adesso …
«Grazie» riprese la voce di Lee. «E ora rivolgiamoci al nostro collaboratore, Royal, per un aggiornamento sugli effetti del nuovo ordine magico sul mondo Babbano». «Grazie, River» rispose Kingsley con voce profonda, misurata, rassicurante: «I Babbani continuano a ignorare la causa delle loro sofferenze ma stanno subendo ripetute, pesanti perdite. Tuttavia, continuiamo a sentire storie profondamente significative di maghi e streghe che rischiano la propria incolumità per proteggere amici e vicini Babbani, spesso a insaputa dei Babbani stessi. Vorrei fare un appello a tutti gli ascoltatori perché seguano il loro esempio, magari imponendo un incantesimo di protezione sulle abitazioni Babbane della loro strada. Molte vite potrebbero essere salvate adottando queste semplici misure».
«E che cosa diresti, Royal, a quegli ascoltatori che obiettano che in tempi così pericolosi dovrebbe valere il motto 'prima i maghi'?» gli chiese Lee.
«Direi che da 'prima i maghi' a 'prima i Purosangue', e infine a 'prima i Mangiamorte' il passo è breve» rispose Kingsley. «Siamo tutti esseri umani, no? Ogni vita umana ha lo stesso valore e merita di essere salvata».
«Ben detto, Royal, ti garantisco il mio voto per il Ministero della Magia non appena saremo usciti da questo disastro» continuò Lee. «E ora passiamo la parola a Romulus per la nostra popolare rubrica: 'Amici di Potter'».
Samantha ridacchiò. Da quando era popolare la rubrica “Amici di Potter”? O Lee se l’era inventata, oppure non gli aveva mai chiesto abbastanza informazioni sul programma radio … ma la parlantina era un’indubbia dote di quel ragazzo.
«Grazie, River» replicò il professor Lupin.
«Romulus, tu continui a sostenere, come hai fatto tutte le volte che hai partecipato al nostro programma, che Harry Potter è ancora vivo?»
«Certamente» rispose Lupin con decisione. «Non ho alcun dubbio che la notizia della sua morte sarebbe stata diffusa con la massima sollecitudine dai Mangiamorte, perché sarebbe un colpo fatale per il morale di coloro che si oppongono al nuovo regime. Il Ragazzo Che È Sopravvissuto resta il simbolo di tutto ciò per cui stiamo lottando: il trionfo del bene, il potere dell'innocenza, il bisogno di continuare a resistere».
Samantha aveva dimenticato quanto le piacesse il professor Lupin. Senza dubbio era stato il migliore insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure mai avuto! Ed era un uomo così buono …
Sperò che Sara fosse in ascolto. Chissà se a Hogwarts si ascoltava Radio Potter.
«E cosa diresti a Harry se fosse in ascolto, Romulus?»
«Gli direi che siamo tutti con lui». Lupin esitò e riprese. «E gli direi di seguire il suo istinto, che è affidabile e quasi sempre nel giusto».
« Grazie per queste parole, caro Romulus. E il consueto aggiornamento sugli amici di Harry Potter che stanno soffrendo per la loro lealtà?» stava chiedendo Lee.
«Be', come i nostri ascoltatori sapranno, molti dei più aperti sostenitori di Harry Potter sono stati imprigionati, tra cui Xenophilius Lovegood, già direttore del Cavillo. Abbiamo anche saputo nelle ultime ore che Rubeus Hagrid, noto guardiacaccia alla Scuola di Hogwarts, è sfuggito per un soffio all'arresto nel territorio della Scuola, dove corre voce che abbia ospitato una festa 'Pro Harry Potter'. Tuttavia Hagrid non è stato fatto prigioniero e pensiamo che si sia dato alla macchia».
«Immagino che avere un fratellastro alto cinque metri sia d'aiuto se vuoi sfuggire ai Mangiamorte» commentò Lee.
«Diciamo che ti dà un certo vantaggio» convenne Lupin, serio. «Vorrei solo aggiungere che anche se noi qui a Radio Potter applaudiamo Hagrid per il suo coraggio, consigliamo anche i più fedeli sostenitori di Harry di non seguirne l'esempio. Le feste 'Pro Harry Potter' sono poco prudenti nel clima attuale».
«Senza dubbio, Romulus» convenne Lee, «perciò vi suggeriamo di continuare a dimostrare la vostra dedizione all'uomo con la cicatrice a saetta ascoltando Radio Potter!».
Samantha si chiese con un magone allo stomaco se Sara fosse fra i partecipanti alla festa.
“Ma no”, si disse; “Sara che partecipa a festini pro- Potter? Quando mai!”.
« E ora passiamo al mago che si sta dimostrando elusivo quanto Harry Potter. Ci piace riferirci a lui come al Mangiamorte Capo. Qui con noi, per commentare alcune delle voci più deliranti che circolano sul suo conto, ho il piacere di presentarvi il nostro nuovo collaboratore: Rodente».
Fred, che fino a quel momento era rimasto vicino a Samantha e Roger, insieme a George, ebbe un fremito e si catapultò alla postazione dei microfoni:
«Niente 'Rodente', non se ne parla, ti avevo detto che volevo chiamarmi 'Mordente’!»
Samantha scoppiò a ridere, ricordandosi di aver sentito qualcosa del genere, durante una discussione notturna.
Lee sbottò: «Oh, d'accordo, allora. Mordente, puoi dirci il tuo punto di vista sulle
varie storie che circolano sul Mangiamorte Capo?»
«Sì, certo, River» rispose Fred, risentito per la confusione fra i soprannomi (Samantha era certa che trovasse fantastico quello che si era scelto).
«Come i nostri ascoltatori sapranno, a meno che non si siano rifugiati in fondo allo stagno di un giardino o in un posto del genere, la strategia di Voi-Sapete-Chi di restare nell'ombra sta diffondendo un piacevole clima di panico. Badate, se tutti i presunti avvistamenti fossero autentici, dovrebbero esserci in giro almeno diciannove Voi-Sapete-Chi».
«Il che gli sta benissimo, naturalmente» intervenne Kingsley. «Il mistero crea più terrore che se si facesse veramente vedere».
«Esatto» continuò Fred. «Quindi, gente, cerchiamo di darci una calmata. Va già abbastanza male senza che ci inventiamo le cose. Per esempio, questa nuova idea che Voi-Sapete-Chi sia in grado di uccidere solo con lo sguardo. Quello è il Basilisco, gentile pubblico. Una semplice prova: se la cosa che vi sta lumando ha le gambe, potete guardarla tranquillamente negli occhi. Naturalmente, se è davvero Voi-Sapete-Chi è comunque molto probabile che sia l'ultima cosa che farete».
Samantha sputò l’ultimo boccone di cioccolata, senza riuscire a trattenersi.
Anche George sghignazzò con lei.
«E le voci di avvistamenti all'estero?» chiese Lee, lanciando ai due un’occhiataccia per il rumore che stavano producendo senza ritegno.
«Be', chi non vorrebbe farsi una bella vacanza dopo mesi di duro lavoro?» rispose Fred, orgoglioso di aver scatenato tanta ilarità.
«Il punto è, gente, non cullatevi in un falso senso di sicurezza, solo perché pensate che sia fuori dal nostro paese. Forse lo è, forse no, ma resta il fatto che se vuole è in grado di spostarsi più in fretta di Severus Piton davanti a un flacone di shampoo, quindi non contate sul fatto che sia molto lontano, se avete in mente di correre dei rischi. Non avrei mai immaginato di dire una cosa del genere, ma la prudenza viene prima di tutto!»
«Grazie infinite per queste sagge parole, Mordente» concluse Lee. «Gentili ascoltatori, con questo siamo giunti alla fine di un'altra puntata di Radio Potter. Non sappiamo quando potremo essere di nuovo in onda; ma state certi che torneremo. Continuate a girare quelle manopole: la prossima parola d'ordine sarà 'Malocchio'. Proteggetevi a vicenda; abbiate fede. Buonanotte».
Robin dette l’ok con la mano e spense i trasmettitori.
La puntata era finita.
Come liberatisi di un peso enorme, tutti scoppiarono a ridere molto forte.
« Ma cos’è questa storia del “nuovo collaboratore”? Oh! Ti ho aiutato più io che Roger-l’uomo-delle-antenne!»
Borbottò Fred, mentre si sbellicava.
« Eh! Ogni volta hai un nome diverso, che cavolo! Bisognerà che inventi qualcosa, alla gente che ci ascolta!» gli rispose Lee, abbracciandolo, mentre si contorceva dal ridere.
« Lo shampoo! E Severus Piton! Stavo morendo!» aggiunse Samantha, con le lacrime agli occhi.
Con suo immenso piacere, Fred abbracciò anche lei –  e George – .
Kingsley e il professor Lupin si fermarono poco oltre: li aiutarono a montare la tenda nuova e mangiarono un boccone di minestra; poi si Smaterializzarono.
Erano momenti per cui valeva la pena essere ricercati, quelli così. Semplici, intensi e puntati dritti sulla via dell’onestà.
Così si era veri Grifondoro. Così si poteva vincere una guerra.
 



 
* angolo della scrittorah *
Awwwwww scusate il capitolo egocentrico al 1000%. In realtà volevo attaccare qui anche un pezzo di Maison Lavande, ma ho visto che si contavano già 10 pagine word (di solito un capitolo ne conta 5 o poco più) e non ho voluto calcare la mano. Per la Maison, aspettate il prossimo ;*
In ogni caso! Era dall’inizio del libro che non vedevo l’ora di scrivere e pubblicare questo capitolo! È così bello prendere pezzi della Rowling e vedere che tutto torna e potrebbe essere plausibile
Ahhh che bello!
Basta! Giuro che sono finiti i pezzi egocentrici.
Ormai siamo quasi alla fine T__T
 
#fredgnocco
#coffcoff 
  
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